martedì 31 agosto 2010

Chiuso il mercato. Qualche riflessione.





Galliani dice che la squadra è stellare. In realtà di stellare c'è solo l'attacco con i dubbi di vedere se Ibrahimovic riescirà ad adattarsi meglio a giocare prima punta nel 433 di Allegri meglio di quanto non abbia fatto in situazioni analoghe all'Ajax e al Barca. Molto meglio , secondo me, l'acquisto di Robinho, più giovane e soprattutto più utile, necessario: risolve un problema importante: quello dell'attaccante di fascia in grado di sostituire Ronaldinho e soprattutto Pato ma anche di giocare come quarto di centrocampo su entrambe le fasce con un modulo come il 442, quando ce ne fosse bisogno.
A mio avviso più che dagli infortuni la stagione sarà determinata dalla condizione fisica dei nostri centrocampisti e di Ambrosini in particolare: nessun 433 funziona senza uno o due centrocampisti che accorciano sulla prima punta altrimenti abbandonata al centro sola a se stessa. Nessun rimpianto per Sborriello di cui temo non ci siamo liberati definitivamente (13 milioni per lui sarebbero stati oro) mentre molti rimpianti per Huntelaar e Kaladze, che pur non potendo essere paragonati dal punto di vista della lunghezza della loro permanenza, lasciano un senso di incompiutezza: entrambi se schierati in ruoli a loro congeniali (centravanti per Huntelaar, centrocampista centrale per Kaladze, lo ricordate che furia quando c'era Cesarone in panchina?) avrebbero potuto esprimere tutto il loro, enorme, potenziale. (e se per Kaladze il tempo è ormai andato, di tempo Huntelaar ne avrebbe avuto ancora tanto davanti).


 In questo senso non mi sembra che passare da loro a Ibrahimovic e Yepes sia tutto sto salto di qualità, anzi. Certo Ibra può "lavorare" di più per la squadra, ma ripeto, gli riesce e gli riusciva meglio come seconda punta, con un giocatore davanti a cui appoggiarsi.


Ma è il mercato del Milan che da un senso di incompiutezza e lascia un retrogusto amaro: tutti questi soldi potevano essere usati molto meglio: tra il Papa e Yepes e Ibra e Robinho c'è un abisso ingiustificabile: si continuano a fare le cose a cazzo e non si impara mai dagli errori.
L'impressione è che sia tutta una disperata e inutile mossa elettorale, che diciamocelo, tra tutte le porcate fatte dal nano, una delle meno peggio. Una mossa disperata ed estemporanea che può essere il preludio a cessioni eccellenti, così come avvenne per Ronaldinho(arrivo) e Kaka(partenza).
Non a caso gli ascari del presidente nano hanno già iniziato a preparare il terreno per la cessione, scaricando Pato , diventato tutt'ad un tratto "fragile fisicamente"(promesso o addirittura già venduto a Barcellona? Così dice autorevole stampa catalana e così si spiegherebbero tante cose).
Per non parlare del fatto di quanti soldi da pagare ora rimarranno sul groppone del Milan, altro che regali presidenziali. Sempre la solita, brutta, storia
E poi magari nonostante tutto Zeru Tituli comunque. Ma per allora,per quando si assegnano i tituli, ovvero maggio, forse i voti di certi caproni rossoneri non saranno più necessari. Ed il punto è e lo dico a chi dice "chissenefrega perché caccia i soldi purchè li cacci", che venuto meno il motivo degli investimenti il nano vorrà rientrare, ed allora vorrò vederli, i caproni.
Il Milan non merita di essere trattato così.


Berlusconi Vattene
Galliani Vattene
E con loro tutti i loro servi così tanto eccitati in queste ore.

Grazie Kala e in bocca al lupo


Ora però vedi di non scoparti pure la figlia di Preziosi!

Quello è stato l'errore, mio caro, l'hai capito. 

Mai scopare con la figlia del capo.

Aspettando Robinho cerchiamo di fare un po' di chiarezza almeno sull'entità ingaggio di Ibra



Aspettando Robinho (noi abbiamo anticipato ai nostri lettori già nel 2007 che il Milan era sulle sue tracce) cerchiamo di fare chiarezza sull'ingaggio di Ibrahimovic. Lasciamo perdere i premi che complicano di molto tutto. Parliamo di ingaggio base. Al Barcellona prendeva 12 milioni lordi che in virtù della c.d. "Legge Beckham" in vigore all'epoca dell'ingaggio dello svedese diventavano circa 9 (il fisco prelevava il 24%).

(100-24):100= X:12 quindi X=76/100*12 ovvero l'ingaggio netto di Ibra era di 9,12 milioni di euro.


In Italia l'aliquota è un po' più alta, il 43%, ma non tanto quanto Galliani vorrebbe farci credere, nulla che renda impossibile competere a livello di ingaggi con i club stranieri anche perchè altrove è anche più alta che in Italia: in Inghilterra è del 50%  e in Germania del 45%

Vediamo dunque quanto spende il Milan al lordo per garantire al netto la stessa somma percepita da Ibrahimovic.

X:9,12=100:(100-43) ovvero X=100:57*9,12 che significa 16 milioni tondi tondi.

Ora il senso del prestito per il primo anno, l'unico che darebbe senso a un prestito con "obbligo di riscatto" (o meglio a un prestito seguito a un contratto di compravendita, già siglato) potrebbe stare proprio nell'escamotage di far pagare (rimborsandolo , ovviamente) al Barcellona il primo anno di ingaggio in modo da risparmiare 4 milioni di euro. Ma su questo non ci metto la mano sul fuoco.
Quindi il Milan, dovrebbe pagare 12(o 16) milioni di euro LORDI per il primo anno e 16 per tutti gli anni successivi. Che non sono per nulla pochi.
Era bene fare chiarezza perché spesso non solo nei blog ma anche per bocca di certi giornalisti che dovrebbero tornare alle elementari, si da per scontato che l'ingaggio lordo sia il doppio di quello netto, cosa ovviamente abbastanza assurda.

Mister Allegri perché Oduamadi si e Verdi no?

Mi ha un po' sorpreso questa scelta ma posso capirla. In parte l'età (l'africano ha due anni più di Verdi e a quest'età contano e fisicamente si vedono), in parte forse le caratteristiche (Verdi è più un palleggiatore, che si sa saltare l'uomo, ma preferisce la palla sul piede che nello spazio, Odu è più uno scattista.).
Ad ogni modo credo che in termini di talento tra i due c'è un abisso anche se non mi faccio troppe illusioni neanche su Verdi. Di folletti mancini al Milan ne abbiamo visti passare tanti, da De Zerbi a Rabito (forse il più talentuoso di tutti ma che ha ballato una sola stagione, o due, prima di scadere nel totale anonimato), da Locatelli a Morfeo , entrambi scuola Atalanta: il secondo è tra questi quello che ha fatto la carriera migliore , anche se consideriamo che nelle giovanili era considerato al livello di Totti ha certamente deluso, come ha sempre deluso quando si è affacciato nelle grandi squadre forse frenato dai tanti stranieri e da un' interpretazione del ruolo un po' amorfo. Forse in altri tempi sarebbe potuto essere non certo un Rivera ma un Beccalossi si.
E poi come dimenticare Pasquale Foggia in questa particolare galleria, l'ultimo della serie. O, citando invece i destri i vari Stroppa, Lantignotti, Valtolina, Cozza(uno di quelli che forse avrebbe meritato una miglior carriera), Mannari (un po' l'emblema e il simbolo di tutti quanti), solo per citare gli italiani di epoca berlusconiana con ruolo e caratteristiche più o meno assimilabili a quelle di Verdi. E potrei andare avanti: Liperoti, Rassu, D'Aversa, De Francesco, Vianello, l'italianissimo,  a dispetto del nome Eder Bau etc... Tutti in qualche modo incompiuti. O compiutissimi, solo che ce li avevano dipinti come dei fenomeni che in realtà non erano, almeno non a quei livelli.
Paradossalmente del più forte che abbiamo avuto, Fabrizio Miccoli, non abbiamo mai sentito parlare e incensare dai soliti media visto quant'è stata fugace la sua storia rossonera e quanto precocemente (15 anni) è andato via. E qualcuno me lo sono pure dimenticato.
Comunque sia, in bocca al lupo Simone.

