giovedì 29 luglio 2010

Due risate estive



Ce le regala questo simpatico , quanto fantasioso, articolo pubblicato su Blitz Quotidiano.

"Il Milan ha tolto dal mercato Gennaro Ivan “Ringhio” Gattuso e Ronaldinho Gaucho Araujo. Ora si può iniziare a lavorare per il calciomercato in entrata.
L’obiettivo numero 1 è il centrocampista della Sampdoria Angelo Palombo. Il prezzo del suo cartellino è di 20 milioni di euro, alla portata dei rossoneri."

20 milioni per Palombo! Alla portata dei rossoneri!
Cabaret!

Ma soprattutto, non so se vi è sfuggito.... "" Ronaldinho Gaucho Araujo". Araujo???

E se continuate a leggere l'articolo le risate non finiscono qui...

mercoledì 28 luglio 2010

C'è poco da ridere invece...


In riferimento a quest'articolo dico solo che:
1) la sponsorizzazione con Fly Emirates (che ricordo sponsorizza già Amburgo, Paris St Germain ma soprattutto il loro main-team designato, ovvero l'Arsenal, che non mi sembra navighi però nell'oro nonostante i petrodollari se pensiamo che nelle ultime due stagioni ha dovuto vendere i suoi gioiellini Hleb, Kolo Toure, Adebayor e prossimamente anche Cesc Fabregas) non è certo una novità di oggi ma un accordo già siglato da tempo.

2) il Milan prenderà 15 milioni l'anno a fronte dei 10 che prendeva da Bwin. Quindi non arriveranno "60 milioni" ma al massimo 20 (15-10=5, 5x4 stagioni=20). Ora non è una cifrà irrisoria ma a un club come il Milan non cambia certo la vita (non la cambierebbe nemmeno al Brescia, figuriamoci...). Perchè contare solo la differenza? Perchè prima con i soldi di Bwin comunque si producevano 60-70 milioni di perdite annue. Ora con 5 milioni annui in più che cosa cambia? Poco, veramente poco.

Quindi, veramente, c'è poco da ridere.

martedì 27 luglio 2010

Io scambierei i titolari del Milan con le "riserve" del Manchester City. E voi?







Amelia

Sokratis   Nesta(?)  Thiago  Antonini

Flamini        Pirlo   Ambrosini

Pato             Borriello   Ronaldinho





in cambio di....


Hart

Zabaleta    Richards   Lescott    Bridge

 DeJong  Vieira     Barry 

 Wright-Phillips   SantaCruz        Robinho




Non so se mi spiego. Queste le riserve. Dove noi abbiamo Abate, Gattuso, Inzaghi, Yepes, Onyewu....
A me fa un certo effetto, quasi impressione. E non hanno ancora ufficializzato Balotelli... altrimenti si potrebbe mettere tra queste riserve pure....Adebayor!!!

lunedì 26 luglio 2010

Chi ben incomincia...



No, via. Anche Leo partì in maniera disastrosa durante le amichevoli estive e poi fece un mondiale assolutamente eccellente (visto il povero, povero materiale umano di cui poteva disporre).

Il problema è che le squadre di Allegri , normalmente, partono lentissime, anzi, da ferme. Iniziano il campionato da Novembre. Succederà anche al Milan. La società sarà paziente?

sabato 24 luglio 2010

Leonardo non era neanche la seconda scelta.

da Milannews

Dopo una giornata piuttosto frenetica per la federcalcio brasiliana con il forzato rifiuto alla panchina verdeoro di Ramalho, costretto a rimanere alla guida della Fluminense, si è finalmente arrivati alla scelta del nuovo ct del Brasile. Sarà Mano Menezes, allenatore del Corinthians, che ha deciso di accettare la delicata sfida di guidare la selezione carioca ai Mondiali del 2014 che si svolgeranno in patria:"Dico ufficialmente a tutto il Brasile che ho deciso di accettare la proposta del presidente Ricardo Teixeira - ha affermato Menezes - Sono felice e orgoglioso e non potrebbe essere diversamente".


Dunque chi denigrava Leo dicendo che la sua dichiarazione di "incompatibilità" fosse una scelta di comodo per giustificare un suo addio per potersi sistemare sulla panchina della Selecao è stato servito.
Ma anche chi sparlava di un Leonardo grande allenatore apprezzato e stimato da tutti. Come persona e come dirigente forse. Come allenatore ne deve ancora mangiare di pane duro. E lui lo sa. Con grande umiltà si è messo a studiare per prendere il patentino (e non certo per i motivi esposti nei deliri di Critica , o meglio de Il Giornale ,che lo "vedeva", ancora per quest'anno, sulla panchina rossonera: alla fine chi scrive le bufale viene smascherato).
I grandi si riconoscono anche dal fatto che riconoscono i propri limiti e cercano di migliorarsi. SEMPRE.


