mercoledì 10 dicembre 2014

I numeri della disastrosa gestione Inzaghi

E peggiorano sempre di più. Potremmo dire che più si va avanti e più si vede la mano di Inzaghi. Il video qui.

lunedì 8 dicembre 2014

"Difficile essere più forti di questo Milan"



L'ha detto superpippa. Giuro. Difficile ma non impossibile se hai campioni come Antonelli e Sturaro, evidentemente.

venerdì 21 novembre 2014

Se non scriviamo...

Se non scriviamo è perché non c'è niente da scrivere. Ma proprio nulla. Anche l'andamento altalentante , ma tendente al negativo, non fa che confermare quanto di negativo, appunto, abbiamo sempre detto. Non è qualche vittoria ogni tanto a farci cambiare idea e ovviamente ,ancor meno, qualche sconfitta. La classifica parla abbastanza da sola e non c'è alcun motivo per essere ottimisti. Intanto il mercato di riparazione si avvicina e neanche da questo punto di vista arrivano segnali incoraggianti. Vediamoci il derby, lo scorso anno fu una magra consolazione. Chissà quest'anno.

venerdì 31 ottobre 2014

50 anni di van Basten, Sacchi alla Gazzetta: “Non lo avrei cambiato con nessuno, gio­ca­va con la squa­dra e per la squa­dra



Da Milannews

Anche Arrigo Sacchi, che lo allenato per diversi anni al Milan, ha fatto gli auguri a Marco van Basten per i suoi 50 anni attraverso la Gazzetta dello Sport: “In­tan­to, au­gu­ri a un gran­dis­si­mo gio­ca­to­re e un gran­de in­ten­di­to­re di cal­cio. Chie­si a lui di Snei­j­der e Rob­ben per il Real. Mi fa­ce­va ar­rab­bia­re. Gli di­ce­vo che era me­teo­ro­pa­ti­co, mi chie­se che cosa vo­le­va dire. Ma non lo avrei cam­bia­to con nes­su­no. Al­cu­ni anni fa per i 20 anni dell’era Ber­lu­sco­ni mi disse: ‘Ora ho ca­pi­to quan­ti pro­ble­mi ho crea­to’. E io: ‘Se ti può con­so­la­re, me ne hai ri­sol­ti tanti’. Aveva un ca­rat­te­re biz­zar­ro ma un gran­de ta­len­to. Gio­ca­va con la squa­dra e per la squa­dra, caso raro nei ta­len­ti. All’ini­zio pen­sa­va aves­si­mo l’anel­lo al naso: se aveva male a un dente an­da­va in Olan­da. Gli dissi: ‘Noi era­va­mo cam­pio­ni del mondo quan­do voi an­co­ra era­va­te sott’acqua’. Sa­reb­be un gran­dis­si­mo al­le­na­to­re: in pan­chi­na fa il cal­cio più si­mi­le al mio. La fa­mo­sa frase ‘o Van Ba­sten o io’ non l’ho mai detta. Sono an­da­to via perché lo stress mi uc­ci­de­va e non vo­le­vo la­sciar­ci la pelle. Il primo anno Marco disse qual­co­sa di cri­ti­co sui di me e sui gior­na­li uscì ‘Van Ba­sten con­tro Sac­chi’. La set­ti­ma­na dopo gio­ca­va­mo a Ce­se­na. Non dissi nulla e lo man­dai in pan­chi­na: ‘Visto che sai molto di cal­cio, vieni in pan­chi­na con me’”.

lunedì 27 ottobre 2014

Il club più titolato al mondo.

Da Milan Night.

