lunedì 31 maggio 2010

Barcellona:Quattru Tituli. Inter: Triplete. Lecce: Un Titulo. Milan: Zeru tituli!!!

Juande, The Special One y.... El Raton!!!!


Mi sfugge solo il nome del biondino, anche se mi sa di già visto...

Effettivamente...

"Non succede niente. E non succederà niente per i prossimi mesi. Difficile trovare spunti, a meno che non si vogliano inseguire le quotidiane boutade di (fanta)calciomercato. Una cosa che sarà discussa a breve è la scelta dell'allenatore in seconda (pensate di cosa siamo ridotti a  parlare)."

Flussodicoscienza, MilanBlobClub, 30 maggio 2010.

Per una volta sono d'accordo con Flusso. Non succede nulla e non ci sarebbe nulla da dire.
Molto meglio che inventare notizie false o inventarsi falsi "insider"(magari anche nei commenti) come certi blogger.

Noi preferiamo la serietà. E non fare il gioco della società, che tanto a sparare nomi sulle tv e sui giornali non costa niente.
Serietà. Anche a  costo  di sembrare disfattisti. O, peggio, interisti.

domenica 30 maggio 2010

Prandelli Ct. Per la Fiorentina si parla di Mihajlovic. Ma Allegri...

...ma Allegri? Non capisco cosa aspettino ad ufficializzarlo se hanno deciso.
Io fossi stato per il tecnico toscano, soprattutto dopo questo tipo di incertezze, avrei scelto una Fiorentina ricca di talento e di giovani che , a differenza del Milan, ha davvero bisogno di solo 2-3 ritocchi per essere da scudetto o almeno competitiva.
Il mistero sul "progetto" (sic) del Milan continua.
Piuttosto, se davvero il prossimo sarà un anno di transizione per aspettare il giugno 2011 (ma perchè rinnovare a Superpippa allora?) più che un allenatore giovane da bruciare avrei puntato su un allenatore esperto, uno che magari non sarà un mostro a livello tattico ma sa come gestire ambiente e giocatori, lavorare con i giovani e capirne il reale potenziale separando l'erba cattiva da quella buona. Un profilo che secondo me si adatta tremendamente bene a Giovanni Trapattoni, uno della casa, tra l'altro. Ma forse persona troppo onesta per essere "compatibile" con la proprietà.

Giovanni Trapattoni, uno di noi.

sabato 29 maggio 2010

Forse finalmente una buona notizia: Oddo torna alla Lazie?

Magari... Intanto,a  proposito di colori biancocelesti, il solito City sembra vicino a Dzeko. Speriamo, altri 3 mesi di telenovela non li sopporterei.

giovedì 27 maggio 2010

Bufale, bufale, bufale... e ancora bufale.

Oggi si che c'è da parlare, da riempire post e post.

Dal delirio di onnipotenza di un idiota incapace, nano e incompetente, che si copre di ridicolo da solo con le sue dichiarazioni alle tante bufale più o meno fantasiosa.

C'è la bufala classica: il povero nano, l'uomo più potente d'Italia vorrebbe spendere per il suo amato Milan ma la figlia non lo permette.

Poi c'è la bufala di mercato: Huntelaar non sarebbe in vendita secondo Braida. Magari fosse vero. Credo proprio che la scelta del modulo, il ritorno al 4312 (per la serie: buttiamo quel poco di buono che ci ha regalato quest'anno) sia piuttosto incompatibile con la permanenza di Mr Klaas a Milano, almeno sponda rossonera ( con questi non si sa mai...).

Poi c'è la bufala estera. Si mette pure il normalmente serio El Mundo Deportivo, forse per reggere la concorrenza del molto più sensazionalista Sport, con la bufala dell'offerta di 35 milioni+Huntelaar o, udite udite, Borriello in cambio di Ibra. Fantamercato. Una cosa poi non capisco:com'è che MD sa di una fantomatica offerta non ancora formulata dall'Italia e invece i media italiani non ne sapevano nulla?

Poi c'è la bufala d'opinione: Ravezzani non si fida dei russi. Noi più che dei russi non ci fidiamo di coloro che ogni momento se ne inventano una nuova  per vendere giornali o trasmissioni televisive o ancora peggio usando i propri media cerca di tenere zitti e buoni quei pochi tifosi che non stanno seguendo l'atteggiamento omertoso della curva.

Non se ne può più.

Si, ma...???



da Milannews


Cesc Fabregas è sempre più lontano dall'Arsenal. Ieri, infatti, è intervenuto il padre del giocatore, che ha chiesto rispetto per il figlio e per la decisione che ha preso: "A 23 anni ha dimostrato la sua maturità, è stato lui a parlare con la società, senza il suo agente. Si tratta di una sua scelta e va rispettata. All'inizio pensavo che la situazione potesse risolversi in poco tempo, ma credo che andrà avanti per le lunghe". Per cedere il giocatore l'Arsenal chiede circa 80 milioni di euro, cifra che il Barcellona non è disposto a versare. Tutto questo fa pensare che, vista la volontà di Fabregas, la trattativa andrà in porto, ma non senza difficoltà.


Interessante. Ma che ci azzecca con il Milan? 



martedì 25 maggio 2010

DOPO LA PANZANA DEGLI EMIRATI, ORA TOCCA AI RUSSI.


La Gazzetta tira fuori sta "notizia" dando una mano a Galliani e soci nel far stare buoni i tifosi in vista dell'Eldorado che mai arriverà.
Meno male che qualcuno diceva che la rosea era schierata contro il Milan...

lunedì 24 maggio 2010

Consigli per gli acquisti.


Jonathan Dos Santos, Victor Sanchez, Marc Bartra, Thiago Alcantara, Gai Assulin.
In comune la giovane età, la militanza nel settore giovanile del Barcellona e un contratto che scade il 30 Giugno prossimo. Di questi almeno tre (Dos Santos, Alcantara e Assulin) possono veramente fare al caso del Milan per poter sostituire nel breve-medio periodo Pirlo, Seedorf, Ronaldinho. Alcantara poi, nato a Bari quando papà Mazinho giocava nel Lecce, anche se al momento sta giocando nelle fila delle nazionali giovanili della Spagna potrebbe anche diventare un giocatore utile in ottica nazionale italiana. Pederzoli dorme?

Risposta a un commento.

Pubblicato qui 

"In effetti...
Un conto è riconoscere sportivamente i meriti, un altro è "alzala Saverio" o "amala"
Amala 'sto cazzo....
RDV,
Un milanista non gioisce per le vittorie di un interista, come un interista non gioisce per quelle milaniste... è semplice.
io credo tu sia stato milanista, ora sei interista, il caso  di un appassionato che cambia squadra. Che male c'è ad ammetterlo? In fondo non sei il primo, l'aveva già fatto Emilio Fede."
Marcovan.

