domenica 28 febbraio 2010

Una domenica ordinaria

Difficile trovare un qualche argomento in una giornata come questa. La vittoria annunciata contro il Milan lascia pochi spunti se non i soliti. Quando il modesto avversario si è ritrovato nelle condizioni di poter pareggiare la loro rimonta è stata castrata dal solito rigorino.
E' proprio la spinta che gli arbitri stanno dando alla squadra che la porta a una posizione a cui un organico del genere non potrebbe mai e poi mai aspirare giocando solo sul campo, a distanza interessante dall'Inter, e proprio la spinta che verosimilmente il Milan riceverà ancora nelle possa avere nelle prossime partite fanno si che parlare dell'Inter, che organico alla mano dovrebbe giocare un altro campionato, abbia senso.
E allora l'unica vera considerazione da fare è che ancora una volta la squadra di Mourinho resiste, a dispetto dei santi e vince a Udine in un turno che sicuramente sulla carta non era piuttosto insidioso e sfavorevole.
La Roma dopo una serie impressionante di vittorie ha visto pure lei sfumare la vittoria sul finale, pure lei per un rigorino totalmente inventato e per ora deve cedere la seconda posizione che meriterebbe ampiamente.
Non ho molti dubbi sul fatto che anche nello scontro diretto tra Roma e Milan l'arbitraggio sarà tutto a senso unico.
Leonardo dice che gli arbitraggi non decidono i campionati.
Non possiamo dire un "bravo" a Leo che subito se ne esce con una cazzata.
Gli arbitraggi decidono eccome i campionati: l'esempio del Milan di quest'anno è lampante: da squadra di mezza classifica è diventata grazie agli arbitraggi quasi aspirante al titolo.
A molti milanisti piace così, a noi no, vogliamo solo quello che meritiamo sul campo.
Stiramento per Pato. Non che cambi nulla.

sabato 27 febbraio 2010

Kakha non ti devi scusare, hai proprio ragione.

Riguardo le ultime dichiarazioni rilasciate da Kaladze (32 anni oggi, auguri).
Non ha nulla di cui scusarsi o almeno, se proprio deve scusarsi di qualcosa è per non averla detta prima questa verità.
Nel Milan accadono troppe cose sporche.
Sarebbe ora di finirla.
Intanto le società serie preparano il futuro senza aspettare che il presente diventi grigio.
Altro che Pederzoli.

giovedì 25 febbraio 2010

Post-commento estemporaneo sul dopo partita di Inter-Chelsea e Fiorentina-MIlan

estratto da qui


Eccomi qui. ho visto le due partite (a dir la verità del Milan ho visto poco) fuori.

la prestazione del Milan immagino sia più o meno in linea con quelle degli ultimi due mesi. maluccio. dunque.

solita spinta arbitrale (5 punti in 3 giorni, complimenti), con questi arbitraggi impossibile che scappi la qualificazione in Champions. allora forse tra qualche partita sarebbe il caso di buttare dentro qualcuno di quei giovani di cui tanto sparlate per poter sfruttare questo finale di stagione per costruire per il futuro.

solito grande Huntelaar che più passa il tempo e più trova l'intesa con i compagni. dovrebbe giocare di più, molto di più. la sua media gol per minuto inizia a diventare mostruosa. credo un gol ogni 90 minuti o giù di li.
meno male che segnava solo in Olanda.
uno come lui non si può discutere.

L'Inter. gioca male ma vince contro uno squadrone. il risultato non è bellissimo ma è comunque una vittoria.
ormai è a tutti gli effetti una grande d'Europa e ha dimostrato che pur non facendo un partitone può giocarsela con tutti.
dove non arriva il gioco arrivano le palle. tanto che a volte gli avversari provano a strappare pure quelle (povero grandissmo Lucio. altro che nesta e thiago).
ha, forse per scelta giocato troppo dietro. eppure i palleggiatori in campo oggi non mancavano tra snejider, motta, stankovic, zanetti, maicon e le punte. male eto'o, forse la sua peggior partita che ho visto. malino quasi tutti tranne Lucio e Zanetti.
sorprendente il Chelsea con 3 punte pure , due mezz'ali  e Malouda terzino. ma non è servito. manca di imprevedibilità.
il ritorno però sarò durissimo.

chi si aspettava una figuraccia dell'Inter è stato servito.

Generazioni










mercoledì 24 febbraio 2010

E Kaka?



Uragano Cristiano. di Valentino Tola per Calciospagnolo

Negli ultimi giorni su questo blog si discuteva approfonditamente su Cristiano Ronaldo. In particolare, si notava una certa ansia di incasellare tatticamente il portoghese. Cos’è Cristiano Ronaldo? Una prima, una seconda punta, un’ala’ o che cos’altro? La risposta ce l’ha data il scintillante 6-2 di ieri al Villarreal: Cristiano Ronaldo È IL REAL MADRID, semplicemente.
È il Real Madrid quando vuole essere profondo e verticale, è il Real Madrid quando vuole essere ampio, è il Real Madrid quando vuole essere veloce, tremendamente veloce. È lui che decide la direzione e il ritmo del gioco, il resto viene tutto di conseguenza. Sono una conseguenza i due gol a testa di Higuaín e di Kaká, i quali sfruttano gli spazi creati dal portoghese, ed è sempre Cristiano Ronaldo a creare il contesto più favorevole per la lectio magistralis in cabina di regia di Xabi Alonso, che se attorno a sé ha il giusto movimento fa correre la palla come nessuno.
È insomma l’ultima delle preoccupazioni capire quale mattonella del campo debba prendersi CR9. Sono gli altri che devono leggere i suoi movimenti e regolarsi in base a questi: è Granero che deve tagliare dentro o sovrapporsi verso l’esterno quando Ronaldo parte dall’ala; è Kaká che deve arrivare a rimorchio quando Ronaldo detta la profondità e trascina la difesa avversaria tutta dietro; è Marcelo che quando il fenomeno si sposta a sinistra deve saper interpretare il momento in cui inserirsi a sorpresa. Come in ogni organizzazione, è il boss che decide. E il gol su punizione quasi quasi è stata la cosa peggiore della partita di Cristiano Ronaldo…

