venerdì 30 ottobre 2009

Una settimana da diavolo - Uso libero e rossonero del condizionale



Se si critica eccessivamente un Milan comunque in lotta per il terzo posto ed in piena corsa per la qualificazione agli Ottavi della Champions League si sbaglia perché si chiede troppo alla squadra ed all’allenatore. Se si giudica partita per partita senza pregiudizi e senza prediletti rilevando errori o meriti di chi allena e di chi gioca si fa benissimo. Sono per la critica costruttiva e la libertà di pensiero. Sono sempre per la libertà.

Se il Milan si trova con pochi ricambi a centrocampo è per colpa della proprietà ma se Flamini non gioca a Napoli dal primo minuto per dare riposo a Pirlo è colpa dell’allenatore.

Se il più dispendioso acquisto dell’estate è stato un giocatore che Leonardo non voleva è colpa della proprietà ma se Huntelaar non viene messo nelle condizioni di rendersi utile è colpa dell’allenatore.

Se l’allenatore non si dimette il 31 agosto a campagna acquisti “effettuata” non seguendo i suoi dettami accetta la situazione e la sfida, non è vittima, qualunque esso sia egli è partecipe del progetto, non può essere esente da critiche. Se la proprietà mette nelle condizioni qualsiasi allenatore si siede in panchina di non essere accontentato durante la campagna acquisti essa dimostra di non essere interessata a dare vita ad un serio progetto tecnico. Ancelotti non voleva Ronaldinho tanto quanto Leonardo voleva invece Cissokho e Luis Fabiano.

Se il Milan manca di qualità sugli esterni è colpa della proprietà che non ha provveduto in tal senso ma se Oddo e Antonini mostrano di essere in forma e l’allenatore li toglie entrambi contro una squadra che gioca molto sulle corsie laterali, egli ha colpa.

Se la prima alternativa alla coppia di centrali di difesa resta Kaladze la colpa è della proprietà o perché non ha acquistato altri elementi decenti o perché si affida ad uno staff sanitario da cui gente come Bonera pare non risorgere dopo un anno, ma se l’allenatore non si accorge che senza Nesta e per di più con due gol di vantaggio non si possono tenere quattro uomini fissi davanti che non tornano la colpa è sua.

Se gira e rigira gli uomini che sono sempre protagonisti nel bene e nel male sono sempre quelli della Champions vinta a Manchester nel 2003, eccetto Pato, c’è da chiedersi come mai la proprietà, se non ha deciso in prima persona i giocatori per cui sono stati buttati via parecchi soldi fino all’estate 2008, non faccia niente per rimuovere il vicepresidente vicario-amministratore delegato dell’Ac Milan spa. Se si è deciso di dare più importanza ai giovani c’è da chiedersi perché l’allenatore non abbia il coraggio di dare spazio di tanto in tanto a chi brilla nella Primavera.

Se il Milan di Ancelotti non sapeva gestire il risultato in più di un’occasione, se prendeva reti su calci da fermo o sugli sviluppi di essi per errata disposizione della linea difensiva, se aveva un allenatore che peccava nel leggere prontamente la partita ed era poco incline al turn-over e se era capace di grandi singole imprese c’è da chiedersi quali siano le differenze con il Milan di Leonardo sistema di gioco a parte. Tassotti è sempre lì. Se l’allenatore del Milan deve scendere sempre a patti con la vecchia guardia per ottenere qualcosa c’è da chiedersi chi abbia loro fatto o approvato dei contratti lunghi e dispendiosi, chi non abbia avuto la volontà di sostituirli investendo seriamente così da metterli nelle condizioni di cercarsi un altro spogliatoio. La rosa è sempre quella lì.

