martedì 22 marzo 2016

Storia di un'altra stagione perduta

L'inizio stentato, la ripresa, l'avvicinamento all'Inter e al quinto posto, il ritorno alla normale mediocrità. in poche parole la stagione del Milan, che, salvo colpo di coda in finale di Coppa Italia, finità anche quest'anno col segno negativo. Non tutto è da buttare. Il discreto primo anno di Romagnoli, il debutto di Donnarumma, l'affermazione di Niang in prima squadra, sono buoni segnali per il futuro non troppo prossimo ma , appunto, quello che qualcuno in alto deve capire è che questa squadra a breve e medio termini non può avere ambizioni molto più grandi di un piazzamento in Europa. Questa squadra vale, forse, il sesto posto, forse il settimo o l'ottavo, non di più e l'allenatore ha fatto più che il suo dovere. ha dato continuità ai giovani, solidità e identità alla squadra col povero (ma strapagato) materiale che ha a disposizione. Serve un mercato magari un po' meno ricco ma pù intelligente, non un cambio di allenatore, l'ennesimo. La voce dell'arrivo di Sabatini, con tutti i suoi difetti, sarebbe una buona notizia, perché è bravo a muovere le carte, a coprare a poco e a vendere a tanto (è lui che ci ha rifilato Bertolacci), a insomma lavorare di fantasia e con buona competenza. Anche se c'è decisamente meglio in giro.

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