Io non gioisco per le vittorie dell'Inter. Certo, mi fa piacere per persone che ammiro e stimo come Moratti, Zanetti, Eto'o etc... ma non gioisco per le vittorie dell'Inter. 

Gioisco vedendo rosicare Ro-idiota e Dna, Flusso e Diavolo etc... etc...
E infatti il post era chiaramente dedicato a loro(oltre che  a Moratti, Zanetti etc...).
Così finalmente hanno finito con sta solfa che l'Inter non vince in Europa (cosa tra l'altro falsa visto che è Europa pure la Uefa) da 45 anni bla bla bla.... così finalmente si può pensare a noi, guardandoci nella nostra mediocrità, così come siamo diventati. 

Così come ci hanno fatto diventare proprietà, dirigenza e anche quel genere di tifosi che proprietà e dirigenza hanno sempre difeso ed esaltato.
Più l'Inter vince meno possono venire a menarcela con "il club più titolato al mondo" e  altre cazzate.
La medicina è amara ma bisogna prenderla.

domenica 23 maggio 2010

Alzala Saverio, Alzala! Falla vedere a tutti!

Al gufo, a chi sta soffrendo come un cane, dico solo una cosa. Basta con l'invidia, con il rancore, con l'odio. Amala.
Onore all'Inter meritatamente Campione d'Europa. Ora nessuno potrà più fare questioni sulla mancanza di colore (?) della vostra ultima vittoria.
Una vittoria prima di tutti, del vostro Grande Presidente: cuore e competenza calcistica.
La vittoria di tutti, da Milito a Khrin, all'ultimo dei tifosi, ma più di tutti la vittoria del Grande Capitano.
La Grande Inter è tornata. Togliamoci il cappello. Sportivamente. Perché da milanisti, vogliamo essere grandi nella vittoria e nelle sconfitte.
Vai Saverio, alzala ancora, falla vedere!

sabato 22 maggio 2010

L'eredità di Leonardo

È un post difficile questo perché gli argomenti da affrontare sarebbero moltissimi e non ho voglia di tediarvi, so che non sopportate quando divento chilometrico, purtroppo lo sarò. L’estate comunque sarà lunga e credo piuttosto piatta per cui non temo proprio di correre il rischio di saltare qualcuno fra quei temi che più mi stanno a cuore. Cominciamo da Leonardo.

Leonardo era un dirigente del Milan, è diventato allenatore del Milan, è entrato in incompatibilità con questo Milan, è ora fuori dal Milan.


C’è da chiedersi cos’abbia spinto Leonardo a lasciare un posto da dirigente per allenare. Soldi? No perché lo stipendio è rimasto pressoché identico nel passaggio da un ruolo all’altro. Ferma volontà di affermarsi come allenatore? Non credo proprio visto che ha sempre detto che non considerava seriamente questa strada nel suo futuro. Riconoscenza verso il Milan, voglia di dare una mano in un momento di difficoltà, curiosità di mettersi comunque alla prova in vesti diverse? Può essere un insieme di questi elementi. Convinto “fraudolentemente” dall’illustrazione di un progetto elaborato a sua misura? Probabile, la sua buona fede risulta dalla storia di questa stagione. A questo punto a luglio, agosto e settembre poteva sorgere spontanea una domanda consequenziale, come in effetti è accaduto: è il classico aziendalista-traghettatore che una poltrona comunque non la vuole perdere accettando la panchina con la sicurezza in caso di fallimento di tornare ad una scrivania in via Turati ovvero è un uomo indipendente, non-servo-del-denaro, che non tornerà più indietro sui suoi passi e raggiunto l’obiettivo di aiutare degli amici (ed essere tradito dagli stessi) se ne andrà?


La risposta l’aveva già data tra ottobre e novembre durante una conferenza stampa pre-partita, la conferma l’abbiamo avuta sabato scorso: Leonardo è un uomo che ha perso la fiducia in coloro (rectius in colui) che reputava più di semplici datori di lavoro, erano appunto amici per lui, una stretta di mano, una parola data, e via. Io credo che questa fiducia abbia cominciato a venire meno già dall’estate della non-campagna acquisti, credo che qualcosa di veramente grosso ed irreparabile nel rapporto Leonardo-Berlusconi sia successo in quel G3-pagliacciata di agosto, lì il tecnico brasiliano ha presentato il primo coraggioso e perentorio conto sul banco delle mancate promesse. Quando credi nelle persone ti capita spesso di vedere le cose non per quello che sono, ma già per quello che ti hanno detto saranno. Leonardo non credeva di essere il paravento di un fantomatico Milan 5 mai partito, certamente non immaginava acquisti per cento milioni di euro ma sicuramente in Cissokho-Hernanes-Luis Fabiano, tanto per fare tre nomi, credeva. E ci credeva perché altrimenti non avrebbe accettato di calarsi in un lavoro già nuovo per lui e in più senza la possibilità di avere in mano delle risorse umane in grado almeno parzialmente di venire incontro alle sue idee. Leonardo è un uomo che capisce quale sia il limite fra un favore e un rischio troppo azzardato, un rischio non tanto per lui, poco interessato alla carriera da Mister, quanto per la squadra che ama: volere bene al Milan significa anche essere consapevoli di quale sia ex ante la mansione per mezzo della quale gli si può essere più utili. In altre parole: Leonardo non avrebbe mai accettato di passare dalla scrivania alla panchina se non gli avessero promesso i tre acquisti da lui richiesti ed un progetto almeno biennale impostato su di lui, con un reale interesse a sposare il suo credo tattico attraverso un mercato almeno accettabile e non impostato solo sul ma-vediamo-chi-c’è-a-prezzo-di-saldi-con-un-minimo-di-nomignolo-internazionale-per-fessi.


A questo punto, direte giustamente voi, Leonardo avrebbe potuto dimettersi in quel famoso G3 o comunque al 31 agosto col non-mercato. Al di là delle voci più o meno cazzare che dicono esserci state quelle dimissioni si tratta di un’argomentazione più buona a vincere qualche confronto dialettico ai limiti del raziocinio che realmente e concretamente sostenibile. Per tutti i motivi che ho infatti elencato (riconoscenza, amore per i colori rossoneri, orgoglio personale,…) Leonardo non poteva lasciare il Milan senza allenatore a due settimane dall’inizio della Serie A, non poteva e non l’ha fatto. Diciamo che lo strumento che hanno usato con lui è un po’ quello che stanno usando con noi: il “Ti abbiamo dato tanto in tredici anni ora accetta che tiriamo la corda e che ti prendiamo in giro, ce lo devi” suona quasi come “Vi abbiamo fatto vincere per più di vent’anni, ora non rompeteci il cazzo e sopportate che ve ne si faccia di tutti i colori, ce lo dovete”. Il giochino del do ut des è il medesimo.