Se il Milan non fosse da terzo posto vorrebbe dire affermare che il Kakà delle ultime stagioni vale da solo quanto Nesta, Thiago Silva, Abate, Borriello e Huntelaar, che è più decisivo di tutti questi messi insieme per una squadra, ma allora come mai il Real Madrid di Kakà ha perso contro il Milan senza Kakà? Nessun giocatore, tranne forse Maradona, vale più di due centrali coi fiocchi e di un bel centravanti boa, è l’organizzazione di gioco che fa la differenza, l’armonia fra i reparti – come dice Sacchi – e la disponibilità al sacrificio. La nostra base di partenza è un terzo posto a pari punti con la seconda classificata, non lo si dimentichi. Ronaldinho è stato determinante nelle vittorie col Siena e la Roma, nel pari con l’Atalanta, non si dimentichi neanche questo. Senza Pirlo eravamo arrivati primi in classifica la scorsa stagione nonostante un Kakà non certo trascendentale, non più di questo e quel Ronaldinho, anche questo lo si tenga bene a mente, ogni tanto può anche partire dalla panchina ed essere importante come a Livorno.

Se il Milan è solo questo, una squadra che lotta per il terzo posto e fuori dalla lotta Scudetto virtualmente già alla seconda giornata, è colpa della proprietà tanto quanto era suo merito quando eravamo in grado di vincere in qualsiasi competizione a cui partecipavamo. Se il Milan è stato capace quest’anno di primi tempi come quello di Bergamo o quello con la Roma o di una sconfitta in casa con lo Zurigo la proprietà non c’entra granché direi. Mai perdere il senso dell’equilibrio nel distinguere le varie responsabilità tenendo sempre presente però che tutto alla proprietà torna e tutto alla proprietà appartiene.

Adamos8181

giovedì 29 ottobre 2009

CHI VUOL ESSER LIETO SIA


Una piccolissima premessa: non capisco quest’aria di rassegnazione e di sconforto in molti tifosi rossoneri che dopo il pari di ieri al San Paolo tornano a dipingerci come inferiori a mezza Serie A ed anche più, cosa pensavano? Che fossimo da Scudetto? Dov’è la logica e la coerenza? Il Milan è in lotta per il terzo posto e proprio un pari fuori casa contro una delle poche squadre del campionato ad essersi rinforzate, ad eccezione di Juventus ed Inter, lo dimostra. Abbiamo guadagnato un punto sulla Fiorentina, sulla Sampdoria, sulla Roma, un altro ancora su una Lazio alla deriva che qualcuno sarà sempre pronto a celebrare come indubitabilmente più forte di noi, non me ne stupisco. Il giochino per chi vuole sempre e comunque celebrare l’allenatore è chiaro: se pareggiamo o perdiamo la squadra che aveva di fronte era più forte di noi, se vinciamo la squadra che avevamo di fronte sempre più forte di noi è stata surclassata da quel genio che abbiamo in panchina, se perdiamo con lo Zurigo è colpa delle bugie di Berlusconi. Polemico? Sì abbastanza, vorrei ci fosse più obbiettività. Le colpe della proprietà sono evidenti e permangono sempre ma le partite che vediamo vanno analizzate per quello che vediamo in campo, si giudica partita per partita senza pregiudizi, senza prediletti, senza intoccabili. C’è qualcosa di buono fatto da Leonardo? Lo si dice. C’è qualcosa di sbagliato fatto da Leonardo? Lo si dice allo stesso modo. Lo stesso discorso vale per ogni singolo elemento della rosa, vale per la proprietà naturalmente che è stata abbondantemente criticata per quanto non fatto quest’estate e in generale negli ultimi anni così come non va cancellato quanto di buono ha fatto in passato a prescindere dal fatto che si sia adoprata così per mero interesse (ma pensate davvero esistano i benefattori che fanno qualcosa per niente?). Ultima considerazione è il diverso metro di giudizio che si ha nel comparare Ancelotti e Leonardo con quest’ultimo che improvvisamente si trova a non avere alternative a centrocampo come se il precedente avesse invece fior fiori di mediani salvo poi pompare uno come Cardacio che il tecnico brasiliano tanto celebrato non ha mai usato neanche in amichevole ed ha lasciato andar via con rescissione consensuale del contratto senza strapparsi i capelli. Equilibrio e pari metro di giudizio non sarebbero male. Ancelotti ha fatto degli errori, poteva arrivare più comodamente secondo l'anno scorso e non è un dramma che sia stato allontanato, ci poteva stare. Leonardo sta imparando a fare l'allenatore, ci ha messo del suo in certe partite pessime della nostra squadra ma ci ha messo del suo anche nella prima vittoria della nostra storia al Bernabeu. Senza dimenticare che sia per l'uno che per l'altro vale il discorso che la parte più importante nel determinare un risultato ce l'hanno i giocatori, l'allenatore incide non determina e le due facce di Dida in una settimana ne sono la prova evidente. L'allenatore non può prevedere durante la settimana nè preparare la papera di Madrid nè il miracolo col Chievo e le parate di ieri.

