venerdì 31 dicembre 2010

Ronnie questo Milan non ti merita.



La tua avventura in rossonero si sta per concludere, come avevo previsto 2 anni e mezzo fa, con zeru tituli e tanta tristezza e voglia di scappare da una città triste e da un club ancor più triste.
Da una realtà miserabile, soprattutto agli occhi di chi, come te, è stato il Re. Colui che in parte ha reinventato il ruolo della stella del calcio con numeri che prima ben pochi ci avevano fatto vedere e ,a differenza di quanto pensa chi di football ne capisce poco, sempre finalizzati al gol e mai fini a se stessi.
Sei stato e sei ancora un grandissimo in campo e fuori. Con l'unico grande difetto di essere troppo ingenuo, troppo buono, troppo generoso con tutti.  Hai e avrai sempre il mio rispetto e la mia ammirazione.
L'errore orrendo di venire a giocare nel club più sputtanato al mondo l'hai pagato e lo stai pagando ancora.
Ti auguro ogni felicità, in Brasile o ovunque tu vada. E di raggiungere ancora altre vittorie e altri traguardi.
Sei tra i pochissimi giocatori veramente speciali che ho visto, dall'intelligenza innata prima ancora che dalla tecnica sopraffina. Ma anche con fisico, cuore e polmoni. Non dimenticherò mai quello che hai fatto per il Barca.
Non dimenticherò mai quello che hai provato a fare al Milan e che saresti riuscito a fare se solo non avessi avuto compagni tanto mediocri.
Non posso dire che mi mancherai perché contiunerò a seguirti sempre, perché la tua magia vale da sola il prezzo del biglietto. E perché vederti felice con la maglia del tuo Gremio o di un'altra squadra brasiliana è certamente meglio che vederti giocare in campo con gente indegna come molti dei giocatori (se così possiamo chiamarli) del Milan attuale.
Vai via, senza rimpianti, finalmente libero di giocare al vero Football, lontano da calciopoli passate, presenti e future.
Tu sei il Football, loro la merda.

giovedì 30 dicembre 2010

Ancora su Leo


Come sapete Cvd oltre a essere un blog è anche un osservatorio sulla blogosfera milanista in generale. Tra i vari articoli che ho letto questo è uno di quelli che vale la pena di leggere, con molta attenzione. E poi porsi delle domande.

lunedì 27 dicembre 2010

Le facce di Inter e Milan


Uno è stato un grandissimo giocatore sottovalutato che ha vinto tutto (campionati e mondiali per club e per nazionali). L'altro è da sempre sopravvalutato ma non ha mai vintopraticamente nulla. Uno ha una carriera specchiata con un solo, momento di follia, l'altro di follie ne fa una al giorno, se non di più. Uno rappresenta la faccia pulita del calcio, l'altro quella più brutta e becera, quella dei presunti campioni che pensano di essere onnipotenti. L'uno è un bel ragazzone anche dopo i 40, l'altro non ne parliamo (però lui dice di aver fatto sesso con non so quanti milioni di donne, con le chiacchiere). L'umiltà di un Campione vero, capace di giocare pure da terzino e bene pur di giocare e vincere un mondiale, contro i capricci di un mezzo giocatore.
Entrambi hanno mandato a quel paese i loro rispettivi ex-presidenti, ma con stili e soprattutto per motivi molto differenti. L'uno ha sempre dimostrato di essere un Uomo, l'altro un bambino piccolo piccolo.
Sono le facce nuove di Inter e Milan, ma pur essendo gli ultimi arrivati, rappresentano al meglio quello che i due club rappresentanoa livello di stile nei comportamenti ma anche di sostanza in questo momento. Lo stile di Leonardo contro la cafonaggine, per non dire di peggio, di Cassano. Ci spiace , ci piange il cuore, parlare così tanto di Inter in questo momento ma è inevitabile, tanto stridente è il contrasto e la differenza tra i due club: uno Modello da tutti i punti di vista, l'altro, purtroppo, vergogna nazionale(tra le tante sempre legate allo stesso personaggio). E come dare torto a Leo per la sua scelta. Come molti di noi vede nell'Inter di oggi quello che vorrebbe vedere nel Milan.

venerdì 24 dicembre 2010

Buon Natale, ma non a tutti.



Non al nano di merda, non a Fester. Non a Superpippa, a Gattuso, non a Critica, non a Raiu, non a Letizia, non a Criscitiello, soprattutto dopo l'ultima infame intervista contro Leo. Non a Cassano, che per parte nostra, non è il benvenuto ma se manda affanculo il nano allora diventa nostro idolo. Come lo è diventato Leo, che affanculo il nano ce l'ha mandato, con grande stile però. Come lo è sempre stato Ronaldinho, Campione ovunque e comunque, in campo e fuori. Noi che ti vogliamo bene te l'avevamo detto che facevi meglio ad andare al City o , ancora meglio, a rimanere dov'eri. Buon Natale a tutti i milanisti incompatibili e a tutti i tifosi, di tutte le squadre, che hanno il nostro stesso modo di sentire e vedere il football. Buon Natale a tutti i giusti e agli onesti (senza virgoletti). Agli altri no, qualsiasi maglia abbiano.
E soprattutto Forza Milan.
Che sia l'ultimo Natale così.

mercoledì 22 dicembre 2010

"Memoria" selettiva

"La storia ci ha insegnato che, da Castagner in avanti, chi ha fatto il salto nel buio non ha mai ottenuto risultati.
Certo, perché dopo il Milan c'è il deserto!". Critica Rossonera, 21 dicembre 2010.

Ecco il deserto.



Leo sempre e comunque uno di noi. Incompatibili come te.

martedì 21 dicembre 2010

lunedì 20 dicembre 2010

Nel caso qualcuno avesse ancora qualche dubbio...