Chiariamolo subito, per correttezza. Il Milan ha smentito di avere chiesto di inserire le wildcard per la Champions league. Però le parole attribuite al dirigente Gandini hanno fatto il giro d’Europa. E hanno suscitato molti commenti. Nella maggior parte di indignazione. Nessuna richiesta ufficiale, quindi, ma un’idea che ai più è sembrata una furbata.
Pochi giorni fa il prestigioso sito calcistico internazionale www.goal.com ha dedicato alle frasi attribuite a Gandini un lungo articolo firmato Miles Chambers. Un pezzo che, al di là della circostanza, testimonia quale sia ormai l’immagine della società rossonera riportata dalla stampa europea. A leggere le critiche agli acquisti a parametro zero, ai mercati low cost, agli inserimenti in rosa di giocatori over 30 pare di consultare il Night, non certo un sito di rilevanza internazionale.
Un articolo, quello di “Goal” certamente non scritto dai perfidi redattori o dagli opinionisti di Milan Night. Non composto dai tastieristi del venerdì, dai giornalisti prezzolati dai burattinai che tirano le fila del complotto demo-pluto-giudaico-mediatico e non suggerito da comunisti, alfaniani o amici di Fitto.
Un pezzo che fa male, ma che proprio per questo va letto per capire che occorre cambiare registro, proprio come su questo spazio (peraltro sempre più affollato) si va dicendo da anni.
Un pezzo che andrebbe letto soprattutto da chi passa il tempo a fabbricare alibi e a rafforzare le barricate del bunker, senza capire che se ci son nemici quelli sono dentro, e non certo fuori.
Riportiamo l’articolo segnalando il link originale
e riportando il testo originale con una successiva traduzione
AC Milan’s plea for a Champions League wildcard shows how desperate they have become. Umberto Gandini has opened up the Rossoneri to even more ridicule by suggesting that “more important” clubs deserve to automatically qualify for Europe’s top tournament
By Miles Chambers
When it comes to traditional footballing superpowers, very few clubs can match AC Milan.
With seven European Cups, 18 Serie A titles and a glorious history packed full of legendary players and coaches, the Rossoneri have for decades been feared and respected by opponents.
The purchase of the club by billionaire media tycoon and future Italian prime minister Silvio Berlusconi in 1986 took Milan to even greater heights as they formed arguably the best club side ever in the late eighties and early nineties. This golden age, funded by Berlusconi and led by the shrewd management of Adriano Galliani, Ariedo Braida and others, resulted in regular silverware for the best part of two decades.
Success on the pitch was augmented off it by Milan’s positive public image. This was a club that always placed great emphasis on dignity and class, the ‘Milan family’ as Galliani calls it – promoting coaches from within and treating ex-players and opponents with respect. It was a setup their own fans took great pride in, and one rival supporters envied – despite the many non-footballing scrapes Berlusconi found himself in.
Sadly, this is no longer the case.
Milan are a flickering shadow of their former self in every possible way. Woeful decisions at boardroom level by the same men who masterminded the club’s success have, in recent times, led to disastrous sporting and financial results, an unrecognisable squad, three coaches in six months, and further PR own goals through the treatment of club legends Paolo Maldini and Clarence Seedorf.
In the transfer market, they have become reliant on free transfers and scraping the bottom of the bargain bucket by signing ageing rejects such as Fernando Torres and Michael Essien.
Absent from European football for the first time since 1998-99 after finishing an embarrassing eighth last season, they once again opened themselves up to ridicule at the weekend. Milan organising director and vice chairman of the European Club Association, Umberto Gandini, pleaded with Uefa to give historical clubs such as themselves wildcard entry into the Champions League.
“I think we have to look at ways of improving the Champions League,” Gandini commented. “I would like to see opportunities for wildcards or different routes for clubs who have the ability, the prestige or the size to compete in the Champions League.
“Every season you have a fantastic run by underdogs who, say, get to the quarter-finals. This is good for football. But, on the other hand there are more and more important clubs – important because of history and size – that miss out.”
The suggestion is insulting.
Atletico Madrid reached the final last season having not played a game in the tournament since 2009 but, under Gandini’s dream scenario, they might not have earned that chance.
Nottingham Forest have won the European Cup more times than Atletico, Chelsea, Roma and Arsenal put together, but how ludicrous would it be to give a token entry to a club now playing in England’s second tier?
Have Milan fallen so far and are they so desperate that they are now prepared to return to the elite by any means necessary?
Gandini’s comments are elitist and have no place in football. It is true that wildcards are handed out in tennis and golf, but in doing so these sports use a tour ranking system based on tallied tournament performance.
There’s no such system in football that is ever applied for competition qualification – the Fifa ranking is for seeding purposes only – and even if it was used here Milan have reached just one Champions League quarter-final since their last success in 2007. They likely wouldn’t even qualify as wildcards.
Thankfully, this desperate pitch has not turned heads at Uefa, who for all the criticism they regularly receive have followed up last week’s welcome Champions League seeding change by shooting down Gandini’s idea.
“There is no chance that a wildcard will be applied in the context of European competitions,” the general director of European football’s governing body, Gianni Infantino, said on Friday.
“It will never happen. The European Cup is not an affair of play-offs and wildcards, but of competitive and sporting merit.”
Gandini’s remarks are particularly a shame because new Milan coach Filippo Inzaghi appears to have the Rossoneri going in the right direction this season. With 11 points from their first six games, they are fifth in Serie A and just three points off the Champions League places. But if they are to return to club football’s greatest tournament, then it must be on merit.
Milan fans might not be accustomed to being Champions League spectators, but even their most loyal followers will agree that Gandini’s bleating is delusional.
Sadly, it is just the latest example that some members of the Milan board are completely out of touch with reality, and it raises more questions over whether these seasoned directors can turn around the fortunes of one of football’s great clubs.
DI SEGUITO LA TRADUZIONE
Quando si parla di superpotenze calcistiche tradizionali, sono veramente pochissimi i club che possono essere accostati all’ AC Milan. Con sette Coppe dei Campioni, 18 scudetti e una storia gloriosa piena di giocatori e allenatori leggendari, i Rossoneri sono stati temuti e rispettati dagli avversari da decenni.
L’acquisto del club da parte del miliardario magnate dei media, e futuro primo ministro italiano, Silvio Berlusconi nel 1986 ha portato il Milan a vette ancora più alte, in quanto i Rossoneri erano di fatto la più grande squadra a cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta. Questo periodo d’oro, finanziato da Berlusconi e guidato dalla gestione oculata di Adriano Galliani, Ariedo Braida e altri, ha portato a vincere regolarmente per due decenni.
Il successo in campo è stato aumentato anche fuori da un’immagine pubblica positiva del Club, che ha sempre posto grande enfasi sulla dignità e la classe, la “famiglia Milan” come la chiama Galliani,  promuovendo allenatori dall’interno e trattando ex-giocatori e avversari con rispetto. Un sistema che ha reso i tifosi orgogliosi, e invidiato dagli avversari, nonostante il ruolo extra calcistico del presidente Berlusconi.
Oggi, tristemente, non è più così.
Il Milan di oggi è l’ombra di quello che è stato sotto ogni aspetto possibile. Decisioni scellerate a livello di dirigenza sono state prese dagli stessi uomini che hanno architettato il successo del club e hanno, negli ultimi tempi, portato a risultati sportivi e finanziari disastrosi, una squadra irriconoscibile, tre allenatori in sei mesi, e in aggiunta a tutto ciò, autentici autogoal se pensiamo al trattamento riservato a leggende del Club come Paolo Maldini e Clarence Seedorf.
In chiave mercato ci si affida a trasferimenti gratuiti e si raschia il fondo del barile ingaggiando giocatori scartati e avanti con gli anni, come Fernando Torres e Michael Essien.
Assente dal calcio europeo, per la prima volta dal 1998-99 dopo aver terminato con un imbarazzante ottavo posto la scorsa stagione, i Rossoneri hanno ancora una volta sfiorato il ridicolo durante l’ultimo fine settimana. Il dirigente Umberto Gandini avrebbe supplicato l’Uefa per concedere ai club storici – come il Milan appunto – le wildcards per accedere direttamente Champions League.
“Penso che dobbiamo pensare come migliorare la Champions League. Mi piacerebbe che ci fosse l’opportunità di wildcards o altre strade per le società che hanno l’abilità, il prestigio o il blasone per competere in Champions League” ha commentato Gandini. “Ogni stagione c’è il percorso fantastico di un club rivelazione che arriva però, diciamo, fino ai quarti di finale. Questo fa bene al calcio. D’altra parte però ci sono club importanti – importanti per storia e per blasone – che restano fuori”.
Il suggerimento è offensivo.
L’Atletico Madrid ha raggiunto la finale nell’ultima stagione senza aver giocato una partita di Champions League dal 2009; secondo Gandini dunque non avrebbe meritato questa possibilità.
Il Nottingham Forest ha vinto la Coppa dei Campioni più volte di Atletico, Chelsea, Roma e Arsenal messi insieme; quanto sarebbe ridicolo dare una wildcard a un club che ora gioca in seconda divisione inglese?
Il Milan è caduto così in basso ed è così disperato da essere pronto a tornare nell’elite del calcio con ogni mezzo necessario?
I commenti di Gandini sono elitari e non hanno posto nel calcio. E’ vero che le wildcards sono rilasciate nel tennis e golf, ma nel farlo questi sport utilizzano un sistema di classificazione basato sul ranking delle prestazioni in quei tornei.
Non esiste nel calcio un sistema simile applicato per le qualificazioni – il ranking FIFA serve solo per la distribuzione (nelle varie fasce, NdR) – ma anche se cui fosse, il Milan ha raggiunto i quarti di finale una sola volta dalla loro vittoria nel 2007. Pertanto non sarebbero qualificati nemmeno come wildcard.
Fortunatamente questo tentativo disperato non ha sortito alcun effetto durante l’ultimo meeting dell’UEFA, durante il quale i membri non hanno cambiato idea e hanno respinto l’idea di Gandini.
“Non c’è possibilità che una wildcard verrà utilizzata per una competizione europea” ha detto venerdì il direttore generale UEFA, Gianni Infantino. “Non succederà mai. La Coppa Europea non è questione di play-offs o wildcards, ma competività e meriti sportivi”
Le osservazioni di Gandini stonano ancora di più perché il nuovo allenatore del Milan Filippo Inzaghi sembra aver imboccato la giusta direzione in questa stagione. Con 11 punti nelle prime sei partite, sono quinti in campionato e a soli tre punti dalla zona Champions. Ma è soltanto in base al merito che il club può tornare nel più importante torneo calcistico.
I Tifosi del Milan potrebbero non essere abituati ad essere spettatori di Champions League, ma anche i loro seguaci più fedeli saranno d’accordo che la richiesta di Gandini è delirante.
Purtroppo è solo l’ultimo esempio del fatto che alcuni membri del consiglio del Milan hanno completamente perso il contatto con la realtà, e solleva più domande sul se questi esperti dirigenti possano far girare le sorti di uno dei grandi club del calcio


