Ronaldinho è tornato un giocatore di calcio. Non uno qualsiasi ma un giocatore importante. Non ancora ai livelli forse del vero Ronaldinho di Barcellona ma si a grandissimi livelli.
Per questo suo ritorno a grandi livelli io Fabio, meglio noto come dnarossonero ho deciso di dedicargli questo post in questa sede. In casa di uno dei maggiori estimatori di questo giocatore e di farlo dopo alcuni giorni di screzi poi chiariti con il proprietario del blog Caro vecchio diavolo rdv.
Un passo alla volta. Si parte dal' estate 2008 dove Galliani con l' amico Bronzetti intavolò direttamente a Barcellona una trattativa importante per portare Ronaldinho al servizio dell' allora "fu" Ancelotti. Dopo giorni estenuanti di trattativa, per un colpo di coda di Silvio Berlusconi Ronaldinho passa al Milan dopo un lungo corteggiamento durato almeno 3 anni proprio quando sembrava che il trovare l' accordo fra le due squadre non fosse più fattibile.
I Dubbi che avevano legato il suo trasferimento al Milan erano importanti e legati alle diverse esigenze manifestate dal' allenatore, che voleva una prima punta forte fisicamente (Adebayor o Drogba) e alle condizioni fisiche del giocatore, in sovrappeso, di ritorno da un lungo infortunio che lo aveva praticamente tenuto lontano dal campo, per quasi tutta la stagione, con una condotta veramente pessima, fatta di alcolici e serate fino a tardi in discoteca con scarsa predisposizione agli allenamenti e al lavoro duro . E' cosi che Ronaldinho pochi giorni dopo il suo trasferimento si presenta ai Milanisti con una presentazione degna di un re con fuochi e sfarzi di ogni genere, organizzata a Sansiro dalla società, che con questo acquisto in piena campagna elettorale contava di lavarsi le mani per un immobilismo cosmico in fase di ricostruzione della rosa, che aveva causato una certa reazione del popolo rossonero evidentemente deluso dalla mancata qualificazione champions.
Inizio campionato 2008/2009. Le condizioni fisiche di Ronaldinho sono evidentemente precarie e il suo stato di forma appare imbarazzante. Tuttavia riesce a partire benino in campionato e pure a risultare decisivo in qualche partita uefa. Tuttavia non è tutto oro quello che luccica. Kaka pare soffrire incredibilmente la presenza del connazionale. Il dover correre, pressare anche per lui e il dovergli girare intorno come una trottola impazzita per permettergli di assisterlo, lo porta completamente in confusione e a sprecare un sacco di energie lontano dalla porta, dove non riesce ad arrivare con la stessa lucidità di sempre. Anche il giovanissimo Pato, 19 ' che si era messo cosi ben in mostra nella metà stagione precedente pare soffrire tremendamente Ronaldinho. Infatti il giovane Pato è costretto a cambiare posizione e a giocare da centravanti puro in mezzo al' area dove non riesce ad esprimere il suo potenziale.
Da qui iniziano le mie critiche più feroci a un Ronaldinho, lento, inguardabile, prevedibile, completamente imballato che gioca da fermo su una mattonella.
Critiche sulla quale stranamente ne conviene pure Ancelotti (che in genere vede il calcio diversamente da come lo vedo io), che a fine ottobre, approifittando di un lieve infortunio muscolare di Ronaldinho se ne sbarazza definitivamente per tutta la stagione, alternando il trio Kaka-Pato-Borriello al trio Seedorf, Kaka Pato. Con l' assenza di Ronaldinho il Milan come d' incanto si trasforma. Pato torna ad essere un fenomeno, Kaka torna ad essere un cecchino vicino al' area di rigore e in fase offensiva ritorna a grandissimi livelli, se proprio non il miglior Kaka. E' cosi che mentre Kaka e Pato trascinano il Milan al secondo posto in classifica a pari merito con la Juventus, Ronaldinho si deprime sempre di più e il suo fisico torna a risentirne. Ricomincia il calvario del' ultimo Ronaldinho di Barcellona, con alterna voglia di allenarsi in un certo modo e con altrettanta alterna voglia di fare tardi per i locali milanesi dove non disdegna di bere qualche super alcolico.
Il giocatore pare avere un età biologica di 35' anni. Non ha più fondo atletico, è lento, manca di scatto, progressione, velocità , reattività. Pare un ex giocatore a tutti gli effetti.
Nel' Estate 2009, estate storica in negativo per il Milan, che ha segnato la prima cessione illustre per scopi di bilancio durante l' era Berlusconi, Ronaldinho viene investito ufficialmente come giocatore simbolo sulla quale andava ricostruito il Milan dal presidente Berlusconi e società.
Tutta questa fiducia nei confronti di quello che si era dimostrato a tutti gli effetti un ex giocatore, più intento ad uscire la notte per locali che non ad allenarsi e' parsa a me per primo un ignobile gesto di lavarsi le mani da parte della società per la cessione di Kaka, avvenuta fra mille bugie e prese per i fondelli. Le speranze di Berlusconi di poter fare un certo affidamento su Ronaldinho, per tamponare il buco lasciato da kaka nei cuori rossoneri, si dimostrano presto futili in tutto il pre campionato e nelle prime partite di questa stagione. Ronaldinho viene inizialmente utilizzato come trequartista da mister Leonardo proprio nel ruolo che fino a pochi mesi prima era di Kaka.
