venerdì 24 gennaio 2014

Dai dai dai

Era diventato un tormentone, "lo schema di Allegri". Ma il calcio è pur sempre uno sport e come tale le energie finiscono, e l'incoraggiamento serve a tirar fuori quelle forze nervose residue che tante volte sono servite a fare dei finali arrembanti e spesso vincenti. .
La squadra eliminata dall'Udinese in Coppa Italia , invece, è apparsa senza nerbo, senza anima. Che i piedi sono già quelli che sono...

lunedì 20 gennaio 2014

Primavera: il primo posto si allontana. E pure il secondo.



Lasciamo ad altri commentare l'esordio di Seedorf (ci sembra prematuro esprimere giudizi)
Piuttosto vogliamo parlare di altro oggi.
Sentiamo dire da più parti, e l'abbiamo sentito di nuovo dopo l'esonero di Allegri, che Inzaghi stia "facendo bene" con la primavera. Ora , tutto è relativo, in una squadra contano i giocatori, ma per esempio nel settore giovanile conta anche l'età dei giocatori etc...etc... Vorremmo sottolineare solo come certi media abbiano dato ampio risalto alla vittoria della primavera nella vittoria contro l'Inter e molto poca per la sconfitta nell'altro derby contro l'Atalanta, perso 4-2 che non solo ha significato abbandonare sogni di primo posto, ma perdere anche il secondo (e ci è andata bene che l'Inter non ha fatto punti, sennò anche il terzo).
Ora giudicate voi...


martedì 14 gennaio 2014

Allegri esonerato, Grazie di tutto Max.

Non è per niente una buona notizia. Vedo altrove esultare ma c'è ben pochi motivi per farlo. Dopo Braida salta anche Allegri: i due pilastri che hanno tenuto a galla la squadra, nonostante tutto, a dispetto di tutto. Ora sono cazzi amari.
Grazie Max, arrivederci.
Sì, perché non mi stupirebbe vederti di nuovo seduto sulla panchina rossonera nelle ultime giornate, tentando di salvare il salvabile.


domenica 12 gennaio 2014

La vendetta di Di Francesco

23 ottobre 2011
Il Milan gioca a Lecce e alla fine del primo tempo si ritrova in svantaggio di 3-0 per le reti di Giacomazzi, Oddo e Grossmuller. Vincerà la partita con un'incredibile rimonta, con l'aiuto determinante dell'arbitro. Sulla panchina del Lecce Eusebio Di Francesco. Quella sconfitta di fatto costerà a Di Francesco la panchina.

12 gennaio 2014
Sassuolo-Milan. Della squadra di appena 2 anni (e 3 mesi, per essere precisi) prima nel Milan ci sono solo Abbiati, Nocerino e Robinho, questi ultimi normalmente panchinari, da parecchio tempo, a testimonianza della "rivoluzione permanente" che sta avvenendo al Milan da alcuni anni, è che ha la radice nella mancanza di capacità di capire che certi giocatori della vecchia guardia dovevano essere salutati prima, con gradualità, soprattutto pensando per tempo ai sostituti. Sostituti che non sono mai arrivati o che sono passati e andati via, i più bravi (Thiago, Ibra).
La storia la sapete dal 2-0 al 4-2 fino al 4-3 finale, che poteva pure essere un 4-4 che poco avrebbe cambiato per noi. Diranno che è colpa di Allegri ma se il Sassuolo sfida il Milan nell'uno contro uno e perde le sfide INDIVUALI la colpa non è certo dell'allenatore, perché la partita il Sassuolo l'ha vinta prima che come squadra INDIVIDUALMENTE, perché i nostri o son più scarsi dei loro, almeno in questo momento, o forse si aspettavano di fare una passeggiata stasera, visto che, è bene ricordarlo su questo campo l'Inter aveva vinto 7-0. Servono rinforzi e Honda e Rami non possono bastare.
Nemmeno "l'acquisto" di Cristante, unica nota lieta, uno dei pochi fiori nati nel deserto del settore giovanile, disintegrato dall'illuminato Fester quando si vinceva e nessuno se ne fregava niente (tranne il sottoscritto), anche qui, si doveva pensare per tempo, io l'avevo previsto 10 anni fa e più che si sarebbe arrivati a questo punto: sono stato un fin troppo facile profeta.
Se il portiere e i due centrali difensivi fanno diventare un Berardi qualsiasi una specie di Rivaldo (quello vero, quello del Barcellona) è perché sono delle pippe e la colpa non è dell'allenatore anche perché il centrocampo il suo lavoro, considerando pure li gli interpreti, il suo lavoro tutto sommato lo fa.
Mancano leader (Kaka come sempre in partite come queste, non pervenuto, oggi come nel 2007) , manca gente di carattere e di personalità, ma mancano troppe cose a livello di organico.
Allegri i miracoli non può farli e come lui nessun altro, figuriamoci un' Inzaghi (l'apostrofo non è un errore).
Siamo a sei punti dalle terzultime, se cambiamo allenatore rischiamo veramente.
Onore e merito a Berardi (e ai suoi piccoli record ) e compagni e al loro grande condottiero.

Eusebio, rende il miglior omaggio alla memoria del Grande Eusebio.

lunedì 6 gennaio 2014

La scheda di Keisuke Honda

Da Footballart.

 
Sinistro naturale, normolineo potente (182 cm per 74 kg), è un centrocampista offensivo giapponese che gioca nelle fila del Cska Mosca.
Giocatore  dotato sul piano tecnico, come ormai è tradizione da scuola nipponica, e ha anche un'ottima struttura fisica.
Può giocare su tutto il fronte offensivo come ala a sinistra o a destra, o al centro dietro la punta o le punte, ha una buona visione di gioco e un grande tocco di palla e controllo in corsa. Ha uno straordinario sinistro che usa anche sui calci piazzati e nei tiri da lontano, ma sa giocare in maniera soddisfacente anche con l'altro piede rendendosi sufficientemente imprevedibile. Ha pure qualche colpo del grande giocatore e possiede sicuro talento. Dopo alcune ottime stagioni in un palcoscenico però non straordinario come lo stadio De Koel di Venlo (stadio del VVV, solo 6000 posti), dopo l'ottima esperienza in patria nel Nagoya Grampus  ora, lo scorso gennaio, a 23 anni, il salto nella Premier League Russa in un club prestigioso come il Cska Mosca debuttando anche in Champions League sostituendo ottimamente l'indisponibile stella Dzagoev.
Un giocatore interessantissimo anche in chiave marketing, cosa che forse potrebbe favorirne un approdo in un club anche maggiori.
Interessante per la sua duttilità (può fare anche il terzino sinistro con propensione offensiva) e anche l'interno di centrocampo, in regia, la sua abilità nei calci piazzati e la sua ottima attitudine al gol, pur non essendo un attaccante. 
Nazionale giapponese (ha giocato anche nelle selezioni giovanili) è l'erede designato di Nakata e Nakamura, ma rispetto a loro può rappresentare un ulteriore salto di qualità a conferma di una crescita costante del calcio giapponese.


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