GRAZIE LEO

Parole di saggezza


02:56, 24 luglio, 2010

Da che mondo è mondo, è sempre esistita una stampa di  "filoregime", cioè una stampa schierata o quantomeno compiacente al potente di turno.
È una cosa normale e fisiologica.
È il gioco delle parti: come sempre esistono i pro-qualcuno e i contro-qualcuno.
STA ALL'INTELLIGENZA DEL LETTORE IL COMPITO DI SELEZIONARE LE PROPRIE FONTI.    
Il giornalismo sportivo non fa eccezione  anzi, è proprio quella forma di giornalismo che più di altre ha bisogno,per ragioni di bacino d'utenza e di interesse,di fare l'occhiolino al vincente di turno.
Così è stato in passato ai tempi dell'egemonia bianco/rossonera,così è ora in questo periodo di vittorie neroazzurre; tale cosa mi sembra quindi del tutto normale e per niente sorprendente.
Giornali come Tuttosport e il Corriere dello Sport sono giornali ben schierati ed espressioni di una territorialità: aspettarsi da loro campanilismo e faziosità è una cosa accettata da tutti i noi.
In pratica,è come dire "vado a leggere quello che vorrei sentirmi dire".               
Dalla Gazzetta,giornale con un bacino d'utenza che si suppone più ampio ed eterogeneo,ci si aspetterebbe maggiore equilibrio e più neutralità. Ma cosa vogliono dire queste due parole in questo contesto?
Un giornalista sportivo non si limita a riportare l'oggettivo  risultato di una partita,ma condisce l'analisi della partita stessa o di un'operazione di calciomercato,o di gestione della Società o qualsiasi altra cosa filtrando tutte queste cose attraverso le sue idee e il suo modo di analizzarle.
Anche questa credo sia una cosa normalissima.
Ora,è chiaro che l'Inter che da 4 anni vince su tutto e tutti rappresenti l'oggetto di maggior interesse e spunto rispetto a una Juve che arriva a -27 o a un Milan che prende Yepes,per cui è ovvio che tutto ciò che gravita attorno al pianeta Inter lo faccia con un eco maggiore meritevole di maggior risalto.
Ritenete termini come "gli eroi di Stamford Bridge" un'iperbole? Perfetto,io potrei ritenere tali le esternazioni di Mughini a Controcampo su rete Mediaset.
È esagerata l'attenzione al caso Balotelli???
Perfetto,io ritengo altrettanto esagerata la difesa del Milan senza se e senza ma che giornalisti a libropaga stile Franco Ordine e Carlo Pelleggati fanno quotidianmente dalle poltrone di QSVS e StudioSport.
Ognuno vede le cose come gli pare e piace proprio perchè,come detto in precedenza,è il gioco delle parti.
In questo momento il carico da 11 lo ha in mano l'Inter; è naturale dunque che l'Inter stessa sia al centro della stampa sportiva attuale.
Basta poi tornare con la memoria a pochi anni fa per ricordare,nel periodo in cui l'Inter non vinceva,le pesanti critiche e le pesanti prese per il culo che arrivavano anche mezzostampa e proprio da giornali "che al tempo strizzavano l'occhio al potente di turno" come la stessa Gazzetta.
Non capisco dunque di cosa vi lamentiate e per cosa storcete il naso.
Davvero una prima pagina del tipo: "Inter,idea Forlan" è una cosa da giornale illeggibile??? Cosa sarebbe stato più interessante come titolo? : "Oddo: oltre al burro spalmo anche l'ingaggio"????
Non ho mica capito eh.....
L'Inter in questo momento fa da cassa da risonanza,fatevene una ragione.Non vi sta bene? Esistono sempre i blog dove scrivere liberamente che Abate è meglio di Maicon.......(vedi rosichino90).
Dov'è che sta l'ago della bilancia che può far cambiare radicalmente questo modo manicheo di vedere le cose???? Sta,così lo spiego anche a marcovan che ultimamente ha cambiato prospettiva verso il mondo,nelle parole che Mourinho disse in quella conferenza,la parte iniziale per l'esattezza.
Io invito sempre a riascoltarla,perchè se ci esula dalle stronzate legate al tifo o a battute come zero tituli,emerge il punto di vista di uno straniero che dall'oggi al domani si era ritrovato a che fare con la nostra stampa arrivando a denunciare,se ben ci pensate,la stessa cosa di cui voi i lamentate ora ma a parti invertite.
Mourinho,oltre al termine prostituzione intellettuale che vuol dire vendere la propria penna al potente di turno, parlò soprattutto di MANIPOLAZIONE INTELLETTUALE  e di LAVORO FANTASTICO PER CONDIZIONARE L'OPINIONE PUBBLICA.
Cosa voleva dire???? Manipolazone intellettuale,nel contesto che a noi interessa,significa fare in modo di porre enfasi o di sminuire ciò su cui vogliamo o non vogliamo far ricadere l'attenzione andando a condizionare quello che dovrebbe essere un modo oggettivo di analizzare le cose e di farsi un'idea al riguardo.
Questo vuol dire avere a che fare con una stampa che misitifica la realtà.Se,come disse Mourinho l'anno scorso,attorno a un fuorigioco dell'Inter si scatena un putiferiomentre al 12 rigore per il Milan non si dice niente,si fa manipolazione intellettuale.
Se una sconfitta dell'Inter contro i Campioni d'Europa genera un domino di illazioni su una squadra allo sfascio mentre un Milan che esce ai puttanesimi di Uefa (cit.) viene fatto passare per un "Milan che semplicemente trascura una Coppa a cui non tiene" si fa manipolazione intellettuale.
Se sul ritardo di Balotelli di 7 minuti al primo allenamento si dedica una pagina con commenti sul sito di sportmediaset,mentre su quello di due giorni di Ronaldinho che doveva rappare con 50Cent si glissa,si fa manipolazione intellettuale.
Quando un' Inter che vince il campionato,ma che viene battuta da un grande Manchester,viene fatta passare per una squadra che ha fallito la stagione,mentre un Milan che arriva a zero tituli,con 6 pere al derby,7 in Coppa,-12 etc etc ha cmq fatto il "massimo di quello che poteva fare",si fa manipolazione intellettuale.
E così via,gli esempi sono moltlepici.
E così si condiziona l'opinione pubblica che viene indotta a dare risonanza alle cose che vengono presentate ed infatizzate in un certo modo e a dimenticare quelle che vengono puntualmnete sminuite e/o ridimensionate.
Mourinho,dopo Inter-Roma,questa cosa l'aveva capita benissimo.
Aveva capito come funziona in Italia un certo tipo di stampa,stampa che poi va a Milanello ed ascolta imbarazzata,MA IN TOTALE SILENZIO,un comizio assurdo calcisticamente parlando del Presidentissimo.
Quella che è sì una purissima forma di prostituzione intellettuale alla Franco Ordine,altro che una prima pagina: "Inter,idea Forlan".
In conclusione,tenetvi in tasca l'euro che può tornarvi ytile per il parcheggio o se siete al bar fate i guappi con la figa che vi fa il caffè invece di sfogliare la rosea. (il bar con una figa al banco esiste ovunque,cercatevelo).

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RECITE, PROPOSITI E ANOMALÌE

La conferenza stampa di Silvio Berlusconi il giorno del raduno è già stata sviscerata con dovizia di particolari e commenti, anche dagli interisti sempre così solerti e graziosi nel partecipare delle nostre sventure diffondendo il loro verbo, per cui avrei poco da aggiungere. Non ha detto nulla che mi abbia sorpreso, ormai è piuttosto prevedibile, ma la parte che più mi ha dato fastidio è stata la trasformazione momentanea (ma neanche troppo tale) in tribuna politica di un avvenimento che riguardava il Milan. Sarà sempre più difficile replicare a quelli che, una volta scoperto che sei milanista, ti chiedono ormai spessissimo: “Ah, sei milanista? Ma come fai a votare Berlusconi?”. Chiudo subito la parentesi extra-calcistica ma non sono appunto certo io ad aver usato Milanello come palcoscenico per perorare le cause dell’attuale Governo, indipendentemente dal fatto che io sia pro o contro di esso ovvero, cosa più probabile, me ne sbatta altamente le palle.