domenica 26 ottobre 2014

Interessantissimo articolo

Interessantissima intervista quella concessa da Montella alla Gazzetta dello Sport,
Per due motivi.
Il primo: finalmente qualcuno che dice che superpippa era una pippa
Il secondo, molto più importante: come i giornalisti manipolano la realtà, anche con una domanda: "Perché Seedorf ha fallito e Inzaghi funziona?"
Inzaghi funziona?
Ma soprattutto Seedorf ha fallito?
A contare i punti si direbbe il contrario...

mercoledì 8 ottobre 2014

Paolo Maldini boccia senza metti termini il Milan di Inzaghi e spegne le velleità rossonere: "Questa squadra non è costruita per vincere".

Da Goal.com

La storia non si dimentica e, soprattutto, non si cancella. Nonostante dopo il suo addio al calcio giocatoPaolo Maldini sia rimasto ai margini del pallone, l'ex capitano del Milan non può infatti fare a meno di soffermarsi sull'attuale momento del Diavolo. Fatto di luci e ombre.
Dopo l'ottimo inizio gli uomini di Inzaghi hanno faticato parecchio, rialzando la testa solo sabato scorso contro il Chievo. E senza brillare. "Quella rossonera resta una storia fantastica anche senza un ulteriore epilogo. La contestazione della Curva nel gioro dell'addio? Sono contento di quanto successe. In quel modo ho preso le distanze da un tipo di mondo a cui non ho mai sentito di appartenere", ammette Maldini alla 'Gazzetta dello Sport'.
Quindi l'ex capitano del Diavolo si sofferma sul Milan di oggi: "Sono cambiate tante cose. Questo Milan è un gruppo nuovo con un allenatore nuovo. La realtà è che non sanno ancora quale può essere il vero obiettivo, però credo possano entrare nella lotta Champions. Senza soldi la gestione è complicata. Ma la campagna acquisti dice che il club ha programmato poco. Occorre mettere a fuoco l’obiettivo. Se è vincere, allora non è stato fatto abbastanza. Questa non è una squadra costruita per vincere".

Maldini non si fa un cruccio per non essere rientrato nel giro, anzi: "No, sono tranquillissimo. Ci sono stati dei contatti, poi non ho più sentito nessuno. Se mi chiamassero, ne parlerei volentieri, ma non sono io che cerco loro. E non è scritto da nessuna parte che debba lavorare al Milan. Se capiterà, bene, altrimenti va bene lo stesso. Per adesso non c’è nulla che mi faccia tornare sui miei passi".
Solo complimenti, invece, per l'amico Inzaghi: "Se è arrivato dov’è, significa che è bravo. La gavetta non è indispensabile, io ho avuto diversi compagni che erano già potenziali allenatori. Lui era uno di quelli che pensavo ce l’avrebbe fatta. A me la panchina non è mai interessata".
Infine Maldini promuove Conte e boccia Tavecchio: "Antonio è pieno di energie, ha idee, è il migliore c.t. possibile. L'elezione di Tavecchio invece dimostra che nostro calcio non si rinnova. Perché alla fine anche il calcio è politica".
La chiosa è dedicata ad un altro ex rossonero, Balotelli: "La sua vita è nelle sue mani. Ma non è detto che il percorso di crescita si completi... ".

mercoledì 24 settembre 2014

Si inizia a vedere la mano di superpippa.

Una vittoria relativamente tranquilla in casa, una vittoria sofferta e rocambolesca fuori casa, una sconfitta netta , nel gioco, in casa con la Juventus, una quasi sconfitta in trasferta ad Empoli.
Di bene in peggio, si direbbe. Un lento ma continuo peggioramento. Adesso che il calendario è favorevole bisogna mettere punti in cascina per non ritrovarsi come l'anno scorso a rischiare di rimanere invischiati nella lotta per non retrocedere.
Qualcuno si chiede perché Bonera continua a giocare.
E' lo stesso motivo per cui Inzaghi (ma anche Brocchi, Vieri, Pancaro, etc..) è diventato "giocatore" prima e "allenatore" poi.
Lo stesso identico motivo perché continuiamo a "stare benissimo così".
Lo stesso motivo per cui qualcuno diceva che Seedorf aveva contro lo spogliatoio quando invece , conoscendo bene l'ambiente, aveva contro solo le mele marce che voleva finalmente fare fuori.
Tornando al presente si può dire che questa squadra ha ancora molti margini di peggioramento.

giovedì 18 settembre 2014

La musica della Champions e dei rimpianti.

