giovedì 31 dicembre 2009

Ronaldinho


Ronaldinho è tornato un giocatore di calcio. Non uno qualsiasi ma un giocatore importante. Non ancora ai livelli forse del vero Ronaldinho di Barcellona ma si a grandissimi livelli.
Per questo suo ritorno a grandi livelli io Fabio, meglio noto come dnarossonero ho deciso di dedicargli questo post in questa sede. In casa di uno dei maggiori estimatori di questo giocatore e di farlo dopo alcuni giorni di screzi poi chiariti con il proprietario del blog Caro vecchio diavolo rdv.

Un passo alla volta. Si parte dal' estate 2008 dove Galliani con l' amico Bronzetti intavolò direttamente a Barcellona una trattativa importante per portare Ronaldinho al servizio dell' allora "fu" Ancelotti. Dopo giorni estenuanti di trattativa, per un colpo di coda di Silvio Berlusconi Ronaldinho passa al Milan dopo un lungo corteggiamento durato almeno 3 anni proprio quando sembrava che il trovare l' accordo fra le due squadre non fosse più fattibile.

I Dubbi che avevano legato il suo trasferimento al Milan erano importanti e legati alle diverse esigenze manifestate dal' allenatore, che voleva una prima punta forte fisicamente (Adebayor o Drogba) e alle condizioni fisiche del giocatore, in sovrappeso, di ritorno da un lungo infortunio che lo aveva praticamente tenuto lontano dal campo, per quasi tutta la stagione, con una condotta veramente pessima, fatta di alcolici e serate fino a tardi in discoteca con scarsa predisposizione agli allenamenti e al lavoro duro . E' cosi che Ronaldinho pochi giorni dopo il suo trasferimento si presenta ai Milanisti con una presentazione degna di un re con fuochi e sfarzi di ogni genere, organizzata a Sansiro dalla società, che con questo acquisto in piena campagna elettorale contava di lavarsi le mani per un immobilismo cosmico in fase di ricostruzione della rosa, che aveva causato una certa reazione del popolo rossonero evidentemente deluso dalla mancata qualificazione champions.

Inizio campionato 2008/2009. Le condizioni fisiche di Ronaldinho sono evidentemente precarie e il suo stato di forma appare imbarazzante. Tuttavia riesce a partire benino in campionato e pure a risultare decisivo in qualche partita uefa. Tuttavia non è tutto oro quello che luccica. Kaka pare soffrire incredibilmente la presenza del connazionale. Il dover correre, pressare anche per lui e il dovergli girare intorno come una trottola impazzita per permettergli di assisterlo, lo porta completamente in confusione e a sprecare un sacco di energie lontano dalla porta, dove non riesce ad arrivare con la stessa lucidità di sempre. Anche il giovanissimo Pato, 19 ' che si era messo cosi ben in mostra nella metà stagione precedente pare soffrire tremendamente Ronaldinho. Infatti il giovane Pato è costretto a cambiare posizione e a giocare da centravanti puro in mezzo al' area dove non riesce ad esprimere il suo potenziale.

Da qui iniziano le mie critiche più feroci a un Ronaldinho, lento, inguardabile, prevedibile, completamente imballato che gioca da fermo su una mattonella.
Critiche sulla quale stranamente ne conviene pure Ancelotti (che in genere vede il calcio diversamente da come lo vedo io), che a fine ottobre, approifittando di un lieve infortunio muscolare di Ronaldinho se ne sbarazza definitivamente per tutta la stagione, alternando il trio Kaka-Pato-Borriello al trio Seedorf, Kaka Pato. Con l' assenza di Ronaldinho il Milan come d' incanto si trasforma. Pato torna ad essere un fenomeno, Kaka torna ad essere un cecchino vicino al' area di rigore e in fase offensiva ritorna a grandissimi livelli, se proprio non il miglior Kaka. E' cosi che mentre Kaka e Pato trascinano il Milan al secondo posto in classifica a pari merito con la Juventus, Ronaldinho si deprime sempre di più e il suo fisico torna a risentirne. Ricomincia il calvario del' ultimo Ronaldinho di Barcellona, con alterna voglia di allenarsi in un certo modo e con altrettanta alterna voglia di fare tardi per i locali milanesi dove non disdegna di bere qualche super alcolico.
Il giocatore pare avere un età biologica di 35' anni. Non ha più fondo atletico, è lento, manca di scatto, progressione, velocità , reattività. Pare un ex giocatore a tutti gli effetti.
Nel' Estate 2009, estate storica in negativo per il Milan, che ha segnato la prima cessione illustre per scopi di bilancio durante l' era Berlusconi, Ronaldinho viene investito ufficialmente come giocatore simbolo sulla quale andava ricostruito il Milan dal presidente Berlusconi e società.
Tutta questa fiducia nei confronti di quello che si era dimostrato a tutti gli effetti un ex giocatore, più intento ad uscire la notte per locali che non ad allenarsi e' parsa a me per primo un ignobile gesto di lavarsi le mani da parte della società per la cessione di Kaka, avvenuta fra mille bugie e prese per i fondelli. Le speranze di Berlusconi di poter fare un certo affidamento su Ronaldinho, per tamponare il buco lasciato da kaka nei cuori rossoneri, si dimostrano presto futili in tutto il pre campionato e nelle prime partite di questa stagione. Ronaldinho viene inizialmente utilizzato come trequartista da mister Leonardo proprio nel ruolo che fino a pochi mesi prima era di Kaka.

La differenza si vede eccome e l' imbarazzante Ronaldinho, frustrante da vedere, visto nella stagione precedente si vede ancora. Il confronto con Kaka a ricoprire quel ruolo è impietoso e aggrava ulteriormente la posizione di Ronaldinho, ora mai sempre più preso di mira dalla maggioranza dei tifosi milanisti quali sono completamente intolleranti al suo giocare da fermo, alla sua impossibilità di saltare l' uomo, alla sua inutilità in fase difensiva e scarsa utilità in fase offensiva. Fra l' altro la presenza del brasiliano danneggia nuovamente Pato quale viene di nuovo relegato sugli spazi stretti dell' area di rigore dove il "papero" non ancora in brillanti condizioni soffre tremendamente le marcature avversarie e dove non può avere i giusti spazi per sfruttare le sue immense doti tecniche ed atletiche. Solita solfa del' anno prima quindi, con però tanti proclami in più presidenziali su questo giocatore che fanno sempre più male e sempre più rimpiangere Kaka ai tifosi milanisti arci logori di tutto.

Come avviene però spesso nelle favole, nel momento più drammatico avviene quello che non ti aspetti. Quel qualcosa di quasi miracoloso che ti salva da morte certa e ti da una grande gioia.

Stadio Olimpico. Partita contro la Roma. Il Milan è sotto di un goal per un errore mostruoso di Thiago Silva. Mister Leonardo a rischio esonero dopo una lunga serie di risultati negativi, decide che se deve andare a casa o deve essere esonerato lo deve fare di testa sua e non con la testa degli altri o con i consigli del vecchio allenatore.

E' cosi che il Milan rientra in campo con un innovativo quanto improbabile, 4-2-4 con Ronaldinho larghissimo a sinistra, Pato larghissimo a destra e Seedorf dietro all' unica punta centrale Borriello.