Veniamo a quello che avrei fatto io ieri, senza nessuna pretesa di insegnare alcunché a chi sta in panchina al Milan. E’ solo un breve esercizio mentale anche perché ho poco tempo oggi.

1) Avrei tenuto sì il 4-2-1-3 perché aveva mostrato di essere efficace ma avrei concesso un turno di riposo a Pirlo mettendo Flamini davanti alla difesa accanto ad Ambrosini, Ronaldinho largo a sinistra e Seedorf vertice alto andavano bene ma mai avrei rischiato Abate terzino destro contro una squadra che lì ci avrebbe messo Lavezzi, quindi Oddo titolare e non Abate.
2) All’infortunio di Nesta, visto che Favalli non era in panchina (e non so come mai) altrimenti avrei scelto lui, ci stava di mettere Kaladze ma non si poteva fare come se niente fosse, il sistema di gioco a tre punte alte e fisse regge solo con l’ex-laziale che anticipa anche alto bloccando sul nascere le azioni avversarie. In più per non lasciare a loro le fasce e visto il doppio vantaggio in sei minuti andava corretto l’assetto con un altro cambio, se non alla mezz’ora del primo tempo certamente dal primo minuto della ripresa, lasciandosi l’ultimo per il secondo tempo inoltrato. Avrei tolto Ronaldinho dunque ed inserito Abate, 4-4-2 con Oddo e Abate sulla destra, Flamini ed Ambrosini in mezzo e chiedendo a Seedorf di stare largo a sinistra, in mancanza di Jankulovski infortunato non si poteva fare altro.
3) Intorno al minuto sessanta avrei dunque tolto Inzaghi inserendo Borriello così da tenere maggiormente palla davanti anche solo effettuando lanci lunghi a saltare il centrocampo.

Leonardo dunque, a differenza di Mazzarri che la partita se l’è pareggiata perché pronto e reattivo in panchina come dimostrano i continui cambi di modulo a partita in corso e la scelta vincente di un regista come Cigarini e di una torre come Denis, ha letto in ritardo le situazioni di gioco, vecchio difetto che aveva anche Ancelotti, il poco turn-over e i cambi ritardati, tale e quale al predecessore è stato in questo, almeno ieri. E come Ancelotti si è fatto rimontare nel finale, lo si dica, si era vinto al Bernabeu anche grazie a Leonardo, si è pareggiata una partita già vinta anche per colpa di Leonardo. Questo non toglie niente al Napoli che ha legittimamente portato a casa almeno un punto ma anche perchè gli è stato concesso di fare quello che ha voluto sulle corsie laterali per ottantacinque minuti di gioco.

Adamos8181

Le corna del diavolo. Di Carlo Petrini*. Prima parte


*La riproduzione parziale di opere letteraria è consentita dalla legge. Qualora l'autore, la casa editrice Kaos Edizioni o chiunque altro detenga i diritti sull'opera ritenga che la porzione di opera qui e in altri post riprodotta ecceda il limite consentito dalla Legge, è pregato di contattarci al nostro indirizzo di posta elettronica rossonerodivergogna@gmail.com. In questo modo provvederemo ad eliminare la parte eccedente. Ad ogni modo sottolineamo il fatto che l'opera è già stata trascritta da altri in formato elettronico ed è presente in altri siti web (verosimilmente senza il permesso dei detentori dei diritti) da cui abbiamo attinto.