Ancor di più guardando le prestazioni di Aubameyang e Balotelli. Pensando a quello che sarebbe potuto essere e che non sarà.

sabato 13 settembre 2014

La scheda di Marco Van Ginkel

Da FootballArt.

Destro naturale, longilineo potente (186 cm per 82 kg di peso) è un centrocampista centrale olandese in forza al Chelsea.  Interno in un 442 o mezz'ala in un 433 è un cursore dai piedi buoni , dal grande senso tattico e soprattutto dalla grande visione di gioco. La sua specialità è il lancio lungo, cambi di gioco, passaggi in profondità. Calcia bene da fuori area col suo destro, deve migliorare col sinistro, così come può migliorare tantissimo nel gioco aereo dove non eccelle nonostante il fisico. Difensivamente gioca più di posizionamento che di aggressività, è pulito e forse anche troppo timido nei contrasti. Ottimo controllo di palla, non è raro vederlo correre palla al piede in qualche bella percussione. E' discreto come finalizzatore ma forse gli manca qualcosina ancora riguardo al timing di inserimento. Un giocatore giovane, classe 1992, che ha visto una repentina esplosione e poi un grave infortunio che hanno consigliato al Chelsea di prestarlo, prestito secco, ad una squadra minore(il Milan! ) per giocare e riprendere il ritmo. Per il Milan è sicuramente un buon acquisto, anche se solo in prestito, piedi buoni e qualità ad un centrocampo che ne ha bisogno come il pane. Non capisco allora però la vendita di Cristante al Benfica. Cristante non è Van Ginkel ma almeno era di proprietà del Milan che tra un anno si ritroverà senza l'uno e senza l'altro. Misteri delle menti incompetenti di Galliani e del suo pupillo Inzaghi. 


mercoledì 3 settembre 2014

Siamo ridicoli


Fino a 10 giorni fa avremmo quasi dato una sufficienza al mercato del Milan: Diego Lopez, Armero, Alex, Menez sono senz'altro un miglioramento rispetto ai titolari dell'anno scorso, non si poteva sperare in qualcosa di molto meglio, l'unica nota dolente, l'età di Alex, centrale ultratrentenne che va a sommarsi ai vari Mexes, Bonera, Zaccardo.
Poi la svolta: la vendita di Balotelli. A questo punto era lecito aspettarsi almeno un reinvestimento dei soldi incassati, invece abbiamo assistito anche alla svendita di Cristante per finanziare l'acquisto di Bonaventura e non credo che nel cambio ci abbiamo guadagnato, nel breve e nel lungo periodo. Nel breve un centrocampista di qualità sarebbe servito di più rispetto a un esterno atipico, tecnico ma piuttosto lento, non adattissimo al 433 dove serve  scattare senza palla. Acquisto ancora più assurdo se si pensa che è l'alternativa a Biabiany, giocatore totalmente agli antipodi rispetto a Bonaventura, la cui telenovela è forse l'aspetto più grottesco del nostro mercato: ormai siamo ostaggi di Zaccardo!
Zaccardo che non ricordo per quale motivo è stato acquistato...
Comunque per prendere in prestito Torres e Van Ginkel non abbiamo di certo speso i 19-20 milioni di Balotelli e quindi ci chiediamo quando finirà questa involuzione, questa spirale negativa in cui il Milan, come fosse l'Udinese, deve finire il mercato in attivo.
Avevamo 4 giovani sui quali puntare per ricostruire la squadra: Cristante, Balotelli, De Sciglio e Il Faraone. I primi due son partiti per fare cassa quest'anno.
Gli altri due?

domenica 31 agosto 2014

Milan: un mercato da elemosina

Di:Andrea Distaso per Calciomercato.com










Dopo un'estate fatta di proclami, di false promesse ai tifosi ma soprattutto a Filippo Inzaghi che la rosa di questa stagione sarebbe stata degnamente rinforzata per tornare protagonisti in campionato, la verità è che l'arrivo ufficiale di Fernando Torres e quello eventuale di Marco van Ginkel dal Chelsea sono stati contraddistinti dalla stessa spasmodica impazienza che venne vissuta per un certo Zlatan Ibrahimovic quattro estati fa. Una considerazione che da sola fotografa lo stato attuale del calcio italiano e in particolare del peggior Milan berlusconiano di sempre. Non ci sono soldi, questa è l'unica certezza, insieme alla volontà del patron Silvio Berlusconi di non immettere denaro fresco nelle casse societarie per agevolare le ultime trattative. Ma queste constatazioni non bastano a spiegare un'assoluta assenza di pianificazione e programmazione sulla costruzione della squadra, dopo il terremoto del 2012 che portò allo smantellamento quasi totale di una rosa all'epoca molto competitiva.

ZERO SOLDI, ZERO IDEE - Soprattutto nelle ultime settimane, i nomi che hanno affollato l'ipotetica colonna degli obiettivi di mercato sono aumentati a dismisura, confermando che, senza risorse a disposizione (nemmeno dopo le partenze di Kakà, Robinho e Balotelli), anche per Adriano Galliani diventa un'impresa riuscire ad accontentare le richieste dell'allenatore. Lungi dal voler assolvere il plenipotenziario rossonero da quelle che sono le sue evidenti responsabilità nel corso delle ultime stagioni, se una formazione con la storia e il blasone internazionale del Milan è ridotta oggi a chiedere l'elemosina al Chelsea per due giocatori considerati tutt'altro che centrali nel progetto di Mourinho, le colpe non possono essere esclusivamente sue.