Da li qualcosa cambia. Si accende un qualcosa che per oltre un anno non si era mai acceso. Si accende più di una cosa a dire il vero, ma il primo ad accendersi è Ronaldinho.
Corre, scatta, comincia a trovare il modo di andare via in velocità di dare assist decisivi e pure di dare un grosso contributo in fase difensiva. Non è chiaro cosa succeda in questi frangenti nel' anima di un giocatore. Non si sa se si sia trattato di una reazione di orgoglio, della voglia dei mondiali, di dare un calcio al passato, di divertirsi, di essere qualcuno nel suo piccolo nella storia milanista, o semplicemente dal poter riabbracciare liberamente il vecchio ruolo di attaccante esterno ricoperto gloriosamente al Barcellona dove era stato per un certo periodo il migliore al mondo . Fatto sta che qualcosa è cambiato e che da quel Roma Milan Ronaldinho è uno dei giocatori cardine di questa rinascita. Dal dischetto è un cecchino, ma oltre a questo è presente in ogni azione rossonera ed e i suoi passaggi corti o lunghi o aperture che siano sono fondamentali per i vari Borriello, Pato, Seedorf quali vengono innescati con precisione millimetrica.

Fa impressione, inoltre vedere un giocatore in stato di decomposizione totale come era il Ronaldinho d' inizio stagione fare impazzire l' avversario, prima con dribling in velocità, poi con palleggi funambolici e tunnel con la suola come se si trattasse di partitelle di allenamento. Fa davvero una gran bella impressione e sono felice che questo giocatore contrariamente a quello che io mi aspettavo, è tornato ed è sta tornando a buonissimi livelli e ci faccia divertire tanto. Continua cosi Ronnie, per me non sarai mai quello che Kaka è stato per me...però che bello vederti cosi...

Secondo il Sun Ronaldinho è fra i primi undici titolari della squadra del decennio. Un buon modo di chiudere il 2009 dopo gli ultimi riconoscimenti ricevuti fra i quali il foot d'oro. L' Ennesimo.

mercoledì 30 dicembre 2009

Milan, la banda dei quattro contro Leonardo


da Tuttosport (sic)

MILANO, 30 dicembre - Una riunione necessaria, chiarificatrice, utile a sistemare delle questioni in sospeso. Leonardo ieri ha chiamato a raccolta il suo Milan, lo ha chiuso nello spogliatoio e ha chiesto ai suoi giocatori di essere franchi e onesti. Il tecnico ha spiegato, con la sua solita cal ma, che a gennaio il Milan è at­teso addirittura da sette o for se anche otto partite, che a feb braio e anche a marzo di nuo vo non ci sarà quasi una sola settimana senza il doppio im pegno e che quindi il turnover sarà necessario. Un avvertimento chiaro a tutti, incluso l'ultimo arrivato Beckham: il posto fisso in questo Milan non ce lo può avere nessuno.

PROBLEMI NELLO SPOGLIATOIO - Leonardo non è uno sprovveduto e sa benissimo che in organico ci sono giocatori affatto soddisfatti delle sue scelte: Abbiati, Gattuso e Inzaghi si lamentano per il poco spazio trovato finora. Da un parte c'è Abbiati che, in caso di rinnovo di Dida, chiederà alla società di essere ceduto la prossima estate, dall'altra la rabbia di Gattuso che poco più di un mese fa aveva manifestato l’in tenzione di andarsene, se le co se non fossero cambiate. Ades so Rino è disponibile a tutti gli effetti e aspetta segnali da Leo nardo. Infine Inzaghi che è stato schierato solo due volte titola re in campionato e 11 mi nuti nelle tre ultime gare di Champions, nella competizio ne in cui ha un record da di fendere.



IL COMMENTO DI RDV: Bene, anzi, malissimo. Io sono portato a non credere quasi mai alle "indiscrezioni" che vengono dallo spogliatoio, e ancor meno a Tuttosport. Ma se ci fosse anche un 10% di verità, allora chiederei (ancora una volta) la cacciata istantanea a calci nel culo della banda dei quattro (o dei tre). Non basta che siano delle pippe clamorose, non basta che siano strapagate, si mettono pure a remare contro le putt... le signorine!.
FUORI! FUORI! FUORI!
Sono furibondo.
Giù le mani dal Milan!
Forza Leo!

martedì 29 dicembre 2009

Milanisti futuribili: la scheda di Milan Jovanovic



dal blog FootballArt.


Sinistro naturale, longilineo potente (183 cm per 78 kg), è un attaccante esterno serbo in forza allo Standard Liegi. Giocatore tecnico e dotato di una buona corsa, ama svariare su tutto il fronte d'attacco e sa giocare bene tra le linee e inserirsi nello spazio senza palla anche per proporsi per la conclusione. Può giocare come esterno di centrocampo, come ala, seconda punta, trequartista e all'occorrenza anche da prima punta. Gran sinistro, modesto destro, ha una buona media-gol, un'ottima visione di gioco e abilità nel sfornare assist. Discreto nel gioco aereo, generoso quando serve in pressing e ripiegamenti. Giocatore abbastanza costante, non ha però i lampi e i numeri del campione e a 29 anni (ad Aprile) è difficile pensare a grandi margini di miglioramento per lui. Il Milan, abbastanza sorprendentemente , si è interessato a lui. Difficile che il giocatore, nonostante abbia carattere da vendere possa trovare un posto da titolare, infortuni a parte, nell'11 titolare del Milan dove troverebbe naturale collocazione come alternativa a Ronaldinho e Pato (senza avere però, a mio avviso le caratteristiche ideali per il ruolo, tenendo anche presente che avendo Pato che può giocare su entrambe le fasce forse sarebbe caso di prendere un destro puro, con verticalità, più che un mancino). Può dare il suo contributo ma non mi sembra un acquisto straordinario.

lunedì 28 dicembre 2009

Comunicazione di servizio (1)

Ricordo ai membri del team di Caro Vecchio Diavolo di usare le c.d. "Etichette" alla fine del post inserendo oltre al proprio nickname (Dnarossonero, Zullida, etc...) anche i tag degli argomenti trattati nel post. Al momento le etichette inserite sono queste. Cercate di attenervi più o meno a queste e di inserirne di nuove solo quando è necessario. Grazie.

Abate (2) Abramovich (1) Adamos8181 (16) Adiyiah (2) Ajax (1) Ambrosini (4) Analisi (12) Ancelotti (7) Anni '70 (1) Anni '80 (2) Anniversari (1) Arbitri (1) Arrigo Sacchi (1) Arsenal (1) Aston Villa (1) Balotelli (1) Berlusconi (3) Bonera (1) Borriello (7) Cagliari (2) Calcio Inglese (1) Calciopoli (2) Campionato 2009/10 (12) Carlo Petrini (2) Caro Vecchio Diavolo (1) Cazzeggio (2) Cesc Fabregas (1) Champions League (7) Chelsea (2) Cissokho (1) Citazioni (1) Consigli per gli acquisti (2) Cristiano Ronaldo (1) Cronache (1) Delio Rossi (1) Dida (1) DnaRossonero (13) Donadoni (1) Ernesto Bronzetti (1) Espanyol (1) Fc Barcelona (3) Fiorentina (1) Flamini (1) Frasi celebri (1) Gaber (1) Galliani (2) Gattuso (3) Gianfranco Fini (1) Giovani (3) Giussy Farina (3) Gourcuff (1) Guardalinee (1) Guido Rossi (1) Gullit (1) Hall of Fame (2) Huntelaar (4) Il Milan della Stella (1) Info (1) Inter (4) Inzaghi (2) Juventus (1) Kaka (6) Kakuta (1) Kaladze (1) Krasic (1) La cazzata della settimana (1) Lazio (2) Le corna del Diavolo (2) Leonardo (10) Leroy Fer (1) Luis Fabiano (1) Macumbe (1) Manchester Utd (1) Marsiglia (2) Mercato (8) Messi (2) Michel Bastos (1) Milanisti futuribili (3) Moviola (2) Mundialito (1) Napoli (2) Neve. (1) Non solo Milan (4) Omaggi (1) Palermo (1) Paloschi (1) Paolo Maldini (1) Parma (1) Partite storiche (1) Pato (8) Pederzoli (1) Pedrito (1) per contattarci (1) Piersilvio Berlusconi (1) Pirlo (2) Politica (1) postpartita (1) Precedenti storici (1) prepartita (2) Primavera (1) Puyol (1) Real Madrid (5) Rijkaard (1) Rivera (2) Ro-idiota (1) Ronaldinho (14) Rossonero di Vergogna (28) Sampdoria (1) Satira (1) Seedorf (2) Sfigati.. (1) Shevchenko (2) Stefano Chiodi (1) Storia (7) Superpippa (2) Tassotti (1) Tattica (4) Thiago Silva (1) Troll (1) Turnover (2) Ultras (1) Van Basten (2) Van der Wiel (1) Video (3) Violenza (1) Xavi (1) Zullida (1) Zurigo (2)

domenica 27 dicembre 2009

Meno male che Fabregas C'è(sc)





