venerdì 30 ottobre 2009

Una settimana da diavolo - Uso libero e rossonero del condizionale



Se si critica eccessivamente un Milan comunque in lotta per il terzo posto ed in piena corsa per la qualificazione agli Ottavi della Champions League si sbaglia perché si chiede troppo alla squadra ed all’allenatore. Se si giudica partita per partita senza pregiudizi e senza prediletti rilevando errori o meriti di chi allena e di chi gioca si fa benissimo. Sono per la critica costruttiva e la libertà di pensiero. Sono sempre per la libertà.

Se il Milan si trova con pochi ricambi a centrocampo è per colpa della proprietà ma se Flamini non gioca a Napoli dal primo minuto per dare riposo a Pirlo è colpa dell’allenatore.

Se il più dispendioso acquisto dell’estate è stato un giocatore che Leonardo non voleva è colpa della proprietà ma se Huntelaar non viene messo nelle condizioni di rendersi utile è colpa dell’allenatore.

Se l’allenatore non si dimette il 31 agosto a campagna acquisti “effettuata” non seguendo i suoi dettami accetta la situazione e la sfida, non è vittima, qualunque esso sia egli è partecipe del progetto, non può essere esente da critiche. Se la proprietà mette nelle condizioni qualsiasi allenatore si siede in panchina di non essere accontentato durante la campagna acquisti essa dimostra di non essere interessata a dare vita ad un serio progetto tecnico. Ancelotti non voleva Ronaldinho tanto quanto Leonardo voleva invece Cissokho e Luis Fabiano.

Se il Milan manca di qualità sugli esterni è colpa della proprietà che non ha provveduto in tal senso ma se Oddo e Antonini mostrano di essere in forma e l’allenatore li toglie entrambi contro una squadra che gioca molto sulle corsie laterali, egli ha colpa.

Se la prima alternativa alla coppia di centrali di difesa resta Kaladze la colpa è della proprietà o perché non ha acquistato altri elementi decenti o perché si affida ad uno staff sanitario da cui gente come Bonera pare non risorgere dopo un anno, ma se l’allenatore non si accorge che senza Nesta e per di più con due gol di vantaggio non si possono tenere quattro uomini fissi davanti che non tornano la colpa è sua.

Se gira e rigira gli uomini che sono sempre protagonisti nel bene e nel male sono sempre quelli della Champions vinta a Manchester nel 2003, eccetto Pato, c’è da chiedersi come mai la proprietà, se non ha deciso in prima persona i giocatori per cui sono stati buttati via parecchi soldi fino all’estate 2008, non faccia niente per rimuovere il vicepresidente vicario-amministratore delegato dell’Ac Milan spa. Se si è deciso di dare più importanza ai giovani c’è da chiedersi perché l’allenatore non abbia il coraggio di dare spazio di tanto in tanto a chi brilla nella Primavera.

Se il Milan di Ancelotti non sapeva gestire il risultato in più di un’occasione, se prendeva reti su calci da fermo o sugli sviluppi di essi per errata disposizione della linea difensiva, se aveva un allenatore che peccava nel leggere prontamente la partita ed era poco incline al turn-over e se era capace di grandi singole imprese c’è da chiedersi quali siano le differenze con il Milan di Leonardo sistema di gioco a parte. Tassotti è sempre lì. Se l’allenatore del Milan deve scendere sempre a patti con la vecchia guardia per ottenere qualcosa c’è da chiedersi chi abbia loro fatto o approvato dei contratti lunghi e dispendiosi, chi non abbia avuto la volontà di sostituirli investendo seriamente così da metterli nelle condizioni di cercarsi un altro spogliatoio. La rosa è sempre quella lì.