...Xavi ha rilasciato un'altra intervista in cui parla ancora di Mourinho e spiega ancora meglio cosa voleva dire:

"Seguro que Mourinho es un gran entrenador, pero no entrará en la historia del fútbol. Para pasar a la historia hay que hacer cosas diferentes y él no aporta cosas nuevas en el juego. Algo que sí que ha hecho Guardiola, que ha renovado este fútbol, como también hicieron Arrigo Sacchi, Ferguson y Cruyff, que también han aportado algo. Mourinho gana, porque está en el Chelsea o el Inter, y seguro que es un gran entrenador, pero no ha aportado nada nuevo". Fonte

Nessun attacco all'Inter dunque. Mai detto: "Inter mai nella storia". Xavi non ha nulla contro l'Inter, semmai contro il gioco di Mourinho. Anzi addirittura dice che è Mourinho che vince grazie all'Inter e non il contrario. Se poi ha ragione o torto non vogliamo dirlo. Dico solo che spettacolare o meno la vittoria della Champions dell'anno scorso è stata meritata come poche.

domenica 19 dicembre 2010

La rivincita di Borriello: sarà stupendo vincere lo scudetto a Roma


La gioia di Marco Borriello
























di Ugo Trani per Il Messagero

MILANO (19 dicembre) - «Ho sempre pensato che la Roma fosse da scudetto». Marco Borriello lo ripete anche a San Siro. E la gente milanista se la prende. Lo fischia, prima e dopo il gol. E il centravanti risponde due volte. Con l’esultanza convinta sotto il settore dei tifosi giallorossi. E con l’applauso, ancora verso i romanisti, quando sente gli insulti del pubblico rossonero mentre torna in panchina, sostituito da Okaka. «Mi è dispiaciuto. Non mi aspettavo questa accoglienza. Ma ora la mia maglia è questa e voglio vincere con questi colori. Ho ringraziato la mia gente, nessun gesto contro gli altri. Questa è una serata per me particolare».

Lo scarto di Galliani e Allegri che diventa il protagonista dell’impresa della Roma nell’ultima gara dell’anno, con l’undicesima rete stagionale. E’ addirittura in prestito (con obbligo di ricatto a 10 milioni): «Abbiamo battuto Inter, Lazio e Milan: ho sempre pensato che non siamo inferiori a nessuno, bisogna far meglio però con le piccole. Non stavo al meglio fisicamente, problemi alla schiena e al viso. Con il Bari avevo giocato bene e mi hanno annullato un gol, qui ho giocato una partita bruttissima e ho fatto un gol pesante: bene, no?. Comunque non mi aspettavo un bilancio così positivo in giallorosso: tante reti decisive, pure in Champions». SuperMarco si presenta con la maschera. Non avrebbe voluto metterla. Ha accettato solo perché ne ha avuta una molto piccola. Voleva la fronte libera per colpire meglio di testa. Ma dopo 12 minuti se l’è tolta. Borriello doveva essere operato per ridurre la frattura alla mascella sinistra, ma il professor Paludetti lo avrebbe consigliato di rinunciare all’intervento. Spiega SuperMarco: «Non so se mi opero: le microfratture si potrebbero saldare da sole». Domani consulto proprio a Milano per decidere. Anche Adriano è un ex, ma dell’Inter. Prende, però, meno fischi del compagno di reparto, coppia inedita per la Roma. «Sono proprio felice per il risultato. Per me è sempre bello giocare qui».

La gente sa che i brasiliani rossoneri provarono a portarlo a Milanello. A San Siro, invece, gioca la sua seconda partita dall’inizio con la maglia giallorossa. Ma non per il campo, come a Verona contro il Chievo quando fece coppia con Vucinic. Il fondo di San Siro, nonostante la nevicata di venerdì, regge alla grande. L’Imperatore gioca al posto di Totti: scelta tecnica e anche di gruppo. Vuole che lo spogliatoio si abitui al turn over. E al tempo stesso l’allenatore punta a coinvolgere il brasiliano, tentato dal Flamengo. Oggi partirà per il Brasile. Dovrà tornare il 29 dicembre a Trigoria con i sudamericani giallorossi che hanno due giorni di ferie in più (gli altri riprenderanno il 27 pomeriggio). De Rossi difende Doni: «Per noi è sempre stato un numero uno: con Buffon uno dei due portieri più forti con cui ho giocato. E’ uscito per infortunio, poi ha pagato gli attacchi di chi per radio, sentendosi padrone di Trigoria, gli ha creato terra bruciata attorno». Rosella Sensi dedica il successo: «Per i nostri tifosi e la squadra. E’ meritato».

sabato 18 dicembre 2010

INTER CAMPIONE DEL MONDO






Grande grande grande Inter.


Non c'è stata partita: è l'Inter la squadra più forte al mondo!



un 2010 magico: 5 trofei vinti!



Campionato



Coppa Italia



Champions League



Supercoppa Italiana



Mondiale Per Club



Inter



Inter



Inter 



Inter



Inter


Dove sono i gufi?



Moratti su tutti!


Zeru tituli? Non l'Inter!





I vostri nomi vivranno per sempre!


Julio Cesar Soares de Espindola
Maicon Douglas Sisenando 
Ivan Ramiro Cordoba
Lucio Da Silva Ferreira Lucimar
Christian Chivu 
Javier Zanetti 
Thiago Motta 
Esteban Matias Cambiasso 
Goran Pandev 
Diego Alberto Milito 
Samuel Eto'o Fils 
Wesley Sneijder 
Davide Santon 
Paolo Orlandoni 
Obiora Nwankwo 
Sulley Ali Muntari 
Marco Materazzi 
Mariga Wanyama MacDonald 
Luca Castellazzi 
Jonathan Ludovic Biabiany 
Dejan Stankovic
Simone Benedetti 
Denis Alibec 

Rafael Benítez Maudes

 MASSIMO MORATTI 

 F.C. INTERNAZIONALE 
 2010 FIFA WORLD CHAMPION! 
 CONGRATULATION! 





venerdì 17 dicembre 2010

Stili diversi




Guardiola sull'Arsenal: "Se non stai bene contro di loro, sono capaci di surclassarti".