La differenza si vede eccome e l' imbarazzante Ronaldinho, frustrante da vedere, visto nella stagione precedente si vede ancora. Il confronto con Kaka a ricoprire quel ruolo è impietoso e aggrava ulteriormente la posizione di Ronaldinho, ora mai sempre più preso di mira dalla maggioranza dei tifosi milanisti quali sono completamente intolleranti al suo giocare da fermo, alla sua impossibilità di saltare l' uomo, alla sua inutilità in fase difensiva e scarsa utilità in fase offensiva. Fra l' altro la presenza del brasiliano danneggia nuovamente Pato quale viene di nuovo relegato sugli spazi stretti dell' area di rigore dove il "papero" non ancora in brillanti condizioni soffre tremendamente le marcature avversarie e dove non può avere i giusti spazi per sfruttare le sue immense doti tecniche ed atletiche. Solita solfa del' anno prima quindi, con però tanti proclami in più presidenziali su questo giocatore che fanno sempre più male e sempre più rimpiangere Kaka ai tifosi milanisti arci logori di tutto.
Come avviene però spesso nelle favole, nel momento più drammatico avviene quello che non ti aspetti. Quel qualcosa di quasi miracoloso che ti salva da morte certa e ti da una grande gioia.
Stadio Olimpico. Partita contro la Roma. Il Milan è sotto di un goal per un errore mostruoso di Thiago Silva. Mister Leonardo a rischio esonero dopo una lunga serie di risultati negativi, decide che se deve andare a casa o deve essere esonerato lo deve fare di testa sua e non con la testa degli altri o con i consigli del vecchio allenatore.
E' cosi che il Milan rientra in campo con un innovativo quanto improbabile, 4-2-4 con Ronaldinho larghissimo a sinistra, Pato larghissimo a destra e Seedorf dietro all' unica punta centrale Borriello.
Da li qualcosa cambia. Si accende un qualcosa che per oltre un anno non si era mai acceso. Si accende più di una cosa a dire il vero, ma il primo ad accendersi è Ronaldinho.
Corre, scatta, comincia a trovare il modo di andare via in velocità di dare assist decisivi e pure di dare un grosso contributo in fase difensiva. Non è chiaro cosa succeda in questi frangenti nel' anima di un giocatore. Non si sa se si sia trattato di una reazione di orgoglio, della voglia dei mondiali, di dare un calcio al passato, di divertirsi, di essere qualcuno nel suo piccolo nella storia milanista, o semplicemente dal poter riabbracciare liberamente il vecchio ruolo di attaccante esterno ricoperto gloriosamente al Barcellona dove era stato per un certo periodo il migliore al mondo . Fatto sta che qualcosa è cambiato e che da quel Roma Milan Ronaldinho è uno dei giocatori cardine di questa rinascita. Dal dischetto è un cecchino, ma oltre a questo è presente in ogni azione rossonera ed e i suoi passaggi corti o lunghi o aperture che siano sono fondamentali per i vari Borriello, Pato, Seedorf quali vengono innescati con precisione millimetrica.
Fa impressione, inoltre vedere un giocatore in stato di decomposizione totale come era il Ronaldinho d' inizio stagione fare impazzire l' avversario, prima con dribling in velocità, poi con palleggi funambolici e tunnel con la suola come se si trattasse di partitelle di allenamento. Fa davvero una gran bella impressione e sono felice che questo giocatore contrariamente a quello che io mi aspettavo, è tornato ed è sta tornando a buonissimi livelli e ci faccia divertire tanto. Continua cosi Ronnie, per me non sarai mai quello che Kaka è stato per me...però che bello vederti cosi...
Secondo il Sun Ronaldinho è fra i primi undici titolari della squadra del decennio. Un buon modo di chiudere il 2009 dopo gli ultimi riconoscimenti ricevuti fra i quali il foot d'oro. L' Ennesimo.
4 commenti:
Un unico appunto, lo stadio era San Siro e non l'Olimpico. Per il resto tutto perfetto.
Anch'io ero molto perplesso quest'anno, anche se in cuor mio ad ogni partita mi apsettavo di vedere il miglior Dinho, cosa che puntualmente è poi avvenuta.
Un Buon 2010 a tutti i frequentatori di questo blog.
Danilo
vedendo giocare Marilungo (sarà in nazionale entro 2 anni) credo che la Sampdoria vorrà disfarsi di Cassano entro giugno. io non lo vedo bene tatticamente nel milan e per di più non è uno che viene a fare la riserva. età ? 28 anni .
no grazie.
Rdv
Non ho mai avuto dubbi sulla tua onestà intellettuale Fabio e questo post ne è la conferma.
Sei una persona che accorda sempre il suo pensiero alla realtà, ai dati oggettivi.
Bravo!
vi segnalo questo video di un fenomeno del calcio, Il Re dei Palleggi, che credo faccia invidia a molti, anche a Dinho!!!
http://tv.city.it/?v=856
Paolo
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