Una noiosa domenica post natalizia, senza calcio o quasi, perché, per fortuna, il calcio inglese a Natale non va in vacanza. Meno male che Fabregas C'è(sc)

giovedì 24 dicembre 2009

Buon Natale caro vecchio diavolo


Nasce da questa estate ad opera di rdv il progetto caro vecchio diavolo.
Grazie ad un certo lavoro in pochi mesi è diventato se non un ambiente per la frequentazione di tante persone un bel ritrovo intimo fra pochi utenti che ovviamente speriamo di allargare col tempo.


Caro vecchio diavolo, graficamente è una bella ricostruzione paesaggistica del Milan che fu. Ideologicamente parlando ospita al momento utenti con posizioni ed idee diametralmente opposte fra loro e talvolta questo è fattore di accese colluttazioni e scontri interni.
Questo è il dna sanguigno ma vero e sincero di Caro Vecchio diavolo. Dna che gli utenti hanno imparato a capire e sopportare.


Un pizzico di storia. A seguito di grossi problemi personali con i gestori del blog io ed rdv ci allontaniamo dalla sfera Milan blog club.
C' è la necessità di trovare un nuovo spazio web dove confrontarci e ritrovarsi insieme ai vecchi scontenti del Milan blog club.
Screwdrivers si presenta subito come una grandissima opportunità ed è bello ritrovare i vecchi amici.


Nel frattempo però capiamo anche l' importanza di uno spazio nostro più riservato. Uno spazio che unisse le nostre principali esigenze. Cazzeggio, fica, milan critica, polemica e satira accesa e pungente.

Inizialmente Il progetto era quello di creare un blog che avesse potuto fare la concorrenza attiva a milan blog club con una differente gestione.

Il successo e l' affidabilità di screwdrivers per raccogliere tante persone però ci hanno fatto desistere dal progetto per evitare un certo spargimento di utenti che avrebbe fatto solo confusione.


E' cosi che al posto del progetto iniziale sono iniziati in via parallela due progetti più piccoli e caratteristici.


Uno di questi è proprio Caro vecchio diavolo sviluppato da rdv. Il fratellino più piccolo di Caro vecchio diavolo Not Evolved people, progetto mio e di rossonero è invece in lenta crescita e costruzione per via degli impegni universitari di rossonero e di una nostra certa inesperienza nel linguaggio html.




Caro vecchio diavolo che inizialmente appare come un piccolo trauma per il passaggio da splinder a blog spot si rivela col passare dei mesi un piccolo nucleo che riesce a mantenere la sua solidità e amalgama nonostante i numerosi scontri interni. Abbiamo apprezzato tanto lo spazio macumbe, lo spazio fica e pure lo spazio foca. Caratteristiche che rendono unico questo piccolo spazio sul web.




Quei ragazzacci si devono sempre far riconoscere. Un applauso a Caro vecchio diavolo per aver portato 3 utenti abituali su 4 nella classifica per l' antipaticone d' oro 2009 organizzata su Screwdrivers da Giuseppe Adamos.
Vince rdv, io vado al terzo posto e in piena lotta anche se un po staccato troviamo anche Adamos. Lo sappiamo abbiamo mille difetti, diciamo le verità sempre anche quando sono scomode, siamo a volta degli estremisti del cazzo nelle nostre idee e siamo talvolta maniacalmente prolissi, il tutto in perfetta coerenza col nostro allegro caratterino di merda terribilmente egocentrico. Conosciamo bene i nostri terribili difetti ma noi ci piaciamo cosi e ci si accetta per come siamo. E non nascondiamo pure un pizzico di orgoglio.
GRANDI.


Un Augurio sincero di buon natale e di un felice e prosperoso 2010 a Caro Vecchio Diavolo, a rdv che lo gestisce, ad Adamos, a Zullilda, a Marco Van e a tutti gli utenti, presenti, passati e futuribili che questo blog ha, ha accolto e accoglierà



mercoledì 23 dicembre 2009

Milanisti futuribili: la scheda di Michel Bastos

Dal sito FootballArt



 Sinistro naturale, normolineo asciutto (179 cm per 75 kg) è un calciatore brasiliano che gioca nelle fila dell' Olympique Lyon.
Nato terzino sinistro è stato pian piano avanzato fino a diventare un attaccante di fascia dove , prima nel Lille e ora a Lione, sta dimostrando tutto il suo potenziale. Classe 1983, e dunque non di primissimo pelo. il brasiliano si è distinto soprattutto per la grande vena sotto porta sia da un punto di vista realizzativo che in quello degli assist. Giocatore estremamente rapido, nel Lille spesso si trovava a essere, sulla fascia(più a sinistra che a destra) il giocatore più avanzato della squadra, ad attaccare lo spazio in velocità. Straordinario sinistro che sfrutta anche nei calci piazzati, anche da distanza ragguardevole, di piatto e di esterno col tipico tiro "delle tre dita" ("alla Roberto Carlos" tanto per intenderci), buona capacità di inserimento senza palla, discreto nel gioco aereo, è elastico e agile, ottima tecnica, ma usa pochino il piede destro. Un giocatore che negli ultimi 2 anni ha avuto un rendimento eccellente guadagnandosi anche la convocazione nella Selecao brasiliana, per giocare come laterale sinistro, un ruolo che dopo il già citato Roberto Carlos è "vacante" nella Selecao, non essendo Dunga riuscito a trovare un giocatore convincente al 100%.
Il punto, e lo dico anche pensando al decantato(ma veramente poco realistico) interessamento del Milan per questo giocatore è che Bastos ha dato il meglio di se davanti, addirittura più da ala di punta che da esterno di centrocampo e che riportarlo indietro è comunque una mezza incognita. Come lo fu ai tempi l'acquisto di Jankulovski, non propriamente riuscito. Aggiungo che il giocatore è stato pagato solo pochi mesi fa 18 milioni di Euro dal Lione che normalmente non fa sconti e non credo ne farà per un giocatore che continua ad avere, da attaccante, un rendimento eccellente.

sabato 19 dicembre 2009

Una dedica speciale a una testa di cazzo speciale


Questo post è dedicato a una merdaccia che irriguardosamente si fa chiamare, tra gli altri nick, anche "Seedof"o "Edgar"

Ecco qui un paio di citazioni delle sue sublimi prose.


"I Gufi a letto. 


I Gatti neri(azzurri) anche. 


Da Liverpool, comunque, saluti al Barcellona. 


La barca affonda, Kubala. 


Occhio al fegato! "

"SEEDORF", 24 Maggio 2007




"a kubà... 


hai perso la supercoppa europea... 


hai perso il mondiale per club... 


hai perso la Champions.... 


hai preso 6 pizze in Coppa Italia... 


hai detto che senza Meani il Milan la Champions poteva solo sognarla... 


hai dato del rincojonito a Maldini quanno parlava della finale... 


