martedì 17 novembre 2009

Una settimana da diavolo - Parafrasi del buon pensiero

E’ notizia di un paio di giorni fa che la società avrebbe intenzione di riaprire la campagna abbonamenti per le dieci partite casalinghe del girone di ritorno. Ho sentito in giro dei commenti negativi che francamente non condivido. L’iniziativa è ottima poi ognuno è nella piena libertà di accettare o no. Se c’era qualcuno che si stava divertendo a vedere questo Milan di Leonardo e aveva voglia di ritornare a San Siro con rinnovata continuità ora, invece di dover pagare il biglietto partita per partita, potrà prendersi il pacchetto completo con ovviamente un margine di risparmio. Basta che i “nuovi” abbonati non abbiano, in proporzione, un trattamento economico privilegiato rispetto a quelli abbonati fin dalla prima partita casalinga. Mi sembra solo un’opportunità in più data al tifoso rossonero, un tentativo di riportare allo stadio gente sicuramente affezionata alla squadra e che potrebbe garantire un grande supporto a chi va in campo e così bene si sta comportando recentemente. In ogni caso chi mantenesse ferma la volontà del non-abbonamento per protesta verso l’estate della vendita di Kakà e della scarsa campagna acquisti non dovrà essere biasimato, è una forma di riprovazione di cui la proprietà dovrebbe tenere conto, magari con un gennaio scoppiettante in ottica rafforzamento della rosa. Il motto è sempre lo stesso: pessimisti ma non prevenuti.
Alla ripresa della Serie A, dopo la sosta per le amichevoli della nostra Nazionale, si presenterà il problema dei quattro portieri. Ritengo che il titolare debba tornare ad essere Abbiati che titolare era quando s’infortunò a Siena e che così bene aveva fatto fino a quel momento. In ogni squadra deve esser ben chiaro chi sia il primo portiere, chi il secondo e chi il terzo, bene al Milan dovrebbe essere chiaro: Abbiati è il primo, Storari il secondo, Dida il terzo, Roma il quarto. Uno è di troppo: il brasiliano, per l’ingaggio spropositato e per la mediocrità altalenante delle sue prestazioni almeno da tre stagioni, per questa ragione aveva perso il posto da titolare recuperato solo per infortuni di chi lo aveva scalzato. Mi auspico che queste tre o quattro partite da portiere vero gli siano servite per trovarsi una squadra già a gennaio in modo da risparmiare sei mesi del suo oneroso stipendio. Le voci di un suo rinnovo mi lasciano sinceramente sbigottito, non penso che la società possa arrivare a tanto, mi auguro che sia lui che Inzaghi possano dire addio al Milan al più tardi entro il 30 giugno del 2010, data di naturale scadenza del loro contratto. Li ricorderemo con piacere per le gioie che ci hanno regalato ma il progetto di Pier Silvio Berlusconi, se è tale e così sembra, deve andare avanti. Non ricadiamo nell’errore della riconoscenza. Storari occuperà il posto di Dida, Paloschi quello di Inzaghi. Gattuso secondo un telegiornale sportivo nazionale sarebbe arrabbiato col tecnico per alcune esclusioni? Va bene, non c’è problema, la porta è aperta, può andare a cercare spazio altrove, arriverà uno più giovane e meno noto al suo posto e la vita continuerà.
Registro che abbiamo finalmente raggiunto il terzo posto. Ritengo che sia la posizione che rispecchia il valore complessivo della rosa per cui finora il tecnico Leonardo, considerati gli errori iniziali ed i meriti dell’ultimo periodo col nuovo 4-2-1-3, ha fatto il suo. Non ha fatto miracoli né ha inciso negativamente, un rendimento sufficiente da parte sua. In Champions League, se mai dovesse terminare il girone al primo posto, dimostrerebbe invece di essersi rivelato un valore aggiunto data l’indubbia superiorità del Real Madrid, ma è anche tutto il gruppo storico del Milan che nelle partite secche contro le grandi d’Europa mostra sempre un qualcosa in più, col tecnico precedente come con questo. Il fatto che ora siamo terzi non deve però toglierci motivazioni perché proprio questo gruppo ha bisogno del gusto della sfida. Parlare di Scudetto è fuori-luogo ma vivere alla giornata puntando ora al secondo posto della Juventus è doveroso per mantenere alte tensione e concentrazione. Se poi i bianconeri dovessero arrivarci comunque davanti non ci sarebbe niente da dire, basta guardare agli investimenti della loro proprietà in estate rispetto alla nostra ma attenzione, se nella rosa complessiva ci sono superiori non lo sono certo nella formazione titolare, lì possiamo giocarcela con tutti. Come dissi quest’estate, i due giocatori più talentuosi della rosa, Ronaldinho e Pato, sono rimasti. Se proviamo a toglierci dalla testa il Kakà, che non esiste più, delle due partite col Manchester United del 2007 direi che a livello tecnico non è che ci abbiamo perso granché a passare dal Seedorf-Kakà-Inzaghi al Seedorf dietro Pato-Borriello-Ronaldinho, anzi, tutt’altro. Il gioco della palla a Kakà e ci pensa lui non solo aveva stufato ma era anche divenuto prevedibile visto che il brasiliano aveva perso molta della sua brillantezza nell’accelerazione e nella progressione, condizionava troppo la squadra ed Ancelotti. Il gruppo aveva paura di non essere più competitivo senza di lui ma si sbagliava e ne ha avuto la controprova prendendo quattro punti su sei proprio al Real che schierava Kakà. Ne sono convinto, ci sarà da divertirsi, almeno fino alla prossima cessione eccellente, o no?
Adamos8181

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