P.s. Ma SimonLuca Agazzone lo ricordate? Pure lui dipinto come semifenomeno da Piccinini e Longhi nelle amichevoli estive... Dai, con un cognome così., come dimenticarlo...
E dei "nuovi Baresi" Zanoncelli, Verga (ottimo, peccato per gli infortunii), Belotti? E del "nuovo Albertini": Corrent. Di futuri fenomeni ne abbiamo avuti tanti. Per non parlare degli attaccanti-attaccanti: Cappellini, Borneo, Lorenzini, Dionigi, Saudati etc... o i terzini : Nava, Pessotto, Porrini (i migliori), Costi, Ferri, Darmian ...ok mi fermo qui. Per ora. Se ve ne ricordate altri...

lunedì 30 agosto 2010

La vittoria sul Lecce: la prima vittoria del precampionato.


Si, inutile nasconderci, il campionato vero inizierà tra 2 settimane con tutte le squadre a ranghi completi. E' vero che ieri al Milan mancava Ibrahimovic ma al Lecce mancavano Coppola, Rispoli, Ofere oltre a Gustavo, e Chevanton nelle migliori condizioni. In particolare il Lecce, squadra parecchio rinnovata, in difesa aveva un diciottenne (Sini), un diciannovenne (Donati) e un altro deb assoluto in serie A (Ferrario) più Giuliatto, fermo per tutta la scorsa stagione e ancora senza condizione con cui Pato ha avuto vita facile (con l'ottimo Mesbah, segnatevi questo nome, invece le cose sono andate diversamente). Naturale quindi che il Milan, giocando a memoria (era il Milan di Leonardo) e a ritmi lenti abbia avuto vita facile, al ritorno sospetto sarà molto diverso.
Tuttavia bene tutti, tranne l'inguardabile Borriello e il troppo lezioso e smanioso Boateng. Si è rivisto persino Bonera che se sta bene è la migliore soluzione per la fascia destra. Per i pronostici del campionato è ancora presto, le rose sono ancora incomplete (ho l'impressione che Inter, Juve, Fiorentina e forse anche Roma e lo stesso Milan, chissà, almeno così si dice) abbiano ancora in canna 1-2 colpi nelle ultimissime ore di mercato: per dare un giudizio aspetto di vedere le rose complete. L'impressione è poi che molte squadre si siano presentate ieri non al meglio, come giusto che sia  e questo non vale solo per l'Italia (vedasi il Real Madrid ancora imballato).
Normalmente le prime giornate sono piuttosto bugiarde vedasi il Milan due anni fa, la Roma e la Juve l'anno scorso, ma anche il Cagliari di Allegri negli ultimi anni: a proposito, avrà cambiato il metodo di preparazione per partire più veloci?  Così sembrerebbe. Raramente ho visto Ambrosini e Seedorf così brillanti e vispi.
Quindi non facciamoci troppe illusioni.  Comunque vada la stagione sarà dura.Certo l'acquisto di Ibra ci da qualche chance in più. Pochi come lui sanno far "giocare" squadre con poco gioco. Da questo punto di vista molto meglio di Borriello e pure di un Huntelaar che però potrebbe diventare il vero rimpianto della stagione.
Un grande centravanti già l'avevamo senza bisogno di svenarci per Ibrahimovic (che poi proprio centravanti neanche è,  e questo andrebbe poi verificato sul campo insieme a Pato e Ronaldinho), i problemi erano altrove. E poi perchè non spendere una parte di quei soldi per il ben più giovane Dzeko? (e usare il resto per un paio di terzini?)
L'idea è chiara: l'acquisto serve per destabilizzare i cugini e poi forse anche a livello tecnico.
Che pena.

Auguri a Zac, a mio avviso uno dei migliori allenatori della nostra storia, nuovo Ct del Giappone. Una sfida affascinante. In bocca al lupo.

domenica 29 agosto 2010

Inizia a trapelare la verità sulle vere cifre dell'operazione Ibrahimovic. E nel frattempo Galliani si copre di ridicolo.





Ultime da (Alessandro) Alciato:

Ibra prenderà più al Milan che al Barcellona.
Pare che l'ingaggio abbia subito un ritocchino verso l'alto... Ad Ibra andranno poco piu di 12 mln di euro, premi compresi. (Grazie a Darko per la segnalazione).



Roma, 29 ago. (Apcom) - Con Zlatan Ibrahimovic il Milan torna "tra le quattro-cinque migliori squadre d'Europa" grazie ad un "attacco champagne". E' la previsione di Adriano Galliani, che all'indomani del colpo messo a segno a Barcellona ha glissato sul crollo vertiginoso subito dalla valutazione del centravanti svedese preferendo sottolineare i meriti della società di Via Turati. "Da 70 a 24 milioni di euro? Come abbiamo fatto? Non sono pochi lo stesso", ha detto Galliani, "la cosa più difficile è stato l'accordo sul primo anno di prestito gratuito. Il prezzo del cartellino, comunque, si va ad aggiungere ad un salario importante". L'amministratore delegato del Milan, parlando "da tifoso", ha ringraziato il patron del club Silvio Berlusconi: "Sono soldi suoi", ha affermato Galliani, "i tifosi devono essere grati a lui. Le operazioni si concludono se si procede in silenzio, a fari spenti.


E si , proprio in silenzio! Con i giornalisti servi a fare la radiocronaca minuto per minuto della trattativa. Dove mai accadono cose del genere? E poi tra le prime 4-5 d'Europa? BUUUUUUUHHHH


GALLIANI VATTENE


P.s. Ma chi favoleggiava di una guerra interna tra Fester e il Nano? Dov'è andato a nascondersi?





Quoto.

Da Milanisti Liberi.: "Ibrahimovic al Milan: ecco perché noi non esultiamo."








Ibrahimovic ci costerà oltre 100 mln di € in 4 anni, e la sostanza dell'accordo non ci sarà mai rivelata perchè Berlusconi ha bisogno di accontentare i tifosi elettori ma allo stesso tempo di non scandalizzare gli elettori non tifosi.


Avremo il mercato bloccato per almeno 3 anni (pagamento rateizzato di circa 10-15 + 18-20 mln di ingaggio) e delle carenze che un solo giocatore, seppur grandissimo, non potrà colmare: anzi... Questo non è essere pessimisti, è puro realismo: sono scelte già fatte in passato che c'hanno portato alla situazione attuale.


Provo personalmente molta amarezza per l'attaggiamento di tanti, troppi tifosi.
100 mln e più in 4 anni per un solo giocatore. Cifre con le quali avremmo potuto investire sul futuro in maniera straordinaria.
Invece no. Perchè il giocattolino ha bisogno del nome, di quello che ti fa vendere le magliette.
Vivacchiamo, probabilmente abbiamo acquisito una competitività maggiore per il presente. Ma il futuro? No, quello non interessa. Non c'è nessun progetto, l'unica costante è l'incredibile capacità di commettere gli stessi errori e di ricascarci ogni volta.


Hanno venduto una potenziale bandiera facendoci la morale e, 12 mesi dopo, ci portano un mercenario di primo ordine alle stesse cifre.