Allegri sul Tottenham: "Sono contento del sorteggio, il Tottenham è un'avversaria abbordabile"


Il primo ha vinto tutto e continuerà a vincere. L'altro non ha vinto niente e se continua così...

giovedì 16 dicembre 2010

Il valore dello sport


Il Mazembe sconfiggendo l'International di Porto Alegre, non proprio l'ultima delle squadrette (4 anni fa sconfisse in finale della stessa competizione il Barcellona di Ronaldinho) ha dato una dimostrazione di Sport e di calcio ai tanti C(i)ucci che pontificano di "pallone" senza capirne una mazza. Domenica scorsa ascoltavo critiche contro questo mondiale, per club, sentivo di livello tecnico basso, di scarso fascino della manifestazione e altre grandissime stronzate. Se questo mondiale per club non ha fascino o importanza è semmai perchè è poco più che un torneo di esibizione. Al contrario invece il fatto che finalmente siano coinvolti i campioni di tutti i continenti aggiunge fascino e importanza alla manifestazione. Si può dire tutta la vita che le sudamericane e le europee sono troppo più forti rispetto alle altre ma lo devono dimostrare sul campo: questo è lo sport. E la bellezza del calcio in particolare è proprio quella, al contrario di altri sport dove questi eventi sono più rari, che tutti possono vincere con tutti, Davide, contro Golia.
Un applauso a questo Mazembe. Se l'Inter vuole dimostrare di essere degna di essere Campione del Mondo deve dimostrarlo. Contro questa magnifica squadra la cui presenza nobilita la finale e rende giustizia a un torneo che ha reso più vero e pieno di significato. Lo Sport è confrontarsi con tutti, e questo sia di lezione a chi parla di fantomatiche euroleghe o del distacco delle sorelle ricche da quelle povere.

domenica 12 dicembre 2010

Il blog va in vacanza per una settimana.

Sospeso anche l'inserimento dei commenti. Purtroppo, almeno per questa settimana che sarò fuori non posso e non voglio perdere tempo con i troll.
Chiedo scusa agli altri lettori. Non escludo tuttavia uno o due post "a sorpresa", date quindi una controllatina se vi capita.
Il blog riprenderà il suo regolare aggiornamento il prossimo fine settimana.

venerdì 10 dicembre 2010

Facciamoci quattro risate.

Rispondo al commento di un certo Mikele Rossonero postato qui, che mi accuserebbe di aver scritto il falso e eludere certe risposte. Io vi sfido a dimostrarlo.

Riporto per vostra comodità qui il commento e la mia risposta.

Mikele:"non proprio l'ultima velina in cerca di pubblicità a tal punto da accettare un fidanzamento fittizio per nascondere l'omosessualità di un calciatore aiutandolo a costruirsi la falsa fama di trombatore accanito"  Bene adesso dimostra quello che diciti copio incollo quello che c'è scritto qui sopra mentre sto scrivendo: "RIASSUMENDO BASTA RISPETTARE TRE SEMPLICI REGOLETTE: 1)FIRMARSI. 2)NON INSULTARE . 3) NON SCRIVERE IL FALSO . IN PARTICOLARE NON SCRIVERE CALUNNIE O ATTRIBUZIONI DIFFAMATORIEma vale solo per chi commenta o anche per te? no almeno dillo così ci regoliamo. Intanto sto aspettando ancora che tu chiarisca quanto scritto su un post precedente circa le dichiarazioni che "Merdaset" avrebbe attribuito a Xavi e che in realtà erano esattamente una traduzione letterale dell'intervista.

La mia risposta:
       
 "Bene adesso dimostra quello che dici."

cosa devo dimostrare? che la figlia di Villepin, modella di Givenchy, non ha bisogno di fidanzarsi con un calciatore per avere notorietà? siamo alla follia.

"ma vale solo per chi commenta o anche per te? no almeno dillo così ci regoliamo."

vale per tutti. 

"Intanto sto aspettando ancora che tu chiarisca quanto scritto su un post precedente circa le dichiarazioni che "Merdaset" avrebbe attribuito a Xavi e che in realtà erano esattamente una traduzione letterale dell'intervista."
non c'è nulla da chiarire. "l'Inter mai nella storia" mai e poi mai sarà la "traduzione letterale" di "Mas o Inter não ficará na memória" visto che non compare nè la parola storia o un suo sinonimo, nè soprattutto la parola "mai" . parola mai che farebbe intendere che l'Inter qualsiasi cosa faccia non entrerà mai nella storia e quindi lascia intendere che si riferisca all'Inter in quanto club. in realtà invece Xavi si riferiva solo all'Inter, intesa come squadra, dello scorso anno e ha detto una cosa che sostengo io da sempre. che le squadre che vincono facendo un gioco spettacolare rimangono nella memoria di chi le ha viste, non solo sugli almanacchi. xavi non ha mai detto che l'inter non entrerà mai nella storia (anche perchè ci è già nella storia e da molto tempo). non è mica scemo xavi da dire una corbelleria simile. come vedi il senso è completamente stravolto e ad ogni modo tutto è meno che una traduzione letterale. come vedi merdaset ha distorto notevolmente il senso delle parole di xavi e non è un caso. tra l'altro il resto dell'intervista era stata tradotta in maniera piuttosto fedele. solo la parte relativa all'inter , guarda caso, è stata cambiata, in un senso, guarda caso, più sfavorevole all'inter. ma sono tutte coincidenze, ovviamente. per questa volta ti ho risposto, la prossima volta commenti di questo tono avranno il trattamento che meritano. 