Hai vinto solo 'no scudetto de cartone... 


se perdi pure la Liga ho paura che te suicidi!!! 


A ROSICONEEEEEEEEEEEEEEEEEEE 


AHAHAHAHAHAHAHAHAHAH "

"EDGAR" , 24 maggio 2007




Merdaccia,  altro che fegato tu a furia di prenderla in culo ti sei dovuto operare di emorroidi.

Guardalo il canterano Pedrito, 169 centimetri, segnare di testa con una palombella al portiere (record, l'unico giocatore ad aver segnato in tutte e 6 le competizioni vinte dal Barca)

Guardalo il canterano Messi, Pallone d'Oro, segnare di petto, col cuore, con lo scudo del Barca.

Barcellona : SEI Coppe! (TE LI PUOI SOLO SOGNARE 6 TROFEI IN UNA STAGIONE!)
Milan: ZERU tituli !
Caro Seedorf zitto e suca. E ricordati che "le brave ragazze non ingoiano" (Cit. Daniele Luttazzi), troia!

Fiorentina Milan 0 gradi (e regalo di Natale)



Questa sera si giocherà allo stadio Franchi di Firenze, la delicata sfida fra le due squadre che con ogni probabilità si giocheranno fino alla fine il terzo e la quarta piazza della serie A per l' accesso diretto alla Champions 2010/11 o alla fase preliminare. Fiorentina Milan.

Partita che indubbiamente sarà caratterizzata oltre che dalla solita rivalità sportiva che negli ultimi due anni ha legato un decrescente Milan con una crescente Fiorentina, dal maltempo e dalla neve.

Proprio la neve è stata la protagonista della giornata e serata di ieri per buona parte della Toscana. Noi Toscani non siamo abituati alla neve, ad Arezzo costituisce un fenomeno raro e non siamo nemmeno particolarmente attrezzati per garantire la piena viabilità. Impossibilità di muoversi a parte è stato molto divertente percorrere le collinette del dietro casa con lo slittino fino alle 2 di notte con mega battaglia di pallate di neve e pupazzone finale. Chiusa questa breve ma suggestiva parentesi, ritorno al tema neve in ambito calcistico. Come detto la neve in toscana è un fenomeno abbastanza raro. Se Arezzo, la mia città non se la passa benissimo nel fronteggiare il problema neve, non sta messa meglio Firenze quale ha una viabilità particolarmente complessa, con molte strade principali che s' intersecano con le vechissime strade del centro storico che in caso di maltempo sono sempre incredibilmente lente da percorrere per problemi evidenti di viabilità.

I problemi portati dal maltempo, non si fermano alla viabilità. Lo stadio Franchi di Firenze infatti risulta essere completamente ricoperto di neve e soprattutto il campo pare ricoperto da uno strato di ghiaccio. Inoltre le tribune e la parte di stadio scoperta potrebbe essere difficilmente agibile perché stra colma di neve.

Per tutta questa serie di motivi la partita di stasera è a rischio rinvio anche se i tecnici del campo e il servizio stradale di Firenze sono al lavoro da molte ore per far sì che la partita si svolga normalmente.

La partita che sarà (se si giocherà). Molto difficile con un avversario che in questo momento ha una condizione superiore alla nostra, in un campo molto ostico, reso al limite del praticabibile dal mal tempo. Campo molto pesante e scivoloso sarà il minimo che potremmo aspettarci.

I recuperi di Mutu e Jovetic nella Fiorentina, anche se difficilmente saranno schierati entrambi in campo dal primo minuto rappresenta sicuramente un motivo ulteriore di preouccupazione.

A proposito di condizione fisica. Recuperiamo dopo una settimana di allenamento, un po di forze probabilmente venuteci a mancare inesorabilmente la scorsa settimana. La partita di oggi sarà a mio avviso una partita aperta a qualunque risultato. Entrambe giocheranno per vincere. Le difficoltà del campo rappresentano una variabile in più che contribuisce a rendere impossibile un qualsiasi pronostico. Infatti la partita potrebbe sbloccarsi in qualunque modo oppure rimanere bloccata per tutti i 90 minuti. Indubbiamente la classica partita da giocare 1 X 2.

La formazione. Dida sarà ancora purtroppo il titolare. Abate e Antonini si giocheranno un posto per affiancare Zambrotta nel presidio delle fasce. Solito centrocampo a 2 con Ambrosini e Pirlo e altrettanto solito attacco formato dal rientrante Pato fra i titolari, Borriello e Ronaldinho, appoggiati da Seedorf.

Anche oggi come come contro il Palermo occhi bene aperti sugli esterni. Santana e Vargas sono costantemente pericolosi e sono agevolati da un ottimo gioco di squadra che li sa far girare bene. Il Liverpool ne sa qualcosa.

Occhio al Gila. Oggi ritroveremo questo buonissimo giocatore che da noi non ha avuto particolare fortuna (anche se i suoi goal li ha sempre fatti) ma che è indubbiamente dotato di buonissima tecnica e che in questi anni ha avuto modo e occasione di crescere molto. Ad ora è realmente uno dei migliori attaccanti italiani in circolazione e oggi rappresenta indubbiamente una delle principali pericoli della partita di Firenze.

AGGIORNAMENTO (da parte di Rdv)
La partita è stata rinviata per neve a data ancora da destinarsi. A mio avviso un bel colpo di fortuna per il Milan dato che la Fiorentina ultimamente sembrava un po' più in forma di noi (è che noi siamo proprio spompati). Un regalo di Natale anticipato.

martedì 15 dicembre 2009

La cazzata della settimana


"Dire ladro,  mafioso, pidduista, nano ecc  al di là della veridicità delle accuse o della condivisibilità delle offese può rientrare in un modo un pò eccessivo di trattare il proprio avversario politico.
Tirare una statuetta, che al di là del danno arrecato poteva avere anche effetti devastanti, è fuori da ogni logica, non possono esserci giustificazioni più o meno masceherate. Non si può dire un pò  è colpa sua. "



In fede Ro-idiota, Milan Blog Club , 15 dicembre 2009


IL COMMENTO DI ROSSONERO DI VERGOGNA: 


Bocca mia taci!
"Avversario politico"!!!!
"Al di là della veridicità delle accuse" (e si che importa se è vero o no se è un mafioso assassino e un dittatore? )
Cabaret!
Ma d'altronde dal personaggio non ci si può aspettare altro.

Nessuno l'ha visto tranne l'arbitro

da FootballArt



Espanyol-Barcelona : Xavi va a terra ma nssuno capisce il perchè Baena protesta, protesta da Madrid: asi gana el Barca!
Si così vince, regolarmente. Perchè quello che le telecamere non hanno ripreso (come successe per il fallo di Shevchenko su Puyol non ripreso dalle telecamere ma esistente, eccome se esistente). Una lezione per tutti quelli che parlano e straparlano.
Soprattutto per quegli idioti che vogliono la moviola in campo. L'arbitro ha visto meglio di tutte le telecamere a disposizione della regia spagnola.