Lo show indigesto e autoritario (ma non autorevole) cui ha dato vita il proprietario del Milan è tra le altre cose, spero, l’ultima sberla in faccia a quelli del “comanda Galliani”. Quella conferenza stampa ha dato l’esatta dimensione del ruolo servile ed esecutorio del geometra di Monza, raramente cagato dal Grande Capo nelle due o tre volte in cui ha osato intromettersi nel monologo e mai chiamato in causa dalla platea di valenti e coraggiosi giornalisti scodinzolanti. Galliani esiste quando Berlusconi non c’è e deve farsi portavoce del datore di lavoro, altrimenti è quasi inutile e marcatamente superfluo. Quindi con stronzate del tipo “guerra interna” o “l’unica colpa di Berlusconi è quella di non cacciare Galliani” vediamo di darci un taglio. I rapporti di forza fra i due sono ben evidenti a tutti, per primi ai dipendenti dell’Ac Milan spa, solo gli ultimi irriducibili tifosi della proprietà si ostinano a ricamare leccaculeggianti sofismi per depistare dal vero bersaglio. Ricordatevi di questo quando vedete lo stesso Galliani che firmava i contratti d’acquisto di Nesta e Rui Costa, firmare ora i rinnovi di Oddo, Zambrotta, Onyewu, Gattuso&co. E lo ripeto, non è questione di spendere o no cinquanta o duecento milioni di euro l’anno, è questione di rispetto per noi tifosi; non è questione di sciorinare i successi passati e il numero di sponsor, è questione di finirla con la costante e stucchevole mistificazione della realtà; non è questione di essere noi piagnucolosi o viziati, è questione di avere la decenza di capire quando, tanto con le prese per il culo quanto con il ricattino della riconoscenza vita natural durante, si è andati decisamente troppo oltre.

Risolto definitivamente questo primo aspetto passo ad analizzare il secondo. In un post di circa un mesetto fa vi scrissi che il futuro ci avrebbe detto se la proprietà era intenzionata a ripianare di suo il deficit di questo esercizio lasciando per gli acquisti tutto ciò che si riusciva ad accattare durante questa finestra di mercato ovvero se essa aveva intenzione di usare il raccattato almeno a parziale riduzione del disavanzo. Ebbene, sembra che venga intrapresa la prima soluzione con una novità di cui però ho solo letto distrattamente e per cui non ho verificato l’attendibilità: ci saremmo fatti anticipare buona parte dei compensi che ci spettano per i diritti televisivi, in questo caso la proprietà non metterebbe una sega. Perché dico che sembra si sia intrapresa la prima strada? Raccattato qualcosa con Storari lo si è impiegato, in buona parte, per Papastathopoulos. Il greco è, tra l’altro, un discreto acquisto che approvo, considerando i limitati margini operativi cui la proprietà costringe la dirigenza. Resta il fatto, oggettivo, che i c.d. giovani del nuovo progetto più che essere utilizzati per dare un cambio ad alcuni elementi della prima squadra diventano merce da comproprietà per fare qualche plusvalenza, limando per quanto possibile il disavanzo del bilancio d’esercizio. Quindi, anche in questo caso, si guarda all’utilità momentanea più che al futuro dato che, se gli Zigoni o gli Oduamadi dovessero poi rivelarsi buoni (indipendentemente dal fatto che siano già via dal Milan dalla prossima stagione o no), verrebbero riscattati dal Genoa che ora come ora ha più possibilità economiche del Milan. Le difficoltà nel riprendere Paloschi e Astori da Parma e Cagliari testimoniano ciò che ho detto.

E sempre all’interno di questa cornice parsimoniosa vanno letti i rinnovi-spalmature. Da una parte consentono di non dover sostituire i “campioni” presenti in rosa fino al 2012 ora; dall’altra parte permettono di limare qualche milioncino dal disavanzo previsto nel bilancio 2010 o meglio, anche qui ci potremmo chiedere, lo limeranno o verranno reinvestiti? Se effettivamente abbiamo ottenuto un anticipo su quanto ci spetta per i diritti televisivi, l’ipotesi che vengano reinvestiti si farebbe più consistente anche se cozzerebbe con “arriva uno se parte un altro”; regoletta peraltro già disattesa con il greco, a meno che in ottica cessione di Gattuso si sia pensato di spostare Abate in mediana come suo sostituto, così l’ex-genoano prenderebbe il posto dello Jankulovski biondo.

Infine una nota su Allegri di cui ho risentito la conferenza stampa in versione integrale. È stato indubbiamente attento a non contraddire in maniera vistosa Berlusconi ma alcuni precisi concetti li ha espressi senza timore. Ronaldinho può giocare a sinistra. Ronaldinho può anche non giocare se non si allena perché col talento e basta nel calcio moderno non si va da nessuna parte. Ronaldinho sarà anche “il miglior giocatore di tutti i tempi” (cit. presidenziale) ma deve mettersi al servizio dei compagni e sacrificarsi. Non sono state parole al vento visto che il brasiliano sta recuperando una forma atletica, almeno accettabile, allenandosi da solo e senza palla. A proposito, ma siamo sicuri che questa rosa attuale possa sostenere un tipo di lavoro atletico così intenso e pesante come quello cui il tecnico livornese li sta sottoponendo? Senza contare i mugugni di chi, con Ancelotti e Leonardo, si era conquistata una certa libertà di non fare.

Non basta. Allegri ha anche fatto capire tra le righe che il terzo posto per il Milan sarebbe già un risultato positivo. Lo si intuisce dalla considerazione che fa di Leonardo, definito grande persona ma anche ottimo allenatore per quanto fatto la scorsa stagione. Parla anche di confermare i primi tre posti che è un modo soft per dire che la qualificazione diretta alla prossima Champions League è, in realtà, il vero obiettivo al di là delle mistificazioni regalate dal Grande Capo alla bellicosa platea di giornalisti. Quindi altro punto su cui, con diplomazia e garbo, boccia il pensiero presidenziale, critico e irriconoscente oltre ogni pudore e correttezza verso il tecnico precedente. E a proposito di Leonardo, ma non era il traditore che aveva lasciato il Milan perché aveva già un accordo per allenare il Brasile? Sembra che non sia andata così...