VAN GINKEL, AFFARE SENZA SENSO - A sconcertare sono in particolare le modalità con le quali verranno concluse queste operazioni. Per l'attaccante spagnolo, il Chelsea farà un sacrificio significativo liberandosi a costo zero del suo cartellino pur di non pagare gli 8 milioni di euro lordi a stagione dell'ingaggio fino al 2016. Peggio ancora la situazione tuttora non risolta che fa da contorno all'affare van Ginkel, certamente uno dei giovani centrocampisti europei più talentuosi in circolazione. Il Milan si accolla il prestito secco per una sola stagione, ben sapendo che l'anno prossimo il ragazzo tornerà a Londra per ritrovare un tecnico che lo apprezza molto come Mourinho. Come un qualsiasi Vitesse Arnhem, la formazione olandese satellite del club di Abramovich, i rossoneri fungeranno da "parcheggio" per un calciatore in cerca della migliore condizione dopo la rottura del crociato della passata stagione e il suo arrivo condurrà verso la porta d'uscita il talentino made in Milanello Bryan Cristante. Un classe '95 su cui il Milan diceva di puntare con fermezza alla luce della promozione in prima squadra di Inzaghi, che lo ebbe con sè in Primavera, e che sarà invece sacrificato senza troppi complimenti in nome del Dio denaro (il Benfica è pronto a presentare un'offerta da 6 milioni nelle prossime ore). E in barba ai soliti spot elettorali su un futuro affidato ai giovani e all'abbattimento del monte stipendi...

giovedì 21 agosto 2014

Ciao Balotelli

Come avevamo scritto tempo fa , il Milan è andato a coprire due delle sue mancanze più gravi con gli acquisti di Diego Lopez, preferito per questioni economiche a Perin, e Armero.
Sarebbero rimasti da sistemare quindi centrocampo, con un giocatore di qualità e attacco , con la famosa ala destra. Ma ecco il fulmine a ciel, quasi, sereno. Arriva l'agognata offerta per Balotelli.
4 milioni per il prestito più 15 per il riscatto, obbligatorio. Non si poteva chiedere di più, evidentemente. Ci domandiamo però come questo tesoretto verrà speso. Perché vendere Balotelli a 19 per prendere Cerci a 18 forse non vale la candela. Mi aspetto ora un qualche acquisto alla Galliani per sostituire Balotelli, faccio due nomi, Eto'o e Fernando Torres, si tratterebbe di un film visto tante tante volte. Comunque i soldi ci sono, adesso anche di più, vediamo che son capaci di fare.

martedì 5 agosto 2014

I colpi stanno per arrivare

Se Galliani avesse pensato a un'altra annata di transizione avrebbe tenuto Seedorf per bruciarlo, invece di bruciare il SUO Pippo. Per questo il Milan quest'anno investirà, e investirà come 4 anni fa, alla fine del mercato, dopo aver fatto penare e soffrire i propri tifosi e far sembrare gli acquisti che farà quasi dei miracoli o dei regali. Stanno per arrivare Armero, forse Perin, un centrocampista (Afellay?) e l'attaccante di fascia (Cerci?) di cui si parla. E se parte Balotelli potrebbe arrivare, con qualche anno di ritardo, come sempre, un vecchio pallino: Fernando Torres.

giovedì 22 maggio 2014

Perché Zambrotta ha detto una marea di cazzate.

Prima di dire perché parliamo un secondo del caso Amelia-Bonera.
Il segnale è quello di una società allo sbando, con giocatori, probabilmente allettati dall'ennesimo immeritato rinnovo, che remano contro il resto del gruppo e contro l'allenatore.
I colpevoli sono i soliti. Il re Merda e Fester. Inutile girarci intorno.

Ma passiamo a Zambrotta. Vediamo una per una le sue minchiate:
1) "Ho avuto problemi con Allegri al secondo anno, quandoabbiamo perso lo scudetto per una gestione sbagliata dello spogliatoio. Devi avere tutti i giocatori che remano nella tua parte per vincere, Allegri invece in una gara decisiva disse chiaramente che se avesse avuto solo 14 calciatori sarebbe stato lo stesso. Allora mi sono guardato in faccia con Ibrahimovic per dire: ma questo che sta dicendo? In quell'occasione abbiamo perso lo Scudetto".

Minchiata: il Milan non ha "perso" lo scudetto. Il Milan era di molto inferiore alla Juventus come poi si è visto anche nelle annate successive. Non è vero che bisogna avere tutti i giocatori dalla tua parte per vincere, in una rosa c'è sempre qualche scontento e chi rema contro, sempre. Apparire giusti alla maggior parte della rosa e questo Allegri lo ha fatto sempre.

2) "Oppure con l'Arsenal, dopo aver perso 3-0, Allegri ci fece comunque i complimenti, non è stata una grande mossa. Ibrahimovic si arrabbiò e quasi vennero alle mani nello spogliatoio."

Ibrahimovic non è proprio un grande campione di intelligenza, non stai parlando di un leader vero come Baresi o Puyol, stai parlando di Ibrahimovic. Bene ha fatto Allegri a cercare di tirare su il morale della squadra. Questo deve fare l'allenatore, frenare gli entusiasmi nei momenti di esaltazione e far sentire fiducia nei momenti di sconforto. Se non lo capisce Zambrotta ha lo stesso destino di allenatore di Costacurta, Gattuso e compagnia brutta.

3)""Il terzino ora al Genoa venne costretto a chiedere la cessione la scorsa estate dopo che Allegri lo aveva praticamente isolato nel corso degli allenamenti estivi. In un Milan che ha all’interno del suo gruppo sempre meno giocatori che sanno cosa voglia dire appartenere alla maglia rossonera, uno come Antonini, che ha pianto quando ha dovuto lasciare il Milan, forse avrebbe fatto comodo e non solo come uomo spogliatoio"."

No, non avrebbe fatto comodo perché una pippa, pure ultratrentenne. Non basta essere milanisti per poter giocare nel Milan. Se ci teneva tanto, Rantonini, avrebbe dovuto allenarsi di più nell'arco di tutta la sua carriera per arrivare a un livello sufficiente da poter essere utile al Milan. Evidentemente così non è stato. Dobbiamo dire grazie ad Allegri per aver fatto piazza pulita di tutte le cariatidi, almeno questo, oltre agli ottimi risultati di questi anni, va riconosciuto al livornese. Zambrotta hai ancora tanto da imparare.

martedì 6 maggio 2014

De Jong firma uno dei derby più anonimi degli ultimi decenni.



