giovedì 14 ottobre 2010

Il ritorno del Cacciatore





Nel travolgente 4-1 con il quale l’Olanda ha sotterrato la Svezia sono almeno quattro i tulipani che meritano la copertina: Ibrahim Afellay, autore di una doppietta (i suoi primi gol in maglia oranje) e di uno splendido assist; Wesley Sneijder, impagabile nel lavorare per sottrazione (uno-due tocchi e il compagno è già lanciato verso la porta); Rafael van der Vaart, encomiabile per applicazione nel ruolo di centrocampista difensivo a fianco di Van Bommel; e Klaas-Jan Huntelaar, la cui doppietta gli ha permesso di raggiungere Marco van Basten nella top ten dei marcatori olandesi di tutti i tempi.

Ovviamente i gol vanno “pesati”, e quelli dell’ex Cigno di Utrecht hanno rivestito un ruolo fondamentale nella storia dei tulipani. Tuttavia i numeri di Huntelaar restano importanti: 24 gol in 40 partite (solamente 22 delle quali però da titolare), la media di una rete ogni 92 minuti, a segno in tutti i primi quattro incontri di qualificazione a Euro 2012. Huntelaar non è mai stato titolare in un grande torneo internazionale: nel 2006 dovette accontentarsi di vincere l’Europeo under-21 con l’Olanda, nel 2008 era riserva di Van Nistelrooy, nel 2010 gli è stato preferito Van Persie. In quest’ultimo caso, nonostante il ct Van Marwijk lo aveva inserito spesso nell’undici iniziale durante le qualificazioni, ha pesato la stagione trascorsa il semi-naftalina nel Milan.

Già, il Milan. L’ambiente, inutile negarlo, lo considerava un sostituto. Non è arrivato Dzeko? Accontentiamoci di Huntelaar. Il concetto è questo. L’utilizzo come attaccante destro in un tridente ha completato l’opera. Provate a far giocare Trezeguet o Inzaghi (dichiarato dallo stesso Huntelaar uno dei propri attaccanti di riferimento) in quel ruolo. Non è un caso che, una volta partito da Milano, l’olandese è tornato a fare (bene) il suo mestiere.

Nelle undici partite disputate finora da settembre a oggi, Huntelaar non ha scritto il proprio nome sul tabellino solamente in due occasioni: nel debutto in Bundesliga in casa dell’Hoffenheim, e nella prima giornata di Champions League contro il Lione. Per il resto, 8 gol nell’Olanda (tripletta a San Marino, doppietta contro Finlandia e Svezia, gol-partita in Moldavia) e 5 nello Schalke 04 (contro Borussia Dortmund, Friburgo, Borussia Mönchengladbach, Norimberga e, in Champions, Benfica). “Se non hai segnato, significa che non hai giocato bene”, ama ripetere Huntelaar. Una frase che racchiude la filosofia di un’intera carriera.

Fonte: Il mondo siamo noi

Leggi anche:
Huntelaar come Van Basten: record a confronto.
Olanda-Svezia: Huntelaar e Afellay mostruosi, male Ibra. 

Il commento di Rdv: citazione su superpippa a parte (mai sentita e comunque da contestualizzare) l'unica cosa che posso dire è che si tratta di un grande articolo. E di un grande giocatore. Troppo facile è stato per me prevedere che l'avremmo rimpianto.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Nel Milan ha giocato anche punta centrale nel suo ruolo quando mancava Borriello o in altre occasioni. Non ha certamente fatto solo l' attaccante esterno. Ha ricoperto poche volte quel ruolo.

Huntelaar non è da milan e il segnare è irrilevante se poi giochi da fare schifo.

Segnare possono segnare anche i compagni se l' attacco si muove bene e puoi anche subire meno reti con lo stesso principio.

Huntelaar al milan e vista la carriera in genere di gregario non ci poteva stare perché era un pesce spaesato. Un giocatore del tutto incapace di avere un qualunque senso col resto della squadra dimostrando difetti che non si vedono in promozione.

Poi per carità giocando poco i suoi goal li ha fatti ma al Milan è stato inconsistente ogni volta che si è puntato su di lui. Lo vedi quando un giocatore ci stà e non ci stà in una grande. Come Gilardino, solo che Gilardino non era cosi spaesato dal gioco come lo è stato Huntelaar. Non lo rimpiango anche perché Robinho è molto più utile alla causa di Ronaldinho con Ibra


dna

Anonimo ha detto...

non è vero che ha giocato da attaccante esterno al Milan, l'ha fatto in qualche partita ( in netta minoranza )..


Santeria

Danilo Zulli ha detto...

Che Robinho sia più utile al gioco del Milan, non ci piove.
Ma io un'altra chanche gliela avrei data.
A me comunque, so di darti un dipiacere Fabio, ma mi manca molto di più di Borriello. Anzi il tronista spero lo riscattano a roma l'anno prossimo, anche se non credo.

Anonimo ha detto...

gregario nna sega. il Centravanti nei grandi club non è mai gregario (se non quando è una pippa come borriello). nell'ajax era addirittura capitano.

sul fatto che abbia giocato poco all'ala, vi sbagliate di grosso. la maggior parte delle partite le ha giocate li. avete la memoria corta.

se vi può aiutare c'è football-lineups.com

peccato che non fa distinzione tra attaccante centrale e ala, ma se andate a vedere le formazioni partita per partita potete vedere come non è stata solo "qualche partita" ma buona parte del girone di ritorno, praticamente tutto il tempo che è mancato Pato. e ricordo che in solo 11 volte ha iniziato titolare ( e di queste 8 volte è stato sostituito), quindi da centravanti al Milan non ha praticamente giocato MAI.

RDV

RDV

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