Infine Allegri risponde distaccato e menefreghista a chi gli fa notare le uscite tattiche di Berlusconi. Lui ascolterà tutti ma deciderà di testa sua perché lo pagano per questo e se verrà esonerato lo farà dopo aver cercato di metterci del suo nella squadra. Tradotto potrebbe voler dire che se Ronaldinho sarà in forma lo metterà a sinistra nel tridente giocando con Pato a destra (definito giocatore che può occupare tranquillamente anche la fascia d’attacco in barba a Berlusconi che lo vuole solo vicino alla porta); se Ronaldinho non sarà in forma giocherà col 4-3-1-2 stile ultimo Cagliari con Pirlo o Seedorf dietro le punte. E attenzione che in questo caso, vista l’abbondanza di centrali, non mi stupirei di vedere Thiago Silva provato in mediana, soprattutto se il greco dovesse rivelarsi un ottimo acquisto nel ruolo che gli è più congeniale e cioè il centrale difensivo; o anche, perché no, potrebbe tentare una difesa a tre, possibilità remota ma non da escludere a priori.

Chiudo con un pensiero a quei rossoneri che hanno annunciato, non solo qui, di augurarsi il Milan in Serie B e che, dunque, tiferanno contro per tutta la stagione: per me sono inconcepibili tanto quanto quelli che tifano contro la nazionale. Premesso che spesso motivano compiutamente la loro scelta e premesso che ognuno è libero di comportarsi come crede e quindi non do patenti di tifo, premesso tutto questo io sento già la stagione che sta per cominciare e non vedo l’ora di vedere all’opera il Milan di Allegri. Magari avrò poco tempo e non riuscirò a guardare tutte le partite ma, questo è certo, nel modo in cui potrò io sarò vicino al Milan e tiferò il Milan. So perfettamente che la squadra, così com’è, difficilmente potrà vincere qualcosa; so perfettamente quanto ci sta prendendo in giro la proprietà; so perfettamente che alcuni nostri giocatori meriterebbero due o tre calci nel culo; ma nonostante questo quando vedo quelle maglie, anche solo in allenamento, mi si accende qualcosa che mi impedisce nella maniera più assoluta di volere il male dei nostri colori. Io sto quindi con Amelia: scuciamo i trofei dalle maglie nerazzurre!


ADAMOS8181

venerdì 23 luglio 2010

Totti deferito per aver detto una cazzata.

La procura federale della Figc sulle frasi durante la conferenza stampa

Totti deferito per le «squadre tutelate»

«Giudizi e rilievi lesivi del prestigio, della reputazione e della credibilità della classe arbitrale»

La procura federale della Figc sulle frasi durante la conferenza stampa
Totti deferito per le «squadre tutelate»
«Giudizi e rilievi lesivi del prestigio, della reputazione e della credibilità della classe arbitrale»
(Ansa)
(Ansa)
ROMA -
La procura federale della Figc ha deferito alla commissione disciplinare Francesco Totti, per le frasi pronunciate dal capitano della Roma nel corso di una conferenza stampa tenuta martedì a Riscone, sede del ritiro pre campionato della squadra giallorossa.
«SQUADRE TUTELATE» - Totti aveva parlato di squadre "tutelate" dagli arbitri, riferendosi all’Inter, ma anche di "due scudetti rubati". La formula del deferimento è quindi la solita, «espressi giudizi e rilievi lesivi del prestigio, della reputazione e della credibilità della classe arbitrale, delle istituzioni federali nel loro complesso e di una società operante nell’ambito della Figc». Deferita per responsabilità oggettiva anche la Roma.

dal sito del Corriere della Sera.

Rinfreschiamoci la memoria

Tempi felici

giovedì 22 luglio 2010

Anche "Sport" si arrende: Ibra rimane al Barca.


Persino il famigerato "Diario Sport" dell'ancor più famigerato Josep Maria Casanovas (quelli dei fotoritocchi alla pancia di Ronaldinho tanto per intenderci), un giornale che più che riportare le notizie cerca di influenzare e dettare l'agenda del Barcellona, e che da più di un mese martella con la bufale circa la probabile cessione di Ibrahimovic inventandosi pure di fantomatiche offerte milaniste, getta la spugna dopo che Guardiola, Sandro Rosell (il nuovo presidente del Barcellona) , Mino Raiola (procuratore di Ibrahimovic) e pure lo stesso giocatore hanno ribadito in tutte le salse la volontà di proseguire nel matrimonio iniziato giusto un anno fa.
D'altronde svendere o ancora peggio dare in prestito Ibrahimovic sarebbe un altro smacco alla credibilità di Guardiola dopo che l'altro suo grande desiderio (esaudito per 25 milioni di euro!!!), il difensore ucraino Dmytro Chygriynsky è stato rispedito al mittente dopo un'annata disastrosa per una cifra che è quasi la metà (15 milioni) di quella che era stata spesa per il suo acquisto.
Chiariamoci le possibilità che Ibrahimovic possa andare via dal Barca esistono (ma sono veramente ridotte), a fronte di una grande offerta, ma questa grande offerta non può che venire dall'Inghilterra ovvero solo dal Manchester City che sembra interessato più a Balotelli ed eventualmente dal Chelsea visto la situazione economica non rosea di United, Liverpool e Arsenal. Un'altra ipotesi, ancora più fantascientifica sarebbe quella del Real Madrid ma sia la rivalità tra i due club che la presenza sulla panchina Merengues di Mourinho, l'uomo che di fatto ha scaricato il giocatore svedese dando "el visto bueno" per la sua cessione, sembrerebbe relegare questo rumour nel campo delle fantaminchiate.
Di certo sarebbe esclusa l'ipotesi Milan per motivi economici poco appetibile per il Barcellona e per motivi tecnici ed economici poco appetibile per il giocatore.
A me sembra scontato pure dirlo ma viste le tante bufale che circolano in questo periodo...

mercoledì 21 luglio 2010

« Io ne ho... viste cose che voi umani non potreste immaginarvi... » ovvero perché il Nano non caccia Fester



Il solito Ro-idiota su Milan Blog Club ha cercato in un ultimo tentativo disperato di scaricare le colpe su Galliani: "Su una cosa, però,  mi sento di aver avuto ragione: è stato sbagliato il tema della contestazione, per Berlusconi è stato facile snocciolare cifre che dimostrano il suo impegno finanziario, uno che anche quest'anno forse dovrà staccare un assegno di 50/60mln non può essere accusato di non cacciare soldi ma di spenderli male sì e su questo dovevano e dovrebbero battere i tifosi."

La solita solfa: Berlusconi non ha colpa, è tutta colpa di Galliani.