Potere mediatico e furbizie,fanatismo e complicità politiche,miliardi neri e grigi:la vera storia del Milan berlusconiano. Febbraio 1986:come prendersi il Milan di Farina per due lire.Il diavolo berlusconiano:elicotteri e miliardi,propaganda e censura.Lo scudetto miracoloso del campionato 1987-88,fra ombre e sospetti.La nebbia di Belgrado e la Coppa dei campioni.I rapporti di Berlusconi con gli ultrà, e il delitto del 4 giugno 1989.Il complotto della monetina,e a porcata 21 marzo a Marsiglia. Il consigliere milanista dell'Utri:legami mafiosi e pulcini rossoneri.Il grande imbroglio dell'affare Lentini, e la partita Torino-Milan del 25 aprile del 1992.La montatura mediatica del capitano Baresi.La squadra-partito, e i giocatori propagandisti di Forza Italia.Il delitto dell'ultrà milanista a Genova del 29 gennaio 1995.Miliardi in nero ai giocatori milanisti,nascosti nei paradisi fiscali.Il decalogo padronale per l'allenatore Tabarez.Stagione 1998-99:il tentativo di partecipare alla Coppa Uefa senza averne diritto.Lo scudetto numero 16, e il sospetto Udinese-Milan del 18 aprile 1999.Gli insulti berlusconiani contro il commissario tecnico Zoff. Il rifiuto dei giocatori milanisti di sottoporsi all'esame antidoping sangue-urina (facoltativo).Il Milan del presidente del Consiglio Berlusconi e del presidente del Consiglio Berlusconi e del presidente della Lega calcio Galliani:un'orgia di potere e affari.

INTRODUZIONE Questo libro è un'altra battaglia della mia guerra personale contro le falsità e le omertà del mondo pallonaro. Non certo da moralista,perchè non lo sono mai stato,ma da uno che odio l'ipocrisia e gli piace chiamare le cose con il loro nome.Non da disgraziato ex calciatore oggi "pentito" (perchè non sono pentito di niente),ma da uno che non ci sta a passare per la mela marcia e il "maledetto" in un mondo di puri e angioletti. Questo è un altro dei libri che avrebbero dovuto scrivere i signori giornalisti esperti di calcio,ma loro un libro così non lo hanno mai scritto nè mai lo scriverebbero.Perchè i signori giornalisti (come categoria,e salvo eccezioni) sono dei servi del potere impegnati a fare i ruffiani per la loro carriera,per cui più che informare censurano,e passano il tempo a leccare il culo del potere pallonaro.Ce ne sono certi con delle lingue così allenate che sono pronte a passare dal fondoschiena dei presidenti, a quello dei lucianimoggi,a quelli dei campioni (finchè lo sono),insomma il culo di chiunque abbia un pò di potere. Nessuno dei cronisti delle gazzette sportive avrebbe mai scritto un libro come LE CORNA DEL DIAVOLO ,dato che il protagonista,oltre a essere il padrone del Milan e del calcio italiano,è anche il monopolista della tv privata e un capo politico.Non solo:è il piu importante editore italiano dei libri e giornali, è stato per anni presidente del Consiglio,è uno degli individui più ricchi del mondo. Insomma è da molti anni l'ometto più potente d'Italia, è infatti detiene il record mondiale di giornalisti-leccaculo:una metà sono suoi dipendenti,l'altra metà sbava per diventarlo.Logico che una categoria di servi del genere neanche si azzarda a raccontare come il signor Berlusconi abbia messo le mani sul Milan calcio, e come a colpi di miliardi "neri" e "grigi" lo abbia fatto diventare uno strumento per conquistare il potere politico. Lo ripeto ancora:non sono un moralista.Ma è ora che il mondo pallonaro venga raccontato per quello che veramente è:basta con le finzioni,le ipocrisie,la retorica e l'omertà.Come ex calciatore (anche del Milan ,stagione 1969-69),io posso permettermi di raccontare le cose come stanno:non ho interessi nell'ambiente,e della politica non me ne frega niente. Ringrazio, come al solito,gli amici della Kaos edizioni:senza il loro aiuto e il loro archivio,anche questo libro sarebbe rimasto un'idea. [...]
pagg 29-31