A livello economico, stando al tipo di politica adottato dalla Proprietà, Ibrahimovic sarà l'ennesima spesa insostenibile per questo Milan. E la sensazione che dietro tutto questo ci sia la solita presa in giro (cessioni di Pato? Thiago Silva?) è forte e concreta.
Il Campo, poi, potrà anche dare altri responsi nell'immediato.Me lo auguro, perchè il Milan è il Milan e l'Inter la odiamo (e gli interisti, ovvero l'Azionista di maggioranza dell'AC Milan SpA).
Ma continuando così non ne usciremo mai.
(Andrea - ML1899)



Aggiungo io: ma sti soldi non si potevano usare per Dzeko? No, lui non ha 29 anni e non ha giocato in Inter e Juventus.Sempre la stessa storia. Si inseguono "i nomi" per anni fino a quando qualcuno non gli scarica. E' successo così per Redondo, Rivaldo, Beckham, Ronaldo, Vieri, lo stesso Ronaldinho (il migliore in assoluto). Temo che accadrà anche per Balotelli. Non guardiamo a potenziare la squadra. Facciamo i dispetti. Cerchiamo l'effetto "mediatico". Ma non stiamo al circo.

sabato 28 agosto 2010

BENVENUTO IBRA! UFFICIALE: Ibrahimovic al Milan. Zlatan: "Voglio vincere tutto"

E allora Zlatan hai proprio sbagliato squadra!!!!







Ora troverai tanta gente ad applaudirti. Quelli che fino a ieri ti chiamavano zingaro, mercenario e , dopo la foto con Piquè, pure frocio. Sono soddisfazioni. Benvenuto Ibra.












Il commento di Zanetti: «Bisogna rispettare le scelte personali. Non fa effetto perché conoscendolo ci si poteva aspettare una cosa del genere. Noi prepariamo le partite e pensiamo solo a casa nostra».


Così da abbastanza ragione a Guardiola.

Mercato Milan, Sacchi duro contro la dirigenza


MERCATO MILAN – MILANO – L’ex allenatore del Milan Arrigo Sacchi non è stato molto gentile con la dirigenza rossonera parlando del calciomercato, ecco le dure parole dell’ex tecnico: “Una volta il Milan era un’esempio di innovazione ed organizzazione, oggi ingaggi molti giocatori in fase discendente come fossero figurine. Non sempre si valuta la funzionalità del progetto tecnico e la passione. L’acquisto di Ibrahimovic forse il più grande solista per qualità tecniche e fisiche, che però fatica a giocare con e per la squadra, ne è la conferma. E, per favore, non si facciano accostamenti con Van Basten, Marco era un maestro a connettersi con la squadra ed a usufruire delle sinergie degli altri. Galliani sembra un ostacolista, deve inventarsi situazioni e soluzioni per sopravvivere, ma così è difficile creare un buon futuro”.
Fonte: Gazzetta dello Sport
Redazione Calciomercatonews.com

TROPPO FACILI ENTUSIASMI E REPENTINI CAMBI D'OPINIONE

Questa è la lista di acquisti-prestiti del Milan a tre giorni dalla chiusura del mercato: non mi sembra questo gran mercato sinceramente, eppure ho letto anche commenti molto entusiastici o giù di lì. Mi va bene non partire sconfitti e non essere disfattisti, meno bene mistificare la realtà alla maniera di quel “cari giornalisti dovete sempre scrivere cose positive sulla squadra di cui vi occupate” di berlusconiana recente memoria.
C’è il solito gruppo di giovani semi-sconosciuti che il prossimo anno verranno utilizzati per fare comproprietà finalizzate ad incassare per poi poter mettere a segno colpetti di medio livello stile Sokratis; in alternativa, ben che vada, tali primaverotti saranno i futuri Oduamadi. Se va benissimo forse uno sarà da Milan in futuro e verrà ceduto a Parma o Genoa per finanziare, in parte, i colpi mediatici. E mi fa un po’ ridere che un certo Carmona Perez Adria venga pompato come lo fu l’anno scorso Zigoni, sembra che ogni giovane che prendiamo sia un futuro fenomeno nel rispettivo ruolo quando le operazioni che facciamo noi le fanno tutte le squadre, solo che per gli altri viene meno strombazzato il tutto. C’è qualche nerazzurro (che fu) più o meno promettente pagato a peso d’oro per risarcire i cuginastri del mancato riscatto di Mancini. Onesti rincalzi alla Amelia e Yepes su cui comunque non sputo sopra. Un centrocampista preso in comproprietà col Genoa reduce da una retrocessione col Portsmouth che a me pare più un Dalmat che un Seedorf 2002 in grado di cambiarci la mediana, e poi diffido sempre di questa gente che spunta al Mondiale dopo un gol pregevole. Spero di sbagliarmi.
Insomma, fin qui nulla di che, roba da sufficienza o poco più, soprattutto se si considerano i rinnovi-spalmatura ai soliti ex-giocatori e l’incapacità al capitolo cessioni con gente come Kaladze e Jankulovski ancora presente in rosa e tra l’altro ignobilmente colpevolizzata per aver firmato un contratto regolarmente proposto dalla società Milan. Una squadra da Europa League che al massimo potrebbe arrivare al quarto posto sperando che a Nesta e Pato non venga nemmeno il raffreddore.
Ma c’è l’affaire Ibrahimovic che forse giungerà a conclusione proprio oggi. Però c’è anche quel centrocampo probabile che schiereremo domani e che recita sinistramente “Ambrosini-Pirlo-Seedorf”. Potrà mai un trio del genere reggere un tridente di primedonne? Sarebbe davvero una squadra costruita avendo a cuore un progetto sportivo chiaro e preciso oppure risponderebbe, come sempre, a logiche diverse? E non rispondetemi, in maniera del tutto provinciale, che godete alla sola idea di una rete di Ibra nel derby.
A prescindere da queste logiche che ci tengono in ostaggio e cui ormai abbiamo fatto l'abitudine c’è che Ibrahimovic migliora sicuramente la squadra, specialmente in Serie A, ma l’attaccante-campione era, fra le tante necessità che aveva la rosa, non certo quella primaria. Terzini propulsivi non ne vedo, centrocampisti nuovi di livello assoluto nemmeno e la seconda punta che dia il cambio a Pato non c’è. Allora siccome i soldi ci sono perché quando hai uno come Berlusconi i soldi li hai sempre, ma non sempre c’è invece l’interesse a spenderli (e così spuntano le storielle tipo il fair play finanziario o la diversa fiscalità), li investirei diversamente dal cercare solo il colpo mediatico.
Tra il niente e lo svedese comunque meglio certamente quest’ultimo e gioirei del suo acquisto per l’immediato ma che prezzo avrà in futuro quest’operazione da trenta (o di più?) milioni di cartellino e otto milioni netti d’ingaggio per quattro anni? Che sia acquisto definitivo quest'anno o obbligo di acquisto per il prossimo anno non cambia granché. Anzi, in questo secondo caso credo che non mi stupirei se verso dicembre-gennaio cominciasse una campagna mediatica anti-Pato o anti-Silva, qualcosa si può sempre trovare per attaccare chi si vuole presentare agli occhi dei tifosi come da vendersi.
Con Ibrahimovic per Huntelaar e basta non siamo comunque competitivi per vincere, possiamo lottare per il secondo-terzo posto con Roma e Juventus salvo che Benitez non decida di ripetere spesso mirabolanti imprese come quella della finale di Supercoppa europea. L'Inter è ancora davanti a tutti ma non più così davanti. Sembra, fin qui, stia commettendo lo stesso orrore che commettemmo noi nel 2007 e l'abominio di una cessione di Balotelli con rinnovo a Milito ne è l'emblema. Il bresciano è stato più decisivo, nelle recenti vittorie nerazzurre, di quanto si voglia far credere e anche ieri avrebbe certamente dato più di Coutinho una volta entrato. In Champions League invece ci giocheremo faticosamente l’accesso agli Ottavi con Auxerre e Ajax a meno che qualcuno dei miei colleghi rossoneri non voglia voltagabbanamente parlare di un Ibrahimovic in grado di farci fare il salto di qualità in Europa.
postato da:adamos8181

giovedì 26 agosto 2010

La cazzata del millennio

Ovviamente di Milannews(anche se pure critica è tornato a spararle con i suoi annunci "imminenti" per i quali bisogna aspettare 24 ore...

