MILANO - "Se a 38 anni mi viene privato di giocare a calcio impazzisco". Pippo Inzaghi scalpita, nel senso letterale del termine, per tornare a ritagliarsi un ruolo da protagonista nel Milan. Lo ha detto a margine della presentazione del libro 'Superpippo re del gol', il cui ricavato andrà in favore della lotta alla sclerosi multipla. "Adesso sono felice, da due mesi mi alleno con la squadra, sono contento anche di aver dimostrato di stare bene - sottolinea il bomber -. il Milan ha la priorità, io non sarò mai un problema per questa squadra. I tifosi mi fanno venire i brividi. Cerco di andare avanti e spero di essere ancora importante per questa società, secondo me posso ancora fare bene"
"La mia carriera è bellissima, fatta anche di momenti difficili, soprattutto questo infortunio che mi ha privato di un momento d'oro. Ora sono contento di aver fatto qualche minuto nel match con il Catania, cerco di andare avanti, spero di essere ancora importante per questa squadra, posso ancora fare bene. Tentazione di finire carriera altrove? In questo momento sono sereno, sanno che gioco per divertirmi, se mi viene privato di giocare a 38 anni impazzisco. Estero? Non ho pensato a questo, so che il mio procuratore ha avuto qualche abboccamento da squadre. Ho vinto tutto ma per me quando vado a San Siro è sempre un momento magico. Se non sento più questa ebbrezza inizio a pensare, anche se sarebbe un peccato non finire con questa maglia. Al Milan tutti mi vogliono bene quindi èdifficile".
"Ibrahimovic Pallone d'Oro? Dal primo giorno che è arrivato ho avuto un grande rapporto con Zlatan. Quando non ci vediamo ci mandiamo sms. Ieri ad esempio mi ha scritto che sperava facessi gol. Abbiamo una grande intesa, spero che vinca la Champions con noi così vincerà il Pallone d'Oro".
GALLIANI SPONSOR DI SUPERPIPPO - Uno sponsor d'eccezione per Inzaghi è l'ad Adriano Galliani, che si augura che la punta possa tornare decisiva a partire dagli ottavi di Champions League: "So che ci tieni ai gol europei - ha detto l'ad rossonero rivolgendosi al giocatore - l'elenco di Champions lo fa l'allenatore, purtroppo per Pippo (ride, ndr). Allegri deciderà per il bene del Milan. Speriamo che a differenza delle ultime edizioni si possa andare oltre gli ottavi". Galliani, insomma, non sembra intenzionato a lasciare andare via l'attaccante rossonero: "Nel 2007 il Milan ha fatto tre finali. Questo è il vero triplete, la Champions, la supercoppa europea, poi il mondiale. Quell'anno ci furono cinque gol di Pippo in queste tre finali".
Galliani ha anche svelato un retroscena a proposito del passaggio del giocatore dalla Juventus al Milan: "Pippo ha rinunciato a una cifra importante pur di venire al Milan. Sono stati undici anni meravigliosi. Ieri la punta di una scarpa di un portiere ha impedito un altro gol. Il portiere doveva tirare dietro il piede (ride, ndr) ma ci saranno altre occasioni, Pippo si sta impegnando alla morte".
ANTONINI: "ROBINHO PUNTO DI RIFERIMENTO" - Ha parlato anche Luca Antonini, che ai microfoni di Radio Sportiva ha fatto il punto della situazione tattica della squadra: "Il Catania è venuto a Milano dopo un filotto di risultati importanti. Nei primi minuti ci ha messo in difficoltà, poi è uscito il vero Milan che ha messo la partita in cassaforte. All'inizio non abbiamo fatto bene, è mancato tanto Robinho anche se Cassano ha fatto la differenza. Ma con Robinho abbiamo più punti di riferimento. Ora siamo entrati in condizione, il mister può contare su 22 giocatori di grande livello". Antonini si sofferma su Abate, convocato in azzurro: "Ignazio ha fatto benissimo l'anno scorso, ha dimostrato di meritare la nazionale. Io l'avrei convocato anche prima, forse Prandelli aspettava la piena maturazione. Non è un tappabuchi: Ignazio gioca in un top club titolare, non è certo una convocazione a questo scopo. Leonardo puntò tanto su me e lui, quell'anno siamo migliorati anche grazie a Tassotti che ci ha arretrati. Il merito di averci lanciato è di Leonardo, ma la consacrazione è arrivata con Allegri. Zambrotta si impegna e si mantiene fisicamente, è un campione che anche ieri sembrava un ragazzino: sono contento per lui anche se è un mio diretto concorrente. Qui al Milan c'è un bel gruppo, nessuno se la prende se gioca un altro. Taiwo? Bisogna dargli un pò di tempo per adattarsi al calcio italiano: è giovane e ha notevoli margini"
(07 novembre 2011)
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