Ci sono testimoni che affermano che Berlusconi,da giovane, non era affatto tifosi del Milan ma dell'Inter.Se fosse vero non ci sarebbe niente da meravigliarsi:il capo della Fininvest e di Canale 5 è un tipo molto elastico,e anche le sue "passioni" sono in base ai suoi interessi e alla convenienza del momento.
La cosa sicura è che durante il Mundialito organizzato dalla Fininvest nell'estate del 1984 Berlusconi cominciò una trattativa per comprare l'Inter,il cui presidente-proprietario era all'epoca uno scoglionato Ivanoe Fraizzoli.Il tramite fra Berlusconi e il padrone interista era l'ex campione nerazzurro Sandro Mazzola,e l'affare fu effettivamnte sul punto di concludersi:

<>. (Gino Bacci,Berlusconi,il premier e il mister,Eco sport 2004,pag 13.



Altra cosa sicura è che, da padrone milanista,Berlusconi avrà sempre un atteggiamento molto ambiguo verso l'Inter e i tifosi nerazzurri:<>.E ancora:<>. (Stefano E. D'Anna e Gigi Moncalvo,Berlusconi in concert,Otzium 1994,pag 134.)


CONTINUA....

mercoledì 28 ottobre 2009

Maledizione Sanpaolo e danza di Macchiavelli


Eccoci qua. Questo è un evento importante per me per la mia esperienza da blogger. Infatti dopo le vicissitudini con i gestori del milan Blog club torno finalmente a postare su di un blog milanista dopo due mesi e mezzo di assenza come postatore. Purtroppo il mio ritorno al post non è coinciso con un risultato pieno del Milan al San Paolo.

La partita che si è appena conclusa fra Napoli e Milan nel maledetto stadio del San Paolo (maledetto perché in questo stadio noi due anni fa ci siamo giocati una Champions già praticamente raggiunta e forse Kaka) è stata una vera e propria danza Macchiavellica più che una partita di calcio per come si è svolta.
La definirei la partita in cui ha vinto l' imprevedibilità della rappresentazione teatrale e delle cose che non ti aspetti più che i valori delle due squadre.
La partita contro ogni previsione parte nettamente favorevole al Milan abilissimo a sorprendere il Napoli due volte in sei minuti prima con Inzaghi e poi con Pato sfruttando una partenza molle del Napoli e una certa disorganizzazione dei difensori dello stesso Napoli nel comporre la linea del fuorigioco. Disorganizzazione iniziale probabilmente causata da un cambio di modulo con relativo passaggio della difesa a quattro.
E' abilissimo Leonardo a sorprendere gli avversari con una partenza ad altissimo livello che di certo visto l' ultimo Milan non si potevano nemmeno lontanamente immaginare. E' cosi che assistiamo in pochi minuti alla prima rappresentazione teatrale di questa partita. Ci aspettavamo tutti, un primo tempo in sofferenza invece incredibilmente dopo sei minuti siamo gia in testa al San Paolo.
Il Napoli nonostante lo stordimento iniziale riesce a mantenere altissima la concentrazione e cerca subito di rispondere al Milan iniziando a creare gioco. Il Napoli riesce a creare una certa pericolosità e volume sulla trequarti milanista ma sembra imprecisa sul' ultimo tocco. Nel frattempo il Milan per ordine di scuderia si divide in due tronconi. E' cosi che da una parte ci sono 6-7 giocatori che difendono e Pato e Ronaldinho che stanno altissimi e larghissimi a tenere bassi i terzini del Napoli con Inzaghi di boa davanti. Un Milan ordinato riesce per tutto il primo tempo a tenere botta a un Napoli voglioso e dinamico ma poco preciso.