"Secondo quanto riferito da TV3 catalana, sarebbero stati i soci del Barcellona ad imporre a Rosell la cessione, a titolo definitivo, di Zlatan Ibrahimovic. Pare infatti che il presidente balugrana fosse aperto all'opzione prestito ma la sparata di Ibra, nel post Gamper, ha fatto infuriare i soci che hanno così imposto la formula della cessione effettiva."

Ma lo sapranno che il Barcellona di soci ne ha più di 172.000?
Che, si sono sentiti tutti al telefono con Rosell?

Questa merita l'oscar.

Telenovela Ibra: ricapitoliamo i FATTI.





Guardiola dice e non dice ma fa capire che l'intenzione di vendere il giocatore viene da lui contro il parere della dirigenza del Barca. Si dice disposto a parlare col giocatore per recuperarlo, se rimane. Ammette che è un professionista esemplare e che non ha nulla in particolare da rimproverargli. E allora? Tipo strano, questo Guardiola e sono sicuro che Rosell e i suoi la pensano allo stesso modo.

Ibra da parte sua ha fatto sapere che non ha problemi con nessun giocatore e men che meno con Messi, che vorrebbe rimanere al Barca e che non capisce che problemi abbia Guardiola con lui.

Raiola continua a dire che al 99,999% Ibra rimane al Barca e che lui continua a consigliare a Ibra di rimanere anche perché in società nessuno vuole venderlo (tranne Guardiola, che però ha il contratto in scadenza e i cui rapporti con Rosell dopo la cessione di Chygrynskiy, non sono poi così buoni. Ecco perché avrebbe rinnovato un solo anno).

Galliani dice prima che al 99,99% rimane al Barca, poi al 50% , ma ancora non c'è nessun accordo. Intanto, proprio in questo momento in cui scrivo Ibra si sta allenando regolarmente con i compagni(in Spagna si allenano alle 7 di sera, beati loro).

Rosell pochi giorni dopo essersi insediato ha fatto sapere che i conti del Barca non sono così rosei come Laporta faceva credere ma a maggior ragione che senso avrebbe svendere un giocatore patrimonio del Barca, che il Barca 12 mesi fa ha pagato 70 milioni?

Le stranezze e i punti oscuri sono ancora molti.
E poi ci sono sempre Mancini e Garry Cook (vecchio amico-collega di Rosell in Nike) sono alla finesta.

Staremo a vedere. Nel frattempo pioggia di bufale.

mercoledì 25 agosto 2010

Galliani Vattene



Solo una parola: indecente.
Grazie a Betis per la segnalazione.

Kala non sei solo. Pure io mi vergogno di Galliani.


CALCIOMERCATO MILAN - Non le manda a dire Kakhaber Kaladze. Il difensore georgiano, in forza al Milan dal 2001, rompe il silenzio intorno a lui e si confessa al Corriere della Sera sputando veleno contro la società e chiarendo alcune questioni che gli stanno a cuore. "Può darsi che la gente si sia convinta che non mi fanno più giocare perchè sono rotto o bollito. - dichiara Kaladze - Io non curo le pubbliche relazioni, non parlo con i giornali, però adesso voglio che si sappia la verità. A stare zitto passi per fesso e questo magari giustifica gli striscioni dei tifosi, condizionati da mesi e mesi di balle che sono state messe in giro".

Il difensore georgiano è stato più volte dato per partente e negli ultimi giorni era stato accostato alla Juventus nell'ambito di un possibile scambio con Grosso. "Mi dispiace per come mi stanno trattando ma io ho vissuto periodi peggiori - prosegue il calciatore -. Passerà anche questo. Io e Jankulovski in disparte? Ma non è Allegri che decide. Lo rispetto, è un tecnico preparato".

Kaladze è un fiume in piena e, parlando di Allegri, lancia la sua frecciatina (che assomiglia più ad una bordata) alla dirigenza rossonera. "Gli hanno soltanto detto che Jankulovski e Kaladze non devono giocare. Non ho mai visto un allenatore che dopo 4 giorni decide che uno deve stare fuori. Lo stile Milan non c'è più e questo non è più il mio ambiente. Mi vergogno per loro". La replica di Allegri non si fa attendere: "non ci sono problemi, sono esclusivamente scelte tecniche", fa sapere l'ex allenatore del Cagliari.

IL MIO COMMENTO: Kaladze capitano!


Ma parliamo un po' del presidente.





dal Blog Destra di Popolo.