Allora, per sicurezza, ho rifatto una domanda, di cui sapevo già la risposta(in realtà fornita da un altro lettore che citava appunto il Ro-idiota) perché la tesi è sempre la stessa: "Galliani conosce tante cosine di Silvio che lo rendono, anche a malincuore, inamovibile"

Bene, giustissimo, risposta esatta!

Ed è esattamente per questo che avere un presidente O-N-E-S-T-O non è solo una sacrosanta aspirazione di carattere etico e morale ma ha anche risvolti PRATICI e concreti.
Moratti, che non ha nulla da nascondere, evidentemente, può mettere alla porta Oriali senza problemi ( e sarebbe anche il momento che qualcuno , finalmente, chieda scusa al Presidente dell'Inter per tutte le calunniose accuse che ha dovuto sopportare).
Il Nano invece sarà costretto a trascinarsi Fester fino alla tomba.


Faccio notare che nonostante il Ro-Idiota ben sappia che tipo di malfattore sia il suo idolo continui a idolatrarlo incondizionatamente. Se questo è un uomo...

VOGLIO UN PRESIDENTE COME MORATTI!

Le ultime parole famose.


«Al momento la rosa dà ampie garanzie: questa squadra ha ancora molto da dare»

(Massimiliano Allegri, Milanello, 21 luglio 2010).

A imperitura memoria.

La conferenza stampa integrale. E un "precursore". Non notate affinità?










martedì 20 luglio 2010

Parole sante

"...e spero solo che tra venti o trent'anni, quando qualcuno ci chiederà che ne pensiamo di berlusconi, tutti quanti noi risponedermo

IL PEGGIOR PRESIDENTE DELLA STORIA DEL MILAN



....perchè dei trofei, a me, non me ne sbatte un cazzo. di venir preso per il culo, si."

Zio Alduccio, Screwdrivers, 20 luglio 2010


E' quello che dico da 10 anni. Il peggior presidente della storia. E con le cazzate di oggi si è guadagnato "l'immortalità". Sono in molti in giro per la blogosfera a vedere oggi come un giorno che chiude un era. Da un elicottero all'altro il cerchio si chiude.
Beh, almeno non ci mancheranno cose di cui parlare nei prossimi giorni...

Per la serie: "Il Milan dei Giovani"...

"A.C. Milan comunica di avere acquisito dal Genoa a titolo definitivo il calciatore Sokratis Papastathopoulos e di avere ceduto alla stessa società le compartecipazioni di Nnamdi Oduamadi, Rodney Strasser e Gianmarco Zigoni."


Non c'è più limite al peggio. Può darsi che i tre non fossero dei fenomeni e che non lo saranno mai, ma tra i nostri primavera erano insieme a Verdi e Albertazzi tra i "meno peggio". E non venitemi a dire che sono solo in comproprietà perché lo sappiamo bene che se dovessero rivelarsi scarsi ci rimarrebbero sul groppone mentre se dovessero fare bene il Genoa, che al momento ha più soldi di noi (tratta Prince Boateng e Miguel Veloso, hai detto niente) e che comunque potrebbe sempre contare sui soldi altrui potrà soffiarceli, se dovessero dimostrarsi giocatori di valore.
Ecco qui la spiegazione delle trattative Amelia e Papastathopoulos.

lunedì 19 luglio 2010

La situazione (disastrosa) a un giorno da ritiro

Di Andrea Losapio per TMW.

Domani scatterà l'ora X anche per il Milan. Ultima società ad andare in ritiro, i rossoneri incontreranno, nel loro precampionato, Varese, Arsenal, Lione, Panathinaikos, Juventus, Inter e Barcellona. Un calendario ricco e interessante per testare le ambizioni dei meneghini, anche se le amichevoli non rispecchiano sempre la vera caratura di una società. Domani è comunque prevista una contestazione pacifica da parte di un gruppo di tifosi "Non evoluti" per chiedere nuovi acquisti e una squadra in grado di fare sognare la sempre esigente piazza rossonera, e l'arrivo di Papastathopoulos dal Genoa non può bastare per il club di via Turati. I pensieri dei supporter vanno a Ibrahimovic e Dzeko, ma nel frattempo due obiettivi papabili - e accostati al Milan nelle scorse settimane - chiudono il loro possibile flirt. Il primo è Joe Cole, trequartista/ala svincolatosi dal Chelsea non più tardi di tre settimane fa. Il giocatore, protagonista anche ai mondiali in Sudafrica, ha firmato con il Liverpool di Roy Hodgson, chiudendo così tutte le possibili voci sul suo futuro.
Molte ipotesi sono state formulate anche sul conto di Lukas Podolski, attaccante della splendida Germania di Joachim Low, che è da poco ritornato nella sua Colonia (nella scorsa estate, dopo una parentesi col Bayern Monaco): il giocatore piace ai vertici meneghini, come confermato anche da Galliani che aveva parlato di Huntelaar come nodo da sciogliere proprio a chi gli chiedeva di Podolski. Evidentemente il giocatore di origini polacche ha deciso di giocare d'anticipo, spiegando come non abbia intenzione di andarsene dal club che lo ha lanciato in Bundesliga e che vorrebbe vincere "qualche trofeo" con la società tedesca.
Insomma, un uno-due da knockout a un solo giorno da raduno: nel frattempo stanno scadendo i "sette giorni" di Edin Dzeko, mentre Ibrahimovic ha già fatto sapere di volere rimanere a Barcellona. Papastathopoulos non può bastare, dicevamo: anche se, al momento, gli obiettivi sembrano davvero ridotti all'osso.


IL MIO COMMENTO: Ibrahimovic, Dzeko, ipotesi irrealistiche come anche quelle più abbordabili di Podolski e Joe Cole. Nomi fatti girare per tenere buoni i tifosi. In realtà nulla di nulla, come sempre. Anche il greco ancora non è stato annunciato e comunque dubito che sia il giocatore che ci serva per la fascia destra. Siamo nella M. fino al collo.

domenica 18 luglio 2010

Calma piattissima



A due giorni dal ritiro non ci sono più neanche le semibufale alla Papastathopoulos :l'abbiamo preso, non l'abbiamo preso, boh! Non che cambi molto dato il valore del giocatore (buono ma non trascendentale) e a sua posizione in campo (l'ennesimo centrale, le priorità sono altre).
Per il resto noi poveri bloggers non sappiamo più cosa inventarci .
E intanto la squadra andrà in ritiro sostanzialmente identica a quella dell'anno scorso.

venerdì 16 luglio 2010

Siamo davvero così nella merda?