Il secondo tempo si apre subito con due occasioni nitide del Napoli dove Dida compie diversi interventi ravvicinati su Hamsik, Lavezzi e Quagliarella di livello assoluto che salvano il risultato. Successivamente il Milan pare essere sempre più in difficoltà fisicamente rispetto al Napoli e fa sempre più fatica ad essere ordinata. E' cosi che Mister Leonardo toglie un inguardabile Ronaldinho per Flamini e successivamente Inzaghi per Borriello.
Il milan soffre e si vede ma pare essere in grado di portare a casa il risultato importantissimo. Ma è proprio quando sembra tutto fatto che la maledizione del San Paolo si realizza. Al 87' Pirlo commette una boiata pazzesca che provocherà l' espulsione del già ammunito Abate finora buono in copertura su Lavezzi. Da questo momento le cose cambiano. Il Milan perde totalmente le posizioni e la stanchezza non gli permette di riorganizzarsi efficentemente ed è cosi che si consuma il secondo atto dell' opera teatrale: "La danza di Macchiavelli". Il Milan che fino ad ora aveva sofferto ma aveva tenuto prende un uno-due allucinante al 91' e al 93' ad opera di Cigarini e Dennis e pareggia incredibilmente una partita che si era trovata a comandare per 91 minuti per una partenza sensazionale in cui aveva sorpreso tutti, Napoli compreso.
Da segnalare l' infortunio di Nesta quale non ci resta altro che pregare Dio che si tratti di una cosa di poco conto e che come avevamo pronosticato alla vigilia di questa partita, il Napoli si è dimostrato superiore al Milan in tenuta, ritmo e velocità e che il crollo fisico dei nostri che attendevamo dopo questo treno di partite ravvicinate si è puntualmente materializzato.
Purtroppo questo Milan è scarso, non se la può giocare con le prime tre perché atleticamente non può reggere tante partite e non ha una rosa che gli permetta chissà quali cambi. Usciamo dal San Paolo con la consapevolezza che un pareggio è un buon risultato ma che abbiamo sprecato un occasione irripetibile di sanare definitivamente la nostra classifica.

lunedì 26 ottobre 2009

Si parte


Era da alcuni giorni che pensavo al primo post e come farlo. In fin dei conti il post di presentazione del blog già l'avevo messo, quindi?
Allora ho deciso di pubblicare un estratto di un post , pubblicato già su
Screwdrivers di Adamos8181,vecchia conoscenza per molti di voi, che annuncio a tutti sarà uno degli autori dei post di Caro Vecchio Diavolo. Miglior spunto non si poteva trovare per iniziare perché, a mio avviso, i problemi del Milan iniziano proprio in quel disgraziato 1986.


In conclusione voglio sottolineare l’intervista fatta all’ex-presidente Giussy Farina, intervista concessa ad Alessandro Dell’Orto del quotidiano Libero. Io sono nato nell’anno 1981 per cui non conosco bene gli avvenimenti di cui parla Farina, inviterei chi ne sa qualcosa di più a renderci edotti di ciò, è forse giunto il momento di rivedere qualche giudizio? Sottolineo alcuni passaggi. Su Kakà: "Non avrei mai ceduto Kakà, così come non ho ceduto all'epoca Baresi. E non perchè siano dei fuoriclasse, ma perché sono uomini veri, quelli su cui si costruiscono le squadre vincenti". Sull’acquisto del Milan da parte di Berlusconi: "Berlusconi se l'è regalato, il Milan. Dovessi incrociarlo ora -scherza- gli chiederei 20 euro, almeno potrei dire di avere avuto qualcosa. Mi ha invitato al centenario del Milan, ma io non sono andato: non mi meritava". Sulla nostra seconda retrocessione e su Carraro: “Ultima giornata del campionato 1981/82 -ricorda Farina- giochiamo a Cesena e dobbiamo vincere per non retrocedere. Due ex del mio Vicenza, Verza e Filippi, mi fecero sapere che la partita si poteva aggiustare e dissi di no. Vinciamo 3-2, invece a Napoli un altro ex del Vicenza, Damiani, si rifiuta di giocare contro il Genoa. Anche se non lo ammetterà mai, sa che c'è una combine contro di noi. Retrocediamo dopo che Castellini ha regalato il pallone del gol agli avversari con una rimessa con le mani direttamente in calcio d'angolo. Baresi, a fine gara, piangeva come un bambino. E Carraro non muove un dito. Non mi è simpatico, ha imparato a non mollare anche quando le cose vanno male. Nemmeno Al Qaeda lo potrebbe spostare”. Sui suoi guai giudiziari e sulla presunta fuga in Africa: "Nessuna fuga, tutto programmato per affari. Il mio avvocato mi consigliò di tornare, si era accordato per il rientro, l'interrogatorio e il rilascio immediato. Invece passai il weekend in galera. La mia colpa fu il mancato versamento dell'Irpef per 4 mesi, quando il Cagliari non l'aveva mai pagata e la Lazio l'aveva evasa per anni. Ora non è più nemmeno un reato".