Anonimi, brutti, noiosi. Che serva almeno a far rimanere Clarenzio sulla nostra panchina . C'era chi altro non aspettava che una debacle nella stracittadina....


lunedì 28 aprile 2014

Tristezza

Tristezza soprattutto per le perdite di due persone pulite e due allenatori tra i più bravi come Tito Vilanova e Vujadin Boskov.
Ma tristezza anche per quello che sta accadendo a questo Milan, guidato in un finale di stagione più che dignitoso, visto l'organico.
Seedorf sta facendo bene, come ha fatto bene, col materiale umano che aveva Allegri.
Eppure sento tante voci che vogliono addirittura Seedorf esonerato prima della fine: semplicemente assurdo.
L'ennesima riprova che la società è allo sbando, forse all'ultima curva prima dello schianto.
Soprattutto se si pensa di dare la squadra a chi non sta riuscendo a qualificare la Primavera neanche alla fase finale...

lunedì 14 aprile 2014

Avanti adagio

Altra vittoria per un Milan che ha trovato forse la sua quadratura definitiva per la rosa di questa stagione. L'Europa League non è più un miraggio come pure il sesto, forse quinto posto. Il punto però che l'Europa League può essere un'ottima scuola per dei giocatori poco avvezzi a giocare la Champions (vedasi Atletico Madrid) ma al tempo stesso può diventare un problema per una squadra che vuole puntare a lottare per le prime tre posizioni. In ogni caso meglio entrarci, sia chiaro.
La vera notizia , ottima notizia, è la conferma di Seedorf anche per il prossimo anno. Superpippa ancora ha da rosicà.

domenica 30 marzo 2014

Salvi Salvissimi

Con queste due vittorie , venute anche meritatamente, superiamo finalmente la fatidica soglia dei 40 punti. E soprattutto ci mettiamo, per ora al riparo dall'inquietante ombra di superpippa.

giovedì 20 marzo 2014

Piccoli rosicatori crescono

Dedicato agli "amici" Sbutirrometro e Flusso.

Non potrete neanche dire che passo di qua quando le cose vanno male perché dopo la partita contro il Sassuolo e contro l'Atletico, altri due bei poker, non mi sono fatto vivo. 
Però stavolta concedetemi di venire a salutare Sbutirrimetro, Flusso e soprattutto il servo sciocco Roidiota.
Avete visto dove i vostri idoli e Berlusconi e Galliani stanno portando il club?
io fui il primo con il nome GALLIANI VATTENE prima e ROSSONERODIVERGOGNA dopo a dire che questi erano dei totali incompetenti oltre che mafiosi, quando voi altri continuavate a idolatrarli e a cercare di ostacolarmi in tutti i modi.
adesso non ho più bisogno di venire a dire come stanno le cose, tanto ormai sono chiare, le mie parole furono "profetiche" (ma bastava solo guardare) e visto quanti miei cloni in giro ormai ci sono. 
era solo per ricordarvi che il tempo è galantuomo ma soprattutto che se il Milan è quello che è la colpa è anche VOSTRA, che non avete mai fatto un cazzo per cercare di cambiare le cose.
ciao perdenti. 

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martedì 18 marzo 2014

Uno due tre quattro

Dopo Sassuolo e Madrid, finalmente una quaterna casalinga, ci mancava.
Inutile dire altre cose su questo Milan, sul fatto che Allegri e Seedorf non hanno, entrambi, colpe, e che le colpe le ha tutte la società (proprietà+dirigenza).
Piuttosto segnalo il fatto che Moggi stia minacciando, neanche tanto velatamente, di vuotere il sacco sullo Zio Fester. Sarebbe un'ottima notizia.

sabato 8 marzo 2014

Così non va bene

Non mi riferisco alla partita, disastrosa come era pure preventivabile ma a Milannight, un sito che ho sempre apprezzato per l'affrontare l'argomento calcio con ironia e leggerezza.
Purtroppo le cose , evidentemente stanno cambiando e qualcuno che si sente libero di chiamare allenatori e giocatori, "capra" , "sbirulo", etc... non accetta neanche la minima ironia altrui, neanche se questa non riguarda una persona ma un articolo, o ancora meglio il suo grottesco titolo "Bastava Bortolo Mutti".
Non si può pretendere di affermare che sarebbe bastato cacciare un allenatore vincente come Allegri e sostituirlo col primo che capita per poter pensare di non essere oggetto di critica o almeno di ironia alla prima occasione (non abbiamo dovuto aspettare molto, dato che l'articolo è del 3 marzo: 5 giorni).
Il sottoscritto si è limitato a scrivere 5 o 6 commenti che in varie forme riprendevano la frase del titolo dell'articolo, nessuna accusa personale, nessun insulto, niente di offensivo, solo sana e garbata ironia, caro Gianclint. Le reazioni le potete giudicare voi stessi, in tutta la loro sproporzione, nello screenshot qui sotto.
clicca  sull'immagine per ingrandire

Perché impedire a una persona che si esprime civilmente di dire che il problema del Milan non era e non è (perché son già cominciate le ingiuste critiche a Seedorf) l'allenatore, ma che il vero problema del Milan è la rosa, che nessuno, neanche Sacchi sarebbe capace di tirare niente di più o di meglio da questo organico di pippe. Che cosa c'è di male a dirlo, perchè bisogna censurarlo.
In qualche modo la risposta è in un altro commento, sempre alla stessa cronaca live della partita.
"Stesse strategie utilizzate per bollare Taiwo come brocco quando poteva togliere la maglia da titolare ad Antonini.
Sarà un caso, se oggi l’allenatore riportato dal sito dell’AC Milan era Inzaghi, ma non Seedorf? Solo un caso? Io sono scettico.
Ciò che mi preme sottolineare agli amministratori di questo splendido blog è che all’improvviso sono apparsi soloni pro Allegri. Ora Seedorf non è ancora un allenatore, ma dire che in termini di gioco non abbia fatta meglio di Allegri è da folli. Penso solo al primo tempo di Ajax Milan o a Sassuolo Milan e sto male.
Perciò, a tutti troll e trollini vari, fuori dai coglioni! Prezzolati!
PS: ora tutti a mangiare da Giannino." (L'IMPERATORE DEL MERCATO )
Come vedete il tizio non è d'accordo con me sul fatto che tra il Milan di Seedorf e quello di Allegri le differenze sono minime (problema della coperta corta) però dice una cosa interessante che è rimasta quasi taciuta in tutti questi anni: che giornalisti e servi vari spingono o stroncano giocatori del Milan a seconda delle "amicizie". Taiwo è solo uno, chiedete a Javi Moreno e Tomasson che cosa hanno dovuto sopportare per essere neutralizzati dal ruolo di rivali e contendenti al posto della superpippa. E ancora , se pensate che siano stati giocatori scarsi, perché non è mai stato preso un'altra prima punta , per tutto il tempo in cui superpippa è stato al Milan, in grado di avere un peso, anche mediatico, per soffiargli il posto?
Sappiamo benissimo perché, dato che per anni noi abbiamo denunciato questa cosa.
Ora il sospetto è che, dato che Milannight continua ad insinuare che con un altro allenatore la classifica sarebbe migliore, dato che alla fine Seedorf sta facendo la stessa media punti di Allegri...ecco non vorrei che i simpatici amici di Milannight, sotto sotto, non stiano tirando la volata a superpippa, proprio come Raiu e soci.