Allora è chiaro come Leonardo si sia trovato impreparato nei primi due mesi di campionato: aveva una squadra non come l’aveva pensata, non era certo potesse esprimersi col suo sistema di gioco, ha optato per l’usato sicuro ancelottiano, avremmo fatto lo stesso. Com’è andata poi da Milan-Roma lo sapete meglio di me, si è giocato tutto con le sue idee ma con una rosa che non poteva sostenerle a lungo, troppo dispendioso quel gioco ma troppo alto il rischio di ritornare sterili con moduli più ortodossi. Una coperta corta che non poteva reggere e che infatti non ha retto. Non ha retto perché il vertice alto nel 4-2-1-3 solo Seedorf lo può fare nel Milan attuale e l’olandese è uscito di scena a fine 2009 tranne Chievo e Cagliari. Non ha retto perché Pirlo fa cagare il cazzo nonostante la stampa italiana gli dia 6 da minimo assicurato e gli ritagli una serie di stereotipi-pregi ribaditi ad occhi chiusi ogni volta. Non ha retto perché Flamini, purtroppo, non vale nemmeno questo Ambrosini sfiancato gli ultimi due mesi e perché Gattuso faticherebbe ad essere titolare in Lega Pro con lo Spezia. Non ha retto perché gli infortunati Nesta e Pato non avevano cambi non solo all’altezza ma nemmeno lontanamente paragonabili. Non ha retto perché alla lunga di tutta la quantità di terzini che abbiamo si è salvato il solo Antonini, un fenomeno se paragonato a Jankulovski, un giocatore di calcio in piena salute se paragonato a Zambrotta, un buon giocatore se paragonato a Piede Quadro Abate o Oddo quello di Marsiglia-Milan. Ma come ho detto, queste cose le sapete bene.


Ora, immaginiamo in questo contesto che abbiamo appena descritto che succeda quello che effettivamente è successo, e cioè che il tipo di cui al “dài Leo allena tu il Milan che partiamo con un nuovo progetto, non grandi spese ma quei due o tre giocatori te li garantisco, credo in te, credo che tu possa far partire un nuovo ciclo,…” si metta a non comprare un cazzo di nessuno e sacramenti pure per un olandesotto sgradito preso a rate, e che poi quello stesso tipo cambi registro e diventi quello del “se solo Leonardo li facesse giocare bene questi ventinove campioni ineguagliabili, è proprio un testone che tiene Ronaldinho lontano dalla porta, ah se solo allenassi io,…”. Quale poteva essere la reazione del tecnico brasiliano? Testa bassa e schiena piegata senza ribattere al tipo in questione andando avanti per un altro anno e garantendosi uno stipendio ad Silvii mortem nel Milan oppure testa alta e schiena dritta a ricacciare al mittente quelle idiozie intrise di scarica-barile con successivo “tanti saluti che a farmi prendere per il culo io non ci sono portato e a leccare le natiche dei buffoni nemmeno”. Sappiamo che è andata nel secondo modo e lo sappiamo ora ma non lo dimenticheremo mai. Sappiamo che verrà raccontata un’altra realtà, una realtà fatta di un Leonardo pagato cifre di molto superiori al suo stipendio da dirigente per fare l’allenatore, di un Leonardo mai davvero convinto della sua scelta che non appena ne ha avuta l’occasione si è dimesso perché già certo di un posto nel Brasile o da tecnico o da altro, di un Leonardo bravo solo a perdere derby e a cancellare il ricordo della partita perfetta col Manchester nel 2007. Appena dovesse accettare una qualche altra opportunità lavorativa sarà dipinto come un mercenario senza scrupoli. Ci diranno della moglie e dei figli in Brasile da raggiungere e di come la squadra abbia perso lo Scudetto dopo Milan-Napoli perché si è dimenticato di utilizzare alcuni fantastici giocatori come Kaladze o Jankulovski. Ci diranno questo e tanto altro ma noi non dimenticheremo mai com’è andata invece, non dimenticheremo mai l’eredità lasciataci da quest’uomo. Non dimenticheremo che è un uomo, non un ominicchio, non un pigliainculo, non un quaquaraquà, ma un uomo.


Quest’eredità dell’uomo Leonardo è fatta di quei valori come fiducia e sincerità, lealtà e dignità, che non sembrano più albergare né nel Milan, né nel rapporto fra chi il Milan ha e chi il Milan lo tifa. Lo stesso distacco che s’è compiuto lungo questa stagione, fra Leonardo e chi ha il Milan, vive e si alimenta di continuo fra chi del Milan-ultimi-resti se ne serve e chi il Milan lo ama. L’addio reale di Leonardo a questo Milan è lo stesso addio che virtualmente noi abbiamo compiuto dentro di noi verso chi ci ha tradito, che poi è lo stesso che ha tradito il brasiliano. Il suo percorso è il nostro. L’abito che hanno cucito per noi non ci va più di indossarlo, e non perché non sia di stoffa preziosa bensì perché il sarto ce la continua a spacciare per preziosa quella stoffa oltre ogni ragionevole decenza e se viene male è sempre colpa dell’ultimo apprendista. La tiritera è giunta ormai così nitida ai nostri occhi e così riconoscibile alle nostre orecchie da porci in uno stato di nausea rassegnata. Questa enorme marea di continue scuse, di continue balle, di continui artifizi dialettici, di squallidi rinfacciamenti,… è da questo che Leonardo se n’è andato. Noi questa sequela ce la dovremo ancora sorbire non sappiamo fino a quando, magari arriveremo al punto di guardarci solo le partite senza telecronaca avendo cura al triplice fischio di allontanarci da tutto, ché l’amore per i colori rossoneri nulla lo potrà scalfire; noi però dobbiamo affrontare tutto questo alla maniera di Leonardo, salutando le cose che non ci piacciono… con la stessa ferma fierezza, è qui che si nasconde la sua vera eredità, che non è solo un Ronaldinho rigenerato o un Pato tornante destro, ma molto di più.o rigenerato o un Pato tornante destro, ma molto di più.


ADAMOS8181

Il maestro e l'allievo. La sfida

venerdì 21 maggio 2010

Cresce la tensione. Per la finale. Degli altri.