Se il Milan non fosse da terzo posto vorrebbe dire affermare che il Kakà delle ultime stagioni vale da solo quanto Nesta, Thiago Silva, Abate, Borriello e Huntelaar, che è più decisivo di tutti questi messi insieme per una squadra, ma allora come mai il Real Madrid di Kakà ha perso contro il Milan senza Kakà? Nessun giocatore, tranne forse Maradona, vale più di due centrali coi fiocchi e di un bel centravanti boa, è l’organizzazione di gioco che fa la differenza, l’armonia fra i reparti – come dice Sacchi – e la disponibilità al sacrificio. La nostra base di partenza è un terzo posto a pari punti con la seconda classificata, non lo si dimentichi. Ronaldinho è stato determinante nelle vittorie col Siena e la Roma, nel pari con l’Atalanta, non si dimentichi neanche questo. Senza Pirlo eravamo arrivati primi in classifica la scorsa stagione nonostante un Kakà non certo trascendentale, non più di questo e quel Ronaldinho, anche questo lo si tenga bene a mente, ogni tanto può anche partire dalla panchina ed essere importante come a Livorno.

Se il Milan è solo questo, una squadra che lotta per il terzo posto e fuori dalla lotta Scudetto virtualmente già alla seconda giornata, è colpa della proprietà tanto quanto era suo merito quando eravamo in grado di vincere in qualsiasi competizione a cui partecipavamo. Se il Milan è stato capace quest’anno di primi tempi come quello di Bergamo o quello con la Roma o di una sconfitta in casa con lo Zurigo la proprietà non c’entra granché direi. Mai perdere il senso dell’equilibrio nel distinguere le varie responsabilità tenendo sempre presente però che tutto alla proprietà torna e tutto alla proprietà appartiene.

Adamos8181

5 commenti:

dnarossonero ha detto...

Kaka vale più di Nesta, Thiago Silva, Borriello, Abate tutti assieme perchè Borriello non ha una tenuta fisica agli infortuni all' altezza della sua forza. Abate è un buon esterno dotato di grande potenza resistenza e corsa ma è un pò scarso tecnicamente. Non segnerà mai 14 reti, non darà mai gli assist di Kaka, non si procurerà mai tanti rigori quanto Kaka non sarà mai l' uomo trascinatore che ti risolve una partita da solo. Nesta e Thiago Silva sono due centrali eccellenti, ma la fase difensiva buona la puoi fare anche con centrali meno forti. Il Real di Kaka è messo troppo male in campo. Dietro di lui il vuoto tatticamente parlando, peggio del milan ancelottiano. Molto peggio. Kaka va visto in contesto tattico finzionale.Anche perchè non è più in grado di partire da centrocampo e saltare tutti come un tempo. Il miglior Kaka non li rivedrà mai nessuno ma Kaka al 70% rimane sempre per me fra i primi 3 calciatori al mondo

Anonimo ha detto...

" Molto peggio. Kaka va visto in contesto tattico finzionale."

sono d'accordo. alla playstation!!!!

Rdv

dnarossonero ha detto...

in nottata post sulla partita...mi spiace ma ero fuori a cena e dove ero non sono riuscito a vederla per bene, quindi ora esco, poi me la guardo la replica e prima di andare a nanna posto :-)

Anonimo ha detto...

tranquillo dna.

Rdv

Anonimo ha detto...

Fabio..

per ora con Dinho, pur nella sua discontinuità, siamo a 5 assist e due gol in 10 partite e non le ha neanche giocate tutte..

a conti fatti è entrato in 10 punti del Milan..

vittorie con Siena, Roma e Parma..pari a Bergamo..

sono convinto che a fine stagione avrà forse fatto qualche gol in meno di Kakà (dipende anche dai rigori che ci concedono perhè l'anno scorso era Kakà il rigorista quest'anno lui) ma di sicuro più assist.

Per cui considerati tutti gli altri acquisti e/o recuperi da infortuni ed in più questo Ronaldinho considero questa squadra da terzo posto, minimo quarto considerato che Nesta e Borriello non sono del tutto affidabili fisicamente.

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