Sottolineare la trascendenza di Cristiano Ronaldo implica necessariamente che il Villarreal sia stato spazzato via. C’è poco da fare, il Submarino fatica a recuperare la propria credibilità. Alla lunga non ha retto, ha provato a restare in partita, accorciando due volte le distanze, ma in realtà non c’è mai stato veramente. Non ha potuto perché non ha saputo rallentare mai il ritmo della partita, troppo alto per quelle che sono le caratteristiche del Villarreal, e ancora di più insostenibile se a dettarlo è Cristiano Ronaldo (con Xabi Alonso a tradurlo).
Juan Carlos Garrido ha provato a trasporre in prima squadra il 4-1-4-1 del suo ottimo Villarreal B, contando per questo su tre elementi della squadra filiale: il 19enne argentino Musacchio in difesa accanto a Marcano (causa assenza di Gonzalo e Godín), Matilla, “il piccolo Xavi” confermato nel cuore del centrocampo dopo lo scorso turno casalingo con l’Athletic (sul centro-sinistra con Senna sul centro-destra e Bruno davanti alla difesa), e Marco Ruben, centravanti nel Villarreal B ma ieri largo a sinistra per fare spazio a Nilmar al centro.
Non ha funzionato: l’argentino Ruben troppo sacrificato sulla fascia (anche se poi nel secondo tempo si accentra per accompagnare Nilmar), David Fuster più incursore che centrocampista di manovra partendo da destra, impalpabile peraltro. L’ideale sarebbe stato uno come Pirés, in grado di partire dalla fascia per accentrarsi e aiutare il triangolo Bruno-Senna-Matilla a congelare un po’il pallone e i ritmi. Il francese però è entrato quando il vantaggio madridista era ormai incolmabile, e il centrocampo amarillo (nonostante il golazo su punizione di Senna che ha replicato quello di Cristiano Ronaldo) è stato asfaltato dal minuto 1 al minuto 90+recupero.

lunedì 22 febbraio 2010

A termini di regolamento

di Stefano Olivari per Indiscreto
 Il desiderio di Galliani, il ricordo di Cannavaro, la scarsezza di Leonardo e Del Neri.




1. Prima di distribuire patenti di onestà o di disonestà, bisogna pensare per almeno qualche secondo a che cosa rappresenti il calcio non solo in Italia. Scontato oppio dei popoli ma anche mezzo di identificazione e strumento di potere, in cui la vittoria dipende da un misto di bravura sportiva, fortuna, potere, ricchezza, furbizia, potenziale di ricatto politico o sociale. Facciamola breve: nemmeno la Juventus di Moggi, che aveva tutti questi ingredienti (e alla fine, paradossalmente, la bravura sportiva più di tutto il resto), ha vinto più di due scudetti consecutivi. Nei tempi moderni sono al massimo riuscite a raddoppiare la Juve dei tutti nazionali nell'autarchico calcio dei Settanta e l'Inter di Moratti padre. Facendo gli Sconcerti dei poveri, si può dire che nell'era televisiva solo il Milan di Capello e l'Inter di Mancini-Mourinho siano riuscite ad avere un ciclo più lungo, sfruttando anche nei primi anni del ciclo un abisso tecnico con una concorrenza che in disarmo o che stava costruendo per il futuro. Cosa vogliamo dire? Senza che ci sia bisogno di complotti, tutto il mondo del calcio (eccetto ovviamente quello interista, e nemmeno per intero) che conta vuole che questo ciclo nerazzurro finisca e questo desiderio di 'campionato riaperto per il bene dei media' è stato ben rappresentato da Galliani. Dove sta il male?
2. Luciano Moggi maledice ancora oggi il fallo di confusione che portò all'annullamento del gol di Cannavaro (ai tempi al Parma, arbitrava l'artista De Santis) in Parma-Juventus 1999-2000, che creò un clima propedeutico allo scandaloso pomeriggio di Perugia che sfilò alla Juventus quello scudetto. Per questo il delitto perfetto non è inventarsi rigori o situazioni strampalate, con buona pace dei moviolisti, ma applicare alla lettera il regolamento o al massimo concedere qualche punizione in più sulla tre quarti. Si può dire che contro la Sampdoria Samuel e Cordoba non andassero espulsi, a termini di regolamento? No. Poi c'è la realtà, che mai ha portato sotto gli occhi i due centrali difensivi della squadra di casa, dalla A all'Eccellenza, cacciati a metà a metà primo tempo. Non è un caso che i due difensori abbiano ricevuto la squalifica minima, da regolamento: una giornata a testa. Non è un caso che Cambiasso e Muntari ne abbiano ricevute due, per situazioni difficilmente verificabili: un parapiglia nel sottopassaggio e qualche parola a venti metri dall'arbitro non si sa in quale lingua. Non è un caso che Mourinho ne abbia ricevute tre per il gesto delle manette, quando su ogni panchina si vede di peggio (anche la bestemmia, tornata di gran moda). Poi le sanzioni pecuniarie, per insulti del pubblico a Tagliavento e l'ingresso in campo con 5 minuti di ritardo nella ripresa (con questo metro la Roma sarebbe senza soldi in cassa). Un po' di giustizia e molto livore anche per il colpaccio non riuscito totalmente. Ripetiamo: non è strano che Rosetti venga designato per Fiorentina-Milan o che i rivali dell'Inter vogliano la sua caduta, è strano che se ne sia accorto (e non da oggi pomeriggio) solo Mourinho.
3. Parlando di calcio, il derby milanese e Inter-Sampdoria hanno dimostrato che fra allenatori di cilindrata simile (Lippi contro Capello, per dire) la differenza la fanno solo gli episodi e scelte che a posteriori diventano 'intuizioni', mentre fra tecnici di cilindrate diverse a volte il confronto è imbarazzante. I quattro uomini del Milan in linea a curare Milito per tre quarti d'ora e la Sampdoria rintanata per un'ora con due giocatori in più a fare cross dalla tre quarti possono essere un buon complimento al Mourinho da campo, nelle due occasioni sembrato gigante contro i pigmei. Non certo per il carattere trasmesso ai suoi, il carattere ce l'hanno anche Cosmi e Mazzone, ma per l'ordine da esercitazione difensiva (si fanno quasi sempre in inferiorità numerica) con cui ha gestito due situazioni che per altri sarebbero state drammatiche. Favorito dalla pochezza dei due colleghi avversari, ma comunque bravo. La teoria che stia forzando i toni per farsi cacciare a fine stagione, in funzione 'politica' e di quieto vivere, non è strampalata, ma Moratti si ricordi che con qualunque altro allenatore quelle due partite le avrebbe straperse. Ipotizzare complotti è quindi superfluo: in uno sport che non è uno sport, dove conta solo il risultato e senza alcun aspetto etico (anzi, chi perde viene anche sbeffeggiato), non si può pensare di vincere in scioltezza in mezzo alle ovazioni degli avversari. Vittime o carnefici: non è sport, ma è calcio.
stefano@indiscreto.it

domenica 21 febbraio 2010

Il dodicesimo uomo in campo

Mister: Lei è un uomo.

Faceva dire Sciascia ne "Il giorno della civetta" a Don Mariano rivolgendosi al capitano dei Carabinieri Bellodi:

Io - proseguì poi don Mariano - ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l'umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà. Pochissimi gli uomini; i mezz'uomini pochi, che mi contenterei l'umanità si fermasse ai mezz'uomini. E invece no, scende ancora più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi. E ancora più in giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito. E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere con le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre. Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo.