E crescono pure macumbe e gufate. Beh, devo dire che il fatto di non essere anti-interista in questi giorno lo apprezzo, lo assaporo particolarmente. Se vincono:bravi. Se non vincono bravi lo stesso.
Io personalmente guarderò la partita nello stesso posto dove ho visto le partite col Chelsea e Barcellona.
Ieri ho mandato l'in bocca al lupo ad alcuni carissimi amici bavaresi, compagni di sbronze in Erasmus.
Che vinca il migliore, ben sapendo questa volta, qualcunque squadra vinca sarà una vincitrice degna.
Questa edizione passerà alla storia come una delle più belle della Champions e la presenza in finale di Inter e Bayern nobilita ancora di più la competizione.
Rivali sempre, nemici mai.

giovedì 20 maggio 2010

C'è qualcosa tra di voi?

Perché scartare proprio Donadoni, che almeno, rispetto a Galli, è un allenatore e pure con una certa esperienza?
La risposta è semplice. Donadoni non è gradito al cocco (o forse sarebbe meglio dire alla cocca) di Fester, la ballerina , la tuffatrice, alice nel paese del fuorigioco, insomma, si proprio lei: superpippa.
Altro che gestione efficiente , che società moderna: qui si pensa solo a sistemare gli amici e gli amici degli amici (Brocchi, Pancaro, Vieri... do you remember?).
Che schifo.
Morale: ancora non sappiamo quale sarà l'allenatore per il prossimo anno. La chiamavano programmazione....

mercoledì 19 maggio 2010

La bufala di moda oggi: Zlatan Ibrahimovic.

E questa è davvero grossa. Prende 12 milioni d'ingaggio annui (ben lontano dai 4 come vorrebbe il tetto salari al Milan). Il Barcellona per lui ha speso 70 milioni di euro giusto un anno fa e non credo proprio che lo svenda.
Il Barca lo ha dichiarato oggi incedibile e il giocatore se ha lasciato la Milano che vince per vincere ancora di più difficile che vada nella Milano che non vince un cazzo per perderci anche soldi. Fantascienza. A dir poco.
Villa? Lo hanno preso perché parte Henry. Henry? Va a giocare in America. Ma noi prenderemo Paloschi.
Forse.

Fester: "Il nuovo allenatore del Milan potrebbe essere Mister X"



"Per il ruolo di allenatore ci sono tre o quattro candidati, quelli che avete detto e anche uno al quale non avete mai pensato. Decideremo con il presidente, ma senza fretta perché c'è tempo". "
Ancora Fester è il suo giochino preferito ormai un tormentone estivo: mister X.
Magari, lui si che faceva sputare sangue a tutti nella Tana delle Tigri!
Scherzi a parte, a me questi giochini di Galliani mi fanno girare i cosiddetti. E' una mancanza di rispetto grave nei confronti dei tifosi. I tifosi sono il Milan. Non vanno presi in giro. Basta. Fate pena. Andate via.

martedì 18 maggio 2010

Arrigo, così non va

"Il Milan di Leonardo ha giocato anche buone partite, ma è una squadra incompleta e con molti giocatori avanti con gli anni. Solo la bravura del tecnico, l'orgoglio, la qualità dei giocatori e l'esperienza dei dirigenti hanno evitato il tracollo. Ingiustificate e irriconoscenti le contestazioni a Berlusconi e società. Il club è vittima della propria generosità: i contratti onerosi ne stanno rallentando gli investimenti sui giovani, Berlusconi ha ragione a pretendere che il club vada avanti senza debiti e immissioni di soldi dall'esterno".

Il discorso di Sacchi manca di logica. Se la squadra è incompleta e con molti giocatori avanti con gli anni la responsabilità è unicamente della società e della proprietà che la sostiene, non certo del fato.
La carta d'identità dei giocatori è nota da anni, le mancanze in alcuni ruoli almeno da mesi.
Eppure non si è fatto nulla.
Giusto chiedere che il club vada avanti così. Ma è come per i figli di papà. Se un genitore per anni non ha dedicato un minuto all'educazione del figlio, se l'ha riempito di soldi senza insegnarli nulla o almeno permettere che altri potessero farlo per lui, se non ha , in altre parole, fatto nulla per far si che un giorno questo ragazzo possa diventare indipendente e autonomo, non può all'improvviso sottrargli la "paghetta" e dirgli di arrangiarsi da solo, perché il ragazzo dopo essere stato viziato per anni inevitabilmente non avrà la capacità di mantenersi. Anche qualora, com'è successo da noi, avesse ancora qualche risparmietto da parte, anche iniziando a tirare la cinghia, ad un certo punto i soldi, inevitabilmente, finiranno.
Un padre avveduto, o anche solo che si è ravveduto, prima di togliere la paghetta al figlio si premura di dare lui il know-how per potersela cavare da solo.
Tradotto in termini calcistici dare alla società una struttura seria, dei dirigenti capaci di poter avviare un progetto "a costo zero". Non certo dunque Galliani, Pederzoli, Filippo Galli, MilanLab, il settore marketing tutto etc...etc... Gente che non solo il contratto alle superpippe non lo rinnova, ma che mai e poi mai si sognerebbero di spendere milioni di euro per comprarle , queste superpippe.
E' tutto da rifare. Poi si potrà parlare di autofinanziamento. Tutto questo parlando di una società che  è passata per anni per una società "innovatrice" (di che?) , efficiente e dotata di competenze.
Poi dicono che il potere mediatico non c'è o non conta...

P.s. Dimenticavo. Arrigo, la riconoscenza agli sciacalli, giammai.

lunedì 17 maggio 2010

Il Milan dei giovani? Mavalà....



Dopo la genialata di venderlo due estati fa, ora si pensa di ricomprarlo ovviamente a prezzo decuplicato. Certo, quest'anno sarebbe stato più utile di Inzaghi, Ber(r)etta, Zigoni e Adiyiah messi insieme. Ma che dirigenti che abbiamo!!!!

domenica 16 maggio 2010

Onore ai Campioni. E anche ai secondi.

L'Inter è Campione d'Italia per la diciottesima volta, la quinta consecutiva, come la Juve degli anni 30 e il Grande Torino(record uguagliato)

Congratulazioni all'Inter, ma anche alla Roma grande seconda.

Rivali sempre, nemici mai.

Tributo al Campione.



DuNgA cosa hai fatto?

sabato 15 maggio 2010

E intanto Carletto ha già vinto 3 tituli...

