lunedì 7 novembre 2016

Con colpevole ritardo...

....mi perdonerete, vengo a commentare le ultime notizie sul Milan. Su tutte ovviamente la grande vittoria contro la Juve che ci ha fatto godere come non avveniva da tempi immemori. Mi perdonerete ma ho avuto un periodo particolarmente intenso da una parte, e dall'altra non mi piace fare quello che parla partita per partita, preferisco analizzare i trend. E il trend è nettamente positivo, la sconfitta di Genova col Genoa è stata un toccasana che è servito alla squadra a tornare umile e "operaia", con le vittorie con  Pescara e Palermo. Sia chiaro, c'è tanto da migliorare e non crediamo che questa squadra possa competere per le prime 4 posizioni, però si stanno gettando le basi, creando un nocciolo duro di giocatori giovani e anche molto giovani prevalentemente italiani (Donnarumma, De Sciglio, Romagnoli, Locatelli, Bonaventura, Niang, Suso, Lapadula, etc...) a cui vanno aggiunti ottimi gregari come Kucka , o chiocce perfette come Paletta, tutti giocatori utili per il futuro prossimo e meno prossimo del Milan. Non è cosa di poco conto avere già un'intelaiatura su cui mettere poi quei 4-5 giocatori di livello che ti possono far fare il salto definitivo. Insomma in fondo al tunnel si vede la luce. Non vorrei però che la mano incompetente di qualcuno , ancora in sella, rovinasse tutto questo con qualche cessione inopinata o, forse anche peggio, con qualche acquisto idiota.

giovedì 22 settembre 2016

Per Bacca, è da un po' che non aggiorno il blog...

... sarà forse che non c'è proprio un cavolo da dire? La piattezza di questa stagione, tra alti poco alti e bassi per fortuna non troppo bassi personalmente mi annoia da morire. Nanche mi viene da lamentarmi per la sconfitta con l'Udinese, ne abbiamo già viste troppe di partite così. Neanche mi esalto, per stare a 3 punti dalla Juve. E nemmeno mi preoccupo per quello che dice Bloomberg. Siamo in attesa...

venerdì 5 agosto 2016

Liberazione!



Non mi sembra vero. Se finalmente questa benedetta cessione del Milan fosse vera il 5 agosto passerebbe alla storia come una specie di 25 aprile rossonero. Per farla completa però voglio vedere cadere le teste del nano e di fester, fuori loro e i loro lecchini dalla società. Confermato invece che tutte le varie cordate di cui si era parlato erano delle bufale.





giovedì 21 luglio 2016

Le case della onlus svendute ai giocatori del Milan


DI PAOLO BIONDANI E GIUSEPPE ODDO per l'Espresso.

Le case della onlus svendute ai campioni del MilanLa Fondazione Opera Pia Castiglioni Onlus di Milano è un ente di assistenza e beneficenza. Per statuto è chiamata ad assistere persone bisognose, soprattutto anziani in difficoltà. Le sue finalità caritatevoli sono definite in modo chiaro nell’oggetto sociale depositato alla camera di commercio. Resta invece ignoto il motivo che ha spinto questa fondazione, che riceve finanziamenti anche a fondo perduto dalla Regione Lombardia, a vendere il proprio patrimonio immobiliare ad alcuni dei campioni che hanno regalato al Milan di Silvio Berlusconi il suo ultimo scudetto, come Ignazio Abate, Zlatan Ibrahimovic e Marek Jankulovski.


A rivelarlo è un'inchiesta giornalistica de l'Espresso, che nel prossimo numero in edicola da venerdì 22 luglio ricostruisce, attraverso testimonianze, documenti, visure societarie e catastali, l'intera storia degli immobili che l'ente lombardo di assistenza agli anziani ha ceduto a trattativa privata, nel 2011, alle stelle del calcio, a prezzi molto vantaggiosi. Sul caso, scrive sempre il settimanale, indaga la Procura di Milano con la Guardia di Finanza.
Il procedimento è affidato al pm Giovanni Polizzi, lo stesso magistrato che ha incriminato per corruzione il politico e imprenditore di residenze per anziani Mario Mantovani, ex senatore di Forza Italia e vicepresidente nonché assessore alla Sanità della giunta Maroni fino all’arresto, nell’ottobre 2015. Tornato in libertà, ora Mantovani è sotto processo, ma è sempre consigliere regionale. L’ordinanza d’arresto documenta i suoi stretti rapporti con il presidente dell'Opera Pia Castiglioni, Michele Franceschina. A sua volta Mantovani, già sottosegretario del governo Berlusconi, è da vent'anni uno dei politici lombardi più vicini al leader di Forza Italia.
I documenti raccolti da l'Espresso mostrano che il presidente dell'Opera Pia Castiglioni ha venduto a personaggi legati al Milan, tra cui alcuni calciatori che avevano vinto il campionato del 2011, una serie di appartamenti e negozi in un palazzo signorile in via Legnano, nel pieno centro di Milano, con vista sul Castello Sforzesco e sul parco Sempione. Gli immobili risultano ceduti a prezzi molto favorevoli: meno della metà del valore di mercato stimato dall'Agenzia delle entrate per appartamenti dello stesso tipo e posizione.
L'articolo integrale sull'Espresso in edicola da venerdì 22 luglio e già online su Espresso+