E' stata la prima cosa che mi è venuta in mente quando ho letto sul sito ufficiale del Milan queste parole del nostro allenatore in riferimento alle dichiarazioni della settimana ad opera del proprietario, di Berlusconi. 


Sono molto tranquillo, gli accordi con la società sono molto chiari, tutti sappiamo come sono arrivato qui, ci sono state scelte molto precise e molto chiare e anche la politica stabilita è stata fin da subito molto chiara. Se il Presidente ritiene che mi devo mettere da parte basta una parola e io lo faccio. Non ho nessun problema ad andare avanti dobbiamo cercare la tranquillità per la squadra. Ripeto basta una parola e non ci saranno neanche costi, vista la politica adottata. Il Milan non pagherà mai due allenatori. La mia storia qui è molto chiara, quello che mi lega è stima, amicizia e affetto. Ho un ruolo e lavoro che gestisco con autonomia, testa e libertà che non perderò mai, la mia libertà è intoccabile. L'ultima volta che ci siamo sentiti era prima del Manchester.
La squadra va difesa perchè i giocatori hanno fatto delle cose eccezionali, tutti hanno fatto tante volte di più di quello che gli è stato richiesto e che era nelle loro possibilità fisiche. Tutti hanno dato l'anima e la squadra ha prodotto una gioco straordinario e questo aspetto va difeso. Il Milan ha giocato meglio del Manchester.

Adamos8181

sabato 20 febbraio 2010

Bravo Leo!

Leonardo, gelo su Berlusconi
«Basta una parola e vado via»

Dopo le critiche al gioco. «Se il presidente vuole che mi metta da parte...». «Alla squadra serve tranquillità»

NERVI TESI AL MILAN
Leonardo, gelo su Berlusconi
«Basta una parola e vado via»
Dopo le critiche al gioco. «Se il presidente vuole che mi metta da parte...». «Alla squadra serve tranquillità»
Leonardo, primo anno sulla panchina del Milan (Ap)
Leonardo, primo anno sulla panchina del Milan (Ap)
MILANO
- «Sono sempre molto tranquillo, i nostri accordi sono molto ma molto chiari. C'è stata una politica stabilita e io non ho nessun problema: se il presidente vuole che mi metta da parte, basta una sua parola»: così il tecnico rossonero Leonardo ha commentato le affermazioni sul gioco del Milan fatte da Silvio Berlusconi durante una cena con parlamentari del Pdl: «È una bella squadra se solo la facessero giocare bene». «Per andare avanti - prosegue Leonardo - ci vuole la cosa più importante, ci vuole tranquillità e queste cose non fanno bene alla squadra. Ma neanche male, perché è una squadra matura. Sono un allenatore e verrò valutato per questo. La mia libertà è intoccabile. Io lavoro con la mia testa, la mia autonomia e la mia libertà».
LA GARA COL MANCHESTER - «Sono da 13 anni in questa società e basta una parola del presidente, una. Non ho problemi di contratto - ha proseguito - la società non pagherà mai due allenatori. Nel frattempo, voglio essere concentrato sulla squadra che va difesa perché loro quest'anno hanno fatto cose eccezionali, tutti. La squadra ha prodotto in un certo periodo un gioco straordinario e questo va difeso; contro il Manchester ha giocato meglio e questo va difeso: abbiamo perso ma le cose vanno analizzate con logica».

da Corriere.it

venerdì 19 febbraio 2010

Colpa di Dida?



Vedendo e rivedendo queste immagini proprio non riesco a capire come si faccia a incolpare Dida. "Didastro" dicono i soliti idioti, anche oggi rincarano la dose come se fosse Dida il vero problema del Milan.
Tutti i portieri fanno le loro cappellate, anche grandi, pure Buffon (si veda anche ieri sul gol dell'Ajax in cui è fatto fare tunnel da posizione pure angolata).
Poi se è vero che in passato Dida di errori ne ha fatti eccome, contro il Manchester Utd, a parte un'uscita sbagliata non mi sembra che abbia fatto grandi errori: sui gol in particolare è completamente incolpevole.
Anche sul primo gol, che a mio avviso era praticamente imparabile Dida ha ben poche colpe. Il liscio di Scholes si trasforma in una finta micidiale e il rimpallo un tiro angolatissimo e se visto a velocità normale e non al rallentatore anche piuttosto veloce, e a distanza ravvicinata. Neanche Superman l'avrebbe parato quel tiro.
Tutto va bene pur di non dare le colpe a Galliani e Berlusconi. O almeno a Leonardo. Se Abbiati e Flamini non giocano la colpa è solo sua.

giovedì 18 febbraio 2010

Huntelaar come Van Basten



"Huntelaar deve giocare di più"


Marco Van Basten




"Huntelaar è un gran giocatore e deve giocare"
Ruud Gullit




" "Huntelaar è un giocatore bravo e serio, ha fatto gol ovunque, anche a Madrid si è fatto trovare pronto. Dico ai tifosi del Milan di stare tranquilli, perché Klaas è davvero molto forte""


Ruud Krol




"La classe di Huntelaar è paragonabile a quella di Cruyff, Van Basten e Van Nistelrooy"


Bernd Schuster

mercoledì 17 febbraio 2010

Pensiero mattutino


Seedorf entra, cambia volto a un Milan cotto e in letargo e fa un gran bel gol. Scommettiamo che farà pesare a Leonardo il fatto di averlo mandato in panchina?

Tu chiamale se vuoi, emozioni...



Una partita decisamente divertente all'insegna dell'arroganza. Arroganza dell'ambiente rossonero, tifosi compresi, che forse hanno perso il senso della realtà e delle proporzioni. Serviva un miracolo, e ora un miracolo potrebbe neanche bastare per un ritorno complicatissimo.