Berlusconi non lo voleva cacciare

di Stefano Olivari per Indiscreto



Leonardo è il primo allenatore dell'era Berlusconi che lascia il Milan di sua volontà, senza essere esonerato o almeno pregato di accomodarsi altrove. Altro che ''decisione comune presa in amicizia'', come sostiene Galliani. Cosa significa?
Che un'era è finita, i soldi (anche in nero, con le facilitazioni fiscali spagnole non ancora operative) del passato non torneranno più e si sta solo cercando di mettere in condizione gli imprenditori di fiducia (in particolare uno) di rilevare la società, vendendo nel presente la storia dei giovani lombardi che già ad inizio millennio aveva fatto la sua comparsa. Al di là di questi scenari, bisogna dire che quella su Leonardo è stata una scommessa vinta da Galliani, visto che nove mesi fa l'allenatore più amato da Sky non aveva certo più esperienza di Ciro Ferrara o del Mancini al quale fu affidata la Fiorentina come primo incarico. Insieme ad arbitraggi non ostili ha portato un gruppo di vecchie glorie, alcune di grande classe ma infortunate per metà stagione, ad un quasi scudetto che magari sarebbe diventato scudetto senza un rovinoso ciclo di pareggi casalinghi. Rallentando il gioco e vivendo di fiammate, esattamente come il Milan di Ancelotti, con le non trascurabili differenze di un Kakà ai suoi massimi (tranne l'anno scorso, nei mesi dopo le lacrime dal balcone) e di altri campioni con vari anni di meno. Il resto è il solito teatrino, con la commedia 'Famiglia Milan' a beneficio di un pubblico che si ritiene formato solo da dodicenni. In realtà, stando a quelli con il colletto grosso che la sanno sempre lunga (sul conto di sicuro, visto che non lo pagano mai), risulterebbe che: a) Al di là delle critiche riferite dagli immancabili deputati-commensali, Berlusconi non fosse poi così convinto di cambiare allenatore esponendosi al rischio di un fallimento di immagine ancora prima che tecnico; b) Il mandato dato a Galliani, in cambio di un occhio e mezzo chiuso sulle sue operazioni (Mancini quelle più clamorosa, sotto vari punti di vista), è prima di tutto quello di svecchiare la squadra e liberarla da contratti capestro: in questo quadro uno capace di essere duro (nonostante le apparenze) come Leonardo sarebbe stato cento volte meglio di un Van Basten demotivato (e che comunque aveva detto no); c) Nessun allenatore di fama acclarata al di fuore del giro rossonero, da Lippi in giù, metterebbe la faccia per coprire una campagna acquisti modesta e la probabile cessione di Pato; d) I giocatori che fanno la differenza, tranne due veramente bolliti, sono dalla parte di Leonardo. Conclusione: il calcio è gestito in perdita, a qualsiasi livello, al Milan possono arrivare anche insieme Mourinho e Guardiola ma senza un nuovo Berlusconi il terzo posto rimarrà un grandissimo risultato. Leonardo lascia a testa alta, con buona autostima e buona stampa. Il suo addio è da onorare: il 2,18 per la vittoria rossonera contro la tristezza di Zaccheroni ci farà (forse) felici.

venerdì 14 maggio 2010

Ciao Leo. E grazie di tutto.

Soprattutto per come lasci. Ciao Leo, ciao. E arrivederci, chissà, un giorno.

Un giorno senza bufale



E quindi niente da dire. E non ci sarebbe nulla di male. Se non fosse che nel frattempo il Barca che ancora si deve giocare il campionato questo fine settimana ha già praticamente preso per la prossima stagione Cesc Fabregas e David Villa perché, dicono, non bisogna aspettare che il mondiale faccia salire il valore dei giocatori. Così si fa...

giovedì 13 maggio 2010

Una bufala al giorno (almeno)

Non poteva mancare una bufala di mercato su monopiede (e perchè no anche su Gattuso? Ormai un classico, peccato che non se lo sia mai cacato NESSUNO).

Addirittura il Manchester Utd si sarebbe interessato alle prestazione del nostro legnoso centravanti per cui sarebbe pronta un offerta di "soli" 20 milioni di euro !!!
Da sganasciarsi dalle risate.

Tuttavia la notizia vera è un'altra. I commenti lasciati dagli utenti.
Nessuno o quasi ci ha abboccato infatti.
I commenti sono stati quasi tutti di questo tenore: "Ma mandiamolo con pacco celere immediatamente! Subito per 20mln! Non li vale affatto! Buon giocatore ma non da grande squadra! Fate sto affare datelo subito per 20 mln!" oppure "quasi 20 milioni per questo zoppo che gioca con un piede solo e che segna solo in rovesciata????sicuramente una notizia dei lecchini del potere..."  o ancora
"20 mln,non accadra mai piu, vendettelo", "CMQ BORRIELLO A 20 MLN. LO SI PORTA IN SPALLA A MANCHESTER,PERCIO' E' LA CLASSICA BUFALA......", "GUARDA CASO AD AVER APPRESO QUESTI CLAMOROSI RUROMS SONO STATE LE TELEVISIONI DEL CIRCO TOGNI..........
RIDICOLI.........SCOMMETTO CHE SARA IL TORMENTONE DELL'ESTATE MA POI ALLA FINE LA SQUADRA PIù RIDICOLA DEL MONDO RIUSCIRA A TRATTENERE STO BBIDONE
E PALLEGRATTI SARA PRONTO A DECANTARE LE GESTA DELL'INDOMITO GALLIANI PER TRATTENERE L'IDOLO DEI TIFOSI", "20 mln? Per questa cifra spedirei Borriello a Manchester con un fiocco rosa in testa "


Insomma a questa offerta non ci crede nessuno e questo perché nessuno si è bevuto la bufala del Borriello grande centravanti. Un giocatore normale, anche troppo, va bene forse per un club che lotta per non retrocedere ma non per fare il titolare del Milan (a meno che il Milan non lotti per non retrocedere, ovviamente).

 In questi commenti vedo una ritrovata lucidità. Forse c'è qualche speranza per il Milan.