giovedì 26 maggio 2016

Zeru tituli, zeru acquisti, zeru cinesi

Non abbiamo scritto nulla sulla finale di Coppa Italia perché , francamente c'era poco da scrivere. Risultato scontato, come era scontato il fatto che la Juve non ci avrebbe umiliato.
Finita la stagione, una stagione alla fine,deludente anche per chi, come noi, non pensava che sarebbe potuta andare molto meglio, ma almeno l'Europa Leauge si poteva e doveva conquistare, ma , sappiamo la storia... Sinisa aveva 5 punti di vantaggio sul Sassuolo quando è stato esonerato.
Dopo una stagione del genere un club organizzato avrebbe già iniziato a programmare e a presentare qualche nuovo acquisto e magari il nuovo allenatore ma non si muove foglia.
Sui cinesi, per ora, solo chiacchiere, e intanto si prnde tempo.
L'unica notizia è vergognosa.
Complimenti a chi gestisce, anche , l'immagine della società.
Fatelo almeno per quello.


venerdì 6 maggio 2016

Parametri Zero: Bartolomeu Jacinto Quissanga "BASTOS"

Non abbiamo mai avuto nulla in contrario con i c.d. "parametri zero", ovvero i giocatori svincolati, se non buoni e possibilmente non ultratrentenni. Anche perché permettono di destinare le risorse risparmiate, per giocati, diciamo "gregari", ma indispensabili e concentrarne quindi su uno-due "top player".
Iniziamo oggi una nuova rubrica con la presentazione di Bastos, centrale angolano del Rostov, destro di piede e piuttosto completo, anche nell'impostazione. Un giocatore di 24 anni che va in scadenza a giugno e che gioca in un ruolo, difensore centrale, in cui il Milan ha bisogno di mettere mano per rinforzarsi, almeno, con un giocatore di livello.




Nome completo:Bartolomeu Jacinto Quissanga


Anno di nascita:1991
Età:24
Altezza:1,84 m
Nazionalità:Angola
Posizione:Difensore centrale
Piede:destro
                                          Scadenza:                               
2016
Squadra attuale:Fc Rostov




lunedì 2 maggio 2016

Non c'è nessuna offerta cinese

2 maggio 2016, lo dico adesso, sperando di sbagliarmi.
Quello che ci risulta è che non c'è alcuna offerta da parte di investitori cinesi per il Milan.
Perché se ne parla allora?
Se ci pensate non è la prima volta. Ogni volta che c'è stato un momento di crisi uscivano voci di un grande acquisto. Ora che questa voci non sarebbero credibili o comunque non sufficienti si inventano i cinesi. Prima Mister Bee, poi Mister Lee, poi Ma... in realtà nessuno.
Nessuno è stupido da voler comprare una società che fa 90 milioni di perdite l'anno, che ha un patrimonio tecnico nullo. Insomma nessuno è disposto a pagare 700 milioni per il brand Milan, Milanello e il titolo sportivo. Forse solo un emiro potrebbe fare un'operazione tanto stupida a livello economico. E questa false voci sui cinesi, messe in giro da chi i media sa usarli benissimo a proprio vantaggio servono un po' per consolare i tifosi, un po' per mettere fretta a qualche emiro appunto, ammesso che sia stupido da non capire il bluff.

mercoledì 20 aprile 2016

Per non dimenticare


Per chi era troppo giovane o ha la memoria corta. Brocchi, una vita nelle giovanili nel Milan, dopo la buona annata a Verona fu acquistato dall'Inter. Le sue dichiarazioni alla presentazione furono tutto miele per l'Inter, andando anche oltre. Disse che quando da ragazzo vestiva la maglia del Milan si sentiva male e che finalmente poteva vestire la maglia giusta. Poi lo cacciarono a calci nel sedere, scarso com'era e divenne , miracolosamente, supermilanista. Oltre che amico di Vieri, Inzaghi, Gattuso, Abbiati, Pancaro, Cois e compagnia... ma soprattutto nelle grazie di Fester.