Il Milan aveva pochissime chance a dispetto dei proclami della vigilia ed è stato punito oltre i suoi demeriti. Il Milan ha datto infatti tutto quello che poteva, ma proprio tutto, ma non è una squadra in grado di poter davvero competere con lo United, anche solo per una partita singola.
Il Milan si è spompato in una rimonta in campionato che è già finita da un pezzo essendo iniziata la flessione ormai da due mesi e quello che aveva lo ha dato in un ottimo primo tempo con Ronaldinho e Bonera , migliori in assoluto, prima di sparire soprattutto a causa di un inesistente centrocampo, composto da vecchie e gloriose cariatidi, che hanno però già dato. Nel secondo tempo il Manchester pur senza forzare, ha passeggiato sui nostri, pietrificati centrocampisti, vincendo facilmente e sistematicamente ogni contrasto.
Il sistema di gioco di Leonardo aggrava poi la situazione: con gli alberi di Natale ancelottiani i centrocampisti giocavano stretti e vicini tra loro e i loro difetti (il fondo e la brillantezza fisica soprattutto) venivano camuffati mentre veniva esaltata la bravura del palleggio dei vari Seedorf, Pirlo e pure Beckham. Qui invece, vengono lasciati un po' alla mercè dell'avversario. Se aggiungiamo poi che praticamente, tolto Seedorf, nessuno ha mai accorciato sull'ottimo Huntelaar e non è mai entrato in area, ben si capisce da dove vengano i principali problemi milanisti.
Ci è anche andata bene. Ronaldinho ha segnato al primo tiro e Seedorf il suo gol l'ha fatto al primo tiro dopo che per tutto un tempo il Milan non si era più visto nella metà campo del Manchester.
Certo molti si aspettavano di più da Pato, ma sbagliano. Pato non è niente di più e niente di meno che una grande promessa. non si può pretendere che sia quello che non è ancora e forse non diventerà mai: un campione. Per di più aveva l'alibi della convalescenza dall'infortunio anche se fisicamente è sembrato in palla, quello in cui difetta e se non matura, difetterà sempre, è la testa. A calcio si gioca in 11 e non sempre è possibile dribblare tutti e andare in porta. Spesso e volentieri bisogna passarla e a questo bisognerebbe già pensare prima che la palla ti arrivi tra i piedi, non dopo che hai fatto uno, due , tre, quattro tocchi.
Ma non facciamo il processo a Pato, proprio perché, non essendo ancora un campione, non sarebbe giusto.
Come sono ingiuste le critiche a Dida, ancora una volta con qualche sbavatura ma assolutamente incolpevole in tutte le azioni dei gol. Ho sentito addirittura anche delle incredibili critiche a Huntelaar che avrebbe anche lui tutte le attenuanti del caso, come Pato, essendo la seconda partita consecutiva da titolare in pochi giorni dopo mesi in naftalina ma che ha fatto , a mio avviso, una buona partita, battendosi su ogni palla, spesso con successo, pressando bene e con intelligenza, guadagnadosi pure alcune punizioni in attacco e rendendosi anche pericoloso in due occasioni, non certo pulitissime, con una girata dal vertice dell'area grande, ribattuta da un difensore e con un tiro in estirada dal limite dell'area che ha lambito il palo: non si può chiedere di più per ora anche se è chiaro che il miglior Huntelaar ancora è lontano. Tuttavia chiunque abbia un minimo di occhio la differenza di classe tra un campione come lui e  un giocatore ordinario come Borriello già si riesce a vedere.
Per non parlare di Superpippa Inzaghi che ancora oggi , nell'occasione che ha avuto ha dimostrato tutta la sua classe: palla in curva. Un classico di superpippa.
Tra gli avversari bene, benissimo oltre Rooney (che ha fatto benissimo nonostante qualche errorino di precisione), Fletcher (2 assist), Valencia (1 assist e importante per dare un po' la sveglia a un sonnolento United) e Van der Saar, non molto impegnato ma ottimo in almeno un paio di interventi (anche lui era una pippa, dicevano...).
Tra i nostri oltre a Ronaldinho bene Bonera, Huntelaar, Thiago Silva (meglio di Nesta) e perché no, finchè c'è stato, Calimero Antonini, il più scarso della compagnia (o quasi), ma proprio per questo meritevole di complimenti per delle prestazioni più che dignitose e molto corrette tatticamente, oltre al subentrante Seedorf.
Di questa partita rimane di buono la voglia e la perla nera: Ronaldinho. Da solo da senso alle partite di questa squadraccia.

Le pagelle.


MILAN: (4-3-3): 
Dida: 6. Sbaglia qualcosina ma è incolpevole sui gol
Bonera:6,5 grandissimo secondo tempo
Nesta: 5 ridicolizzato da Rooney
Thiago Silva: 6 tutto sommato bene dato che il centrocampo nonfiltra nulla
Antonini:6,5 non male anche perché gioca la parte migliore della partita del Milan. 
Favalli dal 37' p.t.: 5 Paradossalmente meglio davanti che dietro
Beckham: 4: spettrale: il piede non basta.
 Seedorf dal 27' s.t.: 6,5 l'unico centrocampista che riesce ad aiutare gli attaccanti, gran gol,la classe non evapora.
 Ambrosini: 3: non attacca e non difende. Fisicamente sembra cotto dopo una stagione ad altissimo  livello.
 Pirlo: 3: vale per lui in parte quanto detto per i compagni di reparto. Con l'aggravante che lui, almeno anagraficamente vecchio ancora non è.
 Pato: 4 Sciocco ed egoista, la tecnica e la velocità nel calcio non bastano
 Huntelaar 6 : senza infamia e senza lode. Di certi si batte, riesce ad anticipare spesso gente del calibro di Ferdinand e Evans ma si trova a giocare in pratica in una ragnatela di 5 avversari senza alcun supporto da centrocampo. 
Inzaghi dal 32' s.t. :4 riesce a far vedere in pochi minuti di essere sempre una superpippa, la girata in curva (e pure larga) è uno dei suoi marchi di fabbrica.
Ronaldinho: 8 eccellente e pure generoso in difesa. Geniale. Predica però nel deserto. Lui e Huntelaar da soli non possono fare più di tanto.
 Leonardo: 3 il bell'addormentato del bosco. Ma Flamini gli ha trombato la moglie? Non se ne accorge che sto modulo, se non si è al 100%, non funziona? Il voto tiene conto anche delle dichiarazioni del dopo gara in cui è stato capace di dire: "Risultato ingiusto"(!!!!!). Leo....ma vai...
MANCHESTER UNITED (4-5-1): Van der Sar 7; Rafael 5 (Brown dal 48' s.t. SV), Ferdinand 6, Evans 6, Evra 6; Nani 4(Valencia dal 21' s.t. 7) Fletcher 8, Scholes 6,5, Carrick 6, Park 6,5; Rooney 8,5.  All. Ferguson 6
ARBITRO: Benquerenca: 8.

martedì 16 febbraio 2010

Milan Manchester: Emozioni indescrivibili



Martedì. Non è un martedì qualsiasi. E' martedì di Champions. Stasera a Milano Sansiro si disputerà la partita di andata valida per l' accesso ai quarti di finale.

Le due squadre. Le due squadre che si apprestano a giocare questo ottavo sono due fra le squadre più blasonate d' Europa. Milan e Manchester hanno tanti in comune. Stesso simbolo il diavolo, stessa tradizione vincente e gloriosa, l' esperienza e l' abitudine a vivere queste partite, il blasone europeo e pure il triste destino. Infatti sia Milan che Manchester per ironia della sorte si affrontano quando entrambe sono in parabola discendente, al termine del loro ciclo glorioso.
Lo United esattamente come noi questa estate ha perso il suo giocatore più forte e rappresentativo. Non solo il più forte e rappresentativo ha perso pure un certo Tevez a dirla tutta.
Molti giocatori sono invecchiati e la crisi che ha travolto il Manchester, esattamente come a noi non ha permesso degli interventi che erano probabilmente necessari.
Di questo Milan abbiamo già parlato. Squadra vecchia, con un centrocampo sofferente e del tutto incapace di tenere un certo ritmo per 90 minuti. In attacco non c' è più il numero uno al mondo. Il trascinatore il leader capace di cambiare il volto di una partita da solo. l' unico, l' inimitabile e per sempre nei nostri cuori...Kaka.
Alla fine passerà il turno la squadra che avrà saputo fare maggiormente del ridimensionamento una virtù.

