giovedì 30 settembre 2010

Ciao Ronnie


C'è qualcuno, i soliti maggiordomi, che come al solito, al fine di disinformare, sta cercando di far passare come infondata la notizia che darebbe per partente Ronaldinho, probabilmente già a gennaio, destinazione LA Galaxy (da Beckham insomma). L'affare non è concluso ma le possibilità che si concretizzino sono molte. Ronaldinho non si è mai trovato bene a Milano e la partenza di Leonardo lo sta facendo riflettere ancora di più. Nei suoi piani ci sarebbero un paio di anni negli Stati Uniti, per fare cassa e rilassarsi in attesa della sua ultima grande sfida: il mondiale 2014 in casa. Proprio questo, oltre al fatto che Ronnie ha capito che non ci sono margini al Milan, per vincere qualcosa, sta facendo riflettere il brasiliano, che forse preferirebbe tornare già da ora in Brasile per giocarsi le sue carte. Il Flamengo lo vuole. Per ora le cose sono ancora da definire ma la probabilità che Ronaldinho parta (a gennaio o a giugno) sono altissime. E questo a prescindere dal rinnovo o meno del contratto.

Diavolino, non scappare!

La cosa più triste di questa gestione Nano-Fester è quella di aver prodotto una marea sconfinata di imbecilli.
Tra questi il giovane ma già rincoglionito Diavolo1990. Una persona corretta, che viene qui a trolleggiare ma allo stesso tempo mi impedisce (o almeno cerca di ostacolare) non solo di poter commentare sul suo blog (cosa che ho fatto rarissimamente) ma anche di leggere le sue minchiate, caso mai, il giorno dopo mi  venisse in mente di ridicolizzarlo come è successo non molto tempo fa.

Ripeto quanto scritto: "diavolino sei un vigliacco. se vuoi venire a trollare sul mio blog almeno permettimi di visitare il tuo.

sei un povero bimbominchia.

diavolino style."

Vediamo se hai qualcosa da dire.

Grande Grande Grande

martedì 28 settembre 2010

Ajax-Milan. Le pagelle.





Milan


Abbiati 7. senza grosse sbavature e pure bravo in un paio di interventi.

Zambrotta 6. si vede poco ed è già un bene.

Nesta 5. Suarez lo umilia ma non è colpa sua se lo fanno ancora giocare o se lo considerano Beckembauer quando Beckembauer non è e non è mai stato

Thiago Silva: 6 sempre in affanno ma se la cava

Antonini: 5 è scarso ma tutto sommato se la cava visto che se la vedeva con due fenomeni.

Gattuso: 1. il solito inutile.

Pirlo 4 come gattuso ma con i piedi migliori

Flamini. 6 voglioso.

Seedorf l'unica luce.

Robinho. 4 non è mai stato un goleador ma oggi è stato veramente disastroso sotto porta. Meglio lui di Ronaldinho

Ibrahimovic 6. solo per il gol. Viziato da un fallo di mano e forse da un fuorigioco (Di Seedorf).

Boateng 4. ma come si fa?

gli altri sv.


Allegri: 5 Risultato positivo ma squadra informe.






Ajax


Stekelenburg: 8 . Grande intervento sul coatto, sempre ottimo quando chiamato a costruire l'azione con i piedi.


Van der Wiel: 6 può fare molto di più soprattutto avanti, ma strappa la sufficienza per qualche bell'intevento difensivo.


Anderweireld: 6 Senza infamia e senza lode.


Verthonghen:8 A tratti monumentale. L'unico vero fuoriclasse tra i 4 centrali in campo.


Anita: 7 Ottimo finchè è stato in campo


De Zeuw 7: Qualità e quantità.


De Jong: 4. Impalpabile ma soprattutto non si vede mai in attacco.


Enoh: 8 Fenomenale. Altro che Gattuso!


Suarez: 8 un fuoriclasse in stato di grazia.


El Hamdaoui: degno compagno di attacco di Suarez. Sul gol la sua prodezza è offuscata dal gol di Suarez ma forse la cosa più difficile l'ha fatta lui. Presente sempre, aiuta pure in pressing.


Emanuelson. 6 Meglio come terzino che davanti.


Jol 7: Sta costruendo una gran bella squadra che se ha dominato in lungo e in largo contro i "campioni" del Milan.


Arbitro: Brych: 1. Disastroso. Tutto a senso unico. Ibrahimovic per due volte tocca di mano, nessuna amminizione, idem per Robinho (che era già ammonito), troppa "pazienza" per Gattuso che andava ammonito anche prima. Il gol poi è viziato da un tocco di braccio e forse pure dal fuorigioco di Clarenzio. Toglie una vittoria più che meritata all'Ajax.

I nostri rivali in Champions: l'Ajax.