Aggiungo, caro Mikele, dopo che mi hai infamato ingiustamente, prova a fare altrettanto da Critica o da Diavolino e vediamo se ti rispondono e ti danno tanto spazio. Ad ogni buon conto, l'importante è che la tua bella figura di merda per oggi l'hai fatta. Riprova, sarai più fortunato.

giovedì 9 dicembre 2010

Grandi scoop su Ronaldinho





Le notizie sulla vita privata di Ronaldinho potrebbero essere archiviate nel file ‘Chi se ne frega’ se non fosse che sono rivelatrici dei meccanismi dell’informazione non solo sportiva. Come è noto, da noi si parla della vita privata dei calciatori (ma non di quella, ben più interessante anche perché quasi sempre ‘pay’ e con persone di più alto profilo, dei loro dirigenti) solo quando giocano all’estero o quando giocano sì in Italia ma per vari motivi sono messi nel mirino dalle società in cui giocano.


Il Balotelli interista, descritto come un ragazzo che si comporta come i ragazzi della sua età quando folleggiava in Italia a spese dell’Inter, adesso è diventato un attaccabrighe sfasciamacchine che litiga con Mancini (che sarebbe lo stesso Mancini che all’Inter lo valorizzava, ora turlupinatore dello sceicco: però lo sceicco ce l’aveva anche in Italia) ma pronto a tornare un simpatico ragazzo una volta tornato in patria. E Adriano, all’Inter ragazzo con qualche problema poi diventato alcolizzato e amico di delinquenti una volta in Brasile e adesso alla Roma in attesa di sentenza definitiva? E Totti, sulle cui gesta (sue ma soprattutto del suo entourage, che fa le cose a sua ‘insaputa’: e ovviamente la gente ci crede) cala un silenzio omertoso ogni volta che si va al di là delle barzellette?

Non dissimile il caso Ronaldinho, quello di stretta attualità anche per gli evidenti segnali di tensione fra lui e l’amico delle forze dell’ordine Allegri. Arrivato al Milan fra l’esultanza della stampa catalana che (sbagliando) riteneva di essersi liberata di un cadavere, nella magica Italia (con l’acceleratore mediatico di Mediaset) Ronaldinho è ridiventato il numero uno del mondo con il contorno di musica, bonghi e tanta simpatia. Ha giocato a fasi alterne, ma la classe non è mai stata in discussione. Adesso però che il contratto è in scadenza e non rientra nei piani futuri dela società, escono notizie sulla sua vita privata su giornali non esattamente lontani dalla casa (‘Chi’, con l’intervista a Sara Tommasi) e le televisioni, anche quelle indipendenti, non vengono bloccate quando mandano in onda filmini amatoriali che non mostrano nulla se non Ronaldinho che si dirige verso la sua auto dopo essere stato in un locale notturno.

Cose innocenti, ma considerando che con pochi sforzi sono state bloccate le immagini della rissa fra Ibrahimovic e Onyewu (un fatto normale, fra l’altro, ad ogni livello del calcio), si capisce che quando vieni messo nel mirino allora può uscire di tutto. Se a gennaio il brasiliano e il fratello-procuratore non accetteranno di far guadagnare qualche milione al Milan, che a giugno lo perderebbe gratis, può essere che sul campione del mondo 2002 esca qualcosa d’altro. Così, senza un mittente ben identificabile. Wikileaks? Dilettanti.

Stefano Olivari per Indiscreto.



Il Mio commento.


Io te l'avevo detto Ronnie. Tu che sei andato via dal Barcellona per sfuggire alle calunnie di Sport, sperando di trovare la "copertura" mediatica che pure hai avuto per certo tempo ma che ora, gli infami stanno rivoltando contro di te. Te l'avevo detto Ronnie che ti saresti pentito. Quanto ti manca Barcellona, Ronnie? E quanto tu manchi a tutti noi!
Ronnie per sempre. 

martedì 7 dicembre 2010

Inzaghi è più Gay di Gourcuff

Prendo spunto da questo articolo della Gazzetta. La curiosa teoria che , visto che ci sono 76400 risultati in Google contenenti la parola Gourcuff+Gay allora beh....
Peccato che facendo lo stesso giochino con Inzaghi di risultati ne escano parecchi di più, 101.000 tondi tondi al momento in cui scrivo. Dunque Inzaghi è più gay di Gourcuff (per non parlare di Beckham , ma quella è un'altra storia).
La realtà è che Gourcuff è un bel ragazzo , come Beckham e che piace a donne e gay che quindi ne scrivono nei loro siti. Non è neanche vero che non ha avuto delle gossippate visto che si è parlato di una sua relazione nientepopodimenochè con la figlia dell'ex premier De Villepen, Marie Steiss, modella di Givenchy e pure attrice abbastanza affermata, non proprio l'ultima velina in cerca di pubblicità a tal punto da accettare un fidanzamento fittizio per nascondere l'omosessualità di un calciatore aiutandolo a costruirsi la falsa fama di trombatore accanito. E tra l'altro Gourcuff è pure felicemente fidanzato con la signorina sopra nella foto.
Tutte cazzate, perché di giocatori gay nel Milan ne sono transitati parecchi negli ultimi anni, pure tra i c.d. senatori e che il problema di adattamento di alcuni giocatori, soprattutto stranieri (ma anche no) non sono  certo i loro gusti sessuali ma il fatto di essere benvoluti da un certo gruppo di giocatori, non necessariamente anziani e alla dirigenza, a prescindere dal loro valore in campo. Il papà di Gourcuff conosce bene la merda che sta nello spogliatoio del Milan e fa bene a parlarne. Troppa merda per una persona colta e raffinata come Gourcuff.