domenica 13 dicembre 2009

LEONARDO 0 - DELIO ROSSI 2


Prima del match dei Nostri: sui gobbi. Raramente mi faccio violenza da solo guardando una partita della Juventus, figuriamoci poi un sabato sera. Non se ne parla neanche. E pazienza se in quei casi sono sempre tra gente che se ne fotte del calcio e in locali che non possono darmi qualche dritta. Non immaginatemi di quelli zeppi di accessori multimediali all’ultima moda, sono estremamente minimal, i miei soldi li investo e/o spendo in cose più utili ed interessanti. Verso le undici e mezza mando un sms - beh, il telefonino ce l’ho, ma essenziale, peraltro fieramente vecchio e comprato un bel po’ di tempo fa a Spezia, nemmeno ho intenzione di cambiarlo visto che è diventato affettivamente importante per tutta una serie di motivi - un sms ad un gobbo di vecchia data immaginando che se non si fosse fatto sentire per il sorpasso qualcosa doveva essere andato storto. La risposta è stata laconica: “Rimanete in ogni caso secondi”. Potevano anche aver pareggiato dunque, scopro molto più tardi delle tre pere beccate dal Bari, in pratica questi qui nell’ultimo mese hanno perso da tutti, solo l’Inter è stata capace di farli risorgere. Scopro anche che Diego si è esibito in un altro suo fondamentale in cui è superiore a Ronaldinho no? La freddezza nel battere i calci di rigore, davvero davvero un’esecuzione impeccabile per il costosissimo paccone tedesco ormai prossimo ai venticinque anni, gliel’hanno spiegato che a quell’età il Gaucho si era già vinto da un bel po’ un Mondiale da protagonista? Insomma si può star tranquilli, se non c’è Filippo Melozzo Il Randellatore a far danni per la consueta squalifica ci pensa quell’altro ad affossare i gobbi, andiamo comunque sul sicuro. Finché poi ci pensa El Can a scegliere i dirigenti…
Veniamo a noi e scrivo sempre prima del match: sul Palermo ma non solo. Qualunque risultato facciamo stiamo sempre un punto sopra la posizione che rappresenta il valore della nostra rosa, sopra a chi ha fatto mercato, di merda ma l’ha fatto; sotto quattro punti al sogno Scudetto, sotto quattro punti a chi il mercato l’ha fatto e molto bene, guardate solo la differenza di rendimento Snejider-Diego e confrontate i rispettivi prezzi. Simpatico però che il loro strapagato allenatore per capirci qualcosa debba copiare il nostro alle prime armi,  il momento in cui l’ha scelto, cioè dopo che l’ha visto praticato da noi, la dice lunga sulla scopiazzatura malgrado egli si affretti ad appellarsi prontamente a chi nella storia del calcio può averlo usato per primo il 4-2-1-3. Non facciamoci pirlare dal suo parlottare ormai scontato e malinconicamentekitsch. E’ il personaggio che si attorciglia su se stesso. L’intreccio è prevedibile. Noi invece che abbiamo fatto poco o niente quest’estate dobbiamo molto al recupero degli infortunati Nesta e Borriello, la spina dorsale della squadra è tutta italiana ed è proprio sull’asse Nesta-Ambrosini-Borriello. Questi due “acquisti” ci hanno dato molto e hanno coperto la dipartita di Kakà, il quale non è felice a Madrid, infatti lui non ci voleva mica andare. Veniamo al Palermo (a proposito di Kakà, l’anno scorso la vinse lui la partita, una delle sue poche migliori prestazioni). Non mi fa nessuna paura. E’ asfaltabile. Ha un portiere venuto fuori dal nulla. Una difesa fatta da un ex-gobbo, uno che doveva sfondare ma non l’ha mai fatto, uno che potrà sfondare ma per ora è un Laursen qualsiasi e un altro che solo Lippi può convocare in Nazionale. In mediana un regista perfino più lento di Pirlo, uno che ha fallito nella Juve e l’altro che boccheggia da anni in squadre di metà classifica di Serie A, nemmeno da titolare fisso. L’attacco è la cosa più decente: c’è uno che per me meritava molto di più in carriera, un altro che può ambire nei prossimi anni ad una grande squadra e l’altro dovrebbe essere un brasiliano a rendimento costante altrimenti Il Pastore. Vinciamo facile. Lo dico con sesquipedale sicumera nella speranza di non essere costretto dagli eventi ad una palingenesi de tota mea cogitatione.
Scrivo dopo il match-5. Il primo tempo mi ha confermato che in effetti è il reparto d’attacco quello più apprezzabile del Palermo. Il nostro 4-2-1-3 vive, in assenza di Pato, dei lampi di Ronaldinho. Ed è lui la luce del nostro gioco. Fantastico nello spunto, Cassani e Nocerino non lo prendono quasi mai. Illuminato nell’assist come Seedorf prima e Borriello poi possono confermare. Abate da attaccante esterno forse non riesce a sfruttare le sue caratteristiche perché ha poco campo e non riceve palla sulla corsa ma sui piedi, non avendo una tecnica eccelsa non brilla nel dribbling quindi non salta l’uomo, di conseguenza non va al cross dal fondo. Ovviamente, a differenza di Pato, non sa tagliare sul secondo palo. Siamo quindi monotematici sul triangolo Ronaldinho-Seedorf-Borriello. Grandissimo anche quest’oggi il lavoro dell’ex-genoano. L’unico che si muove senza palla dettando il passaggio in profondità. Sa tenere e proteggere palla finché non salgono gli esterni, da lì poi smista. Rapido e potente in area quando tiene sul contrasto corpo a corpo e riesce ad andare al tiro. Il Palermo ha fissi Liverani e Nocerino davanti alla mediana mentre Fabio Simplicio e Bresciano hanno libertà di offendere e difendere allo stesso modo. Miccoli e Cavani sfidano ad una partita due contro due i nostri centrali. Thiago Silva manca, sia perché è uno fondamentale nell’accorciare un po’ le distanze con il centrocampo, sia perché una palla data a lui è in cassaforte vista la sua bravura anche da regista aggiunto, basti guardare le immense difficoltà di Favalli che pressato in possesso della sfera è una minaccia costante per la sua pochezza tecnica, sono innumerevoli i lanci gettati alle ortiche e i retropassaggi a Dida(!) da infarto. Per pietà non parlo delle sue mancate diagonali su Cavani. Nel secondo tempo il Palermo ne fa due in breve tempo. Fino al gol di Miccoli avevano avuto occasioni per andare in vantaggio entrambe le squadre ma erano  stati gli ospiti a dare la sensazione di essere più pericolosi e più sul pezzo. Il dominio tattico di Delio Rossi è servito sul piatto d'argento da Leonardo che mette una squadra stanca sempre col solito sistema di gioco andando ad incidere negativamente sul match e permettendo di sbancare San Siro ad un Palermo generoso e disciplinato ma comunque inferiore ai rossoneri. Il 4-2-1-3 regge solo se Ambrosini e Pirlo sono al 100% altrimenti è un suicidio ed una continua sofferenza, queste cose Leonardo le dovrebbe sapere meglio di tutti noi. E' lui che ha il polso della situazione in settimana, noi non possiamo sapere chi stia bene e chi  stia male. Flamini entra e il match cambia un poco, li mettiamo lì, peccato che sia troppo tardi. E ancora. Ma con Favalli centrale è come giocare con Thiago Silva centrale? Assolutamente no. Altra condizione per poter giocare alla Brasile 82' è proprio la presenza di entrambi i nostri fenomenali centrali. Un Flamini-Pirlo-Ambrosini con Seedorf dietro a Ronaldinho-Borriello sarebbe stato un dramma metterlo? Ci volevano due interditori pronti a chiudere sulle fasce laterali lasciate totalmente in mano delle coppie palermitane, in particolare quella sinistra loro dove lo stesso Miccoli si allargava oltre a Bresciano e Balzaretti. Ci sono dei difetti di Leonardo che ho già indicato ed in cui non sta migliorando: testardaggine nell'adottare sempre lo stesso modulo, scarsa prontezza nel leggere la partita e quindi nel cambiare in corsa l'assetto, antipatia inspiegabile per Flamini perchè ormai si può solo dire che gli sta veramente sulle balle. Leonardo deve capire che sono gli uomini che si hanno disposizione di volta in volta e le loro condizioni a determinare il modo in cui giocare e non viceversa, non si può avere un'idea fissa di gioco e svilupparla sempre e comunque a prescindere da tutto, bisogna tenere conto dell'attualità altrimenti succede come oggi che regali la vittoria a chi l'ha meritata ma che visti i valori delle due squadre doveva uscire sconfitto. Detto questo siamo sempre secondi a -5 dall'Inter ed a +1 dalla Juventus quindi niente drammi. In più i Viola hanno perso.
Adamos8181

Milan-Palermo:Cattivi presagi


Toccatevi, se siete superstiziosi. Toccate ferro, guanciali, sciarpe, peperoncini, rosari, co....ni e tutto ciò che vi può dare sollievo. Brutti, anzi direi oscuri ed inquietanti presagi sulla partita di Milan- Palermo.

