lunedì 28 giugno 2010

Il calcio secondo Giovanni Galeone, il maestro del nuovo allenatore del Milan

-Allegria e libertà d'azione. Per ogni giocatore il campo deve essere il pavimento di casa. (1986)

-La zona come me non la fa nessuno: se Berlusconi avesse visto il Pescara prima del Parma, oggi sarei io alla guida del Milan. (1987)

-Andrei a Roma o a Napoli, non ho lo stile Juve. (1988)

-Non penso di far seguire Maradona da un uomo, mi creerebbe un buco a centrocampo. (1989)

-Per insegnare il calcio, la tecnica e tutto ciò che ne deriva, sono fra i più bravi. Per come stare bene col mondo esterno magari no: dovrei impegnarmi un po' di più. (1991)

-Nell'86-87 due tecnici giocavano a zona: Sacchi a Parma e Galeone a Pescara. Prima erano sempre due: Sacchi a Rimini e Galeone alla Spal. Gli altri sono arrivati dopo. Sì, anche Zeman. (1991)

-La zona sporca di Scoglio? Beh, le sue squadre hanno sempre menato a rotta di collo. A Scala, poi, la zona l'ho spiegata io. (1991)

-Io in porta ho un optional. Quel gol del pareggio milanista, l'avrei preso di testa nonostante i miei cinquant'anni. (13-9-1992)

-Come ci si sente a perdere una partita così? Ci si sente degli scemi. (13-9-1992)

-Paura di vincere? No, all'inizio siamo andati bene. Poi abbiamo fatto i saputelli. (13-9-1992)

-Un giorno Berlusconi mi disse: "Quando se la sente mi faccia una bella telefonata. Ho in mente grandi cose per lei". Beh, non sono abituato a telefonare a nessuno. (1992)

-Le mie squadre devono attaccare sempre, perché quando si difendono e basta, prima o poi un gol lo prendono. (1994)

-Tre vittorie di fila il Perugia non le faceva da vent' anni. Qualcosa di buono l'avrò pur fatto. (1996)

-Sono un tecnico, non faccio il guardiano. (1996)

-Abbasso la tatticomania, la pazzia del rincorrere i numeri: torniamo davvero ad insegnare ai giovani la tecnica. (1996)

-Non voglio piu' prostituirmi. D'ora in poi non tradirò più le mie idee né mi farò condizionare da insicurezza e timori. Le mie squadre anche perdendo hanno sempre avuto la mia fisionomia. (1998)

-Inutile chiedersi ancora se Asanovic e Allegri possono giocare insieme o se Facci e Sergio sono giocatori di fascia. Spero solo che possano far ricredere i critici. (1998)

-Allegri e Asanovic possono coesistere. Asanovic mancino, Allegri destro. Se l'uno prestasse il piede all'altro sarebbero perfetti. Ma non è possibile. (1998)

-La verità è che le colpe non sono né di Mutti e Mazzone, né di Bianchi e Pavarese, o di Galeone e Bagni. Ma se questa squadra fosse stata bloccata dall'inizio del campionato, avrebbe avuto sette-otto punti in più facile facile, fumando una sigaretta. Invece è stata sballottata a destra e sinistra, rivoltata. (1998)

-Volevo chiudere alla grande la mia carriera di allenatore e alla grande la chiuderò. Senza paura e tentennamenti avrei potuto vincere il mio quinto campionato in serie B e l'avrei vinto a due mani, fumando una sigaretta, ma ho scelto Napoli per una sfida con me stesso, con la città, con tutti. E questa sfida voglio vincerla. dopodiché smetterò. Anzi, forse resterò un altr'anno e basta. (1998)

-Oggi in panchina ci sono i fanciulli in carriera. Parlano in tv e dicono tutti le stesse cose. Sembrano usciti dalla fotocopiatrice. (1999)

-Vogliamo parlare della scorsa stagione? Malesani dice: ho vinto due coppe. Una gliel'hanno regalata, l'altra non conta granché. (1999)

-I contratti pluriennali tolgono entusiasmo. (1999)

-Vukoja è l'attaccante ideale per il mio tipo di gioco. (1999)

-La curva mi ha creato, la curva mi può distruggere. (1999)

-Il quarto passaggio è monotonia. (2001)

-Mr. Galeone ma se si fosse trovato al posto di Zoff, messo alla berlina da Berlusconi il giorno dopo aver perso la finale al campionato europeo contro la Francia, lei si sarebbe dimesso o cosa? - Avrei mandato affanculo Berlusconi! - Cosa? - Ha capito benissimo, lo scriva, avrei mandato affanculo Berlusconi! (2004)

-Io Recoba lo farei giocare a Montevideo, o al Lecce o alla Reggina. (2004)

-Goretti è stato una delle mie più grosse delusioni, per non aver raggiunto i risultati che le sue qualità gli avrebbero permesso. Qualche tempo fa lo avrei messo insieme a Prosinecki e Romario, se mi avessero chiesto un pronostico sulla sua carriera. (2004)

-Dopo il gol mi hanno tirato su in parecchi, non sapevo nemmeno che ci fosse anche lui! L'ho voluto io in Italia, ai tempi di Perugia: ma anche lui mi ha regalato tanto, ci divertivamo a quei tempi. Il mio Perugia era uno squadrone, si poteva davvero creare un ciclo e l'ipotesi di una retrocessione mi faceva morire da ridere. Poi mi hanno cacciato, non certo per colpa mia, nonostante cinque vittorie e cinque sconfitte. Il destino è curioso: io e Rapaic ci siamo trovati ad Ancona. Lui è un po' invecchiato, ma resta sempre l'ottimo giocatore di una volta... (2004)

-Il livello tecnico si è abbassato, ma questo se vogliamo è una conseguenza logica se si pensa che un anno fa c’erano squadre come Palermo e Cagliari e giocatori come Toni e Zola. Ho visto una decina di partite del Pescara, ultima la vittoria sul Perugia: Simonelli sta facendo un buon lavoro, considerato che negli ultimi vent’anni non ho mai visto un organico così scarso. (2005)

-Nel contratto ha una clausola che gli garantisce di giocare? A me queste cose non interessano... Per me giocano sempre i migliori. (su Gheddafi, 2006)
 

1 commento:

Danilo Zulli ha detto...

Grazie Dario per questo post!
Come sai sono abruzzese e quindi come 2ª squadra ho il Pescara. Naturalmente quando gioca Pescara-Milan, tifo sempre rossonero.
Certo che Galeone ha segnato un epoca a Pescara. Era una squadra da sogno quella dell'86/87, fu ripescata dalla C perché fallì il Palermo. A fine anno fu promossa in A. Oltre ad Allegri c'era anche Gasperini. Giocava un calcio meraviglioso, era sempre uno spettacolo all'Adriatico. La partita che promosse il Pescara in A con gol di Bosco, fu contro il Parma di Sacchi, che pochi mesi dopo divenne allenatore del Milan.
Tutt'oggi allo Stadio Adriatico, ogni tanto risuona il grido:«Galeone Gale Gale one!!»

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