lunedì 6 dicembre 2010

Storico


A mia memoria non era mai accaduto. Mai tre giocatori cresciuti nella stessa squadra erano arrivati nei primi tre posti del Pallone d'Oro nello stesso anno. Un traguardo raggiunto per primo dal Barcellona e che celebra così , col secondo Pallone d'Oro consecutivo, il successo del suo modello.
Pensate quando Xavi si affacciava, giovanissimo, a fine anni 90 alla prima squadra del Barcellona nel Milan avevano dato in affido il proprio settore giovanile al Monza, giudicandolo un inutile e costoso orpello. In realtà Xavi entrò nelle giovanili del Barca nel 1991 a 11 anni, Iniesta nel 1996 a 12 anni, Messi nel 2000 a 13 anni: da bambini insomma. Chi ha scelto loro e non le pippe che hanno popolato il nostro vivaio dimostrandosi , loro si, solo un costo, ci ha saputo vedere lunghissimo.
La vittoria della cultura sull'ignoranza.
E poi volete mettere il piacere di vedere la vostra squadra vincere con i ragazzi della casa (piuttosto che perdere con una squadra piena di ex-interisti ed ex-juventini)?

GALLIANI VATTENE

domenica 5 dicembre 2010

E' la Juventus la vera rivale (dell'Inter).

69 su 69



Lasciando stare i doppi sensi. 69 sono i gol segnati nelle ultime 69 partite dal più grande fenomeno che il calcio mondiale abbia espresso negli ultimi 30 anni: Lionel Messi. Ormai non ci sono più parole per descriverlo. 25 gol e 12 assist solo in questo piccolo scorcio iniziale di stagione(20 partite). Uno scorcio di stagione in cui il Milan si ritrova piuttosto rocambolescamente in testa e per cui alcuni improvvidi blogger, frustrati da anni di insuccessi e successi altrui, già fanno proclami di vittoria. L'impressione è sempre quella che si dovranno rimangiare tutto.

giovedì 2 dicembre 2010

Lord David Triesman, meglio del polpo Paul


Forse qualcuno si ricorderà di lui. Ex capo della prestigiosa Football Association è passato , per poco tempo e per qualche raro articolo, alle cronache quando (a maggio, notate bene prima del mondiale) la stampa inglese rivelò i contenuti di una sua intercettazione telefonica nella quale Triesman rivelava ad una sua collaboratrice di avere le prove che la mafia russa stava tentando di corrompere gli arbitri del mondiale per favorire la Spagna (candidata poi ritiratasi) per ottenere da questa l'appoggio per la candidatura della Russia per i mondiali 2018.
Ai mondiali Inghilterra (con qualche clamoroso torto arbitrale) eliminata e la Spagna (con più di qualche clamoroso favore, sia diretto che indiretto) campione. E l'assegnazione dei mondiali del 2018?
Alla Russia, ovviamente, con Amore.
Perché alla fine l'Amore vince sempre.

A proposito di Xavi.



Innanzi tutto da segnalare, ancora una volta, il fatto che Merdaset cerchi di creare zizzania o screditare l'Inter deformando la realtà. "L'Inter mai nella storia" avrebbe detto Xavi, per Merdaset . Peccato che Xavi non abbia mai detto questo. Leggendo l'intervista pubblicata dal giornale brasiliano Globo Esporte non si dice che l'Inter non sarà o non è mai stata nella storia, bensì che nella storia ci vanno squadre che giocano un calcio offensivo e spettacolare come il Barcellona o la (per me noiosissima) Spagna . La stessa cosa che dico io da tempo quando criticavo un certo tipo di vittorie, in questo caso frutto neanche della fortuna, quanto di mafagne (le nostre ultime due Champions e l'ultimo campionato, tanto per citarne alcune).
Nessun giudizio contro il club Inter dunque, semmai contro il gioco di Mourinho. Che poi non mi sembra che Milan o Real Madrid quando hanno vinto le loro Champions negli ultimi 10 anni abbiano mai fatto calcio offensivo, ma evidentemente, queste squadre sono attualmente talmente dietro, per Xavi, da non essere neanche meritevoli da essere prese in considerazione.
Cambiando parzialmente argomento, le dichiarazioni di Galliani circa il mancato acquisto proprio del centrocampista catalano. Come se fosse un titolo di merito farsi soffiare un giocatore quando l'hai praticamente preso! Un motivo in più per farti venire la voglia di predere a schiaffi quella pelata...

mercoledì 1 dicembre 2010

E noi quando



Mi domando come mai i nostri tifosi non se la prendono mai con la squadra . Guardate i tifosi del Real Madrid come hanno accolto i loro giocatori dopo la "manita" subita dal Barca. Noi l'hanno scorso abbiamo fatto una partita simile all'andata contro l'Inter , eppure nisba. Senza spina dorsale. Come certi che passando di qui hanno pure la faccia tosta di darmi dell'interista. Ma che andassero a fare polemica con i loro dirigenti di merda, piuttosto!

martedì 30 novembre 2010

Un'altra risposta ad un lettore.

Rispondo a questo commento di Marco Leone (nome vero? Falso? non importa, almeno lui si firma).


"Ah no? dei rivali non si parla?
Solo io ho visto pagine intere per sbertucciare la Juventus? Ma come? Perdindirindina!! ma non è questione di stile non guardare in casa altrui? non ne fai un punto d'onore? come mai allora a questi si,e agli altri no? 
Sai com'e',devi essere paziente,non a tutti piace,credendo di trovarsi in un blog milanista,leggere più post sull'Inter che sulla propria squadra del cuore. 
Sai com'e'..noi non siamo moderni,sia rozzi e arretrati ma i colori nerazzurri ci fan venire l'orticaria."