I nostri avversari di oggi giocano normalmente con un 433 che diventa 451 in fase difensiva. Davanti a Stekelemburg la linea difensiva a 4 è composta da Van Der Wiel, Anderweireld, Verthonghen e Anita. Van der Wiel lo conosciamo ormai tutti, credo, occhio ai suoi inserimenti offensivi. L'altro gioiello delle difesa , il belga Verthonghen , in orbita Barcellona, è molto pericoloso sui calci piazzati. Proprio dal Barcellona viene invece la prima alternativa in difesa, l'esperto e sottovalutato Oleguer .
A centrocampo troviamo normalmente il regista De Zeuw, il corridore Enoh e l'incursore De Jong, a mio avviso il più insidioso di tutto il congiunto olandese. Come prima alternativa a centrocampo il gioiellino danese Eriksen. L'attacco infine è composto dalle stelle Luis Suarez (a destra con libertà di svariare), il neo acquisto El Hamdaoui ( di cui sto sentendo parlare troppo poco, occhio, è il loro Ibrahimovic) e l'ala "tattica" Emanuelson, giocatore versatile, capace di difendere ed attaccare con ugual efficacia, che prenderà in consegna uno dei nostri "fenomenali" terzini destri, per poi colpirlo in contropiede, data la velocità stratosferica di cui dispone. La prima alternativa in attacco il serbo Sulejmani, "il nuovo Savicevic", l'acquisto più costoso della storia della Eredivisie.
Una squadra , quella dell'insidioso Martin Jol che sembra aver ritrovato una compattezza e una sicurezza che mancava da anni e che può fare uno sgambetto a chiunque, figuriamoci a noi,

lunedì 27 settembre 2010

La storia si ripete.

Prendo spunto da una discussione nata, per caso, su Screwdrivers per quel che riguarda LE VERE CIFRE degli affari Ibrahimovic e Robinho . Non si tratta di nulla di nuovo e per questo ne approfitto per rinfrescare la memoria a qualcuno.

Da Repubblica, 5 novembre 2002

MILANO - Il caso Lentini è chiuso. Gli imputati sono stati tutti prosciolti per intervenuta prescrizione. La seconda sezione penale del tribunale di Milano, presieduta da Vincenzo Perrozziello, ha infatti archiviato il caso del calciatore Gianluigi Lentini, passato dal Torino al Milan. Un acquisto fatto in parte alla luce del sole, per il resto con un pagamento fuori bilancio: a Gianmauro Borsano, presidente del Torino, andarono infatti, secondo l'accusa, 10 miliardi delle vecchie lire. Soldi mai iscritti in bilancio, dunque in nero. Imputati nel processo il premier Silvio Berlusconi, all'epoca presidente del Milan, Adriano Galliani, amministratore delegato e Massimo Maria Berruti, l'avvocato che perfeziono il contratto di cessione dell'attaccante. Tutti e tre erano accusati di falso in bilancio.

Ma oggi la seconda sezione penale del Tribunale di Milano ha respinto l'eccezione di legittimità costituzionale della legge del falso in bilancio, avanzata, come in altri processi, dal pm Gherardo Colombo. Secondo i giudici infatti né la Corte di Giustizia europea né la Corte Costituzionale possono riscrivere le leggi penali. "I giudici debbono applicare le leggi anche quando possono apparire sgradite o discutibili", ha commentato Ennio Amodio, difensore di Silvio Berlusconi. "L'eccezione dell'accusa - spiega Amodio - mirava a far rivivere il vecchio sistema e a cancellare la nuova legge sul falso in bilancio. Ma la risposta del Tribunale è stata perentoria: spetta al Parlamento legiferare".


Nel contratto ufficiale di acquisto di Lentini depositato alla Lega Calcio si indicava come cifra di pagamento 18 miliardi e mezzo delle vecchie lire. Ma secondo il capo di imputazione altri 10 miliardi sarebbero stati pagati all'allora presidente della società granata Gianmauro Borsano. Circostanza ammessa dallo stesso Borsano e poi verificata attraverso lo svolgimento di rogatorie con la Svizzera. Ricostruiti i passaggi della trattativa, la procura della Repubblica di Milano contestò il reato di falso in bilancio (per Berlusconi e Galliani come amministratori della società rossonera, per Berruti come concorrente esterno). Per quanto riguarda la posizione processuale di Borsano, l'ex presidente del Torino non fu inquisito a Milano, ma a Torino doveva aveva altre pendenze (tra cui la bancarotta) e dove ha poi patteggiato.

Secondo indicrezioni la procura della Repubblica di Milano sarebbe orientata a impugnare la sentenza: questa sezione del tribunale è stata finora l'unica a contrastare la linea dei pm che, nei vari processi che riguardano il premier o persone a lui vicine, avevano finora ottenuto dai collegi giudicanti l'invio degli atti all'Unione Europea con la richiesta di dichiarare la nuova legge italiana contraria ai principi comunitari.






Soldi in nero: patteggiano Gullit, Van Basten e Rijkard(dal Corriere della Sera, 31 gennaio 2002)