Pronostici. Siamo nettamente sfavoriti. Le probabilità di passare il turno bassissime, quelle di uscire da Sansiro con un risultato favorevole (vittoria o pareggio senza reti) . La buona notizia è che abbiamo sempre sorpreso tutti tutte le volte che i pronostici ci davano per sfavoriti. Derby a parte.

Thiago Silva si Borriello no. Abbiamo recuperato Thiago Silva nella rifinitura di ieri e sarà regolarmente in campo. E questa è una splendida notizia. La notizia drammatica è che abbiamo perso Borriello. L' assenza di Borriello è una perdita molto grave perché non abbiamo lo scudo protettivo al centrocampo, non potremmo difendere palloni e far salire la squadra, inoltre non potremmo sfruttare i numerosi spazi che crea di continuo.
Al suo posto Huntelar fresco fresco di doppietta contro l' Udinese. Huntelar non è Borriello. Tatticamente non gli possiamo chiedere lo stesso lavoro perchè non ne ha assolutamente le doti.
Pato e Ronaldonho per questo motivo dovranno sacrificarsi moltissimo e arretrare il loro raggio d' azione e coprire costantemente il centrocampo.
in difesa i recuperi di Nesta e Thiago Silva sono fondamentali per tenere la linea alta e mantenere le distanze ravvicinate con il centrocampo.

Vincere contro il Manchester. Si può. E' possibile. Li abbiamo già battuti in passato e buttati fuori dalla champions per ben due volte. Non è lo stesso Milan ma nemmeno loro sono lo stesso Manchester.

Batterli si ma come? Con pazienza, con l' esperienza. Dovremmo riuscire ad avere il controllo del gioco e del ritmo. Lo United ci è nettamente superiore nella potenza, nella velocità nel ritmo e pure nel gioco. Dovremmo essere bravi a difenderci, a chiudere gli spazi a controllare gli esterni. Vero portento di questa squadra. Antonini e Abate dovranno essere costantemente aiutati oltre da beckham ed Ambrosini anche da Ronaldinho e Pato. Dovremmo essere cinici e spietati e sfruttare ogni singola occasione ci capiterà.

Punti deboli dello United. La difesa. La fase difensiva. Lo United è una squadra portentosa in fase offensiva ma è carente talvolta in fase difensiva. Attaccano in massa con la linea molto alta. Si prestano al contropiede. La velocità di Pato va sfruttata e in 90 minuti anche se non al top potrebbe fare la differenza.
Lo United è orfano di Vidic infortunato. Questo è molto importante per noi perché perdono un giocatore molto fisico e molto bravo nel tenere l' uomo e la posizione. Dobbiamo sfruttare questa assenza nelle palle inattive anche se c è sempre da fare i conti con Ferdinand.

Occhi puntati su Rooney è il primo da tenere sotto stretta osservazione. Oltre a lui occhio a Nanì e Park. Sono due giocatori fortissimi, rapidi ed esplosivi. La coppia di esterni dello United è di un altro livello rispetto alla nostra coppia di terzini. Su qualsiasi piano ad eccezione di quello fisico. Atleticamente i nostri se la possono giocare alla pari e se supportati dal centrocampo potrebbero tenere.

Ah proposito di Huntelar. Qualunque tifoso milanista eccezioni a parte, avrebbe voluto Borriello titolare in questa partita. Non c' è nulla da fare. Borriello è su un altra categoria rispetto al' olandese. E' più uomo, più esperto più cattivo, ha un altro fisico ed è uno che in campo dà l' anima per la squadra. La sua assenza equivale a quella di Nesta. Borriello per il Milan non è solo un centravanti. E' un vero e proprio mediano di attacco. un Pancer. Quello che ti recupera palloni sulla tre quarti, quello che da solo fa la guerra con una difesa intera, quello che ti dice se sei in difficoltà buttala su perché la prenderò sempre io. Quello che se subisci una palla inattiva pericolosa ti fa da difensore aggiunto, quello che se il centrocampo soffre fa da centrocampista aggiunto. Ma non era a proposito di Huntelar? Si era a proposito di Huntelar. Contro il Manchester avrà l' occasione che aspettava da tanto. Sono felice per lui in ansia per il Milan. Lo United non è l' udinese e fino a questo momento ha dimostrato di essere un giocatore mediocre che fatica a prendere la sufficienza se non segna. Dicono di lui che è un grandissimo. Avrà l' occasione di dimostrarlo. Mi auguro si metta molto al servizio della squadra. Non far rimpiangere Borriello sarà una grande impresa ma noi quanto meno ci speriamo che possa riuscirci.


sabato 13 febbraio 2010

HUNTELAAR DETTO "LO SCARSO"


Un Milan rinfrancato dai recuperi di Nesta e Pato riesce a domare un’Udinese grintosa e bellicosa con lo scarto minimo di tre a due. Per l’ingresso del Papero bisogna ringraziare l’infortunio occorso al connazionale Mancini intorno al quarto d’ora. So che alla Pinetina godono per questo, specialmente se il riscatto della metà è obbligatorio. Fin lì poco da dire sulla sua prestazione tranne che dare il passo in fascia è altro per il dizionario del tifoso non evoluto. Poi cercavo quelli di “Huntelaar è scarso” ma chissà quando avranno le palle di mostrarsi. Si è vinto grazie a lui conti alla mano. Avrete il coraggio di dirlo?
L’Udinese non fa il Livorno e sbaglia. Io il Bologna non l’ho visto quindi non saprei dire. Dove sbagliano gli avversari? Nel posizionamento dei terzini. Né Isla né Pasquale aspettano a sufficienza per poi aggredire mentre il tanto pompato Inler pare un Pirlo in fase d’interdizione con i piedi di Cambiasso, praticamente una mezza inutilità. La presenza di Nesta accorcia la squadra quando attacca, per non farsi uccellare nelle ripartenze e togliere campo ai portatori di palla avversari, però siamo lunghi lo stesso quando facciamo gioco noi, perché? Semplice. La difesa accorcia solo sulla linea di mediana mentre gli attaccanti restano alti perché, soprattutto Ronaldinho, non ha la forza di dare il là al genio nei cinquanta metri ma solo negli ultimi venticinque. Forse aveva ragione D’Amico, siamo corti verso il basso. Non esageriamo, ‘sta cosa gliel’ho suggerita io. Naturale eh!
Ne fa due Il Cacciatore, ne fa uno Pato; di là Floro Flores e Di Natale aiutati da Dida. C’è da dire che l’olandese punge se cercato ma fa cagare quando cerca o deve partecipare. C’è da dire che quando parti con Dida sai che la roulette russa è in confronto una passeggiata non aleatoria. Il nostro numero 7 è invece l’ago della bilancia alla fiera del “finalmente so puntare”. Tanti sapientoni lo vedevano fuori squadra perché non dà equilibrio ma sono boiate. Finché la proprietà non deciderà di farci soldi sarà lui il discrimine fra un attacco che passeggia ed uno che corre. Alle volte suggerire rende grandi anche quelli che non sanno fare altro che vedere. Per questo, questo Gaucho ha speranze con lui in campo. Chi può far male palla al piede come lanciato lascia imprevedibilità a chi deve solitamente pregare nelle invenzioni da fermo.
L’ultima cosa cui penso è tifare Napoli perché allo Scudetto ancora un po’ ci credo, poi un piccolo fastidio me lo crea l’infortunio di uno dei due più grandi centrali difensivi della Serie A perché al passaggio ai Quarti ci credo ben di più.