Io credo fortemente che domani non vinceremmo e che difficilmente si porti a casa un pareggio.
I Motivi sono gli opposti di quelli che avevo ottimisticamente (ed erroneamente) presentato per la partita contro lo Zurigo.

Prima di tutto la condizione fisica.Contro lo Zurigo abbiano lasciato molto, forse troppo. In termini di giocatori spremuti che non dovevano giocare, abbiamo lasciato sul campo Thiago Silva e un buon 50% di Ambrosini. In termini di energie e risorse abbiamo lasciato molto di un Ronaldinho utilizzato anche se non al meglio più quasi tutto Pato, utilizzato in precarie condizioni e sfiancato dalle tante partite. Marco Borriello e Clarence Seedorf veri trascinatori di questa rinascita milanista hanno dimostrato pure loro martedi, che giocare sempre e comunque senza rifiatare mai può incidere molto sulle prestazioni e cominciano ad essere in debito di ossigeno pure loro.

Mi aspetto molti, troppi giocatori chiave in condizioni non ottimali (Ambrosini, Pato, Ronaldinho, Borriello, Seedorf,Pirlo ). Vorrei poter chiedere serenamente a Leonardo un massiccio turn over , ma al massimo potremmo cambiare a fatica un paio di elementi dei 5-6 di cui ci sarebbe la necessità di sostituire, cosi ché lo spazio per i rimpianti per il solito mancato Turn over di Leonardo sarà ridotto al minimo non avendo praticamente una rosa in grado di ospitare un certo voluminoso ricambio necessario.

In difesa abbiamo perso (anche se per poco sembra, preghiamo) un pilastro fondamentale. La prima alternativa che abbiamo a un pilastro fondamentale in cemento armato di questo Milan è una parete di carton gesso tenuta insieme con la carta da parati, di provenienza georgiana. E questo non fa altro che aggravare la nostra disposizione di uomini/risorse energetiche, già abbastanza tragica di suo per vari motivi sopra elencati.

Zambrotta affiancherà Abate nel presidio delle fasce.
Ambrosini (lo possiamo far riposare almeno quando sta male o viene da una partita disastrosa?) affiancherà come al solito Pirlo (purtroppo) sulla mediana dietro ai soliti tre attaccanti e Seedorf.

Per la partita di domani visto le molteplici difficoltà, avrei optato per un cambio di modulo. Sarei tornato al vecchio modulo a rombo con l' inserimento di un mediano in più a centrocampo e avrei messo Seedorf dietro le due punte, Borriello e Huntelar almeno di partenza, e avrei giocato sugli inserimenti di Abate e Antonini sulle fasce sacrificando almeno inizialmente ai due attaccanti esterni, Pato e Ronaldinho, quali necessitano di riposare entrambi, per poi eventualmente inserirli nella ripresa a ritmi abbassati cambiando eventualmente li il modulo.

Attenzione a quei 3...ma anche 4 del Palermo. Miccoli, Cavani, Pastore, ma anche Simplicio sono giocatori molto dinamici ed estremamente veloci. La squadra non sta bene e potrebbe non essere in grado di allungarsi come al solito senza subire attacchi ed inserimenti devastanti da parte dei palermitani che faranno molto affidamento su questi 4 uomini chiave. Motivo per il quale avrei giocato differentemente dal solito. Non credo che la squadra sia nemmeno nelle condizioni di tenere un certo ritmo e di poter fare troppo affidamento sui colpi dei singoli.

La partita che sarà. Difficilissima. In casa in campionato stiamo facendo bene ora e questo è un vantaggio da sfruttare per rendere meno difficile la partita. Il palermo sa organizzarsi per un certo pressing e sa ben giocare fra le linee con Miccoli e Pastore. Liverani e Simplicio stanno sicuramente meglio di Ambrosini e Pirlo possono contare su un uomo in mezzo al campo in più, di supporto. Tre punti domani sarebbero preziosissimi perchè potremmo allungare sulla Juventus, perdente a Bari (e che Bari) e rimanere in scia del' Inter e perchè le probabilità che si realizzano sono scarse. Firmerei per un pareggio domani.
Se vinceremo domani non credo lo faremo grazie alla superiorità nel gioco ma grazie ad un certo cinismo nello sfruttare le poche occasioni utili.

In ogni caso, dobbiamo giocare serenamente la partita , consci del fatto che comunque vada nessuno domani ci potrà sorpassare e che almeno fino a domenica prossima il nostro secondo posto è al sicuro e che avremo comunque un certo margine sulle dirette inseguitrici anche in caso di risultato negativo per la difesa del terzo posto essenziale per noi.

giovedì 10 dicembre 2009

Ronaldinho giocatore del decennio. E Kaka?

dal Sole24ore


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Ronaldinho conquista un altro prestigioso premio personale. Il trequartista brasiliano del Milan, infatti, e' stato votato come migliore giocatore del decennio dall'autorevole rivista inglese World Soccer. Il calciatore carioca ha preceduto anche Lionel Messi e Cristiano Ronaldo. Il trofeo di giocatore dell'anno e' stato inevitabilmente assegnato all'argentino del Barcellona, vincitore a livello personale anche del Pallone d'Oro e in corsa per il Fifa World Plater, mentre proprio i blaugrana e Pep Guardiola sono stati premiati rispettivamente come squadra ed allenatore dell'anno.

Il commento di Rossonero di Vergogna. Premio strameritato. Campione del mondo col Brasile, la resurrezione del Barca e i successivi trionfi un periodo buio da cui è riuscito ad uscire alla grande dimostrando di essere se non forse un leader, senza dubbio un trascinatore.
L'unico appunto a World Soccer. I decenni si contano dall'anno "1" all'anno "10" e non dall'anno "0" all'anno "9" com'è stato fatto: per esempio gli anni '80 iniziano nel 1981 e finiscono il 31 Dicembre 1990. Vabbè, peccato veniale.  Chi avrebbe potuto competere? Forse Henry, non Sheva purtroppo per gli ultimi anni, di certo non Kaka, e ci mancherebbe pure, e neanche C. Ronaldo e Messi troppo giovani. Forse Gerrard... ma il premio è giusto, sacrosanto.

Marco Van Basten: la storia del "Cigno di Utrecht"


di Fabrizio Felice Scoglio per Fantagazzetta.com

BERNA, 9 GIUGNO 2008. E’ il minuto 80 di Italia-Olanda, gara d’esordio degli azzurri ad Euro 2008. Van Bronckhorst di testa con la complicità di Zambrotta ha appena depositato in rete il pallone del 3-0 in favore degli orange, è cappotto.
Sulla panchina avversaria siede un personaggio che tanto ha dato al nostro calcio e che forse più di ogni altro sente la partita come un derby. Applaude la propria squadra, sorride con l’aria di chi sa di aver fatto qualcosa di grande, si volta e vede il suo vecchio compagno Donadoni.
Goodbye Italy, stavolta ha vinto Marco.