martedì 5 aprile 2016

Ciao Cesarone

Quando muore un personaggio leggendario come Cesare Maldini ti si accende nella testa tutta una serie di immagini legate alla sua vita. Le vittorie, certo, ma non solo quelle. Fra tutte ho scelto una con Paolo, non ancora campione.. Sognava per lui un futuro da capitano del Milan, ad alzare quella coppa (non proprio quella, perchè nel 1963 la coppa Campioni ancora non aveva le grandi orecchie, ma insomma...). Persona simpatica, anche nei suoi tratti scorbutici, sicuramente onesta ed autentica come gli altri figliocci di Rocco: dal Trap a Rivera. Grandissimo e sottovalutato giocatore, bravo e saggio tecnico, campione del mondo come secondo di Bearzot, Ct delle Under 21 più vincenti di sempre, sotto le sue mani son passsati tanti campion e un po' di suo è sempre riuscito a dare. Poi, altro picco della sua carriera quel leggendario 6-0 nel derby facendo giocare il Milan, vedasi l'ironia della sorte con un 442 molto sacchiano. Se n'è andato quasi a sorpresa, nonostante l'età che già era più che matura.
Da qualche parte si sono accorti che serviva uno buono per marcare Cruijff.
Ciao Cesare. Grazie di tutto.
Il Milan è solo gente come te.

martedì 22 marzo 2016

Storia di un'altra stagione perduta

L'inizio stentato, la ripresa, l'avvicinamento all'Inter e al quinto posto, il ritorno alla normale mediocrità. in poche parole la stagione del Milan, che, salvo colpo di coda in finale di Coppa Italia, finità anche quest'anno col segno negativo. Non tutto è da buttare. Il discreto primo anno di Romagnoli, il debutto di Donnarumma, l'affermazione di Niang in prima squadra, sono buoni segnali per il futuro non troppo prossimo ma , appunto, quello che qualcuno in alto deve capire è che questa squadra a breve e medio termini non può avere ambizioni molto più grandi di un piazzamento in Europa. Questa squadra vale, forse, il sesto posto, forse il settimo o l'ottavo, non di più e l'allenatore ha fatto più che il suo dovere. ha dato continuità ai giovani, solidità e identità alla squadra col povero (ma strapagato) materiale che ha a disposizione. Serve un mercato magari un po' meno ricco ma pù intelligente, non un cambio di allenatore, l'ennesimo. La voce dell'arrivo di Sabatini, con tutti i suoi difetti, sarebbe una buona notizia, perché è bravo a muovere le carte, a coprare a poco e a vendere a tanto (è lui che ci ha rifilato Bertolacci), a insomma lavorare di fantasia e con buona competenza. Anche se c'è decisamente meglio in giro.

martedì 16 febbraio 2016

Bei tempi (si fa per dire)

Dopo un girone di andata così e così pare che il Milan abbia messo il turbo, almeno rapportato alle sue possibilità. Vittoria di carattere e un po' di culo, nel derby e anche nelle altre partite, ma bene così, non possiamo chiedere molto di più a questi giocatori e a questa squadra.
Difficile pensare che possa andare oltre al sesto posto attuale ma sognare non costa nulla. Di certo Sinisa ha dimostrato che  a differenza del predecessore, lui è un allenatore vero, che sa trovare il miglior compromesso tattico, uno straccio di gioco e gestire il gruppo (compreso Balotelli, trattato, come deve essere trattato). Bravo Sinisa.

venerdì 15 gennaio 2016

Il baby Yusupha Yaffa baby non è: ha 10 anni di più

Dal sito di Sky

Processo all'ex giocatore rossonero (Allievi nazionali e Primavera) e dell'Eintracht Francoforte, oggi all'Msv Duisburg, nato in Gambia: è accusato con il padre di falso ideologico, dichiarava 19 anni avendone 29. Le indagini, riportaLa Stampa, in provincia di Cuneo dove ha la residenza.

Per l'anagrafe italiana, che ha registrato le sue dichiarazioni, ha 19 anni; per i carabinieri che lo hanno denunciato, invece, ne avrebbe dieci in più. E' iniziato a Cuneo, dove ha la residenza, il processo a Yusupha Yaffa, baby campione di calcio che forse proprio baby non è.