Adamos8181

venerdì 12 febbraio 2010

Sua Maestà il Cigno di Drempt, ovvero Mr. Klass. Altro che Borriello!!!!

Gioca Jouer!




Ebbene, dopo aver fatto una breve, amena, modesta, approssimativamente fallace e parziale disamina sulla mezza stagione dei rossoneri, è giunto dunque il momento di giocare a fare il Geometra di Monza della situazione (l’uomo cui dobbiamo venti e passa trofei tanto quanto le delusioni recenti, giusto?) e dico il Geometra così faccio contenti quelli del partito del “Il Milan è di Cravatta Gialla mica di Silvio”. Trovo giusto farli felici perché mi regalano grandi emozioni con illuminazioni del tipo: “Quando Leo va bene è mossa geniale di Silvio, quando Leo va meno bene è scelta di Cravatta Gialla, Silvio voleva Allegri o Van Basten e ora saremmo primi senza dubbio” oppure “Leo è stato proprio un cattivo ragazzo a pretendere Huntelaar e la conferma di Pirlo, se avesse deciso Silvio ora saremmo primi, magari avessero ascoltato Lui” o ancora “Giocano sempre Pirlo e Seedorf, Leo incapace vattene! Sei come Ancelotti!”. Ci sono cose che non hanno prezzo, a tutto il resto ci pensano loro. Non si smette mai d’imparare. I miei più sentiti omaggi a costoro la cui onestà d’intelletto è degna d’ogni stima. Chapeau!
Torniamo a noi. Dunque. Il Geometra di Monza non vuole spendere ed ama i vecchi, questo dovrebbe essere il punto di partenza. Egli ha una vera e profonda passione per i rinnovi figli della riconoscenza eterna e soprattutto adora i nomi del passato dall’ingaggio pesantino ma dal costo del cartellino nullo o quasi. Riesce ad imporre questa sua “logica aziendale” al povero Silvio che con tutte le sue forze prova a dare un cambio di marcia al tutto e che vorrebbe investire ingenti somme per rifondare la squadra ma nulla può contro il potente ed inarrestabile Geometra di Monza amante dei rinnovi ai senatori e delle figurine da rigenerare. Il caso Mancini ne è un illustre esempio recente ovviamente. Per fortuna Silvio è riuscito a portare gli Zigoni, i Beretta, gli Abate, i Di Gennaro (soprattutto questi!), il giovanissimo Antonini, gli Hottor e gli Adiyiah,… tutti emblemi della volontà di combattere i vizi del Geometra di Monza da parte de Il Savio Silvio, pochi e sporadici sussulti nel mare di un’egemonia geometresca irrefrenabile, incontenibile, illimitabile, oserei dire complottesca! E’ in questo scenario drammatico e che deve certamente suscitare in noi la massima compassione per chi piange e paga per far comandare altri, è in questo scenario che deve nascere il Milan 2010/2011, è in questo scenario che dobbiamo sperare che il bene trionfi sul male e che il nostro eroe savio riesca ad imporsi sulle forze oscure che tramano contro di lui. Vediamo un po’.
Portieri: se il Savio dovesse riuscire a farcela potremmo trovarci Abbiati titolare, Storari secondo portiere e Roma terzo. Dida a casa o in Brasile o dove cazzo gli pare. Nessun esborso ed anzi risparmio di un ingaggio da otto milioni lordi l’anno. Forza Silvio non farti fregare del Geometra! Siamo con te! La sottil tenzone del servo che diventa padrone va domata! Armate di fidi scudieri sono ancora al tuo fianco!
Difensori: abbiamo 5 terzini e mi fan cagare tutti e cinque se vi devo dire la verità. Ve li metto in scala di preferenza da quello che mi garba di meno a quello che ritengo almeno accettabile: Jankulovski, Zambrotta, Abate, Oddo, Antonini. Il fatto che ritenga Antonini il migliore di quelli che abbiamo penso la dica lunga. Beh, ovviamente sappiamo che il Savio avrebbe voluto ben altri in quel ruolo ma il Geometra l’ha presumibilmente infinocchiato pompandogli le gesta di Zambrotta e Oddo prima e convincendolo poi che Abate ed Antonini sono gli eredi naturali di Cafu e Serginho. Più il Savio gli diceva che voleva spendere in quel settore più il Geometra gli diceva che non ce n’era bisogno e che siamo a posto così, perché il Geometra ci crede veramente e non lo dice mica perché deve coprire il fatto che qualcuno ha deciso di chiudere i rubinetti in direzione “affare di cuore”. In definitiva proverei a piazzare il ceco, il comasco e l’Ignazio che un certo mercato dovrebbe averlo nonostante i piedi che non ha e me ne prenderei due forti davvero di terzini, il salto di qualità lo dobbiamo fare lì. Adesso li chiamano finalizzatori quelli che giocano lì, dicunt. Al centro Nesta, Thiago Silva e Bonera li confermiamo. Kaladze lo piazziamo ed Onyewu fa un buon Mondiale così tiriamo su qualcosa. Ci vuole un altro centrale ma forte, non Astori di Milan-Cagliari, grazie ma gente alla Laursen non fa per noi. Troppo fico, a volte, giudicare un giocatore da una sola partita. La prima impressione non sempre inganna. Tiriamo su un po’ di schei anche dalla metà del cagliaritano.
Centrocampisti: ecco il reparto che il Savio ha cercato in tutti i modi, negli ultimi sette anni, di rinforzare, scontrandosi con il Geometra che ha sempre trovato alleati cattivoni in Ancelotti prima e Leonardo poi. Pur con una quantità enorme di soldi a disposizione l’uomo di Monza ha infatti optato per i parametri zero o prestiti alla Vogel, Dhorasoo, Flamini, Beckham, Mancini ovvero ai famosi vecchi dal grande nome passato stile Emerson, purtroppo anche qui il nostro Eroe non è riuscito ad imporre gli acquisti di grandi centrocampisti come avrebbe voluto, Fabregas su tutti. E’ colpa del Geometra, del Maradona di Paramaribo, di messere Carlo da Reggiolo prima ed ora, di Leo ora, dei senatori sempre e comunque. Emblema di tutto ciò il “centrocampista” Gourcuff, lì si vede chiaramente il tutto. Un chiarissimo esempio di mezzala o centrocampista alla Seedorf bei tempi che per grossa ingiustizia non ha trovato spazio, è chiaro, anzi chiarissimo, che non era Kakà a dovergli fare posto. In questo reparto confermerei solo Flamini ed Ambrosini. Servono un regista moderno alla Albertini, una mezzala di qualità e quantità ed almeno un’altra alternativa sempre con passo e dinamismo oltre che una buona tecnica. Manchiamo completamente di ritmo in mediana. Dobbiamo tifare il nostro savio Silvio perché so che lui vorrebbe regalarci tutte le cose che ci mancano ma si trova tutti contro e non ci riesce, sosteniamolo che non è in una situazione facile! Si sa che è stato il Maradona di Paramaribo ad impedirgli di reinvestire, come promesso, i 67 milioni della cessione di Kakà perché non voleva gente che gli potesse fregare il posto! Cosa farei io? Realisticamente mi accontenterei di sbolognare quello lì che non riesce a concepirsi fuori dall’undici titolare per sostituirlo anche con un Ledesma qualsiasi, costo d’ingaggio e basta. Non ho così fiducia nell’impresa vittoriosa, nel breve periodo, di colui che vorrebbe tanto spendere per un’ala o un mediano completo ma ne è impedito da chi ama così tanto la vecchia guardia da non poterne farne a meno. Ma sono strafiducioso. Perché? Perché è noto che nel 2011, prima della fine del Mondo ed alla scadenza dei vari contratti, i più grandi centrocampisti della Terra varcheranno le soglie di Milanello e qualcuno planerà dall’alto con l’elicottero per dire che nessuno glieli potrà mai portare via offrendo di più. Chi vive sperando…
Attaccanti: per me qua siamo messi abbastanza bene finché non verrà ceduto Pato. Io confermerei Borriello ed Huntelaar dando un riconoscente calcio nel sedere al sig.Inzaghi che ci ha dato tanto e merita il massimo rispetto ma che ora può andare a dare in squadre diverse dal Milan, potrà anche fare gol importanti in Coppa o in Campionato da qui alla fine, non me ne stupirei, ma serve un attaccante utile per tutta la stagione e non per dieci partite al massimo, soprattutto con lo stipendio che si ritrova. Riscatto Paloschi. Cerco un attaccante esterno o un trequartista dinamico, magari entrambi se uno dei due è a parametro zero (Joe Cole?), visto che so già che prevarrà questa politica del Geometra di Monza nonostante la volontà di Silvio il Savio di regalarci altri campioni ineguagliabili che tutto il Mondo c’invidi. Sarà mica che l’Inter arriverà facilmente alla seconda stella perché il verissimo,  incontestabilissimo ed immarcescibilissimo numero 1 del Milan è un gobbo? Ecco svelato l’arcano! Complotto! Si tratta di complotto!
Le suddette riflessioni, i cui riferimenti alla realtà e alla virtualità sono del tutto casuali, sono frutto oltre che d’incompetenza scontata anche di fantasiose ed irrealistiche ricostruzioni figlie d’eccesso di riconoscenza durante il regno di Silvio il Savio e per lo stesso; tuttavia vincenti o perdenti, belle o brutte, ricche o povere di contenuti, un giorno non saranno più ugualmente idiote di altre. Liberamente tratto dal finale di un film Kubrick-Thackeray.
Adamos8181