lunedì 3 marzo 2014

Partita dignitosa ma questo non è "gioco"

Ho letto tanti commenti durante e dopo Milan-Juventus.
Sul presunto "gioco" nel primo tempo.
Pressare l'avversario, aggredirlo e cercare di ripartire è lodevole ma il gioco è altra cosa. Il gioco è movimenti armonici, automatismi, giocatori che si trovano quasi a memoria. Non voglio dare colpe a Seedorf, in due mesi, a campionato e coppe in corsa non è facile, direi quasi impossibile.
Però non prendiamoci in giro, il Milan non ha nessun gioco, non riesce neanche a fare una ripartenza in maniera veloce e coordinata, solo giocate estemporanee. Il problema dunque non è solo una difesa ballerina e un attacco impreciso. I limiti di organico condizionano tutti gli aspetti.
Piuttosto mi son stancato di vedere Kaka in campo e Robinho in panchina, non capisco l'acquisto di Essien, se non gioca neanche queste partite e inizio a capire invece perché Allegri non faceva giocare mai Saponara.
Pensare poi ai nostri portieri fa venir da piangere.
I fatti sono che con Allegri Conte a Milano ha collezionato un pareggio e una sconfitta.
Il resto son chiacchiere.

venerdì 21 febbraio 2014

Esilarante.

Milan, non sei più 'Il club più titolato al mondo': ecco la nuova classifica


21 febbraio alle 19:00
Il Milan non è più "Il club più titolato al mondo": la scritta celebrativa sulla maglia rossonera, proprio sotto lo stemma, è ormai destinata a sparire. Il primato adesso è dell'Al Ahly, club egiziano che ha conquistato la sua sestaSupercoppa D'Africa contro i tunisini delloSfaxien, vincendo il match per 3-2.

19 TROFEI - Con questo titolo l'Ahly supera quota 18, a cui restano fermi il Boca Juniors e appunto il Milan (fotocalcionews360.net). La squadra egiziana, nella sua storia, ha conquistato la bellezza di 6 CAF Champions League1 Coppa Intercontinentale Africa-Asia4 Coppa delle Coppe d'Africa e 6 Supercoppe Africane (Caf Supercup).

LA NUOVA CLASSIFICA - Dopo il terzetto di testa formato appunto dall'Al Ahly (19), dal Milan e dal Boca Juniors (con 18 trofei), ci sono l'Independiente con 16, il Real Madrid con 15, il Barcellona con 14 e il San Paolo a quota 12. In settima posizione, appaiata al Liverpool, al Bayern Monaco e allo Zamalek (club egiziano), troviamo la Juventus con 11 successi internazionali.

giovedì 20 febbraio 2014

Sconfitta agrodolce



Dopo la vittoria immeritata col Bologna non era lecito aspettarsi molto in Champions, contro la capolista della Liga spagnola. Tutto sommato la squadra ha fatto una figura dignitosa, papere di alcune delle sue pippe più pippose (Ebete, Abbiati) a parte. Il risultato lascerebbe pure aperta la qualficazione. Lascerebbe, appunto. Rimane il dubbio: cosa avremmo fatto con Allegri?

sabato 8 febbraio 2014

Napoli 3-Milan 1


Lo dicevamo, a Seedorf non possiamo chiedere i miracoli (ovvero di far meglio di Allegri), i giocatori son questi. Arrivare all'ottantaduesimo a Napoli ancora in partita è grasso che cola. Taarabt molto bene, Essien si vede che ha giocato pochino ultimamente. Per il resto cambi i ruoli, inverti le posizioni ma il risultato non cambia...

domenica 2 febbraio 2014

Immobili. E muti

Altra brutta prova contro il Torino, dopo la fortunosa vittoria di Cagliari. Pensiamo positivo: siamo a -11 da quota 40.
Non abbiamo potuto postare questi giorni allora diciamo alcune cosette sul mercato. Serviva un difensore (vero Bonera?) ed è arrivato Taarabt, ottimo giocatore, ma a che serve ? Sarebbe stato più utile un interno di qualità che l'ennesimo "trequartista". Il fatto che sia stato chiesto da Seedorf non depone a favore dell'olandese.
Si dice che sia stato preso Agazzi per la prossima stagione. Qui i video delle sue giocate "migliori".

venerdì 24 gennaio 2014

Dai dai dai

Era diventato un tormentone, "lo schema di Allegri". Ma il calcio è pur sempre uno sport e come tale le energie finiscono, e l'incoraggiamento serve a tirar fuori quelle forze nervose residue che tante volte sono servite a fare dei finali arrembanti e spesso vincenti. .
La squadra eliminata dall'Udinese in Coppa Italia , invece, è apparsa senza nerbo, senza anima. Che i piedi sono già quelli che sono...

lunedì 20 gennaio 2014

Primavera: il primo posto si allontana. E pure il secondo.