La nuova panzana: "bisogna aspettare il 2011"

Ultimamente lo sento dire sempre più spesso. Bisogna aspettare il 2011. Bisogna aspettare il 2011 perché tutti (chi?) andranno in scadenza e allora si che ne vedremo delle belle.
Lasciando perdere tutti gli orrori del passato: si doveva iniziare a ringiovanire da 6-7 anni quando si vinceva, come sta facendo l'Inter, inserendo 2-3-4 giovani all'anno che nel frattempo potevano crescere e diventare a loro volta veterani e fare da chioccia ai seguenti, il tutto in maniera piuttosto graduale , senza contraccolpi.
Invece qui si pensa di cambiare mezza e forse più di mezza rosa tutta in una botta sola, sperando di riuscire a pagare cartellino e ingaggio di giovani non solo promettenti ma già PRONTI per essere da Milan, solo andando a prendere come risorsa per finanziare questa rivoluzione i soldi non più spesi per gli ingaggi dei "veterani", ad occhio decisamente insufficienti, anche considerando di "spalmare" questo risparmio in termini di ingaggi più bassi in più anni.
I soldi da tirare fuori cash, sarebbero comunque tanti e fuori dal badget del Milan degli ultimi anni. Pensare di riuscire in un operazione del genere è piuttosto da matti. Bisognava programmare e fare le cose per bene e per tempo.
Ora non basterebbe neanche più non sbagliare più: servono soldi.
E a me sembra che sta bufala del 2011 serva ancora una volta per prendere in giro il tifoso e tenerlo buono evitando che si infuri proprio per quella mancanza di finanziamenti di cui il Milan ha bisogno. Purtroppo chiedere al tifoso milanista medio, evoluto o meno, di incazzarsi per cose più serie è pura utopia.
Sicuramente i giovani prima o poi arriveranno, ma senza soldi i giovani buoni continueranno ad andare altrove.

mercoledì 12 maggio 2010

Un paio di domande a Carletto...


Ma quando allenava la Juve queste "sensazioni" com'erano?
Ed erano poi tanto diverse da quelle che provava quando rubacchiava due Champions e uno scudetto?
Già, almeno quando la allenava lui la Juve, come dicono molti che cercano in maniera improbabile di difendere il Milan in Calciopoli , "rubava per non vincere un cazzo".
O forse Moggi diventava cattivo solo quando aveva come allenatori Lippi o Capello?
La verità è che Milan e Juventus rubavano quanto più potevano ma spesso le squadre erano talmente scarse che  tutto questo non era comunque sufficiente per vincere .
Ancelotti: grande allenatore, piccolo uomo...

martedì 11 maggio 2010

La cosa più triste di tutte: i finti insider

"Domani il non presidente chiamerà il cigno, ma nulla è deciso.



Esclusi Lippi, ma si sapeva, e Donadoni.
Ancelotti sponsorizza il Tasso (senza padrini) ma le chance sono poche. 
Nel frattempo l'asset Milan si accasa "in famiglia"."

Che pena!
E ancor più pena fanno quando si atteggiano a capo popolo (?) 


"Lasciate qui le vostre lamentele, evitiamo il più possibile gli insulti, ma proviamo a cantargliene quattro."


Come se a Galliani possa fregare qualcosa dei commenti di un centinaio(a voler esagerare alla grande) di  sfigati che scrive su quel penoso blog. Delle due l'una. O è un insider davvero (in tal caso diffonde notizie false di proposito perché non ne ha mai azzeccata una che sia una) e allora e l'ultimo che può fomentare la ribellione, oppure come più probabile , visto che non ne azzecca una manco a pagarla, è solo un povero coglione. La seconda...

lunedì 10 maggio 2010

Pure Van Basten snobba il Milan

dal sito de "Il Giornale" (bleah)


Milano - Per i molti tifosi rossoneri che speravano di poter vedere il "Cigno di Utrecht" sulla panchina del Milan sarà una pessima notizia: l'olandese ha detto no. "Non posso allenare il Milan. La caviglia non mi permette di stare in campo". Marco Van Basten dunque si tira fuori come candidato per la successione di Leonardo. "Per fare l’allenatore bisogna essere libero di testa e io in questo momento non sto bene".
Il nuovo tecnico "Tassotti? È perfettamente in grado di allenare il Milan e vale anche per altri nomi che ho sentito come quello di Filippo Galli", continua Van Basten oggi in Italia in occasione del VIIPro Am Vialli e Mauro Golf Cup. "Leonardo? Ha fatto benissimo fino adesso. Lo scorso anno il Milan ha venduto tanti giocatori ed è arrivato terzo centrando la qualificazione in Champions League. Secondo me ha fatto benissimo. La sua scelta di lasciare? Questo bisogna chiederlo a lui".
Cosa serve al Milan? Molte cose Secondo Van Basten che ha scritto gran parte della storia recente del Milan ci vuole ancora molto pertornare a vedere i rossoneri protagonisti in Italia e in Europa: "Cosa serve? Dipende da cosa si vuole fare; se si vuole vincere campionato e Champions League bisogna fare molte cose perché non vedo il Milan attuale all’altezza di quello di 20 anni fa". 

IL MIO COMMENTO: Una volta si diceva "infortunio diplomatico". Ironia della sorte proprio quella caviglia maledetta (e benedetta finchè ha retto) , quella che ha impedito a Van Basten di invecchiare sui campi di gioco come i suoi compagni e di regalarci tante altre emozioni, proprio quella caviglia caviglia oggi regala al vecchio Marco la migliore scusa per non prendersi una grana orribile e rischiare di bruciarsi la carriera. Però , neanche tra le righe lo dice: la rosa fa cacare. Caro nano ...
Ma soprattutto, caro Marco. I dribbling sei ancora bravo a farli. 

domenica 9 maggio 2010

Senza parole


Ma chi dovrebbe stare zitto è chi per anni ha denigrato e minimizzato i meriti di un grande allenatore che tanti difetti può avere tranne quello di non capire di calcio.

TERZI: GRAZIE LEO



In questa primavera che non c’è, in questo finale di campionato che per noi ha gran poco da dire e in questo Genoa-Milan buono solo per rivedere Pato, ci voleva solo la partita a porte chiuse giusto per rallegrare e incentivare ancora di più il grigio pomeriggio del capoluogo ligure e dello spettatore rossonero. Per carità, uno mi potrebbe dire che i padroni di casa senza supporto del pubblico saranno svantaggiati (non sarà così) ma a me gli stadi vuoti mettono tristezza e senso di sconfitta; tristezza perché considero i tifosi allo stadio una componente rilevante della cornice cui si incardina una partita di calcio; il senso di sconfitta è invece verso i non-tifosi che fanno uso delinquenziale del calcio, per fini ben diversi dalla fede calcistica.

Arriviamo terzi ma nel modo peggiore oggi, con una partita persa meritatamente e grazie ad un rigore di Miccoli che blocca una Sampdoria sempre più sorprendente. A vedere la partita odierna, che conferma tutta la pochezza della rosa contro le squadre che corrono, dobbiamo però gioire della qualificazione diretta alla prossima Champions League ed essere soddisfatti del lavoro di Leonardo.

Il Mister non è testardo ma ha solo poche scelte da poter effettuare, poche alternative e non ha fatto giocare male la squadra, anzi in molte partite abbiamo mostrato un bel calcio, per quanto era possibile con un centrocampo ormai logoro, delle fasce scarse e limitanti, delle punte di solo medio livello e con i tanti infortuni che hanno acuito ancora di più il difetto strutturale dei pochi ricambi. Chi scarica il Mister scarica i colori rossoneri per caricarsi di quelli della proprietà.