Perdindirindina. Ma dove stanno ste pagine che "sbertucciano" la Juventus? Solo Marco lui le ha viste?
Ma dovre le avrà mai viste? 
Più post sull'Inter. Sto blog ha più di un anno di vita e una media di un post al giorno quindi 400 post o giù di lì. Solo una cinquantina si parla o si accenna all'Inter. Nell'anno del triplete e dopo che l'anno scorso, almeno per un po' il Milan ha sperato di rivaleggiare con l'Inter per lo scudetto. Si parla più dell'Inter che del Milan? Non mi sembra. Se ne parla meglio, come giusto che sia, visto che, volenti o nolenti, l'Inter è un modello, in tutti i sensi SPORTIVO e morale e il punto di riferimento per tutti coloro che fanno calcio in Italia. I 5 scudetti consecutivi, la Champions e le innumerevoli e recenti vittorie stanno li a testimoniare. Chi è sportivo si toglie il cappello e rende omaggio a Moratti e no, chi non lo è soffre e rosica.





lunedì 29 novembre 2010

A grande richiesta

"Già che ci sei un "forza inter!" lo puoi sempre mettere..."

"Ed aggiungerei anche PAZZA INTER AMALA!!!! Dai dillo a tutti che sei un intertriste e falla finita!!!!

HSL"

sabato 27 novembre 2010

Qualcosa su Acciuga.

Dopo Screwdrivers anche noi vorremmo dire qualcosa su Acciuga.

E lo facciamo riportando un articolo di Tutto Napoli.

"Stavolta il match clou Max Allegri rischia di giocarselo in tribunale. La partita di andata, lo scorso anno, non gli era andata troppo bene: il gip di Livorno, Rinaldo Merano, lo aveva condannato a pagare 4560 euro per una storia di resistenza e minacce ai carabinieri che lo avevano fermato dopo un sorpasso azzardato multandolo di 36 euro. Adesso il pm, Giuseppe Rizzo, deve decidere se rinviarlo a giudizio per ingiurie (e forse oltraggio) contro gli stessi militari, apostrofati come terroni e ai quali Allegri avrebbe anche rivolto una frase shock: "Le Br non facevano così male con voi. Io vi faccio perdere il posto". L’episodio è lo stesso, ma se da una parte si è proceduto d’ufficio, dall’altra sono stati carabinieri a presentare denuncia. La vicenda si è consumata il 12 maggio di due anni fa in via di Collinaia, quartiere periferico di Livorno, città natale di Allegri. Il mister sarebbe stato fermato a bordo della sua auto dopo un sorpasso azzardato. Subito dopo le presunte offese ai militari: "Tu stai zitto terrone. Io ti faccio perdere il posto". E ancora: "Dimmi come ti chiami e dove abiti e sotto casa ti mando qualcuno". Poi, sempre secondo la versione dei militari, il mister avrebbe simulato (proprio come un giocatore) di essere stato colpito dai carabinieri gettandosi a terra. Il giorno dopo Allegri è andato a chiedere scusa in caserma. "Scuse che anche oggi il mio cliente rinnova — spiega l’avvocato Anna Francini —. Allegri ha già definito il procedimento nato da questo fatto ed ha pagato una pena pecuniaria. Delle presunte querele non ha avuto alcuna notizia. Mi sembra strano che trattandosi degli stessi fatti oggetto dell’altro procedimento si possa iniziare un nuovo processo a suo carico". Nel luglio 2005 il mister era stato condannato a 3 mesi di reclusione (sostituiti con una sanzione) e 3.400 euro di multa per ingiurie contro i vigili urbani."


Fino ad oggi, complice il fatto che Allegri è un "allievo" di Galeone, mi era in simpatia. Da oggi non più.


ALLEGRI VATTENE




E Pazzini fa un altro favore all'Inter.