IL PREMIER INVITA GLI ITALIANI ALLA MOBILITAZIONE PERMANENTE CONTRO “CHI PENSA SOLO AI PROPRI INTERESSI”…. ECCO LE 37 NORME FATTE APPROVARE DA BERLUSCONI IN QUESTI ANNI PER CAPIRE CONTRO CHI DOVREBBERO MOBILITARSI GLI ITALIANI
1. Decreto Biondi (1994). Approvato il 13 luglio 1994 dal governo Berlusconi I, vieta lacustodia cautelare in carcere (trasformata al massimo in arresti domiciliari) per i reati contro la Pubblica amministrazione e quelli finanziari, comprese la corruzione e la concussione, proprio mentre alcuni ufficiali della Guardia di Finanza confessano di essere stati corrotti da quattro società del gruppo Fininvest (Mediolanum, Videotime, Mondadori e Tele+) e sono pronte le richieste di arresto per i manager che hanno pagato le tangenti.
Il decreto impedisce cioè di arrestare i responsabili e provoca la scarcerazione immediata di 2764 detenuti, dei quali 350 sono colletti bianchi coinvolti in Tangentopoli (compresi la signora Poggiolini, l’ex ministro Francesco De Lorenzo e Antonino Cinà, il medico di Totò Riina).
Il pool di Milano si autoscioglie. Le proteste di piazza contro il “Salvaladri” inducono la Lega e An a ritirare il consenso al decreto e a costringere Berlusconi a lasciarlo decadere in Parlamento per manifesta incostituzionalità.
Subito dopo vengono arrestati Paolo Berlusconi, il capo dei servizi fiscali della Fininvest Salvatore Sciascia e il consulente del gruppo Massimo Maria Berruti, accusato di aver depistato le indagini subito dopo un colloquio con Berlusconi.
2. Legge Tremonti (1994). Il decreto n.357 approvato dal Berlusconi I il 10 giugno 1994 detassa del 50% gli utili reinvestiti dalle imprese, purchè riguardino l’acquisto di “beni strumentali nuovi”.
La neonata società Mediaset (che contiene le tv Fininvest scorporate dal resto del gruppo in vista della quotazione in Borsa) utilizza la legge per risparmiare 243 miliardi di lire di imposte sull’acquisto di diritti cinematografici per film d’annata: che non sono beni strumentali, ma immateriali, e non sono nuovi, ma vecchi. A sanare l’illegalità interviene il 27 ottobre 1994 una circolare “interpretativa” Tremonti che fa dire alla legge Tremonti il contrario di ciò che diceva, estendendo il concetto di beni strumentali a quelli immateriali e il concetto di beni nuovi a quelli vecchi già usati all’estero.
3. Legge Maccanico (1997). In base alla sentenza della Consulta del 7 dicembre 1994, la legge Mammì che consente alla Fininvest di possedere tre reti tv sull’analogico terrestre è incostituzionale: la terza, presumibilmente Rete4, dev’essere spenta ed eventualmente passare sul satellite, entro il 28 agosto 1996.
Ma il ministro delle Poste e telecomunicazioni del governo Prodi I, Antonio Maccanico, concede una proroga fino al 31 dicembre 1996 in attesa della legge “di sistema”.
A fine anno, nulla di fatto per la riforma e nuova proroga di altri sei mesi. Il 24 luglio 1997, ecco finalmente la legge Maccanico: gli editori di tv, come stabilito dalla Consulta, non potranno detenere più del 20% delle frequenze nazionali disponibili, dunque una rete Mediaset è di troppo.
Ma a far rispettare il tetto dovrà provvedere la nuova Authority per le comunicazioni (Agcom), che potrà entrare in azione solo quando esisterà in Italia “un congruo sviluppo dell’utenza dei programmi televisivi via satellite o via cavo”. Che significhi “congruo sviluppo” nessuno lo sa, così Rete4 potrà seguitare a trasmettere sine die in barba alla Consulta.
4. D’Alema salva-Rete4 (1999). La neonata Agcom si mette all’opera solo nel 1998, presenta il nuovo piano per le frequenze tv e bandisce la gara per rilasciare le 8 concessioni televisive nazionali. Rete4, essendo “eccedente” rispetto alla Maccanico, perde la concessione; al suo posto la vince Europa7 di Francesco Di Stefano. Ma il governo D’Alema, nel 1999, concede a Rete4 una “abilitazione provvisoria” a seguitare a trasmettere senza concessione, così per dieci anni Europa7 si vedrà negare le frequenze a cui ha diritto per legge.
5. Gip-Gup (1999). Berlusconi e Previti, imputati per corruzione di giudici romani (processi Mondadori, Sme-Ariosto e Imi-Sir), vogliono liberarsi del gip milanese Alessandro Rossa-to, che ha firmato gli arresti dei magistrati corrotti e degli avvocati Fininvest Pacifico e Acampora, ma ha pure disposto l’arresto di Previti (arresto bloccato dalla Camera, a maggioranza Ulivo).
Ora spetta a Rossato, in veste di Gup, condurre le udienze preliminari dei tre processi e decidere sulle richieste di rinvio a giudizio avanzate dalla procura di Milano. Udienze che iniziano nel 1999.
Su proposta dell’on. avv. Guido Calvi, legale di Massimo D’Alema, il centrosinistra approva una legge che rende incompatibile la figura del gip con quella del gup: il giudice che ha seguito le indagini preliminari non potrà più seguire l’udienza preliminare e dovrà passarla a un collega, che ovviamente non conosce la carte e perderà un sacco di tempo.
Così le udienze preliminari Imi-Sir e Sme, già iniziate dinanzi a Rossato, proseguono sotto la sua gestione e si chiuderanno a fine anno con i rinvii a giudizio degli imputati. Invece quella per Mondadori, non ancora iniziata, passa subito a un altro giudice, Rosario Lupo, che proscioglie tutti gli imputati per insufficienza di prove (poi, su ricorso della Procura, la Corte d’appello li rinvierà a giudizio tutti, tranne uno: Silvio Berlusconi, dichiarato prescritto grazie alle attenuanti generiche).
6. Rogatorie (2001). Nel 2001 Berlusconi torna a Palazzo Chigi e fa subito approvare una legge che cancella le prove giunte dall’estero per rogatoria ai magistrati italiani, comprese ovviamente quelle che dimostrano le corruzioni dei giudici romani da parte di Previti & C.
Da mesi i legali suoi e di Previti chiedono al tribunale di Milano di cestinare quei bonifici bancari svizzeri perché mancano i numeri di pagina, o perché si tratta di fotocopie senza timbro di conformità,o perchè sono stati inoltrati direttamente dai giudici elvetici a quelli italiani senza passare per il ministero della Giustizia. Il Tribunale ha sempre respinto quelle istanze. Che ora diventano legge dello Stato. Con la scusa di ratificare la convenzione italo-svizzera del 1998 per la reciproca assistenza giudiziaria (dimenticata dal centrosinistra per tre anni), il 3 ottobre 2001 la Cdl vara la legge 367 che stabilisce l’inutilizzabilità di tutti gli atti trasmessi da giudici stranieri che non siano “in originale” o “autenticati” con apposito timbro, che siano giunti via fax, o via mail o brevi manu o in fotocopia o con qualche vizio di forma. Anche se l’imputato non ha mai eccepito sulla loro autenticità, vanno cestinati. Poi, per fortuna, i tribunali scoprono che la legge contraddice tutte le convenzioni internazionali ratificate dall’Italia e tutte le prassi seguite da decenni in tutta Europa. E, siccome quelle prevalgono sulle leggi nazionali, disapplicano la legge sulle rogatorie, che resterà lettera morta.
7. Falso in bilancio (2002). Siccome Berlusconi ha cinque processi in corso per falso in bilancio, il 28 settembre 2001 la sua maggioranza approva la legge-delega numero 61 che incarica il governo di riformare i reati societari. Il che avverrà all’inizio del 2002 con i decreti delegati che: abbassano le pene da 5 a 4 anni per le società quotate e addirittura a 3 per le non quotate (prescrizione più breve, massimo 7 anni e mezzo per le quotate e 4 e mezzo per le non quotate; e niente più custodia cautelare né intercettazioni); rendono il falso per le non quotate perseguibile solo a querela del socio o del creditore; depenalizzano alcune fattispecie di reato (come il falso nel bilancio presentato alle banche); fissano amplissime soglie di non punibilità (per essere reato, il falso in bilancio dovrà superare il 5% del risultato d’esercizio, l’1% del patrimonio netto, il 10% delle valutazioni. Così tutti i processi al Cavaliere per falso in bilancio vengono cancellati: o perché manca la querela dell’azionista (B. non ha denunciato B.), o perché i falsi non superano le soglie (“il fatto non è più previsto dalla legge come reato), o perché il reato è ormai estinto grazie alla nuova prescrizione-lampo.
8. Mandato di cattura europeo (2001). Unico fra quelli dell’Unione europea, il governo Berlusconi II rifiuta di ratificare il “mandato di cattura europeo”, ma solo relativamente ai reati finanziari e contro la Pubblica amministrazione . Secondo “Newsweek”, Berlusconi “teme di essere arrestato dai giudici spagnoli” per l’inchiesta su Telecinco. L’Italia otterrà di poter recepire la norma comunitaria soltanto dal 2004.
9. Il governo sposta il giudice (2001). Il 31 dicembre, mentre gli italiani festeggiano il Capodanno, il ministro della Giustizia Roberto Castelli, su richiesta dei difensori di Previti, nega contro ogni prassi la proroga in Tribunale al giudice Guido Brambilla, membro del collegio che conduce il processo Sme-Ariosto, e dispone la sua “immediata presa di possesso” presso il Tribunale di sorveglianza dov’è stato trasferito da qualche mese, senza poter completare i dibattimenti già avviati. Così il processo Sme dovrebbe ripartire da zero dinanzi a un nuovo collegio. Ma poi interviene il presidente della Corte d’appello con una nuova “applicazione” di Brambilla in Tribunale fino a fine anno.
10. Cirami (2002). I difensori di Previti e Berlusconi chiedono alla Cassazione di spostare i loro processi a Brescia perché, sostengono, a Milano l’intero Tribunale è viziato da inguaribile prevenzione contro di loro. E, per oliare meglio il meccanismo, reintroducono il vecchio concetto di “legittima suspicione” per motivi di ordine pubblico , vigente un tempo, quando i processi scomodi traslocavano nei “porti delle nebbie” per riposarvi in pace. E’ la legge Ci-rami n. 248, approvata definitivamente il 5 novembre 2002. Ma nemmeno questa funziona: la Cassazione, nel gennaio 2003, respinge la richiesta di trasloco: il Tribunale di Milano è sereno e imparziale.
11. Lodo Maccanico-Schifani (2003). Le sentenze Sme e Mondadori si avvicinano. Su proposta del senatore della Margherita Antonio Maccanico, il 18 giugno 2003 la Cdl approva la legge 140, primo firmatario Renato Schifani, che sospende sine die i processi ai presidenti della Repubblica, della Camera, del senato, del Consiglio e della Corte costituzionale. I processi a Berlusconi si bloccano in attesa che la Consulta esamini le eccezioni di incostituzionalità sollevate dal Tribunale di Milano. E ripartono nel gennaio 2004, quando la Corte boccia il “lodo”.
12. Ex Cirielli (2005). Il 29 novembre 2005 la Cdl vara la legge ex Cirielli (misconosciuta dal suo stesso proponente), che riduce la prescrizione per gli in-censurati e trasforma in arresti domiciliari la detenzione per gli ultrasettantenni (Previti ha appena compiuto 70 anni, Berlusconi sta per compierli). La legge porta i reati prescritti da 100 a 150 mila all’anno, decima i capi di imputazione del processo Mediaset (la frode fiscale passa da 15 a 7 anni e mezzo) e annienta il processo Mills (la corruzione anche giudiziaria si prescrive non più in 15, ma in 10 anni).
13. Condono fiscale (2002). La legge finanziaria 2003 varata nel dicembre 2002 contiene il condono tombale. Berlusconi giura che non ne faranno uso né lui né le sue aziende. Invece Mediaset ne approfitta subito per sanare le evasioni di 197 milioni di euro contestate dall’Agenzia delle entrate pagandone appena 35. Anche Berlusconi usa il condono per cancellare con appena 1800 euro un’evasione di 301 miliardi di lire contestata dai pm di Milano.
