domenica 2 maggio 2010

LA VITTORIA OPERAIA


Battiamo la Fiorentina e mettiamo una seria ipoteca sul terzo posto, l’obiettivo di stagione, quello che si poteva chiedere a questo allenatore e a questa squadra. Battiamo la Fiorentina di rigore generoso, con fatica ma forza di volontà operaia. Battiamo la Fiorentina da gregari uniti per il proprio allenatore che sanno soffrire e sopravvivere anche a situazioni cui la maggior parte dei componenti della rosa non erano e non sono abituati, si chiama "sapersi adattare", l'avversario ha permesso. La battiamo in un modo che è il miglior schiaffo in faccia alla supponenza presuntuosa e mistificatrice di chi, quando si naviga lontano da lidi trionfali, è sempre pronto ad abbandonare la nave lanciando testarde denigrazioni mal giocate agli occhi dei tifosi dei colori e non del servilismo cieco. Non dobbiamo vergognarci di esultare per questa vittoria, questa vittoria è nel segno della verità che si ribella, della dignità che non accetta, dell’orgoglio che non abbassa lo sguardo, della fierezza che non si dimentica. Noi che conosciamo ben altre vittorie a livello formale di almanacco, godiamo della sostanza di questa. La vittoria operaia.

La partita è stata faticosa. Dida, per fortuna nostra, è in fase sì e quando viene chiamato in causa c’è, speriamo duri giusto il tempo di altre due partite. Zambrotta è definitivamente un ex-giocatore che ogni tanto si ricorda come si prende la posizione in area nel marcamento ma che poi si autoincespica sul pallone quando “si lancia” in avanti, non va mai sul fondo, non salta mai l’uomo né sovrapponendosi né palla al piede. Thiago Silva torna ai livelli più alti di questa stagione reggendo la baracca grazie ad un Gilardino impalpabile. Favalli fa una figura migliore del Bonera di Genova e sembra quasi Piqué se paragonato a Oddo versione centrale. Antonini è da qualche partita che non punta più la corsia laterale senza palla ma allo stesso tempo sembra migliorato in fase difensiva, Marchionni s’è visto ben poco, e poi peggio di Jankulovski e Abate è difficile fare. Pirlo non ha fatto una partita delle sue peggiori di quest’anno ma comunque di merda, ha sbagliato tutte le punizioni e i calci d’angolo, ha sbagliato un tiro dal limite e poi un altro e un altro ancora, su tre, ha toppato dei palloni pericolosissimi quando eravamo in vantaggio nel finale, ma almeno mi ha messo di buon umore con qualche suo dribbling vecchio stile dal lato corto dell’area. Ambrosini è fuori-fase, falcia molto e corre sempre meno e sempre più in ritardo, la doppia ammonizione ci sta, piuttosto dovremmo compatirlo, gioca più ora che quando aveva ventisette o ventotto anni. Seedorf è stato inesistente, una volta avevamo lui giovane e Rui Costa e Kakà, ora solo lui a fine carriera, urge un acquisto anche come trequartista (uno alla Sneijder per intenderci) così da farlo diventare da titolare inamovibile per forza maggiore ad alternativa di lusso per scelta, tranquilli arriverà Filippo Galli e lo porterà a nuova vita. Huntelaar non è un esterno destro d’attacco quindi non va né in profondità né salta l’uomo né taglia in area specialmente sul secondo palo( cosa che invece dovrebbe fare), detto questo quando vedi un giocatore che dà tutto lo salvi dicendo che è stato generoso, lui lo è stato. Borriello non m’ha convinto anche se ha conquistato il rigore vincente, pochi tagli dei suoi ad allargare, pochi venire incontro alla palla, poco lavoro da pivot alto, quasi nessuna conclusione nello specchio della porta, soffre molto una coppia di centrale fisicamente forte, non è la prima volta, e non è certo una nota di merito. Ronaldinho? Beh lui è uno dei motivi principali per cui giocheremo il girone di Champions League del prossimo anno. Prendere o lasciare è stato lui il giocatore più determinante della rosa. Anche stasera ha prima umiliato De Silvestri più volte, poi ingaggiato un duello con Frey sia di testa che di piede, e infine siglato il rigore della vittoria.

Abbiamo giocato col 4-2-1-3 perché è giusto così, è il sistema di gioco che ha dato le maggiori soddisfazioni a Leonardo ed è stato corretto affidarsi ad esso in questo momento di difficoltà. Quando si è trattato di cercare la vittoria con il risultato fermo alle reti inviolate ha optato per il suo consueto 4-2-4 dove, suo malgrado, ha dovuto mettere giocatori che se fosse per lui non vestirebbero più o non avrebbero vestito nemmeno da gennaio la maglia del Milan come un altro ex giocatore qual è ora Inzaghi e quello lì con la numero trenta, che pare si stia pure per riscattare. La Fiorentina è parsa squadra demotivata e deconcentrata, non ha messo la gamba, nel senso che c’era per dovere di firma ma in realtà pur dandoci parecchio filo da torcere tatticamente non è sembrata avere il mordente di chi si sta ancora giocando qualcosa, infatti è fuori da tutto con un allenatore, si dice, futuro Lippi italico. Dei loro mi è piaciuto il nuovo entrato, quel Ljajic, noi compriamo Adiyiah e loro questo qui, beh, una gran bella differenza, non c’è che dire. Ritengo dunque che abbia vinto la squadra che più ci teneva a vincere, che più ha creato, che più ha dato in campo, che più aveva motivazioni e voglia, a fine campionato sono fattori che pesano. Era così anche all'Edilnord?

ADAMOS8181

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