giovedì 11 febbraio 2010

Fly Emirates You 're Welcome!!!


E' praticamente ufficiale. Atterrerà a Milano a partire dalla prossima stagione, sponda rossonera la compagnia Aerea internazionale Fly Emirates. La compagnia aerea dello sceicco
Ahmed bin Saeed Al Maktoum.
Fly Emirates Sarà il nuovo sponsor a partire dalla prossima stagione. Accordo raggiunto sulla base di 15 milioni l' anno per 5 anni.

Questa entrata di Fly Emirates nel sistema Milan c' impone di riflettere molto attentamente sulle possibili conseguenze di questo accordo.

Prima di tutto è necessario fare un passo in dietro.
La cessione di Kaka della scorsa estate.
Nel' estate 2009 per la prima volta dopo un glorioso ventennio di presidenza di Silvio Berlusconi il Milan cede uno dei suoi gioielli più importanti e rappresentativi di sempre per motivi di cassa.
Le cause che hanno portato Berlusconi a fare per la prima volta un discorso di soldi sono molteplici. L' impero di Berlusconi è nudo.
La crisi ha investito pure lui le sue aziende e il suo patrimonio personale. Il valore delle sue azioni si è più che dimezzato nel 2009 e ci vorranno anni prima che possano riprendere il loro valore antecedente alla crisi. Le sue vicende personali inerenti il divorzio e il caso De Benedetti nella quale ha perso il primo grado di giudizio (che lo condanna a pagare a De Benedetti 750milioni di euro) hanno aggravato una situazione finanziaria complicata.
Di questi dissesti finanziari di Silvio Berlusconi ne è stato la principale vittima il Milan.

Milan che negli ultimi anni ha dovuto inesorabilmente alzare bandiera bianca di fronte alle tasche bucate di altri presidenti e probabilmente anche a gestioni migliori.


Se si prende il quadro al 30 giugno 2009 la situazione è drammatica. Squadra logora, settore giovanile sterile e del tutto privo d' investimenti, impossibilità di avere un team tecnico competente alla quale affidare un progetto, monte ingaggi stratosferico e pesante rispetto alle capacità di rendimento sportivo della squadra.
Ad oggi la situazione societaria è senza alcun dubbio migliorata. La cessione di Kaka ha azzerato le perdite e lasciato un certo tesoretto per contribuire a ripianare le prossime perdite. Il settore giovanile, protagonista fino ad ora di un buon campionato è stato rimpolpato con giovani promettenti e ci siamo liberati di alcuni ingaggi pesanti come quello di Kaka, Ancelotti e Maldini.
Capitolo marchio. Il Milan a Giugno aveva un valore stimato per una cifra vicino al miliardo di euro. Una cifra pazzesca se si considerava l' attitudine della squadra a creare perdite e ad avere risultati sportivi insufficienti per la storia della squadra e il valore del marchio stesso.
Oggi questo Milan rispetto a Giugno, con la cessione d Kaka e il ridimensionamento degli investimenti è una squadra che ha perso di competitività sportiva, di blasone e quindi di valore di marchio. Stimiamo che ad oggi il marchio Milan non valga più di 750 milioni di euro.
Fatto questo quadro doveroso torniamo al' argomento del giorno. Accordo raggiunto con Fly Emirates.
La domanda sorge spontanea. Perché una società internazionale, fra le più potenti al mondo come Fly Emirates ha scelto di farsi sponsorizzare da un decadente Milan che per di più ha chiuso i rubinetti degli investimenti e fatica ad essere competitiva a un livello medio alto lontano dal' eccellenza e per di più in continua parabola discendente?