Adamos8181

foto: da Magliarossonera.it

giovedì 15 ottobre 2009

Benvenuti su Caro Vecchio Diavolo

Caro Vecchio Diavolo nasce da un'idea di Rossonero di Vergogna a seguito della sua esperienza di blogger sull'omonimo blog sito su Splinder e come commentatore su Milan Blog Club.
A seguito di divergenze di vario tipo con i gestori di quello spazio, soprattutto in merito alla decisione di limitare eccessivamente i commenti, e dopo la conseguente diaspora, si è deciso di creare uno spazio alternativo, più libero, che col tempo possa diventare un punto di riferimento per tutti i milanisti che che amano navigare nella variegata blogosfera rossonera e per i blogger stessi.
Caro Vecchio Diavolo è allo stesso tempo un blog (collettivo) e un aggregatore di blog esterni, con lo scopo di creare un circuito interattivo tra gli stessi. Qui, nella parte destra della pagina (scritte rosse) potete monitorare tutti gli aggiornamenti degli altri blog. A sinistra invece (scritte nere) il blog tradizionale.

Chiunque volesse partecipare a CVD attraverso l'affiliazione del proprio blog o con la produzione di post originali per questo sito, per scambi di link e qualsiasi altro motivo è pregato di contattarci all'indirizzo di posta qui sotto.

Rossonerodivergogna@gmail.com


INFO LEGALI
QUESTO BLOG , AGGIORNATO SENZA NESSUNA PERIODICITA' E COME TALE DA NON CONSIDERARSI COME TESTATA GIORNALISTICA AI SENSI DELLA LEGGE NUMERO 62 DEL MARZO DEL 2001, NON HA FINI DI LUCRO CHI VOLESSE PUBBLICARE UNO DEI NOSTRI SCRITTI PUO' FARLO CITANDO LA FONTE E CONTATTANDOCI MEDIANTE IL NOSTRO INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA LE FOTO DI QUESTO BLOG SONO STATE ESTRATTE DA INTERNET E VALUTATE DI DOMINIO PUBBLICO. I TITOLARI DEI SITI DA CUI SONO STATI ESTRATTE POSSONO CONTATTARCI MEDIANTE IL NOSTRO INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA, IN CASO DI LORO DISSENSO ALLA PUBBLICAZIONE DELLE FOTO, QUESTE SARANNO IMMEDIATAMENTE RIMOSSE. IL TITOLARE DEL BLOG DECLINA OGNI RESPONSABILITA' RIGUARDANTI I COMMENTI PASSATI, PRESENTI E FUTURI PUBBLICATI SUL BLOG STESSO E SULLE NOTIZIE PUBBLICATE CHE, IN QUANTO AMPIAMENTE PUBBLICATE ANCHE SU CARTA STAMPATA, BLOG E SITI SONO DA RITENERSI DI DOMINIO PUBBLICO. TUTTAVIA ESSENDO POSSIBILE, IN PERFETTA NOSTRA BUONA FEDE, UN ERRORE CI SCUSIAMO PER EVENTUALI ERRORI E INVITIAMO I NOSTRI LETTORI A SEGNALARCELI. LE INFORMAZIONI NON CORRISPONDENTI AL VERO SARANNO IMMEDIATAMENTE RIMOSSE O CORRETTE. TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI

Aspettando Caro Vecchio Diavolo...

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