L' inchiesta coinvolge anche campioni di rugby, hockey e volley

MILANO - La Procura scatta in contropiede e insacca tre patteggiamenti nel processo al «Milan degli invincibili». Gli avvocati di Marco Van Basten, Ruud Gullit e Frank Rijkard hanno depositato ieri una richiesta di limitare a tre mesi, con la condizionale, la punizione giudiziaria per una frode fiscale. I tre campioni olandesi, che tra gli anni ' 80 e ' 90 regalarono ai tifosi rossoneri un ciclo di vittorie irripetibili, sono imputati di aver ricevuto dal Milan, attraverso complicati passaggi su conti esteri, circa 67 miliardi di lire (oltre 34 milioni di euro), di redditi non dichiarati. Il dribbling fiscale ipotizzato dai pm milanesi avrebbe fruttato 41 miliardi di lire a Van Basten, 18 miliardi a Gullit, 8 miliardi e 300 milioni a Rijkaard. La Procura, con il pm Bruna Albertini, si è già schierata a favore delle richieste di patteggiamento, che prevedono anche una multa di 1.549 euro per ciascuno dei tre ex calciatori. L' accordo tra accusa e difesa dovrà essere ratificato dal giudice Fabio Paparella, che è chiamato anche a decidere se meritino il processo altri 26 imputati, tra cui il manager Adriano Galliani. Il magistrato, ieri, ha rinviato l' udienza all' 11 aprile, motivando la sospensione con l' ormai prossima attuazione della nuova legge sul falso in bilancio, che dovrebbe annullare il reato societario. Ai tre ex calciatori olandesi gli avvocati Fabio Belloni e Bruno Gangemi avevano spiegato che il processo restava tutto da giocare. Van Basten, Rijkaard e Gullit hanno però preferito chiudere subito la partita giudiziaria, per evitare i rischi e le incertezze di un lungo confronto con la Procura. Il patteggiamento non ha ripercussioni dirette sulle vertenze con il fisco, che dipendono dal ministero delle Finanze. L' inchiesta sui soldi in nero ai giocatori era partita nel ' 96 da un blitz a Londra. Nell' ufficio di un avvocato inglese i magistrati di Mani Pulite sequestrano documenti e conti bancari di 64 società «off-shore»: ditte estere, con sede in lontani paradisi fiscali, che per i pm avrebbero funzionato come «tesoreria occulta» del gruppo Fininvest. Tra le carte intestate a due società (News and Sport Time; Sport Image International Limited), compaiono cifre consistenti: tra il ' 91 e il ' 94 quelle due ditte hanno mosso circa 122 miliardi di lire (oltre 60 milioni di euro). I versamenti sono giustificati da contratti per lo «sfruttamento dei diritti d' immagine», ma nelle annotazioni interne si legge una motivazione diversa: «compensi extra-ingaggio». Dopo mesi di lavoro, la Guardia di Finanza ritiene di poter decifrare le sigle che coprirebbero i beneficiari: un elenco di atleti del gruppo Fininvest (calcio, hockey, rugby e pallavolo) indicati con le ultime due lettere del nome e del cognome. «Noio» starebbe per Stefano Eranio, «Anic» per Dejan Savicevic e lo stesso codice varrebbe per Franco Baresi, Paolo Maldini, Jen Pierre Papin, De Napoli, Lentini, Panucci e Tassotti. Sotto inchiesta finiscono così anche i pallavolisti Zorzi, Lucchetta, Bertoli e Galli; l' hockeysta Konder e i rugbysti Dominguez, Pardies, Gomez e Williams. Per la Fininvest, risponde Giancarlo Foscale, presunto beneficiario del conto All Iberian, ritenuto la cassaforte centrale. Galliani deve poi rispondere di altri 57 milioni di dollari utilizzati dal 1992 al 1994, secondo l' accusa, per coprire le perdite del Milan. Per gli atleti, l' ipotesi di reato è la semplice evasione delle tasse. Solo per i tre olandesi, che vinsero due coppe dei Campioni con Sacchi e tre scudetti di fila con Capello, l' intervento di altre due società «off-shore» ha fatto scattare la più grave accusa di frode fiscale. Proprio Van Basten sarebbe al primo posto per i compensi in nero, seguito dall' italiano Stefano Lentini, che in aggiunta ai compensi ufficiali avrebbe ottenuto altri 25 miliardi di lire in nero. Paolo Biondani.
IL MIO COMMENTO: La "coinvidenza" straordinaria è che  nel caso Lentini la cifra pagata in nero è intorno al 40% del totale. Corsi e ricorsi storici. Poi ognuno creda quello che vuole ma davanti a precedenti di questo tipo si deve essere davvero ottusi per continuare a credere a Galliani.

domenica 26 settembre 2010

3 punti d'oro ma il gioco latita



Tre punti d'oro perché presi contro una diretta concorrente che in questo momento aveva bisogno di punti anche più di noi. Il gioco latita, la condizione fisica, probabilmente anche. Gol risulutore di Ibra che però continua a sembrare spaesato nel ruolo di unica punta centrale. Qualche progressino si vede ma niente di più. Una partita soporifera tanto che , lo confesso, mi sono addormentato e me ne sono perso una buona parte.
L'Inter ha perso contro una grande Roma. Non è una buona notizia. Sarebbe stato meglio un pareggio per noi. Con la Roma possiamo rivaleggiare, forse, con l'Inter sicuramente no.

sabato 25 settembre 2010

Verso Milan-Genoa


Correva l'anno 1913. Quasi 100 anni fa. Una vita e forse anche due fa. Il Milan era una delle squadre più titolate  d'Italia ( 3 scudetti) ma a causa della recente scissione da cui era nata l'Inter (che vinse il suo primo scudetto nel 1909-10) e soprattutto a causa del dominio della Pro Vercelli (5 titoli in 6 anni dal 1908 al 1913) era caduto un po' "in disgrazia" (due secondi posti e un terzo posto). In questo breve lasso di tempo, dal 1909 al 1913 la carriera rossonera del leggendario Renzo de Vecchi, cresciuto in un altro club milanese dell'epoca, l'Ausonia, ma trasferitosi giovanissimo, 15 anni, al Milan, debuttando subito ed esordendo in nazionale il 26 maggio 1910, il più giovane esordiente in nazionale di sempre, forse. Forse perché il record potrebbe appartenere a Rodolfo (o Pietro Antonio!) Gavinelli: paradossi e misteri e soprattutto fascino del calcio pioneristico. Ma questa è un'altra storia, torniamo a noi.
De Vecchi dunque gioca nel Milan solo fino all'età di 19 anni per poi passare al Genoa, il Real Madrid dell'epoca, per la cifra record di 24.000 lire!
Ora le cose sembrano tornate come quasi 100 anni fa, come un circolo che si chiude. Certo il Genoa non è più (o ancora) il club più ricco e potente della Serie A ma è uno di quelli che ha più disponibilità economiche e spende di più (e meglio) sul mercato. Certo ancora non ci ha portato via Pato e forse mai lo farà come fece con De Vecchi, però , però, il Milan nei confronti del Genoa è tornato in qualche maniera subalterno. Amelia, Boateng, il Papa sono loro scarti accolti da noi come salvatori della patria, per allestire la rosa abbiamo bisogno del loro aiuto, anche economico: è il segno del cambio dei tempi. Come un circolo che si chiude.
Ed è per questo che la partita di oggi è speciale, quasi un derby. Un po' vintage.