Parle Yoann

Dal blog Calcio Francese


E' quasi un passaggio di consegne quello che si può leggere oggi sull'Equipe che condanna a morte Gourcuff, ma incorona come nuovo prodigio del calcio made in Ligue 1, Eden Hazard del Lilla. Il boia per Gourcuff - fino a ieri rappresentante del nuovo calcio francese, il bravo ragazzo di grande talento che al mondiale fu indicato dai media come la vittima dei "cattivi" bleus come Ribery, Anelka, etc - ha il volto di Paolo Maldini. Parole durissime quelle dell'ex rossonero che rievoca il biennio in cui condivise lo spogliatoio con Gourcuff: "Gourcuff - dice Maldini - al Milan ha sbagliato tutto, il suo problema era il comportamento, non si è mostrato intelligente nel modo di gestirsi ed è un peccato perché nessuno mette in discussione le sue qualità tecniche. Al Milan non aveva nessuna voglia di mettersi a disposizione del gruppo, il calcio è uno sport collettivo. All'inizio non ha neppure studiato italiano e non voleva lavorare sulla tattica, non era puntuale. Sono successe molte cose, cose che non è possibile raccontare, ma lui sa di cosa parlo". Il giallo così si infittisce anche perché a Milano, come a Bordeaux, circolavano voci critiche sullo stile di vita del fantasista che naturalmente sono state riscotruite fantasiosamente nei meandri della rete. Ma non è tutto. Gourcuff, secondo Maldini, Gourcuff faceva troppo il bello in allenamento: "Pensava di essere perseguitato perché prendeva colpi. Ma in partitella ripeteva esagerando le finte con i compagni, è normale che alla fine ti becchi un calcio. Se giochi semplice, sei più efficace anche per la squadra". Anche in partita Gourcuff sbagliava: "Non si impegnava mai al massimo. Giocatori di meno talento si sono guadagnati rispetto perché davano tutto. Non lui e ad un certo punto è diventato un elemento estraneo al gruppo. Se c'era una regola, lui non la rispettava. Così non ci siamo più interessati a lui, non meritava più alcuna considerazione". Accuse pesanti che rievocano poi i ricordi di Ancelotti che nella sua biografia ha inserito Gourcuff tra i giocatori più ingestibili della sua carriera. Una bocciatura per il giocatore del Lione che rischia tra l'altro di restare fermo tre settimane dopo la botta rimediata contro lo Schalke, in Champions League e di sicuro salta il big match di domenica contro il Psg. L'Equipe però dopo aver "ucciso" l'ex erede di Zidane (che già nei giorni scorsi era stato bersagliato con una pagina in cui si metteva in luce il suo calo degli ultimi mesi - vedi questo post), ne ha subito incoronato uno nuovo: Eden Hazard, già noto ai lettori di questo blog e agli appassionati di Ligue 1, nonché ai big club europei che gli fanno gli occhi dolci. Immagine 4Due pagine per consacrare il nuovo prodigio che si ispira a Zidane e che da Zidane è stato indicato come un futuro grande. Per l'Equipe, nessuno è all'altezza di Eden, a pari età in Europa, salvo forse Balotelli. A titolo comprativo, alla stessa età Zidane aveva appena lasciato Cannes, Ribery giocava in C. Sotto contratto fino al 2014, se Hazard, (che ha esordito come professionista a 16 anni, 10 mesi e 17 giorni, e in nazionale a 17 anni e 316 giorni), conferma le attese, (certificate da due titoli consecutivi di miglior promessa di Ligue 1) difficile rimanga in Francia. Per Gourcuff invece il mercato per ora non offre grandi prospettive. Se il centrocampista ha lasciato Bordeaux è stato anche per tornare a mettersi in mostra in Champions League, finora con scarsi risultati. Il Milan, due anni fa, lo aveva ceduto per 15 milioni di euro. Il Bordeaux l'ha rivenduto a 22. Oggi, secondo le stime, Gourcuff vale "appena" 10 milioni di euro. Lui per ora dice: "Non avete ancora visto il vero Gourcuff". Per ora, solo in nazionale l'ex rossonero ha mostrato qualcosa di interessante, guarda caso sotto la guida di Blanc che lo aveva rilanciato a Bordeaux.  Allora, Gourcuff: affare o pacco?

ag

venerdì 26 novembre 2010

Per una cosa Galliani non sbaglia.

Da "Il blog del Pallone."



Ranking Uefa, serve un miracolo! Piccola guida alla lettura della classifica..

Come dicevo nell'articolo di ieri, la tripla vittoria delle italiane in Champions ha garantito oltre al passaggio agli ottavi di finale di tutto il nostro battaglione, anche un minimo, quasi irrisorio recupero in termini di ranking Uefa, ovvero la classifica che determinerà il numero delle nostre squadre iscritte alle competizioni europee.

L'Italia, dopo anni di magre figure in Champions (exploit nerazzurro dell'anno scorso a parte) e di accanita repulsione verso l'Europa League, adesso è in una situazione quasi drammatica, ed il momento di saldare il conto sembra arrivato. Salvo miracoli attualmente difficili da mettere in previsione, infatti, il sorpasso della Germania è cosa fatta, con tanti saluti alle nostre 7 squadre e il passaggio a sole 6 partecipanti ai due tornei continentali.

Dunque, direi che è ora di fare chiarezza sui meccanismi che regolano l'attribuzione deicoefficienti Uefa ai vari Paesi, per capire meglio le ragioni per cui l'impresa dell'Italia è disperata e difficilmente le cose cambieranno di qui a maggio.

Per calcolare il punteggio di ogni nazione, si tiene conto innanzitutto dei risultati degli ultimi 5 anni, sommando i "parziali" di ogni annata. Per essere più chiari, il coefficiente Uefa delle nazioni per l'annata 2011/12 sarà la somma dei punteggi delle annate 2006/07, 2007/08, 2008/09, 2009/2010, 2010/2011.

Come si calcola il singolo "parziale" di ogni nazione? Semplice, si tiene conto dei risultati conseguiti dalle squadre nelle due competizioni europee, secondo la seguente tabella:

2 punti per vittoria;
1 punto per pareggio;
1 punto per vittoria nei preliminari;
0,5 punti per pareggio nei preliminari;
4 punti per l'ingresso alla fase a gruppi di Champions;
5 punti da sommare ai 4 precedenti per la qualificazione agli ottavi di Champions;
1 punto per il raggiungimento di quarti, semifinali e finale in una delle due competizioni.

Il totale ottenuto per nazione viene poi diviso per il numero di squadre inizialmente ammesse per ogni singola Federazione, dando così il coefficiente finale di stagione.

Dove sta il problema? È presto detto: per il calcolo del totale di questa annata (in cui già eravamo a forte rischio sorpasso) potevamo contare su ben due annate in cui una nostra rappresentante ha poi vinto la Champions, potendo contare anche sulla stagione 2006/07 in cui il Milan vinse ad Atene la finale contro il Liverpool. Adesso quell'annata verrà sostituita di fatto da questa in corso, e quindi c'è poco da stare allegri e speranzosi.

La situazione attuale del ranking per nazioni è la seguente (tra parentesi il numero di squadre ammesse):

1. Inghilterra – 76.928 (7)
2. Spagna – 72.186 (7)
3. Germania – 62.936 (6)
4. Italia – 56.409 (7)
5. Francia – 49.678 (5)
6. Portogallo – 41.396 (4)
7. Russia – 40.541 (4)
8. Ucraina – 39.216 (4)
9. Olanda – 35.296 (5)
10. Turchia – 34.050 (2)


Il colpo di mannaia alle residue speranze di colmare quel 6.527 lo darà probabilmente l'Europa League, competizione nella quale le nostre squadre tendono a giocare con sufficienza, dandole un peso assolutamente relativo rispetto al campionato, nonostante questo sia pur sempre un trofeo europeo di una certa importanza. JuventusSampdoriaNapoli e Palermosono tutte e quattro in una situazione complicata, e viaggiano sul filo dell'eliminazione, che vorrebbe dire probabilmente addio alle residue, tenui speranze di recuperare il terreno perduto.