Milan, Inter e Sampodoria riceveranno presto una bella “badilata” di denato contante, seppur anticipato. Lo scrive oggi il quotidiano Milano Finanza, ripreso da Asca. Unicredit aveva avanzato, attraverso la Lega, la proposta di anticipare alle 20 societa' della serie A gli 1,9 miliardi di diritti televisivi per le prossime due stagioni, operazione sudivisa in due tranche. Ma tre big della massima serie, quali appunto Inter, Milan e Sampdoria hanno invece scelto il gruppo bancario senese. Mps ''dovrebbe dunque anticipare a Inter e Milan una cifra compresa tra 75-90 milioni a stagione, per la Sampdoria 38-40 milioni''.


Si lo so c'è anche l'Inter che ha molti debiti da pagare. Ma li c'è qualcuno dietro che garantisce per loro. Noi?
Se prendiamo questi soldi per pagare i debiti ci possiamo scordare di fare mercato: quest'anno e i prossimi.

Gentleman

Da Gazzetta.it


MILANO, 15 luglio 2010 - Paolo Maldini potrebbe finire a processo per corruzione e accesso abusivo al sistema informatico. Il pubblico ministero Paola Pirotta ha infatti chiesto il rinvio a giudizio dell'ex capitano del Milan, proponendo invece l'archiviazione per Adriana Fossa, la moglie dell'ex bandiera rossonera. I Maldini figuravano lo scorso aprile nell'atto di chiusura dell'inchiesta a carico di 43 persone in relazione a presunte pratiche illecite per ottenere trattamenti fiscali più favorevoli contestate a Luciano Bressi, il funzionario dell'Agenzia delle entrate Milano 1, arrestato nel giugno del 2009.
LE ACCUSE — Secondo quanto sostenuto dall'accusa, Maldini avrebbe versato soldi "e altre utilità" a Bressi almeno fino al 23 giugno 2009 per evitare controlli fiscali. Al funzionario dell'Agenzia delle entrate Maldini avrebbe offerto "l'onorario per lo studio (circa 40mila euro annui)" oltre alla procura della sua società, la Velvet Sas, da cui scaturivano introiti in nero per non meno di 185mila euro all'anno. In un'intercettazione telefonica del gennaio 2009, Maldini chiede a Bressi di compiere un accertamento fiscale su una persona che faceva parte di una società in cui l'ex rossonero voleva entrare per portare a termine un'operazione immobiliare in Toscana.

martedì 13 luglio 2010

2-3 cosette random su Janku, Oddo e Kala





Giù le mani da Oddo, Janku e Kaladze. Magari uno di loro fosse al posto di g
Galliani, loro si che sanno fare gli affari! Legittimante si intende. 
Non capisco poi perché prendersela con loro. E se pure, perchè con loro si e con Gattuso e Inzaghi no? Tanto per dirne due, ma ce ne sono altri.
Per esempio superpippa. vuole giocare in Champions per fare il record farlocco?

Bene, che PAGHI una quota pure simbolica. o al limite che la prenda, il minimo sindacale. Ok. Ma non che si prende un ingaggio pieno ! Già era una pippa quand'era giovane...

A sto punto perchè non ci prendiamo Gene Gnocchi per farlo debuttare in serie A? Anzi no, visto che ci siamo potremmo prendere qualche ultra centenario (ci siamo quasi) per fare il record del più vecchio debuttante in serie A. Dai dai dai!



Oltretutto i tre, presi uno per uno (e loro giustamente fanno riferimento solo alla loro situazione personale, non sono loro che devono pensare a rinnovare) non sono neanche così alla frutta. Inzaghi e Gattuso, ma non solo loro (pensiamo ai loro compagni di reparto Yepes, Zambrotta e pure a Nesta) sembrano stare peggio. Il punto è che uno dei tre o anche due (se parte per esempio Zambrotta) può pure restare ma bisogna cambiare gli altri perché si deve iniziare a rinnovare veramente, non si può pensare di cambiare 12-14 giocatori tutti in un botto. 


E poi come si fa a criticare loro quando si offre un contratto biennale al quasi 35 enne Yepes? (che finirà quindi , a voler essere ottimisti quando il colombiano avrà 36 anni e mezzo). Colpa di Kaladze pure questo?


Assurdo, tutti colpevoli tranne LUI. E' sempre la solita storia.

domenica 11 luglio 2010

La mascotte



"Ancelotti, che nel mio Milan alla fine degli anni '80 era uno dei 'vecchì (aveva 27-28 anni anni e la squadra un'età media di 25 e mezzo), mi ha detto che nel Milan dell'anno scorso sarebbe stato la mascotte!". (Arrigo Sacchi)

Un portiere (omicida?) per il Milan


Da Milannews

La Gazzetta dello Sport riporta la notizia secondo cui Bruno, portiere del Flamengo, ora agli arresti perchè accusato di essere il mandante del rapimento e dell'omicidio della sua ex compagna,sarebbe stato ad un passo dal vestire la magia rossonera. Il giocatore, attualmente in carcere, avrebbe detto agli agenti di custodia di aver rovinato tutto perchè aveva già un precontratto firmato con il Milan.


Il mio commento: Non commento l'aspetto di cronaca nera della notizia. DIco solo che Bruno è un ottimo portiere. Ma se fosse vero l'accordo proprio non capisco allora l'affare Amelia. 