Milan (4-3-3):  Abbiati; Zambrotta, Nesta, Thiago Silva, Antonini; Gattuso, Seedorf, Flamini; Boateng, Ibrahimovic, Ronaldinho.
A disposizione: Amelia, Abate, Sokratis, Yepes, Pirlo, Robinho, F.Inzaghi
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Ambrosini, Pato, Bonera


Genoa (3-4-3): Eduardo; Chico, Dainelli, Ranocchia; Rafinha, Veloso, Rossi, Criscito; Palacio, Toni, Mesto.
A disposizione: Scarpi, KaladzeMoretti, Milanetto, Rudolf, KharjaSculli. All.: Gasperini
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Jankovic, DestroPalladino

Grande Diego: "Leo non ha avuto il culo che ho avuto io nel Mondiale dell'86 in Messico."

venerdì 24 settembre 2010

Su Allegri



Si sentono già voci contrarie ad Allegri. A mio avviso non hanno senso perché:

1) siamo solo alla quarta di campionato

2) siamo solo alla quarta di campionato e Allegri si sa che parte lento

3) non mi sembra che siamo poi messi così male in classifica, anzi

4) non possiamo competere con l'Inter

5) non mi sembra che Allegri abbia fatto errori particolari. Chi evoca Oduomadi, Strasser, Merkel, Abate non ha il senso della realtà perchè:

6) non possiamo competere con l'Inter né con Gattuso-Seedorf-Pirlo-Ambrosini né con Boateng-Flamini-Abate-Strasser-Merkel: non ci prendiamo in giro.

7) Se arriviamo secondi è grasso che cola

8) non pensiamo che solo perché l'anno scorso siamo arrivati terzi, ora con Zlatan, Binho, Boa e Papa arriviamo (almeno) secondi. L'anno scorso per molti (Ambrosini, Antonini, Borriello, Ronaldinho, Thiago Silva) è stata un'annata super che difficilmente potranno ripetere, così come chi si è comunque ancora difeso ma che inevitabilmente vedrà peggiorare ancora il suo rendimento (o la sua salute) vista l'età. Già l'anno scorso abbiamo raschiato il barile. Ora non c'è più nulla da raschiare.

9) abbiamo fatto un  mercato ad-minchiam

10) prima che qualcuno se ne accorga stanno facendo uscire in tutta fretta e furia questa cacata.

giovedì 23 settembre 2010

Borriello: "al Milan rigori me li davano"





(ANSA) - ROMA - 'Al Milan queste cose non mi sono capitate, certi rigori me li avrebbero senz'altro fischiati'. Cosi' Borriello sugli arbitri.'Adesso ho capito la differenza che c'e' tra stare al Milan e alla Roma ma siamo una grande squadra e sapremo ripartire'. A incidere nella sconfitta del Rigamonti per l'ambiente giallorosso e' stata la pessima direzione di gara dell'arbitro Carmine Russo. 'E pensare che quando giocavo col Milan mi chiedeva anche la maglia a fine gara'.


IL MIO COMMENTO: Figuriamoci. Ti davano pure quelli che non c'erano. Chissà a superpippa quanti gol in meno avrebbero convalidato!

E mentre noi "si parla" la capolista se ne va...

Scusate il "toscanismo" ma era una citazione di Allegri. Non che lo ritengo responsabile nonostante alcune scelte scellerate (Gattuso, Abate, etc...). L'attacco è sterile e scollegato dal centrocampo che comunque non copre la difesa che soffre e continua a prendere gol, Nesta o non Nesta, nonostante un inizio di stagione super per Briciolina di Pane che ci ha salvati da autentiche Waterloo in più di un'occasione.
Il problema è che dopo gli acquisti di Ibra e Robinho si è parlato troppo di loro e poco del resto della squadra che continua ad avere problemi seri di organico ed ha ancora un anno in più sulle spalle.
Invece no mi lamenterei troppo delle parole di Acciuga di ieri sera: è giusto che quando le cose vanno male l'allenatore dimostri ottimismo (faceva così pure Leonardo l'anno scorso) e che quando invece le cose vanno molto bene faccia il pompiere.
Intanto però l'Inter macina un gran gioco, anche meglio dell'anno scorso, e punti. E' già siamo a -5 alla quarta giornata.
Brava Lazio, grande Hernanes (ed evito di fare commenti sul perché non è stato preso, ma è proprio il giocatore che ci servirebbe), Floccari, e dico Floccari, non Fernando Torres,  si è preso gioco di Gattuso numerose volte: siamo patetici. E a mio avviso, come scritto ieri, a schierare quella formazione senza Rocchi e Zarate dal primo minuto Reja ci ha fatto un favore. Alla fine , con questo Milan, un punto all'Olimpico è oro.
Il rischio era che l'aquila ci cacasse in testa.
Occhio alla Juve stasera: la partita promette di essere molto bella.

mercoledì 22 settembre 2010

Verso Lazio-Milan




A mio avviso , se sarà confermata la scelta di Floccari unica punta, sarà un vantaggio per il Milan.