Venendo al match si può dire che il primo tempo non è stato neanche male, stranamente un pelo combattuto e a ritmi abbastanza sostenuti (grazie più al Genoa), con però poche occasioni o quasi. I padroni di casa sono nel solito limbo tra il 3-4-3 e i quattro o i cinque dietro a seconda delle situazioni, Criscito fa comunque il centrale di sinistra, è Tomovic a stare largo. Palacio e Sculli sono seriamente intraprendenti e belli alti con i nostri terzini costretti alla difensiva, Abate e Antonini si vedranno in avanti solo un po’ nel finale di frazione. Pato non è al meglio ma almeno in via potenziale ci ridà pericolosità nelle ripartenze, sensazione di poter dare profondità senza palla, speranza di vedere qualcuno saltare l’uomo in verticale. Borriello fa male alla difesa a tre avversaria quando si allarga a sinistra ma Antonini è impegnato su Palacio e non gli si sovrappone mentre Ronaldinho è nelle giornate indolenti e mediocri, vagamente post-sbronza ad essere cattivi, così non taglia in area. Reggichiamo perché stavolta al fantasma Pirlo sono affiancati due mediani teoricamente freschi (Flamini e Gattuso) invece di uno assolutamente alla canna del gas (Ambrosini), ma è un reggicchiare da “orecchio alla radiolina per sapere se Palermo e Sampdoria restano sul pari o no”.

Infatti nel secondo tempo i nodi vengono al pettine, e sono i nodi che abbiamo visto in tutta questa stagione. Andiamo con ordine. Prima Borriello conferma in due occasioni che si sbatte alla grande ma davanti al portiere ha qualche problema col senso del gol. Poi becchiamo la solita rete su corner e da uno neanche alto come Sculli. Prima di questo che sarà poi il gol-vittoria era entrato Seedorf che in versione 2010 a parte qualche rarissimo caso è il peggiore di tutta la sua carriera rossonera e lo conferma in una mezz’ora giocata senza mordente, senza voglia, senza determinazione, senza costrutto, senza agonismo. Pirlo avvia la modalità “io esco dal campo” profondendosi in un gioco al “meno mi cercano e più lontano sto dalla palla più sono sicuro di non beccarmi una qualche botta che mi tolga il Mondiale”. Flamini mostra che corre, corre, corre, ma corre alla cazzo e falcia ancor più alla cazzo, beccando un doppio giallo sacrosanto. Ora, mi dispiace dirlo perché l’ho sempre stimato e ne ho sempre parlato bene ma questo qui in due anni non è migliorato minimamente nell’autocontrollo, con lui rischi sempre di finire in dieci, con Gattuso-attuale parti giocando in dieci, “bella” scelta per il Mister. Continuo con il film horror. Abate sfoggia il suo magnifico piedone destro esibendosi nel fondamentale del cross-in-curva, certe oddate del secondo tempo sono state memorabili. Antonini quel che si è già detto, senza infamia senza lode poi esce per uno Zambrotta che invece è impareggiabile nell’arte del crosso-solo-dove-non-ci-sono-compagni. Ronaldinho prosegue a dormire. Huntelaar? Lui al minuto 83’ ripete quasi quel colpo di testa facile facile cannato a Manchester, lo ricordate? A due metri dalla linea di porta goffamente spedito oltre la traversa. Su Pato esercito l’epoché sia perché veniva da un infortunio importante sia perché è uscito al minuto 65’. Sicuramente si salva Thiago Silva, anzi direi che non solo si salva ma possiamo tranquillamente eleggerlo miglior giocatore rossonero dell’anno, per continuità, affidabilità, rendimento e crescita costante. Quello che è riuscito a fare anche senza Nesta accanto è da giocatore maturo, alle volte stupiscono la sua tranquillità, la sua sicurezza e lo strapotere atletico. Gli errori si contano davvero sulle dita di una mano.

Ecco, in conclusione, "ammirato" il secondo tempo e confermate tutte le carenze della rosa viste e riviste nel corso della stagione possiamo tranquillamente dire che questo terzo posto aritmetico raggiunto sotto la guida di Leonardo è un ottimo piazzamento, il massimo che si potesse ottenere da questo Milan, che senza seri e validi innesti il prossimo anno non potrà assolutamente ripetere questa stagione né con il tecnico brasiliano né con un qualsiasi altro tecnico. Se la rosa dovesse restare pressoché identica prepariamoci a non pretendere più del settimo posto da preliminari di Europa League. Da ora deve cominciare la nostra "battaglia"  estiva perché non si svii il problema della rosa carente per nascondere che Berlusconi ha fallito nel suo tentativo di far passare solo Ancelotti come causa del Milan non vincente delle ultime stagioni. L'operazione "Galliani era uomo di Leonardo, hanno perso loro non Berlusconi" è già cominciata, va combattuta. L'operazione "Pato è indolente e non matura mai, va venduto" è in atto da tempo, lui è il nostro futuro, proteggiamolo. Tra un poco troveranno qualcosa anche contro Thiago Silva, stiamo attenti rossoneri.


ADAMOS8181

sabato 8 maggio 2010

Sarebbe un bel gesto...nei confronti del nano

da calciomercato.com

12:21 del 08 maggio
Al Milan si vivono giorni di attesa per il nuovo tecnico, con un possibile colpo di scena.
Leonardo infatti aspetta soltanto l'ufficializzazione del terzo posto per annunciare l'addio e, in caso di qualificazione diretta alla Champions League, potrebbe lasciare la panchina già domani dopo Genoa-Milan.
Galli e Tassotti, la coppia prescelta per la prossima stagione, potrebbero quindi anticipare la loro entrata in scena. Il primo obiettivo del duo sarà quello di svecchiare la rosa.
Marco van Basten resta il grande rivale, ma il suo progetto sembra troppo oneroso per via Turati.
(Corriere dello Sport)


P.s. Auguri Franco per i tuoui 50 anni, ma IL CAPITANO è un altro.

venerdì 7 maggio 2010

Milanello, Goodbye e Adios!

