mercoledì 3 febbraio 2010

Ma non era grande freddo? L'affare cancella la coerenza



Una settimana fa, in coda ai veleni sprigionati
da un derby perduto nettamente, il Milan
faceva trapelare la sua «profonda indignazione» per l' atteggiamento assunto dai vertici interisti che,
trascinati dal loro Girolamo Savonarola in panchina
(Josè Mourinho), avevano denunciato complotti e
maneggi assortiti allo scopo di azzerare uno
scudetto che in realtà soltanto i nerazzurri, a questo
punto, potrebbero perdere. Da via Turati, sede del
club rossonero, veniva così annunciata
l' interruzione dei rapporti diplomatici tra i due club
con la chiosa che «nulla sarebbe stato più come
prima». Una sorta di grande gelo che avrebbe
dovuto condurre a una inversione di rotta nei
contatti personali tra le società, salvaguardando
soltanto i rapporti in essere nella gestione dello
stadio di San Siro e quelli dettati da una comune
visione del calcio, la cui sede istituzionale
abitualmente la Lega. Il tempo aggiusterà le cose e
comunque di tempo dovrà trascorrerne parecchio,
ma nessuno di noi dimenticherà mai l'arroganza di
queste ore e la scomposta eccitazione della panchina
interista» fu l'inviperita sintesi dell' establishment
milanista. Rivelando una concezione del tempo
molto personale, ieri l'indignato Adriano Galliani ha
ottenuto dagli «arroganti» dirimpettai nerazzurri il
prestito di Amantino Mancini, brasiliano da tempo
disperso nei prati di Appiano Gentile. Il segnale,
conveniamone, non  dei più incoraggianti: se per
strappare all'Inter una riserva di cui si stenta a
comprendere il reale peso in termini di qualità si
scaraventa a mare la coerenza, significa che, per
effetto della chiusura dei rubinetti da parte di Silvio
Berlusconi, forse il Milan è arrivato alla canna del
gas. Il club più titolato al mondo oppure il più
disorientato? Un tempo Milanello era l'approdo di
Donadoni, Lentini e Leonardo: oggi, pur di portarne
a casa uno scarto, si dimenticano le fresche
provocazioni di Mourinho. Certo, ciascuno è libero
di innestare tutte le retromarce che vuole e la pace
è sempre più dolce della guerra ma stavolta l'unico
barlume di coerenza è  quello mostrato da Marek
Jankulovski. Che ha rifiutato di trasferirsi all'Inter.

Alberto Costa per il Corriere della Sera

3 commenti:

dnarossonero ha detto...

grande rdv. finalmente una vera fica nello spazio fica. Questa giganteggia nello spazio fica chi è questa creatura incantevole?

Scusami se sono stato un po assente in questi giorni ma lavoro e nuova tromba amica mi hanno preso un sacco di tempo in questi giorni.

Assolutamente daccordo con te. La linea dura non doveva essere messa in discussione tanto più per una maxi pippa come Mancini

Anonimo ha detto...

il nome della tipa c'è scritto sotto la foto. è la compagna di Makelele e attrice francese.
io l'avevo notata in un film di Jackie Chan che si chiama Rush Hour 3.
vedo che non hai capito il senso dell'articolo. ci si prende gioco dei quaquaraquà di via Tarati.

Rdv

dnarossonero ha detto...

avevo capito in pieno ;-)...solo che io avrei voluto realmente fossero stati più coerenti. Anche perchè secondo me per Mancini non vale la pena essere incoerenti :-)

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