Un 4312 con due punte veloci come Rocchi e Zarate ed Hernanes a rimorchio sarebbe stato molto più pericoloso. Così invece sarà più difficile per loro farci male in contropiede.

Spernacchiati dal Catania


Ora, capisco mettere in guardia la propria squadra, tenere a bada l'euforia. Ma un tempo schiaffi del genere nessuno si sarebbe mai sognato di darli al Milan. Umiliati. Prima sul campo e poi fuori. Com'è giusto che sia.

lunedì 20 settembre 2010

Arrigo Sacchi, un uomo


Sacchi: "Nessuno può togliermi il diritto di essere onesto"

L'ex tecnico rossonero Arrigo Sacchi torna sul battibecco scaturito poco dopo la fine della partita di Champions League Milan - Auxerre, al microfono di gazzettatv.
"Il mio non era un battibecco, non ho litigato con Ibrahimovic così come non ho mai litigato con nessuno in tutta la mia vita; certo, ci sono rimasto male, mi è dispiaciuto anche perché io sto facendo solamente il mio lavoro, da molti anni a questa parte, e mai nessuno si è comportato in questo modo."
"C'è stata sempre molta stima e rispetto; inoltre essendo del ramo, le mie erano solamente critiche tecniche verso un calciatore di grande valore, straordinario il quale, quando riuscirà a sfruttare le sinergie della squadra e a muoversi con i compagni, probabilmente potrebbe diventare il più grande calciatore del mondo."
"Finché non farà questo, nessuno mi potrà togliere il diritto di essere onesto con chi mi ascolta e con me stesso."  

IL MIO COMMENTO: Non ha mai litigato con nessuno in vita sua: quindi neanche con Van Basten. La bufala del secolo smentita, per l'ennesima volta. Ma non era di questo che volevo parlare. Quello che voglio dire è che quando si è uomini, anche quando , sbagliando, si lavora per un indagato per strage, con ogni probabilità in buona fede, si può mantenere la dignità e continuare a dire quello che si pensa, anche se scomodo, anche se sgradito al proprio datore di lavoro, che su Ibrahimovic ha investito molto, soprattutto in termini di popolarità.

Comprami Ibra



N.b. Se il video si dovesse interrompere usando Chrome o Internet Explorer riprovate con Firefox.
Grazie a Mr Sarasa per la segnalazione.

C'è chi sta peggio.

Oggi ho subito un piccolo intervento chirurgico. Niente di grave, c'è chi sta peggio di me.
In fin dei conti ho più punti io sulla schiena che il Milan in campionato!

INIZIA IL CAMPIONATO (VERAMENTE). LE ANALISI DELLE NOSTRE RIVALI:2) LA JUVENTUS



La vera regina del mercato, a mio parere, per qualità, quantità e rapporto qualità/prezzo dei giocatori che ha preso.
Ha potenzialmente cambiato 7 titolari (Bonucci, Motta e Traorè in difesa, Aquilani,Krasic e uno tra Lanzafame, Pepe e Martinez a centrocampo, Quagliarella in attacco. oltre a Storari in porta) migliorando non poco il livello medio della rosa dell'anno scorso, ringiovanento e pure mettendo ordine e riequilibrando i reparti adeguandoli alle esigenze di Del Neri, dopo un periodo di idee confuse e poco chiare. Se l'anno scorso eravamo piuttosto scettici sulle sue reali possibilità di competere per il titolo, nonostante la maggior parte della stampa pensasse l'esatto contrario, quest'anno ci sembra veramente la più seria candidata al ruolo di anti-Inter.
Ha forse poche certezze ma un enorme potenziale: gente come Bonucci, Traorè, Aquilani, Krasic, Lanzafame, Martinez, Pepe, Quagliarella ma anche i "vecchi" come Del Piero, Marchisio, De Ceglie, Amauri, Iaquinta, Melo... se trovano l'annata giusta possono competere con tutti.

Analizzando reparto per reparto c'è da dire, prima di tutto, che sulla carta il terzetto formato da Buffon, Storari e Manninger è il migliore del campionato. Anche in caso di assenza prolungata di Buffon i due sostituti danno buone garanzie.
La difesa finalmente è un reparto completo sia centralmente che sulle fasce, con buoni rincalzi e ottimi titolari. In particolare la coppia centrale Bonucci-Chiellini sembra molto ben assortita. Sulle fasce a mio avviso Motta  e Traorè hanno qualcosa in più rispetto alla concorrenza. Grygera, Legrottaglie, De Ceglie, Rinaudo, Grosso,  senza dimenticare l'ottimo Salihamizic sono alternative all'altezza.
A centrocampo , probabilmente il reparto migliore e forse il migliore del campionato c'è abbondanza e qualità. Al centro Felipe Melo, Marchisio, Sissoko, Aquilani rappresentano un ottimo ventaglio di scelta per Del Neri e sulle fasce le cose non sono molto diverse: Krasic, i sottovalutati Pepe e Lanzafame, Martinez e lo stesso Salihamizic (oltre a Quagliarella in caso di emergenza).
L'attacco infine pur primo di una vera stella (attuale) di prima grandezza vede comunque in Amauri e Quagliarella due uomini capaci di portare la Juve al titolo con Del Piero e Iaquinta ottime alternative.
Forse a livello numerico un centrale di centrocampo e/o di difesa non avrebbe fatto male, come un'altra prima punta, ma comunque l'organico, se non dovesse avere un numero di infortunii fuori dalla norma, ci sembra veramente competitivo.