Da calciomercato.com

11:52 del 07 maggio
 Gareth Bale ha prolungato il contratto con il Tottenham fino al 2014. L'annuncio è stato dal sito ufficiale del club inglese.  Il ventenne esterno sinistro ha firmato un nuovo accordo quadriennale.
A.P




13:04 del 07 maggio
Continua il tormentone Dzeko. Nella lista infinita di club sulle tracce dell'attaccante del Wolfsburg spunta l'onnipresente Real Madrid. Secondo il tedesco Merkur ci sarebbe stato già un primo incontro tra i dirigenti del primo club di Madrid  e gli agenti del giocatore. In Italia sull'attaccante resta alta l'attenzione di Milan e Juve.
A.P




14:03 del 07 maggio

Il difensore Jonny Evans ha  rinnovato il contratto con il Manchester United fino al 2014. La notizia è stata data dal sito ufficiale del club. L'irlandese ha fimato un contratto quadriennale.
A.P

giovedì 6 maggio 2010

Milanisti futuribili: la scheda di Pedro León Sánchez Gil

Continua la carrellata di papabili milanisti e stare dietro a tutte le calciominchiate di calciomercato riguardanti il Milan sta diventando davvero dura, anche perché poi alla fine , come al solito, di questi "emergenti" non prende mai nessuno.
Ad ogni modo Pedro Leon, destro naturale, normolineo potente (182 cm per 75 kg) è un centrocampista offensivo che gioca prevalentemente sulla fascia destra, in un 442 o in un 4231.
Giocatore non particolarmente dinamico e veloce, è invece in possesso di grande tecnica nel controllo di palle, nel dribbling e grande precisione nel calcio, sia per quel che riguarda ottimi traversioni tagliati, sia per quel che riguarda sventagliate a cambiare gioco, che anche nella conclusione a rete, anche da posizione defilata, anche da calcio da fermo, specialità nella quale eccelle anche da distanze molto lunghe. Ha un innata capacità nel coordinarsi per dare forza ed effetto alla palla, ma è anche un gran dribblatore, della grande ala non ha forse la capacità di smarcarsi e attaccare lo spazio(ma sul fondo ci arriva e anche spesso anche se non è velocissimo), così come quella di "chiudere" al centro quando l'azione si svolge dall'altra parte , si accentra solo per prendere la palla sul piede.Forte fisicamente, protegge bene la palla e non si tira indietro nei contrasti, ma non è particolarmente dotato nel fondo e nel pressing e neanche a livello di posizionamento difensivo. Non è un leader ma più un giocatore di qualità, un' ottima alternativa low-cost (si parla di 10 milioni per la clausola di rescissione) a Krasic, che sembrerebbe destinato, secondo le ultime voci, verso Manchester, ma non un campione, almeno non ancora. A 24 anni , comunque, il murciano ha molti margini di miglioramento soprattutto sul piano tattico, sul piano realizzativo (ha il potenziale per chiudere un campionato in doppia cifra) e per quel che riguarda il gioco aereo (sfrutta poco i centimetri che ha) che nell'uso del piede mancino. Dopo le esperienze al Levante prima, al Valladolid poi, la definitiva esplosione al Getafe quest'anno, in crescendo. Dopo essere stato nazionale under 21 spagnolo, dopo i mondiali, potrebbero aprirsi per lui anche le porte della nazionale, anche se la concorrenza è agguerritissima.
Tra le tante voci false, messe in giro da Galliani per tenersi buoni anche i tifosi più scontenti, questa dell'acquisto di Leon sembrerebbe una notizia fondata. Che però potrebbe essere il preludio alla cessione di Pato e al mancato arrivo di Krasic.

Tradotto dal procuratorese

Rio de Janeiro, 5 mag. - (Adnkronos) - ''Thiago Silva e' molto felice al Milan e vuole onorare il suo contratto". Con queste parole Paulo Fernando Tonietto, agente del difensore brasiliano, a Calciomercato.it smonta sul nascere le voci di un possibile passaggio del suo assistito al Chelsea. "Se Galliani dice che e' incedibile, e' lui che comanda. Del Chelsea non so nulla, anche perche' se ci fosse una squadra interessata a Thiago dovrebbe rivolgersi al Milan, che ne detiene il cartellino fino al 2013. Io sono solo il suo procuratore. Ancelotti lo conosce bene, non solo lui'', aggiunge. ''Secondo me e' il piu' forte difensore del mondo e queste voci sono un'ulteriore testimonianza del buon lavoro svolto in questa stagione. I Mondiali? Ogni calciatore spera di difendere i colori della propria nazione, purtroppo non dipende da lui, ma dal ct Dunga'', conclude.

Tradotto in italiano: Siamo contenti di come è andata la stagione, almeno a livello individuale, ma vorremmo andarcene anche se purtroppo bisogna vedere che dice Galliani. Col Chelsea siamo d'accordo ma non posso dirlo. Di certo potete scordarvi che rinnoviamo il contratto, se non alle nostre condizioni. Etc...

mercoledì 5 maggio 2010

Milanisti futuribili: Nicolás OTAMENDI





Destro naturale, brevilineo potente (178 cm per 75 kg) è un difensore centrale argentino che gioca nelle fila del Velez Sarsfield e della nazionale di Diego Maradona.
Difensore vecchio stampo, tutta concretezza e aggressività, è forte e tenace in marcatura, potente e roccioso nei contrasti, reattivo e rapido soprattutto nel breve, coraggioso e tempestivo nel tackle, a volte anche troppo duro. Un difensore vero, difendente al 100% nel senso che lascia veramente poco spazio ai "fronzoli": non si può certamente considerare completo, neanche solo nella fase difensiva, ma risulta sicuramente e assolutamente efficace ed affidabile. Più marcatore(eccellente ne corpo a corpo) che "libero", si trova meglio ad aggredire ed uscire in anticipo che ad attendere e giocare di posizione, giocando di "tattica" ma ha tuttavia gran tempismo negli interventi.
La tecnica non è proprio sopraffina così come la "sensibilità" nel calcio, mentre ha un notevole stacco aereo che però, anche in questo caso, utilizza quasi esclusivamente per difendere. Ha il passo e il ritmo ma non la tecnica (intesa come controllo di palla, ma anche come passaggi e cross) per giocare sulla fascia, se non , appunto, in funzione puramente difensiva. E' stato paragonato a Samuel ma ricorda molto di più un giovane Fabio Cannavaro.
Si è parlato per lui sia in ottica Inter che in ottica Milan. Delle due quella che ha più bisogno di un giocatore del genere è di certo il Milan date le precarie condizioni non solo di Nesta ma anche di Bonera, Kaladze conl'età che avanza per tutti e visto soprattutto le caratteristiche di Thiago Silva. Un difensore puro accanto a lui sarebbe l'ideale. Ma anche all'Inter sarebbe un ottimo erede di Cordoba (di cui però non ha certo la velocità di punta).
In assoluto comunque uno dei difensori più "difficili" e affidabili della sua generazione (classe 1988), con una mentalità e un carattere già da leader.
Piccola considerazione finale: non sarebbe la prima volta per il Milan l'acquisto di un giocatore di un club che in precedenza ha dato dei dispiaceri ai rossoneri.

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