UTRECHT, 31 OTTOBRE 1964. In una giornata di metà autunno nasce ad Utrecht Marcel Van Basten noto a tutti con il nome “Marco”.
Il piccolo Marco comincia a giocare a sei anni presso la squadra della propria città, l’Elinkwijk.
Nonostante la giovane età si mette subito in mostra per le sue eccellenti doti tecniche e fisiche tanto da ricevere già a quindici anni un’offerta di ingaggio da parte del Feyenoord, trattativa questa però mai concretizzatasi.
A sedici anni debutta con la nazionale giovanile olandese in un torneo di categoria mettendosi in mostra vincendo il torneo con la propria nazionale e segnando in finale tre reti contro l’Italia.
Dopo queste grandi prestazioni che fanno di lui uno dei giovani più ricercati d’Olanda e d’Europa passa a diciassette anni nell’Ajax del mito Johan Cruijff.

AMSTERDAM, 3 APRILE 1982. Non sappiamo se ognuno di noi abbia o no un destino, ciò che è innegabile è che la vita a volte ci riserva coincidenze magiche, proprio come quella del 3 Aprile del 1982, data dell’esordio di Van Basten tra i professionisti.
Dopo essersi regolamente allenato con la prima squadra per tutta la prima stagione, finalmente Marco debutta in una partita ufficiale entrando nel secondo tempo della sfida tra l’Ajax e il Nec Nijmegen.
Van Basten entra in campo al posto di Cruijff, colui che negli anni ’70 ha contribuito più di ogni altro alla creazione del mito dell’Olanda del calcio totale, il grande campione al termine della propria carriera che stringe la mano al giovane di belle speranze pronto a raccoglierne l’eredità.
L’esordio di Van Basten è di quelli che non si dimenticano, sembra giocare con la serenità dei veterani nonostante la giovane età e realizza al debutto subito un gol proprio sotto gli occhi di Cruijff e dell’Olanda intera. E’ nata una stella.

GRONINGEN, DICEMBRE 1986. Il ciclone Van Basten si è abbattuto sui campionati olandesi di metà anni ’80. Dai nove gol realizzati nella stagione 1982-1983 passa ai ventotto in ventisei partite della stagione successiva di cui è capocannoniere.
Van Basten segna con una facilità imbarazzante così l’anno dopo si ripete con ventidue reti e quello dopo ancora con trentasette reti in ventisei partite laureandosi così per la terza volta capocannoniere e vincendo la Scarpa d’oro. 
L’Olanda intera ammira i trionfi nazionali dell’Ajax guidati da questa inarrestabile macchina da gol, da questo giovane campione dotato al tempo stesso di grandissima potenza ed eleganza sopraffina tanto da essere ribattezzato “Il cigno di Utrecht”.
Il volo del cigno però inizia a spezzarsi a causa dei numerosi problemi fisici.
A causa di un’epatite virale è costretto a stare lontano dal terreno di gioco per tre mesi e una volta tornato in campo durante un Groningen-Ajax la caviglia destra fa crack dopo un contrasto con un avversario costringendo Van Basten a farsi operare in Svizzera.
E’ un’annata maledetta a causa dei guai fisici quella del 1986-1987, a Groningen inizia il calvario del campione con le caviglia di cristallo ma il Milan decide di acquistarlo lo stesso per la stagione successiva e si sfrega le mani quando nella finale di Coppa delle Coppe tra Ajax e Lokomotive Lipsia Van Basten torna in campo e segna il gol che regala agli olandesi la coppa.
Oltre al prestigioso successo europeo Van Basten chiude la sua ultima stagione in Olanda con il titolo di capocannoniere per la quarta volta di fila nonostante i guai fisici, ma questo oramai non fa più notizia, al cigno spetta il compito di volare su un campionato di altro spessore: la Serie A.

NAPOLI, 1 MAGGIO 1988. Dopo essere arrivato al Milan per meno di due miliardi di lire, Van Basten debutta in Italia andando subito in rete sia all’esordio in Coppa Italia contro il Bari che in Campionato contro il Pisa ma i guai fisici non lo abbandonano ed è costretto ad operarsi nuovamente alla caviglia – questa volta la sinistra – restando così fermo per infortunio per ben sei mesi.
La stagione di Van Basten è compromessa ma riesce a tornare in campo per il rush finale del Campionato con il Milan alla rincorsa del Napoli.
A Napoli il Milan riesce ad espugnare il San Paolo grazie alla doppietta di Virdis e alla rete proprio di Van Basten, nello stadio di Maradona guida i suoi compagni a una vittoria storica che regala l’undicesimo scudetto ai rossoneri e il primo a Van Basten nella sua stagione d’esordio.
E’ l’inizio di un’era.

MONACO, 25 GIUGNO 1988. Dopo la vittoria dello scudetto Van Basten insieme al collega di club Ruud Gullit si presenta al ritiro della nazionale olandese per disputare il suo primo grande torneo per nazionali (nel 1986 l’Olanda non si era qualificata ai Mondiali).
Dopo la sconfitta per 0-1 contro l’Unione Sovietica nella gara d’esordio, l’Olanda strapazza l’Inghilterra per 3-1 grazie a una tripletta di Van Basten che si porta così subito al comando nella classifica dei capocannonieri e la successiva vittoria contro l’Irlanda permette agli olandesi di qualificarsi per le semifinali.
In semifinale l’Olanda sfida la Germania Ovest padrone di casa e dopo essere passata in svantaggio a causa della rete di Matthaus, Koeman al 74’ e proprio Van Basten a due minuti dal novantesimo regalano all’Olanda la storica finale.
In finale l’Olanda ritrova l’Unione Sovietica ma questa volta le cose vanno diversamente.
Monaco di Baviera si tinge di rossonero grazie alla rete di Gullit al 32’ e il gol del definitivo 2-0 arriva al 54’ con ancora Van Basten che si laurea così capocannoniere della competizione.
Il gol di Van Basten nella finale dell’Europeo è rimasto nella storia del calcio per la sua bellezza, quel pallone che scende dal cielo e che viene calciato in rete al volo da posizione impossibile è una dimostrazione di tecnica, coordinazione, potenza e fantasia che rimarrà per sempre impresso tra le perle del calcio mondiale.
E’ il trionfo dell’Olanda, è il trionfo del cigno.

TOKIO, 9 DICEMBRE 1990. La stagione successiva al primo scudetto e al titolo europeo è quella che vede il Milan ritornare in Coppa dei Campioni dopo ben nove anni di assenza.
Il talento di Van Basten manda in tilt le difese di Italia e di Europa, il malcapitato Vitocha Sofia subisce quattro reti da Van basten nel ritorno dei secidesimi di finale, la Stella Rossa e il Real Madrid sono spremute dal Milan e da Van Basten.
Durante la stagione Marco riceve il suo primo pallone d’oro e segna ben trentadue reti tra campionato e coppe e a Maggio grazie a una sua doppietta in finale contro lo Steaua Bucarest il Milan è sul tetto d’Europa.
Van Basten si ripete contro il Barcellona contribuendo così alla vittoria rossonera in Supercoppa Europea e a Dicembre dopo il successo in Coppa Intercontinentale ai supplementari contro l’Atletico N. Medellin Van Basten riceve il secondo pallone d’oro consecutivo. 
All’inizio della stagione 1989-1990 Van Basten viene nuovamente operato, questa volta al menisco, stando così fuori per due mesi.
Nonostante l’infortunio Van Basten con i suoi diciannove gol è capocannoniere del campionato ma lo scudetto è vinto dal Napoli.
In Europa a dettare legge è però ancora il Milan. Van Basten segna contro Real Madrid, Malines, Bayern Monaco e fa sì che la sua squadra arrivi a giocarsi a Vienna la seconda finale di fila, questa volta contro il Benefica. 
Il Milan vince per 1-0 grazie a una rete di Rijkaard su apertura di prima intenzione di Van Basten, il Milan è ancora campione d’Europa.
Dopo il successo in Coppa Campioni arrivano anche i successi in Supercoppa Europea e Coppa Intercontinentale contro l’Olimpia Asunciòn in cui Van Basten stranamente non segna ma “si limita” a contribuire alla realizzazione del secondo e del terzo gol.
Con la vittoria di Tokio in Coppa Intercontinentale si chiude il ciclo magico di Arrigo Sacchi sulla panchina del Milan, tre anni di successi, di bel gioco e di dominio: il Milan è nella leggenda.