L'ex giocatore del Milan (Allievi nazionali e Primavera) e dell'Eintracht Francoforte, oggi all'Msv Duisburg, è accusato con il padre di falso ideologico. Le indagini, riporta La Stampanelle pagine locali, sono partite dal profilo Facebook del calciatore nato in Gambia. Sul social Yaffa dichiarava un'età improbabile per chi a Chiusa Pesio, paesino del Cuneese dove ha vissuto, lo ricordava a scuola.

Il giocatore avrebbe sostenuto di aver perso i documenti diverse volte. Un escamotage, secondo l'accusa, per ringiovanire. Una storia simile a quella di Eriberto-Luciano, centrocampista di Bologna, Chievo, Lazio e Inter che per due anni giocò in Italia sotto mentite spoglie. Mauro Cavalli, legale del giocatore, respinge l'accusa. E chiede che il processo a Yaffa venga trasferito al Tribunale dei minori di Torino.

mercoledì 13 gennaio 2016

30 anni – Polpette di Verza con Farina… di ceci



TRENTA anni fa. Sulla mia testa c’erano moltissimi capelli in più e dentro la mia testa c’erano mille sogni, duemila ideali ed un chiodo fisso: il Milan. Ventiquattro ore al giorno, trecentosessantacinque giorni all’anno. In realtà i chiodi fissi erano due ma il secondo, e chiedo scusa alle signore che leggono, lo potete facilmente immaginare.
La vita ti cambia, la vita ci cambia. Potete dire il contrario quanto vi pare ma, se vi guardate indietro, il ragazzo che eravate a quindici anni non c’è più. La tela è rimasta la stessa ma il dipinto che tutti vedono non è quello che volevate dipingere.
Oggi continuo a non andare più dal parrucchiere ma solo perché me lo porto a casa. È un francese che si chiama Gillette e ogni due giorni mi pettina come una palla da biliardo. Dentro la testa i segni hanno lasciato il posto alle preoccupazioni e gli ideali alle bollette che hanno causato quelle preoccupazioni ma i chiodi fissi son sempre due: la felicità delle mie figlie ed il Milan; nell’ordine esatto in cui sono state scritte. Ventiquattro ore al giorno, trecentosessantacinque giorni all’anno.
La vita ti cambia ma i difetti restano sempre gli stessi.
TRENTA anni fa anche Silvio Berlusconi aveva due chiodi fissi e, vi scongiuro, non fate facili battute; sto provando ad essere serio almeno per oggi. Da qualche tempo l’imprenditore brianzolo, oltre a rivoluzionare il mondo delle televisioni in Italia, stava pensando a come trasformare il Milan nel simbolo popolare e tangibile del proprio successo. Curiosamente i miei pensieri più felici di un Milan vincente coincidevano con i progetti che il gruppo Fininvest aveva preparato. L’altro chiodo fisso erano i comunisti che vedeva come il fumo negli occhi.
La vita ti cambia e, sicuramente, ha cambiato anche Silvio Berlusconi.
Oggi non sapremmo dire cosa ci sia nella testa del presidente onorario del Milan. Di sicuro non ci sono più i comunisti ma con altrettanta certezza possiamo dire che il Milan non è più una priorità né per lui né per il gruppo industriale che a lui fa capo.
Trenta anni fa, esattamente trenta anni fa, Giuseppe Farina abbandonava la presidenza del Milan lasciandola, temporaneamente, nella mani di Rosario Lo Verde traghettatore fino all’avvento, di li a poche settimane, di Silvio Berlusconi.
Giussy Farina, imprenditore vicentino classe 1933, compra il Milan, povero e retrocesso, nel Gennaio del 1982 e dopo quattro anni lo lascia, povero e virtualmente fallito, nelle mani del suo attuale proprietario dopo solo quattro anni di una presidenza che passerà alla storia come una delle peggiori della storia del Milan.
Oggi il gradasso del web rossonero ci fa sapere che tra “Farina e Berlusconi c’è un oceano” e che “per la verità e la Storia” lui c’è. Urca…
Tra Berlusconi e Farina c’è un oceano? Me la cavo a buon mercato con un “non lo so e non mi interessa”.