14. Condono per i coimputati (2003). Col decreto 143 del 24 giugno 2003, presunta “interpretazione autentica” del condono, il governo ci infila anche coloro che hanno “concorso a commettere i reati”, anche se non hanno firmato la dichiarazione fraudolenta. Cioè il governo Berlusconi salva anche i 9 coimputati del premier, accusati nel processo Mediaset di averlo aiutato a evadere con fatture false o gonfiate.
15. Pecorella (2006). Salvato dalla prescrizione nel processo Sme, grazie alle attenuanti generiche, Berlusconi teme che in appello gli vengano revocate, con conseguente condanna. Così il suo avvocato Gaetano Pecorella, presidente della commissione Giustizia della Camera, fa approvare nel dicembre 2005 la legge che abolisce l’appello, ma solo quando lo interpone il pm contro assoluzioni o prescrizioni. In caso di condanna in primo grado, invece, l’imputato potrà ancora appellare. Il presidente Ciampi respinge la Pecorella in quanto incostituzionale. Berlusconi allunga di un mese la scadenza della legislatura per ripresentarla uguale e la fa riapprovare (legge n.46) nel gennaio 2006. Ciampi stavolta è costretto a firmarla. Ma poi la Consulta la boccia in quanto incostituzionale.
16. Frattini (2002). Il 28 febbraio 2002 la Cdl approva la legge Frattini sul conflitto d’interessi: chi possiede aziende e va al governo, ma di quelle aziende è soltanto il “mero proprietario”, non è in conflitto d’interessi e non è costretto a cederle. Unica conseguenza per il premier:deve lasciare la presidenza del Milan
17.Gasparri-1(2003). In base alla nuova sentenza della Consulta del 2002, entro il 31 dicembre 2003 Rete4 deve essere spenta e passare sul satellite. Il 5 dicembre la Cdl approva la legge Gasparri sulle tv: Rete4 può seguitare a trasmettere “ancorchè priva di titolo abilitativo”, cioè anche se non ha più la concessione dal 1999; il tetto antitrust del 20% sul totale delle reti non va più calcolato sulle 10 emittenti nazionali, ma su 15 (compresa Telemarket). Dunque Mediaset può tenersi le sue tre tv. Quanto al tetto pubblicitario del 20%, viene addirittura alzato grazie al trucco del “Sic”, che include un panel talmente ampio di situazioni da sfiorare l’infinito. Confalonieri calcola che Mediaset potrà espandere i ricavi di 1-2 miliardi di euro l’anno. Ma il 16 dicembre Ciampi rispedisce la legge al mittente: è incostituzionale.
18. Berlusconi salva-Rete4 (2003). Mancano due settimane allo spegnimento di Rete4. Alla vigilia di Natale, Berlusconi firma un decreto salva-Rete4 (n.352) che concede alla sua tv l’ennesima proroga semestrale, in attesa della nuova Gasparri.
19. Gasparri-2 (2004). La nuova legge approvata il 29 aprile 2004, molto simile a quella bocciata dal Quirinale, assicura che Rete4 non sfora il tetto antitrust perché entro il 30 aprile il 50% degli italiani capteranno il segnale del digitale terrestre, che garantirà loro centinaia di nuovi canali. Poi però si scopre che, a quella data, solo il 18% della popolazione riceve il segnale digitale. Ma poi l’Agcom dà un’interpretazione estensiva della norma: basta che in un certo luogo arrivi il segnale digitale di una sola emittente, per considerare quel luogo totalmente digitalizzato. Rete4 è salva, Europa 7 è ancora senza frequenze.
20. Decoder di Stato (2004). Per gonfiare l’area del digitale, la finnaziaria per il 2005 varata nel dicembre 2004 prevede un contributo pubblico di 150 euro nel 2004 e di 70 nel 2005 per chi acquista il decoder per la nuova tecnologia televisiva. Fra i principali distributori di decoder c’è Paolo Berlusconi, fratello di Silvio, titolare di Solaris (che commercializza decoder Amstrad).
21. Salva-decoder (2003). Il digitale terrestre è un affarone per Mediaset, che vi trasmette partite di calcio a pagamento, ma teme il mercato nero delle tassere taroccate: prontamente, il 15 gennaio 2003, il governo che ha depenalizzato il falso in bilancio porta fino a 3 anni con 30 milioni di multa la pena massima per smart card fasulle per le pay tv.
22. Salva-Milan (2002). Col decreto 282/2002, convertito in legge il 18 febbraio, il governo Berlusconi consente alle società di calcio, quasi tutte indebitatissime, diammortizzare sui bilanci 2002 e spalmare nei dieci anni successivi la svalutazione dei cartellini dei giocatori. Il Milan risparmia 242 milioni di euro.
23. Salva-diritti tv (2006). Forza Italia blocca il ddl, appoggiato da tutti gli altri partiti di destra e di sinistra, per modificare il sistema di vendita dei diritti tv del calcio in senso “collettivo” per non penalizzare le società minori privilegiando le maggiori. Il sistema resta dunque “soggettivo” , a tutto vantaggio dei maggiori club: Juventus, Inter e naturalmente Milan.
24. Tassa di successione (2001). Il 28 giugno 2001 il governo Berlusconi abolisce la tassa di successione per i patrimoni superiori ai 350 milioni di lire (fino a quella cifra l’imposta era già stata abrogata dall’Ulivo). Per combinazione, il premier ha cinque figli e beni stimati in 25mila miliardi di lire.
25. Autoriduzione fiscale (2004). Nel 2003, secondo “Forbes”, Berlusconi è il 45° uomo più ricco del mondo con un patrimonio personale di 5,9 miliardi di dollari. Nel 2005 balza al 25° posto con 12 miliardi. Così, quando a fine 2004 il suo governo abbassa le aliquote fiscali per i redditi dei più abbienti, “L’espresso” calcola che Berlusconi risparmierà 764.154 euro all’anno.
26. Plusvalenze esentasse (2003). Nel 2003 Tremonti vara una riforma fiscale che detassa le plusvalenze da partecipazione. La riforma viene subito utilizzata dal premier nell’aprile 2005 quando cede il 16,88% di Mediaset detenuto da Fininvest per 2,2 miliardi di euro, risparmiando 340 milioni di tasse.
27. Villa abusiva con condono (2004). Il 6 maggio 2004, mentre «La Nuova Sardegna» svela gli abusi edilizi a Villa Certosa, Berlusconi fa approvare due decreti. Il primo stabilisce l’approvazione del piano nazionale anti-terrorismo e contiene anche un piano (segretato) per la sicurezza di Villa La Certosa. Il secondo individua la residenza di Berlusconi in Sardegna come «sede alternativa di massima sicurezza per l’incolumità del presidente del Consiglio e per la continuità dell’azione di governo». Ed estende il beneficio anche a tutte le altre residenze del premier e famiglia sparse per l’Italia. Così si bloccano le indagini sugli abusi edilizi nella sua villa in Costa Smeralda. Poi nel 2005 il ministro dell’Interno Pisanu toglie il segreto. Ma ormai è tardi. La legge n. 208 del 2004, varata in tutta fretta dal governo Berlusconi, estende il condono edilizio del 2003 anche alle zone pro-tette: come quella in cui sorge la sua villa. Prontamente la Idra Immobiliare, proprietaria delle residenze private del Cavaliere, presenta dieci diverse richieste di condono edilizio. E riesce a sanare tutto per la modica cifra di 300mila euro. Nel 2008 il Tribunale di Tempio Pausania chiude il procedimento per gli abusi edilizi perchè in gran parte condonati grazie a un decreto voluto dal mero proprietario della villa.
28. Ad Mediolanum (2005). Nonostante le resistenze del ministro del Welfare, Roberto Maroni, Forza Italia impone una serie di norme favorevoli alle compagnie assicurative nella riforma della previdenza integrativa e complementare (dl 252/2005), fra cui lo spostamento di 14 miliardi di euro verso le assicurazioni, alcune norme che forniscono fiscalmente la previdenza integrativa individuale (a beneficio anche di Mediolanum, di proprietà di Berlusconi e Doris) e soprattutto lo slittamento della normativa al 2008 per assecondare gli interessi della potente lobby degli assicuratori (di cui Mediolanum è una delle capofila). Intanto, nel gennaio del 2004, le Poste Italiane con un appalto senza gara hanno concesso a Mediolanum l’utilizzo dei 16mila sportelli postali sparsi in tutta Italia.
29. Ad Mondadori-1 (2005). Il 9 giugno 2005 il ministro dell’Istruzione Letizia Moratti stipula un accordo con le Poste Spa per il servizio «Postescuola»: consegna e ordinazione – per telefono e on line – dei libri di testo destinati agli alunni della scuola secondaria. Le case editrici non consegneranno i loro volumi direttamente, ma tramite la Mondolibri Bol, una società posseduta al 50 per cento da Arnoldo Mondadori Editore Spa, di cui è mero proprietario Berlusconi. L’Antitrust esamina il caso, ma pur accertando l’indubbio vantaggio per le casse Mondadori, non può censurare l’iniziativa perché a firmare l’accordo non è stato il premier, ma la Moratti.
30. Ad Mondadori-2 (2005). L’8 febbraio 2005 scatta l’operazione “E-book”, per il cui avvio il governo stanzia 3 milioni. E a chi affidano la sperimentazione i ministri Moratti (Istruzione) e Stanca (Innovazione)? A Mondadori e Ibm: la prima è di Berlusconi, la seconda ha avuto come vicepresidente Stanca fino al 2001.
31. Indulto (2006). Nel luglio 2006 centrosinistra e centrodestra approvano l’indulto Mastella (contrari Idv, An, Lega, astenuto il Pdci): 3 anni di sconto di pena a chi ha commesso reati prima del 2 maggio di quell’anno. Lo sconto vale anche per i reati contro la Pubblica amministrazione (che sul sovraffollamento della carceri non incidono per nulla), compresa la corruzione giudiziaria, altrimenti Previti resterebbe agli arresti domiciliari. Una nuova legge ad personam che regala anche al Cavaliere un “bonus” di tre anni da spendere nel caso in cui fosse condannato in via definitiva.
32. Lodo Alfano (2008). Nel luglio 2008, alla vigilia della sentenza nel processo Berlusconi-Mills, il Pdl tornato al governo approva il lodo Alfano che sospende sine die i processi ai presidenti della Repubblica, della Camera, del Senato e del Consiglio. Soprattutto del Consiglio. Nell’ottobre 2009 la Consulta boccerà anche quello in quanto incostituzionale.
33. Più Iva per Sky (2008). Il 28 novembre 2008 il governo raddoppia l’Iva a Sky, la pay-tv di Rupert Murdoch, principale concorrente di Mediaset, portandola dal 10 al 20%.
34. Meno spot per Sky (2009). Il 17 dicembre 2009 il governo Berlusconi vara il decreto Romani che obbliga Sky a scendere entro il 2013 dal 18 al 12% di affollamento orario di spot.
35. Più azioni proprie (2009). La maggioranza aumento dal 10 al 20% la quota di azioni proprie che ogni società può acquistare e detenere in portafoglio. La norma viene subito utilizzata dalla Fininvest per aumentare il controllo su Mediaset.
36. Ad listam (2010). Visto che le liste del Pdl sono state presentate fuori tempo massimo nel Lazio e senza timbri di autenticazione a Milano, il governo vara un decreto “interpretativo” che stravolge la legge elettorale, sanando ex post le illegalità commesse per costringere il Tar a riammetterle. Ma non si accorge che, nel Lazio, la legge elettorale è regionale e non può essere modificata da un decreto del governo centrale. Così il Tar ribadisce che la lista è fuorilegge, dunque esclusa.
37. Il legittimo impedimento (2010). Non sapendo più come bloccare i processi Mediaset e Mills, Berlusconi fa approvare il 10 marzo 2010 una legge che rende automatico il “legittimo impedimento” a comparire nelle udienze per sé stesso e per i suoi ministri, il tutto per una durata di 6 mesi, prorogabili fino a 18. Basterà una certificazione della Presidenza del Consiglio e i giudici dovranno fermarsi, senza poter controllare se l’impedimento sia effettivo e legittimo. Il tutto in attesa della soluzione finale, cioè delle nuove leggi ad personam che porteranno il totale a quota 40: “processo breve”, anti-intercettazioni e lodo Alfano-bis costituzionale. Cioè incostituzionale.