Auguri Leo, auguri Saverio.

DARE TEMPO AD ALLEGRI, HA ATTENUANTI

Eravamo e siamo la seconda forza del campionato quindi abbiamo l'obbligo di contendere lo Scudetto all'Inter ma non l'obbligo di vincerlo, lottare per riprendercelo sì però. Qualsiasi rendimento inferiore vedrà, com'è giusto che sia, in Allegri il primo responsabile.

Questo lo dico non perché sia un berluschino che para il culo al Grande Capo mandando alla gogna i vari allenatori ma lo dico perché la rosa è più forte di quella che aveva Leonardo e perché non si possono sempre trovare scusanti ad allenatore e giocatori dando la colpa alla dirigenza e alla proprietà. E' molto pericoloso garantir loro sempre questa sorta di impunità. Se perdi col Cesena e pareggi in casa col Catania la colpa non è di Berlusconi, questo deve essere chiaro. Allegri deve trovare il modo di sfruttare appieno il potenziale della squadra, che non è stata costruita con grande logica ed è quindi un puzzle complicato da comporre, ma non è certo inferiore a Cesena e Catania.

Detto questo 
è odioso che in giro (nel reale come nel virtuale) qualcuno chieda già la testa di Allegri o comunque lo bocci quasi senza appello. E' odioso che il grande male venga sempre e comunque visto in Pirlo e Seedorf che non giocano peggio di altri (vedasi Bonera o Abbiati). Mi dite chi cavolo doveva giocare a centrocampo ieri sera con Flamini ancora fuori per infortunio? Gattuso? Merkel? Strasser? Ma per piacere su, siamo seri. Il più presentabile della Primavera ha fatto la figura che ha fatto Oduacoso nel finale contro il Catania, cioè una figura di merda. Ne abbiamo cinque arruolabili a centrocampo (lo Jankulovski biondo fatico a contarlo): Gattuso, Ambrosini, Pirlo, Flamini, Boateng. Pensate che il Mister possa entrare nello spogliatoio e dire: "Andrea e Clarence voi due mi potete tornare utili solo nel turn over e tu Rino sei finito quindi giocheremo con Matthieu e Prince, prima riserva Ambrosini e poi forse Abate". Questi abbiamo e con questi dobbiamo giocare. Avevo già pronosticato un uso massiccio di Pirlo-Seedorf come con Ancelotti e Leonardo. Era chiaro sarebbe stato così. E sarà così per qualunque allenatore finché la proprietà non prenderà una coppia Ibra-Robinho anche lì in mezzo. Una coppia di mediani di indiscusso valore che facciano dire ai due senatori: "ok, ci facciamo da parte e andiamo a giocare da un'altra parte". Volete che si facciano da parte per Strasser o Abate? Boateng ha sfruttato ottimamente le due occasioni che gli sono capitate. Se continuerà così non farà la fine di Gourcuff e Flamini. E' il campo che parla, non il comitato, che non esiste.
Comunque Allegri non può far giocare Ibrahimovic a destra, anche se non per tutti i novanta minuti, solo perché dobbiamo sempre e comunque far giocare Ronaldinho nella sua mattonella a sinistra mantenendo il 4-3-3. Non si può nemmeno chiedere a Inzaghi di fare il Borriello apri-spazi. Deve tirare fuori i coglioni il livornese e non avere paura di quello che potrebbe dire o non dire Berlusconi se facesse fuori il Gaucho (il quale, intendiamoci, anche ieri ha fatto un assist pazzesco ma per me resta un lusso per la nostra squadra). Con Ibrahimovic-Inzaghi o rispolveri il 4-3-1-2 o ti butti su un sano 4-4-2 anti-spettacolo capelliano, con a sinistra magari Jankulovski che in mezzo forse è ancora sopportabile oppure metti Boateng largo a sinistra e Abate a destra. Tra Pirlo, Seedorf e Ronaldinho non ne farei giocare più di due ma ieri aveva l'attenuante della contemporanea assenza di Robinho e Pato, concediamogliela. Allo stesso modo non si può farsi sempre e comunque uccellare nelle ripartenze con Nesta solo contro due e Antonini che insegue da dietro i ficcanti avanti avversari. Non si può nemmeno avere un centrocampo in cui Seedorf e Boateng lasciano spessissimo Pirlo a fare il lavoro sporco d'interdizione, occupandosi più di offendere che di difendere. E l'olandese non ha più i polmoni per svolgere un compito del genere. Certo, il Mister poco può senza terzini che saltino l'uomo e crossino dal fondo così come poco può fare se l'unica vera prima punta rimasta è Inzaghi e manca il lungagnone ma deve comunque trovare il modo per far rendere la squadra per quello che è il suo valore ottenendo almeno il secondo posto. Lo ripeto, il 4-3-3 non è un obbligo. Non è un obbligo nemmeno vincere divertendo. E' un obbligo battere il Catania in casa invece. Leonardo è riuscito a ottobre a trovare la quadratura del cerchio arrivando poi terzo com'era nelle corde di quella rosa, diamo ad Allegri almeno lo stesso tempo ricordandoci che i nuovi acquisti sono arrivati venti giorni fa ed ha avuto ben pochi allenamenti per costruire la squadra. Lui l'aveva pensata con Borriello o Huntelaar, non dimentichiamocelo. 
postato da:adamos8181 

domenica 19 settembre 2010

Siamo talmente scarsi che non riusciamo nemmeno a vincere rubando.