sabato 10 luglio 2010

Maxi scambio di comproprietà di giovani talenti tra Milan e Genoa: parliamone


Radiomercato in questi giorni parla con insistenza di una trattativa che sarebbe ormai in fase di definizione e che si svilupperebbe sull’asse Milano-Genova. Le due società starebbero infatti accordandosi rispetto ad un maxi scambio di comproprietà che vedrebbe coinvolti ben sei giovani speranze appartenenti ai due vivai. Da una parte gli interessati sarebbero Michelangelo Albertazzi, Nnamdi Oduamadi e Gianmarco Zigoni, dall’altra Diego Polenta, Antonino Ragusa e Richmond Boakye.
Prima di andare a conoscere qualcosa in più di questi ragazzi, però, fermiamoci un attimo e riflettiamo sul perché di questa mossa.
Innanzitutto va subito fatta notare una cosa: lo scambio di comproprietà sarà più una manovra economica e di controllo del cartellino che puramente tecnica. Tra tutti e sei i ragazzi coinvolti, infatti, sembra difficile, ad oggi, pensare ad un impiego in prima squadra di qualcuno di questi. Chiaro, quindi, che le motivazioni dietro ad un’operazione come questa vanno ricercate altrove.
In questo senso è insomma possibile supporre che questi trasferimenti di comproprietà possano risultare come ottimo escamotage utile a pareggiare gli investimenti fatti inizialmente per questi ragazzi. Ma non solo: entrambe le società hanno dimostrato di voler puntare molto sui giovani, anche se poi manca, ad entrambe, lo step che dovrebbe portare questi ragazzi a diventare realmente parti integranti della prima squadra. Come dimostrato dalla vittoria inCoppa Italia Primavera da parte dei Rossoneri e da quella in Campionato Primavera dei Grifoncini, però, nulla è più lasciato al caso all’interno dei due settori giovanili, a riprova del fatto che l’andazzo di questi ultimi anni potrebbe forse davvero cambiare la cultura sportiva in Italia. Tornare a puntare sui vivai, del resto, è necessario.
Le due società dimostrano di puntare sui giovani, dicevamo. E questa manovra permetterebbe ad entrambe di passare dal controllo totale di tre ragazzi a quello, anche solo parziale, di sei. Suddividendo così il rischio che si corre nell’investire su di un ragazzo che nonostante i buoni mezzi potrebbe magari finire col fallire.
Certo, non ci sono solo “pro” in un’operazione del genere. Perché cedere il 50% del cartellino di un giocatore ad un’altra società significa poi anche potersi trovare nella situazione di dover sborsare molti più soldi di quelli incamerati per poterne riassumere il controllo totale.
Facciamo un esempio pratico, per capirci meglio: Oduamadi passa in comproprietà tra le due società e dopo un paio d’anni a vivacchiare con prestiti tra Lega Pro e Serie B si finisce col capire che non ha il potenziale adatto a poter incidere ad alto livello. Le due squadre si sono ripartite il rischio, cedendolo in cadetteria o all’estero potrebbero magari riuscire, anche solo parzialmente, a rifarsi di quanto sborsato.
Nnamdi Oduamadi
Ma non solo: mentre Oduamadi (ed è un semplice esempio, ripeto) fallisce da una parte Polenta diventa nell’arco di un brevissimo periodo uno dei difensori più interessanti del campionato, entrando già a venti-ventuno anni nel giro della nazionale maggiore. A maggior ragione, a quel punto, il “buco nell’acqua” rappresentato da Oduamadi viene assorbito e ripagato enne volte dall’esplosione di Polenta: perché una squadra dovrà sì sborsare qualche milione per averne il completo controllo, ma si troverà poi in rosa un campioncino in erba; nel contempo, dall’altra parte, la cessione della propria metà comporterebbe, alla squadra cedente, una notevole plusvalenza.
Certo, per continuare con l’esempio che stiamo facendo e ricollegandoci al fatto che non ci siano solo “pro” in una operazione del genere bisogna anche sottolineare come Polenta oggi sarebbe tutto del Genoa e qualora questo ragazzo dovesse esplodere il Genoa si troverebbe sì con un bel potenziale tra le mani, ma se non ne cedesse la comproprietà oggi questo potenziale sarebbe tutto di sua proprietà e potrebbe decidere al meglio cosa farne (lanciarlo titolare fisso o cederlo e capitalizzarne subito l’esplosione?).
Insomma, pro e contro, come in tutte le cose della vita.
Ma andiamo a conoscerli un pochino meglio, allora, questi ragazzi e parliamo anche di quale potrebbe essere il loro futuro prossimo qualora questo scambio di comproprietà dovesse completarsi.
Iniziamo allora dai giovani Rossoneri: il più conosciuto tra questi è probabilmente Gianmarco Zigoni, 19enne figlio (suo padre Gianfranco giocò in Juventus, Genoa, Roma e Brescia ed esordì anche in nazionale maggiore) e nipote (suo nonno Pierluigi Ronzon giocò in Sampdoria, Milan, Atalanta, Napoli e Lazio disputando anche una gara con la nazionale in quel di Barcellona) d’arte che nacque il 10 maggio del 1991 a Verona per poi crescere nelle fila del settore giovanile del Treviso dove segnò più di cento reti esordendo poi in prima squadra il 26 gennaio del 2009 nel corso di un match giocato e perso contro l’Ancona. Esordio dolceamaro, quello, per il giovane puntero Rossonero: a fare da contraltare alla sconfitta ci pensò infatti una rete realizzata nel corso del match stesso. Cosa ci può essere di meglio, per un attaccante, di un esordio tra i professionisti condito da una rete?
Terminata quella stagione, in cui fece registrare uno score di due reti in diciotto match, Gianmarco venne ingaggiato, il primo luglio scorso, dalla società di via Turati esordendo poi in Serie A lo scorso 28 marzo. Un quarto d’ora di gioco per lui, abbastanza giusto per iniziare a respirare l’aria che tira nel nostro massimo campionato.
Gianmarco Zigoni
Protagonista della vittoria in Coppa Italia Primavera (suo, ad esempio, il goal della sicurezza realizzato nel corso della finale di ritorno disputatasi in quel di San Siro) Gianmarco è già entrato nel giro delle nostre nazionali giovanili, anche se non disputerà gli Europei under 19 che si svolgeranno in Francia proprio nel corso di questo mese.
Attaccante potente e ben fisicato (sfiora il metro e novanta per un’ottantina di chili di peso) Zigoni ha tutte le caratteristiche del centravanti moderno. Il suo futuro immediato, al di là di come si concluderà questo maxi-scambio di comproprietà, non dovrebbe comunque essere né in quel di Milano né in quel di Genova: su di lui si stanno infatti muovendo diverse squadre di Serie B, desiderose di poter rinforzare il proprio reparto offensivo con un giovane di valore. L’Atalanta sembra, ad oggi, la società con più chance di aggiudicarsi il ragazzo in prestito, ma Novara e Varese, che pure con gli arrivi di Cellini ed Eusepi (guarda caso proprio dal Genoa) potrebbe chiudere gli arrivi almeno per quanto concerne l’attacco, non resteranno sicuramente a guardare.