Potrei stare qui a spiegare al gradasso del sabato mattina che Farina dava in affitto il centro sportivo di Milanello agli sposi e che oggi c’è un posto chiamato Casa Milan dove, copio direttamente dal sito web,dopo la visita al museo la festa continua con l’aperitivo, la merenda e il taglio della torta con il brindisi aCucina Milanello insieme alla mascotte e con un fotografo dedicato, mentre al Milan Store è possibile acquistare regali unici a tema AC Milan per il festeggiato e per gli ospiti. I party a Casa Milan non sono solo dedicati ai piccoli rossoneri, tutti possono festeggiare un lieto evento tra Cucina Milanello e Museo Mondo Milan.Vuoi scoprire di più sulle feste a Casa Milan? ContattaciOppure potrei stare qui a spiegare che quel Milan ha quasi ceduto Franco Baresi alla Sampdoria mentre il Milan di Berlusconi ha sicuramente ceduto Shevchenko, Kakà, Thiago silva e Ibrahimovic.
Potrei dilungarmi ad illustrare perché dire che Baresi, Maldini, Galli, Evani, Tassotti e compagnia furono un lascito del Milan di Colombo e non di quello di Farina è come dire che la maglia rossonera è un lascito del Milan di Colombo e non di quello di Farina. Non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire. La gestione Farina cede, fra i suoi gioielli, Battistini ed Incocciati. Il resto lo lascia, comprato per una cifra relativamente bassa, alla gestione successiva. Nel suo primo anno intero di gestione il Milan berlusconiano ha in rosa, ereditati dalla gestione precedente: Baresi, Costacurta, Galli, Maldini, Tassotti, Di Bartolomei, Evani, Stroppa, Wilkins, Hateley e Virdis. Otto di questi saranno fondamentali per i trionfi futuri.
Il Milan targato Berlusconi e Galliani non mette in campo un prodotto del vivaio decente dai tempi di Albertini ma Darmian gioca a Manchester e Astori gioca nella Fiorentina. Così giusto per gradire.
Potrei, ma non lo farò.
Mi limiterò a sottolineare che quando parlo del Milan di Farina lo faccio con la nostalgia di chi vedeva in quella squadra un Milan da amare comunque a dispetto di quanto fosse povero, indebitato ed avesse un modello “ruspante” di gestione. In quella squadra il suo popolo non faceva nessuna fatica a riconoscersi né faceva fatica a riempire gli stadi anche in Serie B. A quei tempi la sciarpa del Milan era una “reliquia”, una divisa da mostrare con orgoglio e Vinicio Verza un autentico idolo. Da ragazzo compravo le scarpe della Tepa Sport perché erano quelle di Vinicio.
Quel Milan è l’esatto opposto di quello attuale. Quello voleva ma non poteva, questo potrebbe ma, per motivi che esulano da qualsiasi logica, non vuole. E forse non è nemmeno interessato a volere.
Quel Milan era povero ma amatissimo, questo ha alle spalle uno dei principali potentati economici italiani ma lo stadio deserto ed il minimo storico di abbonati.
Quel Milan aveva una tifoseria appassionata e granitica nella sua coesione, questo ha un establishment che passa il tempo ad insultare i propri tifosi qualificandoli come “non evoluti” e “tastieristi” o facendogli i versacci nelle telecronache.
Io parlo di amore, passione, valori e radici. Parlo della tensione snervante che ha accompagnato i miei prepartita con la Pistoiese e con il Real Madrid. Parlo delle lacrime quando siamo retrocessi; era il giorno della comunione di mia sorella e, senza permesso, abbandonai il tavolo al ristorante per andare ad inginocchiarmi accanto alla portiera di una Giulietta con l’autoradio accesa per scoppiare in un pianto dirotto al fischio finale. Parlo delle lacrime al rigore di Sheva a Mnachester.
Parlo di etica cacciavite, parlo di vedere Milan-Como 0-2 sotto una nevicata furibonda e dell’amichevole Milan-Dinamo Kiev a 4 gradi sotto lo zero.
Mi si risponde con un elenco di trofei ignorando che questa squadra non ha più l’amore dei suoi tifosi.
Ha ragione il gradasso. Tra il Milan di Farina e quello di Berlusconi c’è un oceano.
Anche tra  noi e loro.
Incolmabile.
Andatevene, maledetti.
Pier

Belli anche i commenti...

venerdì 8 gennaio 2016

Pallone d'Oro d'Africa


L'immagine di questo Milan sempre più allo sbando. Un suo ex "canterano", uno dei pochi buoni, svenduto e diventato Pallone d'Oro d'Africa. Incompetenza infinita. Grazie Silvio, Grazie Fester.
Per capire come si è arrivati a quello che siamo oggi.

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