Nelle immagini, nonostante la risoluzione non altissima, ma queste ho trovato, si vede chiaramente che mentre il pallone si stacca dal piede di Ronaldinho tra Inzaghi, o meglio tra la sua proiezione, e Capuano c'è luce. Piccola, ma c'è. In questo video, preso da Youtube, che credo tagli pure qualche fotogramma, l'immagine che ho preso è appena due fotogrammi dopo quella presa da Sky come fermo immagine, in cui Ronaldinho appena sta iniziando a toccare la palla, quando invece il passaggio si perfezione nel momento in cui la palla si stacca dal piede, come avrebbe dovuto.
Non voglio fare prediche a Sky: sappiamo che , come la Gazzetta dello Sport, non farebbe nulla per indispettire un solo loro cliente-tifoso del Milan (mentre dei tifosi del Catania, chi se ne frega...).
Però... però siamo al cospetto di una manipolazione.
Non me la prendo neanche con gli arbitri. Era una valutazione difficile da prendere, però, però, dopo il comunicato della scorsa settimana forse la decisione è stata un pò difficile. E questa delle bandierine che devono rimanere abbassate è una brutta storia che ricorda e continua a perpetrare quella di Meani e di Calciopoli. Una brutta pagina. L'ennesima.

Per parlare della partita basterebbe fare una citazione, oggi, di Elbonito:

"è incredibile, siamo tutti in estasi per boateng, che non è altro che un onesto centrocampista che seplicemente corre, si fa il culo, contrasta e ci mette l'anima. quello che fanno il 99 % dei centrocampisti, solo che quasi tutti i nostri rappresentano quell'1% che non corre e gioca solo perchè è un senatore dello spogliatoio!

siamo nella merda, singori!"

sabato 18 settembre 2010

Intervallo Musicale

Milan-Catania. L'ultimo precedente come monito

Bravo Leo



Riporto qui l'intervista rilasciata da Leonardo sulla Gazzetta evidenziando quello che secondo me ha detto di più significativo e interessante.


MILANO, 18 settembre 2010 - "Bello". Leonardo Nascimento de Araújo lo ripete spesso mentre parla dei suoi ragazzi su una panchina del Parco Sempione in faccia all’Arena. Prime foglie gialle sui viali. Ha gli occhi di una maestra innamorata della sua ultima classe. "Thiago Silva aveva bisogno di certezze, indicazioni. L’Europa non è facile per un difensore brasiliano dai piedi buoni. Abate e Antonini dovevano fare il salto mentale, crederci: io posso. Bello vedere Antonini in Nazionale. Borriello aveva bisogno di spazio. Dida non diceva una parola, ma lavorava come un matto. Bello. Silenzio influente quello di Pirlo. Ambrosini, al primo anno da capitano, ci ha trascinati. La personalità di Seedorf. Ronaldinho aveva recuperato energie ed entusiasmo, ogni tanto un calo, allora gli dicevo: ehi... E ripartiva. Pato alla prima stagione vera da titolare, tra infortuni, problemi. Il ritorno di Nesta dato per morto. Bello. All’esterno appaiono campioni, visti dall’interno sono ragazzi con la loro sensibilità, le loro fragilità. Guidarli è stata un’esperienza umanamente entusiasmante, gratificante. Bello". Anche per questo allenerà ancora. In Inghilterra forse.
Leonardo, com’è stata l’estate?
"Ho finito il Master a Coverciano, ho staccato seguendo il Mondiale da lontano e mi sono fatto 40-50 giorni di vacanza come mai in vita mia. Dal Brasile e Ischia".
Pensavamo di vederla c.t. o nella macchina organizzativa del Mondiale 2014.
"Avevo dato la mia disponibilità. La sola che ho dato, senza specificare il ruolo. Sarà un Mondiale particolare per il mio Paese, l’occasione per agganciare il nostro calcio arretrato alla crescita di un Brasile che è la nona economia al mondo e diventerà la settima. Ma la mia disponibilità è rimasta lì. Mai parlato con nessuno".
Allora?
"Commenterò la Champions per Sky inglese e Canal Plus. Quest’anno farò base a Milano e ruoterò tra Londra, Parigi e Rio. Studierò calcio. Partite, ma anche libri. Voglio crearmi un mio archivio, un mio bagaglio professionale. Al Milan, per inesperienza, ho dovuto anche improvvisare. In fondo, la prima partita che ho seguito con occhi da allenatore è stata nel maggio 2009. Ora voglio definire un metodo mio su ogni fronte: rapporto con la squadra, società, stampa... Chi assumerà Leonardo, comprerà un metodo di lavoro".
Chi assumerà Leonardo?
"Vorrei l’Inghilterra, dove il ruolo di manager consente una gestione complessiva del prodotto sportivo. Sarò spesso in Inghilterra quest’anno".
Chiamasse Moratti?
"Ci conosciamo da anni. Incontri sempre affettuosi e disinteressati. In nessun’altra lingua esiste un concetto nitido come il vostro mai dire mai...".
Scrupoli da ex milanista?
"Il Milan per me è stato tanto: giocatore, dirigente, allenatore. A un certo punto dei 13 anni rossoneri ho pensato che il Milan fosse la mia eternità. Invece ho chiuso. Quest’anno mi servirà per cambiare pelle, per vedere le cose con occhi neutri. Non da milanista".
Leonardo all’Inter. Come la prenderebbe Galliani?
"Rispetterebbe la mia decisione come ha rispettato quella di rescindere con il Milan".
Leonardo, 41 anni, 13 passati al Milan. Afp
Leonardo, 41 anni, 13 passati al Milan. Afp
Non è stato Berlusconi a cacciarla perché giocava male?
"Due cose chiare. Prima: non me ne sarei mai andato dopo 13 anni per ragioni tattiche. Anche perché il Milan oggi gioca come prima. Secondo: sono io che ho deciso di andarmene, io ho rinunciato a un anno di contratto per lasciarci nel migliore dei modi. Me ne sono andato per ragioni di incompatibilità di carattere e di stile. Sono tutte cose che ho detto anche a lui. A Narciso tutto quello che non è specchio non piace".
L’ultima volta che vi siete parlati faccia a faccia?
"Roma-Milan, a marzo".
Sorpreso che, alla presentazione di Allegri, Berlusconi sia stato così duro contro di lei?
"Non so perché parli tanto di me. Dentro di lui dev’esserci qualcosa che non è a posto".
Berlusconi dice che, da mister, avrebbe vinto lo scudetto.
"Il 'te l’avevo detto' dopo che le cose sono andate male è un giochino un po’ banale".
Lei lo avrebbe vinto lo scudetto con Pato e Nesta sani?
"Se l’infortunio di due giocatori frena la squadra significa che  non ha un organico da scudetto. Io non recrimino".
A inizio stagione non le avevano promesso rinforzi?
"No. Io accettai la politica della società che prevedeva cessioni importanti e acquisti se possibili. Kakà non è stato ceduto per ragioni tattiche. E’ stato mollato Ancelotti, un vincente. In un periodo di disamore di Berlusconi e di distanza, i giocatori hanno dato tutto e di più. Eccezionali: i vecchi che avevano mille ragioni per non fare e i giovani per il loro entusiasmo. E hanno portato il Milan in Champions. Splendidi. I ragazzi mi hanno dato emozioni più belle del trionfo al Bernabeu".

