sabato 1 febbraio 2025

Fabio Cudicini 1935-2025


Il mondo del calcio è in lutto per la scomparsa di Fabio Cudicini, storico portiere dell'AC Milan e figura indimenticabile del calcio italiano. Cudicini, morto all'età di 91 anni, ha lasciato un segno indelebile nella storia rossonera, contribuendo a scrivere pagine memorabili del club milanese.

Nato a Trieste nel 1935, Cudicini ha vestito la maglia dell'AC Milan dal 1967 al 1972, diventando un punto di riferimento per la squadra in un periodo di transizione. Con la sua sicurezza tra i pali, la sua eleganza e la sua leadership, ha conquistato il cuore dei tifosi, guadagnandosi il soprannome di "Ragno Nero" per la sua agilità e la capacità di parare anche i tiri più insidiosi.

Durante la sua permanenza al Milan, Cudicini ha contribuito alla vittoria della Coppa delle Coppe nel 1968 e alla conquista dello Scudetto nella stagione 1967-68, un trofeo che mancava al club da nove anni. La sua presenza rassicurante in porta è stata fondamentale per il successo della squadra, e il suo stile di gioco ha ispirato generazioni di portieri.

Dopo il ritiro, Cudicini è rimasto legato al mondo del calcio, diventando un punto di riferimento per i giovani talenti e un simbolo di professionalità e dedizione. La sua eredità vive non solo nei trofei vinti, ma anche nello spirito e nella passione che ha trasmesso a chi ha avuto il privilegio di conoscerlo.

Oggi, l'AC Milan e i suoi tifosi ricordano Fabio Cudicini con affetto e gratitudine. Un grande portiere, un uomo di valore, una leggenda rossonera. Riposa in pace, Fabio. Grazie per tutto.

#ACMilan #FabioCudicini #RagnoNero #ForzaMilan


Nota: con colpevole ritardo vogliamo ricordare la figura di questo grande protagonista del Milan di un passato che inizia a diventare lontano. 

lunedì 22 giugno 2020

Pierino Prati 1946-2020



Pochi giorni dopo un grande rivale come Mariolino Corso se ne va l'eroe della Coppa Campioni del 1969, la miglior spalla che Rivera abbia mai avuto al Milan. Ciao Pierino.

venerdì 7 dicembre 2018

Gigi Radice 1935-2018




Gigi Radice è stato uno dei più grandi allenatori italiani, avanti di anni se non di almeno un decennio sulla maggior parte dei colleghi.
 "Brera è quel capo indiano che sappiamo, però col Mundial non ci ha preso. Con il gioco espresso dall'Italia non ci ha preso. Quando continua a menarla col gioco all'italiana, vende letteralmente l’aggettivo “italiano” in maniera impropria. Ormai ci si difende riattaccando con padronanza del pallone, non siamo più ai miei tempi, di giocatore, quando il succo era: meglio che la palla sua là, lontana, che qui, vicina. Questo lo si vede ogni domenica. Mi stupisco che Brera non lo noti, forse è un nostalgico". Correva l'anno 1982.
Grazie Gigi, campione sfortunato, grande condottiero, cuore rossonero. 

lunedì 21 maggio 2018

Bilancio di fine stagione

Mi spiace per Bizzotto, che ho sempre stimato ma se Gattuso avesse iniziato il campionato dalla prima giornata non saremmo comunque in Champions League, perchè in un campionato intero non giochi una volta sola con Juve, Inter, Roma, Napoli e due volte col Verona, Benevento, etc... magari!. Mo va a finire che è colpa di Montella se Gattuso ha fatto un punto su 6 col Benevento. La gran "remuntada" di Gattuso è stata portare il Milan dal settimo al sesto posto, che con Montella comunque distava, dopo quella serie di partite tremenda con tutte le grandi, solo 6 punti da una Sampdoria che ha avuto un crollo tale da farsi recuperare pure dall'Atalanta che era 10 punti dietro, dal Torino (7) e Fiorentina (da -7 a +3). Il Milan di Gattuso vale queste squadre, quello di Montella, ha vinto una Supercoppa e battuto la Juve anche in campionato. Fosse rimasto, chissà....

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