La risposta è che probabilmente dietro questo accordo c' è qualcosa di più. Qualcosa di molto più importante di un semplice contratto di sponsorizzazione. Mi risulta difficile credere che uno sceicco affidi il suo marchio a dirigenti del calibro di Galliani e a presidenti che non vogliono investire come Berlusconi in un milan in continua parabola discendente nella competitività e nel blasone senza voler intervenire direttamente nelle questioni societarie e nella competitività della squadra.

Mia personalissima opinione. I soldi che Berlusconi dovrà a De Benedetti proverranno dalla cessione del Milan.
In questa ottica ha senso la cessione di Kaka, la pulizia dei bilanci, il rilancio della primavera e l' ingresso di Fly Emirates come sponsor principale e pure la svalutazione del marchio Milan che viene fatta sistematicamente.
Secondo me dietro a questo accordo si cela il primo passo di un progetto molto più esteso.
Sono convinto che i milioni di Fly Emirates saranno reinvestiti tutti. Non credo sia possibile che lo sceicco arabo sia disposto a riversare milioni sul Milan senza averne un equo ritorno d' immagine. Ritorno d' immagine che questo Milan ovviamente non permette attualmente ma che in caso d' investimenti potrebbe anche avere.

D' altro canto si era già parlato a suo tempo di un interessamento dello sceicco

Ahmed bin Saeed Al Maktoum ad entrare come socio di minoranza nel Milan. Berlusconi al tempo disse che non avrebbe venduto il milan. Il dubbio è che più che Berlusconi che non abbia voluto vendere sia stato lo sceicco a non voler comprare. Marchio troppo valutato, bilanci disastrosi, settore giovanile a rotoli. Le motivazioni erano più che condivisibili e francamente il Milan fino ad alcuni mesi fa non era realmente appetibile.

Come detto nel presente le cose sono cambiate, il marchio si è svalutato, i bilanci sono puliti. A fronte di questa svalutazione di marchio e pulizia dei bilanci, oltre al rilancio del settore giovanile è entrata Fly Emirates ufficialmente solo in versione di Sponsor. Dietro le quinte di questo accordo è probabile che Fly Emirates sia destinata ad entrare nel Milan come società controllante al posto di Fininvest nei prossimi anni e che questo sia il primo passo per prendere confidenza con il calcio italiano e valutare attentamente i dettagli di un affare dalle grandissime dimensioni.

Se ciò avvenisse per noi milanisti sarebbe una vera manna dal cielo.

Fly Emirates you 're Welcome!!!!!!!!!!!!!!!!!

mercoledì 10 febbraio 2010

E ora c'è la controprova.


CALCIO, MILAN: NESTA E PATO RECUPERATI

Il Milan ritrova Pato e Nesta. L'attaccante brasiliano anche oggi ha lavorato a parte ma venerdì, contro l'Udinese, dovrebbe andare in panchina e giocare uno spezzone di gara per provare le proprie condizioni in vista della sfida di Champions League di martedì contro il Manchester United. Il difensore, invece, salvo sorprese tornerà al suo posto in campo dall'inizio.
Il commento di Rdv. 

Ora potremmo vedere se il crollo del Milan era dipeso solo ed essenzialmente per l'assenza di questi due giocatori o se invece dipende anche e in larga parte da altri fattori.


lunedì 8 febbraio 2010

Ora è finito anche il bluff Milan

di Massimo Mauro per Repubblica.it



Ora è finito anche il bluff Milan Lotito pensa di essere furbo
Ad inizio campionato a chi mi chiedeva un pronostico sullo scudetto ho risposto: Inter con 10 punti di vantaggio. Siamo arrivati alla 23 giornata e ringrazio Mourinho per non avermi fatto fare una brutta figura. Ma bastava analizzare attentamente la rosa della squadra di Moratti e confrontarla con quelle che erano indicate come possibili antagoniste, Milan e Juventus, per  potersi sbilanciare in un pronostico a prova di brutte figure. 
E' durato poco il bluff della Juventus di Diego che si è sgonfiata dopo poche giornate; è durato poco il bluff del Milan che ha provato a rilanciarsi in corsa ma ora la squadra "senza equilibri" di Leonardo sta mostrando tutti i suoi limiti. Ora l'unica che può provare a fermare l'Inter è la Roma del bravo Ranieri che ha fatto un' impresa a Firenze: non sarà facile perchè se mercoledì Zanetti e compagni passano a Parma nel recupero si portano a +11 dalla seconda e ipotecano il tricolore. 
Dimostrando che gli scudetti si vincono con i campioni e mentre Blanc e Galliani aggiungono figurine ai loro organici già in difficoltà (Paolucci e Mancini), Moratti colleziona giocatori sempre più forti (Pandev e Mariga). 
Ho detto 10 punti di distacco sulla seconda? Forse sono stato pessimista?

sabato 6 febbraio 2010

Lo sfogo di Leonardo contro i cazzari tipo Critica e affini.




Gli amici, gli amici degli amici, quello ha visto questo, quello ha visto quell'altro....mavaff...
SIETE DEI CAZZARI.

Bologna-Milan. Più importante del derby. Vincere o morire.


Bologna                     -                        Milan



Lineup [4-4-2]
15  R. Colombo 
84  A. Raggi 
13  D. Portanova 
18  V. Moras 
23  S. Lanna 
20  H. Gimenez 
26  G. Mudingayi 
14  R. Guana 
30  F. Modesto 
85  B. M. Adailton 
9  D. M. Vaio     

Substitutes
28  F. Spitoni 
21  C. Zenoni 
74  L. Lavecchia 
6  M. Britos 
32  F. Casarini 
89  S. Nsereko 
11  D. Succi     

Coach  
 Franco Colomba 


Lineup [4-3-3]
12  C. Abbiati 
20  I. Abate 
13  A. Nesta 
33  S. D. E. Thiago 
77  L. Antonini 
8  G. Gattuso 
23  M. Ambrosini 
10  C. Seedorf 
32  D. Beckham 
22  M. Borriello 
80  . Ronaldinho   

 Substitutes
1  . Dida 
15  G. Zambrotta 
4  K. Kaladze 
18  M. Jankulovski 
16  M. Flamini 
9  F. Inzaghi 
11  J. K. Huntelaar 

   Coach  
 Leonardo 

 

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