Se Zigoni è già molto conosciuto un po’ lo stesso potremmo dire perMichelangelo Albertazzi: nato il 7 gennaio del 1991 a Bologna il difensore Rossonero è uno dei più interessanti talenti under 19 attualmente presenti in Italia. Calcisticamente cresciuto nelle giovanili del Bologna approda, ancora giovanissimo, in quel di Milano, il tutto dopo aver rifiutato un’offerta da capogiro dell’Arsenal, pronta a strappare, dopo Lupoli e Mannone, un altro gioiello ai settori giovanili italiani. Correva l’agosto del 2007, infatti, quando il club di via Turati ne acquistò la metà del cartellino per la roboante cifra di un milione di euro, lasciando poi il ragazzo a maturare in Emilia. Subito il gennaio successivo, però, la decisione di riscattarne anche la seconda metà, prelevare il giocatore ed aggregarlo immediatamente all propria Primavera, di cui negli anni Michelangelo ha saputo diventare una colonna sino ad ottenere, con la stessa, la vittoria nella già citata Coppa Italia di categoria disputatasi nel corso dell’ultima stagione.
Non solo club per lui, comunque. Essendo ormai da anni uno dei più quotati giovani italiani, infatti, Albertazzi si sta facendo tutta la trafila delle nostre nazionali giovanili, con cui ha già accumulato notevole esperienza. Dopo aver iniziato con l’under 16 Michelangelo ha disputato diversi incontri anche con l’under 17 convincendo poi il tecnico Francesco Rocca ad aggregarlo, solo diciassettenne, al gruppo che si laureò vicecampione europeo under 19 nel corso del torneo disputatosi due estati fa. Non solo: l’anno successivo, solo diciottenne, Albertazzi fece parte della spedizione italiana ai Mondiali under 20, dove risultò essere uno dei migliori in assoluto. Oltre all’argento raggiunto nel corso degli ultimi Europei under 19, poi, Michelangelo ha raccolto una medaglia di egual valore anche ai Giochi del Mediterraneo disputatisi a Pescara lo scorso anno.
Michelangelo Albertazzi
Mancino naturale, Albertazzi è dotato di un fisico non propriamente roccioso, cosa questa che se non gli impedisce di disimpegnarsi con notevoli risultati a livello giovanile potrebbe fargli pagare un qualche scotto nell’impatto con il professionismo, soprattutto qualora giocasse da centrale di difesa, ruolo che tecnicamente è quello che, forse, più gli si addice. La sua duttilità, comunque, lo porta a coprire senza grandi problemi anche il versante sinistro di una difesa a quattro. Avendo solo diciannove anni, poi, è anche auspicabile possa irrobustirsi ulteriormente. Certo è che le speranze di trovare eredi degni di grandi difensori Azzurri passano in buona parte da lui.
Il suo immediato futuro è ancora comunque piuttosto oscuro: il ragazzo avrebbe infatti rifiutato un prestito al Siena, neo retrocesso in Serie B, per trovarsi una sistemazione nel nostro massimo campionato. E se la sistemazione si trovasse proprio in quel di Genova e dopo essere passato in comproprietà ai Grifoni venisse aggregato alla prima squadra Rossoblù?
Meno conosciuto, tra i tre milanisti, è invece Nnamdi Oduamadi: nato il 17 ottobre del 1990 in Nigeria l’esterno offensivo Rossonero approdò in via Turati un anno e mezzo fa, mettendosi subito in mostra con due reti segnate ai Grifoncini per poi affermarsi come giocatore tra i più interessanti della Primavera milanista.
Dotato di grande velocità paga forse un fisico non ancora del tutto formato ed anche lui, come Albertazzi, avrebbe bisogno di irrobustirsi un po’ per fare il salto tra i pro.
Nei giorni scorsi si diceva sarebbe potuto approdare in prima squadra a Milano, ora però, qualora si chiudesse questo maxi-scambio, la sua destinazione per la prossima stagione potrebbe essere proprio Genova. E potrebbe non essere un male per lui: il modulo gasperiniano, infatti, parrebbe confarsi alle sue caratteristiche.
Dei giovani Rossoblù coinvolti nella trattativa ce n’è invece uno, Diego Fabián Polenta Musetti, che, nato il 6 febbraio del 1992 in Uruguay, è già oggi considerato uno dei migliori difensori al mondo della sua generazione.
Cresciuto nelle giovanili del Danubio venne acquistato solo 16enne dal Genoa per la non certo modica cifra di un milione ed ottocento mila euro. Subito aggregato alla formazione Primavera Diego è genoano da ormai due anni e mezzo. Nonostante sia appena maggiorenne, comunque, pare che il suo futuro prossimo sia lontano da Genova: secondo quanto lasciato trapelare da fonti interne alla società, infatti, su di lui si starebbero muovendo diverse società che vorrebbero assicurarsi i servigi del ragazzo quantomeno per il prossimo anno, a titolo temporaneo.
Diego Polenta
Difensore centrale che all’occorrenza si disimpegna egregiamente anche sulla fascia sinistra Polenta, dotato di passaporto italiano, è un ragazzo dal buon fisico che ha forse in una velocità non esattamente irresistibile uno dei suoi pochi punti deboli. Marcatore arcigno, tanto da essere paragonato a Montero, Diego è altresì dotato di una grandissima tecnica di base, che ne fa uno dei difensori più eleganti della sua generazione.
Di Yiadom Boakye Richmond il grande pubblico conosce invece già qualcosa in più avendo esordito con goal nel corso dell’ultimo campionato. Diciassettenne punta ghanese nativa di Accra Richmond detiene il terzo posto come marcatore più giovane della storia della Serie A.
Prima o seconda punta Richie abbina qualità fisico-atletiche di grandissima fattura ad un fiuto del goal raro da trovare in ragazzi così giovani. Essendo solo un 93, poi, ha ancora davanti a sè diversi anni per poter maturare appieno e completare la sua crescita, ma già oggi risulta essere uno dei giocatori più interessanti del panorama giovanile italiano.
Antonino Ragusa, infine, nacque il 26 marzo del 1990 a Messina e dopo esser cresciuto nel vivaio dell’Asd Giardini si trasferì in quel di Treviso, dove disputò tre campionati: uno tra le fila degli Allievi Nazionali e due tra le fila della Primavera.
Lo scorso anno, quindi, venne dato vicinissimo all’approdo al Vicenza ma all’ultimo la trattativa sfumò per via dell’inserimento dei Grifoni, che se ne assicurarono i servigi portandolo con sè nel capoluogo ligure.
Più di centottanta centimetri d’altezza, fisico slanciato, ottimo colpitore di testa, Ragusa è un ragazzo molto interessante che con ogni probabilità dovrebbe partire in prestito per accasarsi in una qualche serie inferiore dove poter accumulare esperienza.
Questi, insomma, i giocatori coinvolti nel maxiscambio che Genoa e Milan starebbero architettando. Ci sono pro e contro come in tutte le cose della vita, vedremo un po’ come decideranno di muoversi le due società nei prossimi giorni e se davvero, alla fine, il tutto andrà in porto.

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