Il danno è quasi fatto, non resta che guardare il corso degli eventi e attendere il verdetto. Una volta toccato il fondo, si sa, si può solo risalire.

Calciopoli, ecco l’ultima intercettazione fra Meani e Rosetti


CALCIOPOLI MILAN –  Tra le telefonate che le difese presenteranno oggi all’attenzione del giudice Casoriaanche una trascurata nei giorni caldi dell’indagine: parla Meani e dall’altro capo del telefono, prima di un Lecce- Siena ( 10 aprile 2005) l’arbitro Rosetti. Divagano sul derby di Champions con Meani che trancia giudizi pesanti suMancini, Adriano ( « ha la pappagorgia » ) , Vieri ( « pareva Chinaglia a fine carriera » ) . Poi tifa per un ribaltone di Rosetti su De Santis come arbitro al mondiale del 2006 ( « anche se Massimo è forte alla Fifa » ) .Quindi, saputo che andrà ad arbitrare Lecce- Siena e che il Siena sarà il prossimo avversario del Milan parte un “ cazzeggio” ( ascoltatela su Tuttosport. com, la telefonata) su « due o tre » giocatori del Siena da far fuori. Rosetti ci ride su ( non denuncerà la questione agli organi preposti: tempo fa per altri “ cazzeggi” qualcuno ci ha rimesso punti). Da ricordare che anche nel 2006 si parlava di telefonate scherzose e toni amicali: l’esito a livello di giustizia sportiva e accuse penali lo conoscete. Il senso dello humor non albergava in Calciopoli. In ogni caso gli inquirenti nel 2006 non ebbero la pazienza di aspettare i primi 13’ di telefonata ( 17’ in totale) e si sono persi questa parte del discorso, che ora verrà riscoperto dalla Casoria a Napoli.
TELEFONATA MEANI- ROSETTI ORE 10.05 DELL’ 8 APRILE 2005
Meani: Dove vai tu?
Rosetti: A Lecce, Lecce- Siena
M: Lo troviamo noi, noi abbiamo il Siena alla prossima. Noi abbiamo Siena, poi abbiamo Par ma in casa. Dopo andiamo a Firenze e dopo c’e la madre di tutte le battaglie R: Cioè?
M: C’è la Juve. Lì poi si può decidere il campio nato.
(…)
M: Soprattutto in questi anni essere di Torino è un vantaggio, evitare la Juve che è una società chiacchierata che c’ha sempre problemi è meglio.
R: Non ci posso far niente.
M: Sei fuori da tante chiacchiere che ci sono, è vero ed è un vantaggio. Non poter fare Juve- Mi lan e Juve- Inter può essere una pecca, ma con questa storia qui sei stato sempre fuori dai casi ni e non sei chiacchierato. Che poi, adesso non voglio dire quante chiacchiere sono vere o false, non bisogna credere a tutto.
R: Eh, già? Grazie di tutto, sei molto gentile.
M: Oh, mi raccomando: non espellere solo uno del Siena, fanne un due o tre. Fai una cosa fatta bene!
R: Ma smettila, dai ( ride)
M: Non hanno neanche ‘ sti gran fenomeni, non so neanche dire chi, sai uno vale l’altro. Tra riser ve e titolari non c’è tanta differenza.
R: Ti devo dire: mai una volta ho guardato i dif fidati prima delle gare.
M: Io ti ho smadonnato dietro solo una volta, quella volta che al Livorno gli hai ammonito i due Lucarelli diffidati che andavano a giocare con la Juve. Poi alla lunga il Livorno con Lucarelli o non Lucarelli fa fatica sempre.
R: Per quanto mi riguarda mai visto una roba del genere, devo andare in campo limpido, sicuro, tranquillo.
M: Quando a me magari succede che lo stesso Boss ( così Meani chiamava Galliani, ndr) mi dica: mi raccomando sa, perché c’è Maldini o Nesta diffidati. Sai a lui non puoi rispondergli… Ma den tro di me dico: ma sarà un problema di Maldini e Nesta, mica io. Cazzo, devo stare attento a non fare falli cretini. E’ un problema del giocatore, non dell’arbitro Sì, magari dice cazzo è già ammoni to. La cultura sbagliata è che il problema è del giocatore non dell’arbitro. Eh, ma l’aveva già am monito, la seconda volta l’ha buttato fuori. L’arbi tro non deve neanche ricordarsi chi ha ammoni to o no, è una mala cultura nostra. Io lo dicevo quando arbitravo, è un problema del suo giocato re non il mio, che mi devo pure preoccupare di chi è già ammonito, c’è il regolamento. E invece pur troppo c’è la mala cultura, di dire che il giocato re ammonito è un problema dell’arbitro. Soprat tutto per certe squadre, le blasonate. Come quando dico ad Ancelotti, che vedi un giocatore nervoso: tiralo fuori per un quarto d’ora?
Interessante scoprire come lo stesso Meani non creda al teorema, tanto di moda nel 2006, delle ammonizioni mirate cui invece tiene Galliani. Per la cronaca Lecce- Siena si concluse con l’ammonizione di cinque senesi, uno solo era diffidato il difensore Bruno Cirillo che saltò effettivamente Siena- Milan del 17 aprile 2005. Resta il silenzio di tomba, fino a oggi, su questa telefonata che nel 2006 avrebbe creato parecchi guai.
fonte: tuttosport
la redazione di calciomercatonews.com

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