lunedì 23 agosto 2010

Cvd. Caro Vecchio Diavolo... oppure come volevasi dimostrare...

E come volevasi dimostrare non c'è stato nessun annuncio a sorpresa favoleggiato da Milannews, ieri.
La faccia del nano mentre consegna il Nano-Trophy agli juventini era quella che potete vedere sopra.
Ibra , come ripetuto ancora da Raiola, preferisce lottare per un posto che venirsi a intristire a Milanello e Guardiola non vuole venderlo. Che se ne facciano una ragione.
Segnalata da Milanisti Liberi la barzelletta dell'anno: "Questo pomeriggio qualche malato di mente ha scritto "Barcellona su Borriello". Non mi viene altro da dire."


Preparatevi. Sarà una stagione dura.

domenica 22 agosto 2010

Patetici



Riguardo questo post. Mi domando di quali blog si parla visto che di fatto qui monitoriamo tutto o quasi quello che si muove sul Milan e di questo "scenario che circola sui blog" non c'è ombra. Inutile fare ulteriori commenti su una testata che si mette a scrivere di voci provenienti dai blog, sapendo quanta attendibilità possano avere, ancor meno vale la pena di commentare il fatto che questi fantomatici blog, ovviamente non citati, esistono solo nella fantasia della redazione di Milannews. Ad ogni buon conto, tralasciando la fonte e il modo in cui Milannews pubblica le c.d. "notizie" tra poco sapremo se il nano annuncerà in diretta l'acquisto (o forse sarebbe meglio dire il prestito?) di Ibrahimovic. Così sapremo se "i blog" avranno detto una minchiata oppure.... se Milannews ci aveva visto giusto! Perchè è poi così che funziona, no?

venerdì 20 agosto 2010

la scheda e i video di Adrià Carmona, il nuovo "fenomeno" pescato da Pederzoli



Sinistro naturale, normolineo potente è un ala sinistra mancina che può giocare anche sull'altra fascia in un tridente d'attacco. Bravo tecnicamente, gran sinistro, è forse spesso inutilmente lezioso. Abbastanza rapido, manca un po' di visione di gioco, fantasia e creatività, limitandosi a fare il compitino dell'aletta. Avendo 18 anni può sicuramente migliorare ma questo nuovo acquisto, a parametro zero (svincolato) del Milan di Pederzoli, sembra più uno scarto del Barcellona (superato nelle gerarchie nel suo ruolo dai vari Armand Ella, Ebwelle e Gerard Deulofeu, nonostante siano tutti più giovani di lui) che altro. Al contrario Gai Assulin, giovanissimo israeliano già convocato nella nazionale del suo paese, sempre a paramentro zero, pare si sia accordato col solito Manchester City.