Allegri invece ha avuto Ibrahimovic e Robinho.
"E Boateng, gran giocatore. Però non recrimino. Ripeto: accettai la politica della società. Però sono stati loro a chiedermi di allenare. E tanto".
Come lo vede Allegri?
Non ha un compito facile.Deve augurarsi che stiano tutti bene. Io spero che gli lascino tempo e spazio. Altrimenti tra un anno dovrà arrivare un altro. Non è da Milan cambiare un allenatore all’anno".
Quanto ha cercato di trattenerla in panca Galliani? [
"Galliani lavora per il Milan 24 ore su 24, vive di Milan. Ho per lui un rispetto infinito. Mi ha permesso di studiare da dirigente accanto a lui, ho sempre sentito la sua stima. E c’è tanto di suo nella mia panchina rossonera. Alla fine ha rispettato le mie scelte".
Il più grande di tutti i tempi?
"Lasciamo stare Pelé e Maradona nel loro olimpo. Tra quelli che ho visto giocare io, il più grande è stato Ronaldo".
Chi vince lo scudetto?
"L’Inter è ancora la favorita per quello che ha fatto nelle ultime stagioni, ma quest’anno vedo molto più equilibrio e più squadre in lotta".
Mourinho?
"Un esempio di lavoro. Non vince per caso. Dietro le sue brillanti conferenze stampa c’è tanto sudore".
Per come lo conosce, si meraviglierebbe di vedere Kakà all’Inter?
"Per come lo conosco, mi meraviglierei se lasciasse il Real senza aver vinto nulla".
La Juve fatica?
"L’impressione è che abbia un programma a lungo termine. Serve pazienza. Diego? Non ha trovato empatia a Torino".
La Roma?
"Ha la forza della sua logica di gioco. Non mi aspettavo il ritorno di Adriano. In Brasile stava bene. Forse ha voluto raccogliere la sfida rimasta in sospeso in Italia".


L’Italia di Cassano e Balotelli?
"Mi piacciono i giocatori così. Non è facile essere Balotelli nella nostra società. La vita è fatta di azioni e reazioni. Di Mario si considerano quasi solo le reazioni. Allenarlo e aiutarlo a crescere sarebbe una bella sfida".
Sui viali del Parco Sempione, Leonardo ha riscoperto il piacere della corsa. "Non quella frenetica dell’allenamento. La corsa lunga e lenta. Dopo un’ora, non mi fermerei più". Corre lentamente, ha fatto di Milano il suo baricentro per vivere meglio i sentimenti privati e legge l’ultimo Coelho, "Aleph". "Un viaggiatore sulla Transiberiana spiega che la vita è un passaggio da una carrozza all’altra: dall’estetica, all’etica alla spiritualità. Bello". Leonardo Nascimento de Araujo è in viaggio verso il suo futuro. Un peccato non averlo più a bordo del nostro calcio.
Luigi Garlando

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