Lasciamo ad altri commentare l'esordio di Seedorf (ci sembra prematuro esprimere giudizi)
Piuttosto vogliamo parlare di altro oggi.
Sentiamo dire da più parti, e l'abbiamo sentito di nuovo dopo l'esonero di Allegri, che Inzaghi stia "facendo bene" con la primavera. Ora , tutto è relativo, in una squadra contano i giocatori, ma per esempio nel settore giovanile conta anche l'età dei giocatori etc...etc... Vorremmo sottolineare solo come certi media abbiano dato ampio risalto alla vittoria della primavera nella vittoria contro l'Inter e molto poca per la sconfitta nell'altro derby contro l'Atalanta, perso 4-2 che non solo ha significato abbandonare sogni di primo posto, ma perdere anche il secondo (e ci è andata bene che l'Inter non ha fatto punti, sennò anche il terzo).
Ora giudicate voi...


martedì 14 gennaio 2014

Allegri esonerato, Grazie di tutto Max.

Non è per niente una buona notizia. Vedo altrove esultare ma c'è ben pochi motivi per farlo. Dopo Braida salta anche Allegri: i due pilastri che hanno tenuto a galla la squadra, nonostante tutto, a dispetto di tutto. Ora sono cazzi amari.
Grazie Max, arrivederci.
Sì, perché non mi stupirebbe vederti di nuovo seduto sulla panchina rossonera nelle ultime giornate, tentando di salvare il salvabile.


domenica 12 gennaio 2014

La vendetta di Di Francesco

23 ottobre 2011
Il Milan gioca a Lecce e alla fine del primo tempo si ritrova in svantaggio di 3-0 per le reti di Giacomazzi, Oddo e Grossmuller. Vincerà la partita con un'incredibile rimonta, con l'aiuto determinante dell'arbitro. Sulla panchina del Lecce Eusebio Di Francesco. Quella sconfitta di fatto costerà a Di Francesco la panchina.

12 gennaio 2014
Sassuolo-Milan. Della squadra di appena 2 anni (e 3 mesi, per essere precisi) prima nel Milan ci sono solo Abbiati, Nocerino e Robinho, questi ultimi normalmente panchinari, da parecchio tempo, a testimonianza della "rivoluzione permanente" che sta avvenendo al Milan da alcuni anni, è che ha la radice nella mancanza di capacità di capire che certi giocatori della vecchia guardia dovevano essere salutati prima, con gradualità, soprattutto pensando per tempo ai sostituti. Sostituti che non sono mai arrivati o che sono passati e andati via, i più bravi (Thiago, Ibra).
La storia la sapete dal 2-0 al 4-2 fino al 4-3 finale, che poteva pure essere un 4-4 che poco avrebbe cambiato per noi. Diranno che è colpa di Allegri ma se il Sassuolo sfida il Milan nell'uno contro uno e perde le sfide INDIVUALI la colpa non è certo dell'allenatore, perché la partita il Sassuolo l'ha vinta prima che come squadra INDIVIDUALMENTE, perché i nostri o son più scarsi dei loro, almeno in questo momento, o forse si aspettavano di fare una passeggiata stasera, visto che, è bene ricordarlo su questo campo l'Inter aveva vinto 7-0. Servono rinforzi e Honda e Rami non possono bastare.
Nemmeno "l'acquisto" di Cristante, unica nota lieta, uno dei pochi fiori nati nel deserto del settore giovanile, disintegrato dall'illuminato Fester quando si vinceva e nessuno se ne fregava niente (tranne il sottoscritto), anche qui, si doveva pensare per tempo, io l'avevo previsto 10 anni fa e più che si sarebbe arrivati a questo punto: sono stato un fin troppo facile profeta.
Se il portiere e i due centrali difensivi fanno diventare un Berardi qualsiasi una specie di Rivaldo (quello vero, quello del Barcellona) è perché sono delle pippe e la colpa non è dell'allenatore anche perché il centrocampo il suo lavoro, considerando pure li gli interpreti, il suo lavoro tutto sommato lo fa.
Mancano leader (Kaka come sempre in partite come queste, non pervenuto, oggi come nel 2007) , manca gente di carattere e di personalità, ma mancano troppe cose a livello di organico.
Allegri i miracoli non può farli e come lui nessun altro, figuriamoci un' Inzaghi (l'apostrofo non è un errore).
Siamo a sei punti dalle terzultime, se cambiamo allenatore rischiamo veramente.
Onore e merito a Berardi (e ai suoi piccoli record ) e compagni e al loro grande condottiero.

Eusebio, rende il miglior omaggio alla memoria del Grande Eusebio.

lunedì 6 gennaio 2014

La scheda di Keisuke Honda

Da Footballart.

 
Sinistro naturale, normolineo potente (182 cm per 74 kg), è un centrocampista offensivo giapponese che gioca nelle fila del Cska Mosca.
Giocatore  dotato sul piano tecnico, come ormai è tradizione da scuola nipponica, e ha anche un'ottima struttura fisica.
Può giocare su tutto il fronte offensivo come ala a sinistra o a destra, o al centro dietro la punta o le punte, ha una buona visione di gioco e un grande tocco di palla e controllo in corsa. Ha uno straordinario sinistro che usa anche sui calci piazzati e nei tiri da lontano, ma sa giocare in maniera soddisfacente anche con l'altro piede rendendosi sufficientemente imprevedibile. Ha pure qualche colpo del grande giocatore e possiede sicuro talento. Dopo alcune ottime stagioni in un palcoscenico però non straordinario come lo stadio De Koel di Venlo (stadio del VVV, solo 6000 posti), dopo l'ottima esperienza in patria nel Nagoya Grampus  ora, lo scorso gennaio, a 23 anni, il salto nella Premier League Russa in un club prestigioso come il Cska Mosca debuttando anche in Champions League sostituendo ottimamente l'indisponibile stella Dzagoev.
Un giocatore interessantissimo anche in chiave marketing, cosa che forse potrebbe favorirne un approdo in un club anche maggiori.
Interessante per la sua duttilità (può fare anche il terzino sinistro con propensione offensiva) e anche l'interno di centrocampo, in regia, la sua abilità nei calci piazzati e la sua ottima attitudine al gol, pur non essendo un attaccante. 
Nazionale giapponese (ha giocato anche nelle selezioni giovanili) è l'erede designato di Nakata e Nakamura, ma rispetto a loro può rappresentare un ulteriore salto di qualità a conferma di una crescita costante del calcio giapponese.


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