MILANO, 25 NOVEMBRE 1992. Nell’estate del 1991 è Capello a subentrare in panchina al posto di Sacchi. 
La prima stagione dell’era Capello si conclude con la vittoria dello scudetto e il titolo di capocannoniere di Van Basten con ben venticinque reti; impressionante la sua tripletta contro l’Atalanta nell’arco di soli sei minuti. Come dire, gli allenatori cambiano ma i gol di Van Basten restano.
Nel Novembre del 1992 Van Basten è all’apice della carriera, a ventotto anni è nel pieno della maturità e dopo il poker di reti rifilato al Napoli al San Paolo e al Goteborg in Coppa Campioni, riceve il terzo Pallone d’oro della carriera. 
Solo Michel Platini e Johann Cruijff (sì, proprio colui che il giovane Marco aveva sostituito dieci anni prima) erano riusciti in tale impresa. Marco Van Basten è nell’olimpo del calcio.

ANCONA, 9 MAGGIO 1993. Si sa, le storie che regalano lo sport sono stupende, sono terribilmente dolci e amare al tempo stesso.
Pochi giorni dopo la vittoria del terzo pallone d’oro Van Basten si reca a St.Moritz per farsi operare ed è costretto a stare fuori per quattro mesi e mezzi.
Rientra a fine Aprile nella trasferta di Udine e una settimana dopo ad Ancora realizza il suo ultimo gol della carriera ad Alessandro Nista, lo stesso a cui aveva segnato il suo primo gol in Serie A.
Pochi giorni dopo nonostante una caviglia a pezzi Van Basten scende in campo nella sfortunata finale di Coppa Campioni contro l’Olympique Marsiglia ma non riesce a segnare a causa delle sue precarie condizioni fisiche.
Segue il quarto intervento chirurgico alla caviglia e due anni di calvario in cui cerca di tornare in campo senza riuscirci così nell’estate del 1995 a soli trent’anni Van Basten ufficializza il suo addio al calcio a due anni dall’ultima sua apparizione.

Si chiude così la bellissima carriera del “Cigno di Utrecht”, una carriera fatta di gol, gioie, infortuni e successi senza essere andato mai fuori dalle righe.
Marco Van Basten è stato uno di quei giocatori che fanno bene al calcio, uno di quei campioni che fanno della sportività la base della propria carriera. Mai un eccesso, mai una dichiarazione fuori dalle righe, solo calcio. E gol.
Un fuoriclasse assoluto come lui manca prima ancora che al nostro calcio a milioni di cuori sportivi italiani, milanisti e non. In tutti noi Van Basten resta e resterà nella nostra testa e nella nostra anima, è e sarà un pensiero, un ricordo, una voglia di emozionarsi ancora. Per sempre.

Grazie Marco

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mercoledì 9 dicembre 2009

AGLI OTTAVI DATECI ANCELOTTI



Un Milan osceno ed al limite dell’accettabile strappa il massimo che si potesse sperare: una qualificazione al secondo posto del girone dietro al Real Madrid della campagna acquisti supersonica. Ringraziamo la sportività e la sete di successo degli spagnoli altrimenti ora saremmo a casa. La partita con lo Zurigo rientra di diritto nella black list delle partite più brutte viste in Europa dal Milan, non tanto per il pari quanto per lo spirito ed il non-gioco messo in campo. Il tutto dà l’esatta dimensione del valore della Serie A, se asfalti la Samp tre giorni prima e poi soffri le pene dell’inferno con una squadraccia del campionato svizzero vuol dire che siamo davvero messi male, la batosta della Juve contro il Bayern ne è la conferma ulteriore (cazzo, va bene che volevo le quattro italiane avanti ma i gobbi fuori non è che mi dispiacciano, dedicato a quelli di "Felipe Melo è meglio di Pirlo"), non parliamo poi delle sofferenze della più forte squadra italiana che in un anno ha battuto solo al fotofinish la Dinamo Kiev e domani si giocherà tutto contro i campioni di Russia, avessi detto lo United o anche “solo” un Bordeaux. Io spero che l’Inter sia la terza squadra italiana ad andare agli Ottavi, con tutta sincerità me lo auguro, certo che pensare che è stata sconfitta da una Juve che perde quattro a uno in casa con il Bayern non è che faccia ben sperare, ma ogni partita fa storia a sé. Ok, lo so, molti s’incazzeranno e indigneranno per questo mio discorso ma non me ne frega un cazzo, il Rubin è più pericoloso dell’Inter in Europa come avversario, preferisco semmai rivivere i derby del 2003 e del 2005 in Champions League.

Abbiamo subito quella sorta di 4-2-3-1 svizzero del primo tempo. Abbiamo sofferto gente sconosciuta come Nikci che partiva da destra, Alphonse che scattava alle spalle del neo-entrato Kaladze, Gajic che s'inseriva in mezzo e poi ha uccellato Dida su punizione, Djuric che faceva stare basso Abate. Eravamo fermi, statici, immobili ed inermi. Pirlo, che ha giocato male (non sono come i geni che gli danno due a prescindere ogni partita, vedo partita per partita senza pregiudizi), non sapeva chi servire poichè i terzini erano costretti alla difensiva e gli attaccanti esterni non si muovevano senza palla, in più ha fatto cazzate di suo. Ronaldinho provava a dare il famoso quid in più ma con scarsi risultati, Borriello si applicava nel consueto esercizio di movimenti ma trovava aiuto solo in Antonini quando questi riusciva a trovare il fondo mostrando però la sua poca dimestichezza con il fondamentale del cross, soprattutto sul primo palo. Insomma abbiamo fatto cagare nel primo e nel secondo tempo, pure in superiorità numerica, ma lì si sapeva già del Madrid che aveva fatto il suo dovere, la do come giustificazione parziale, dài, concedetemela.

Abbiamo preso un punto su sei allo Zurigo, quattro su sei sia al Real che al Marsiglia, la maggior parte dei punti in trasferta. Questo significa che noi nelle sfide ad eliminazione diretta potremo giocarcela con tutte ma prendere anche delle batoste micidiali, dipenderà da quanto i "ventinove campioni ineguagliabili che tutto il mondo c'invidia" saranno in forma e/o avranno voglia di sputare sangue in campo. Dipenderà da Leo, che abbiamo capito trovi sicurezze solo nel 4-2-1-3 ma che dovrebbe tornare anche ad altri sistemi di gioco in alcuni casi, che dovrebbe mettere in campo i giocatori solo se in forma al 100% e non l'Ambrosini odierno debilitato dai problemi gastrointestinali. Abbiamo raggiunto ciò che volevamo ma possiamo crescere se ci evolviamo, per questo intendo l'adattarsi alle più varie situazioni nel limite di ciò che quello che Berlusconi ha consegnato permette. A questo punto voglio il Chelsea per far vedere ad Ancelotti che Ronaldinho si allena come è solito fare da circa un anno e mezzo.


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