Qui due video in cui si possono vedere le qualità e i difetti del giocatore.




lunedì 16 agosto 2010

Allegri su Ronaldinho

«Volete tutta la verità sul suo peso? Eccola. L'ultimo aggiornamento sulla bilancia è il seguente: 83 chili, e 700 grammi. L'anno scorso ha giocato tutto l'anno a 87 chili, in ritiro si è presentato con 86 chili, a Barcellona vinse il Pallone d'oro oscillando tra 81 e 82 chili».

venerdì 13 agosto 2010

Massimiliano Allegri spara: "Se troviamo le motivazioni saremo da scudetto come Roma e Juve" .

da Il Giornale (bleah!)




Caro Allegri, ma chi glielo ha fatto fare?
«Lo so, siamo circondati da un pessimismo cosmico che può solo darci una maggiore carica. Al tifoso milanista depresso io faccio questo ragionamento semplice: abbiamo una società super-organizzata, anche troppo, abbiamo un gruppo di fuoriclasse, abbiamo giovani promettenti. Per vincere dobbiamo recuperare le motivazioni. Sono convinto che ce la faremo, non possiamo più vivacchiare».
A proposito di calciomercato, serve Boateng?
«Serve a completare i ranghi del centrocampo: non possiamo pensare, con qualche esponente di 34 anni, di fare tutta la stagione con i soliti tre. Non solo: immagino di praticare un bel turnover e quando ne metto 4 freschi, beh devono essere all'altezza degli altri. Boateng è una mezz'ala, è classe '88, mi è molto piaciuto».
Quando recupera Ronaldinho?
«Viene con noi a Bari, giocherà un tempo del trofeo Tim. Gli ho parlato spesso in questi giorni, da lui aspetto cose mirabili. Viene da una stagione scolpita da alcune cifre: 15 gol e 16 assist. Bene: sapete cosa penso? Non ha fatto tutto».
Ma è vera la storiella della pancia?
«Volete tutta la verità sul suo peso? Eccola. L'ultimo aggiornamento sulla bilancia è il seguente: 83 chili, e 700 grammi. L'anno scorso ha giocato tutto l'anno a 87 chili, in ritiro si è presentato con 86 chili, a Barcellona vinse il Pallone d'oro oscillando tra 81 e 82 chili».
Scusi Allegri, ma come si mette col ruolo: il presidente Berlusconi lo vede trequartista…
«Sulle questione tattiche la penso così: i difensori, specie quelli italiani, soffrono quei rivali che non danno punti di riferimento, tipo Sneijder, per esempio, variabile impazzita dell'Inter. Dinho può fare tutto, giocare largo a sinistra e poi venire sul centro per rifinire. Giocare fisso dietro le due punte significa finire in bocca al medianone avversario. Noi giocheremo con due attaccanti più vicini, Pato, l'ha dimostrato col Brasile, può fare anche la prima punta, il centravanti».
Come Prandelli, anche lei e il suo Milan, caro Allegri dipendente da Pirlo…
«Certo. Se lui da i tempi di gioco alla squadra, il Milan decolla, Andrea ha una qualità super. E quando non sarà disponibile, Seedorf prenderà il suo posto. Gliel'ho detto a Clarence…».
E come ha reagito?
«In un mese di allenamenti, non ne ha saltato uno e tutti svolti con una grande intensità».
Quanto valgono i giovani finora messi in vetrina?
«Non possiamo schiacciarli sotto il peso delle responsabilità, lasciamoli crescere. Merkel è un '92, deve costruirsi fisicamente, Beretta sembra destinato a grandi traguardi».
Non è un Milan ancora troppo datato?
«Adesso siamo al completo anche a centrocampo. Poi se ci sarà qualche partenza, provvederemo. Mancano quasi tre settimane alla chiusura del mercato. Ma insistere sulla storia del Milan molto vecchio è un errore: la nuova generazione c'è e sta crescendo. Flamini, per esempio, ha fatto meno finora».
Ha scelto il portiere titolare?
«Abbiati sta benissimo e sarà il numero uno, ma siamo tutti molto contenti di Amelia».
Gattuso e Zambrotta sono stati liquidati dal mondiale con l'etichetta di "bolliti": come li ha trovati?

«Zambrotta è stato il migliore degli azzurri, nelle tre partite del mondiale. A Rino ho parlato chiaro, a Forte dei Marmi, insieme con Galliani. Gli ho detto: non so se giocherai 10, 15 o 45 partite, ma so che sei importante per il Milan e che insieme lotteremo per vincere qualcosa».
Ma scusi, come riuscirà a colmare i 12 punti di distacco dall'Inter?
«Non voglio dare i numeri. Eppoi ricordatevelo: basta vincere con le medio-piccole, perché poi con le grandi si può anche pareggiare. Così si vincono gli scudetti. La Juve di Boniperti e Trap docet. Noi e la Roma andremo a caccia dell'Inter e la Juve solida costruita da Delneri sarà della compagnia».
A proposito di Inter: meglio o peggio senza Mourinho?
«Conosco poco lo spagnolo, ho affrontato e scambiato impressioni col portoghese. Anzi: qualche volta l'ho pure battuto e un paio di volte ha pure rubacchiato contro il mio Cagliari».
Come va con Berlusconi?
«Benissimo. Ci sentiamo spesso, tre-quattro volte da quando siamo al lavoro, eppure ha dei bei problemi da risolvere in questi giorni. Si informa, chiede dettagli, si raccomanda di fare bene».
Zac le ha raccomandato di non fare il suo errore: ha letto?
«Certo, io non sono permaloso e sono aperto al dialogo e al confronto. Specie, poi, con uno come Berlusconi che ha vinto tutto il possibile nel calcio italiano e mondiale. Da uno come lui che è stato a capo di un'azienda con oltre 20 mila dipendenti, si può imparare molto».
C'è chi l'accusa di fare mobbing tenendo fuori Kaladze e Jankulovski: come si difende?
«Ho 12 difensori, ne devo schierare 4 in campo e 2 in panchina, sono costretto a fare delle scelte. E non sono influenzato dalla società. Ai due non posso muovere appunti per la dedizione in allenamento».
Parlano bene di Papastathopoulos: sarà una sorpresa?
«Da esterno deve migliorare, da centrale è più affidabile. La mia massima è la seguente: i giocatori bravi possono diventare più bravi, quelli scarsi possono al massimo diventare meno scarsi. I miracoli li faceva solo padre Pio quando era in vita».
Scelga i tre migliori giovani italiani…
«Ranocchia in difesa, Poli a centrocampo e Paloschi in attacco»".
A chi darebbe il Pallone d'oro?
«A Sneijder».
Se potesse sognare un grande acquisto, chi vorrebbe al Milan?
«Il Ronaldinho vero».

IL MIO COMMENTO: "delirio" aziendalista. (Tra le tante cose opinabili un fatto: Boateng non è un classe 1988 ma 1987, di marzo... quindi quasi un '86. Così, per la precisione).

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