venerdì 9 luglio 2010

Questi mondiali secondo Gianni Rivera

Di Gianni Rivera.

Il verdetto è segnato. L'avventura mondiale sudafricana si appresta a vivere il suo ultimo e decisivo passaggio. Saranno Olanda e Spagna a contendersi il trofeo e, comunque vada, per la squadra vincitrice sarà il primo trofeo irridato. Per la Spagna sarà anche la prima finale. Conferma, dopo la vittoria due anni fa agli Europei, di una nazionale che vive il momento migliore della sua storia con una generazione di giocatori che, tra l'altro, promette di mostrare buon calcio almeno ancora per qualche anno. Ma facciamo un passo indietro. Le due semifinali del mondiale sudafricano hanno messo in evidenza il grande equilibrio di forze che non era difficile prevedere. Accertato che questa manifestazione ha visto la supremazia dell'aspetto fisico a discapito della tecnica e della fantasia, le emozioni sono state vissute grazie a una reazione muscolare delle compagini. Forse con la sola eccezione proprio della Spagna che ha conquistato la sua finale con un gioco finalmente divenuto spumeggiante dopo le precedenti prove altalenanti.
La prima delle due semifinali si è conclusa proprio in tal senso. L'Olanda si è aggiudicata l'incontro contro l'Uruguay soffrendo, negli ultimi minuti, la veemente reazione nervosa dei sudamericani che fino a quel momento erano sembrati quasi inermi. Infatti gli europei, che erano apparsi più equilibrati tra i vari reparti, sembrava addirittura potessero dominare senza eccessivi patemi, dopo essere ripassati in vantaggio - con il gol del solito Sneijder - e segnato il gol del 3 a 1. Quando, però, in una delle poche azioni offensive, con una prodezza l'Uruguay è riuscito ad accorciare le distanze, seppure a pochi minuti dalla fine della partita, l'affanno si è impadronito dei giocatori olandesi, facendo pensare a un possibile pareggio. Tuttavia, nonostante il brivido finale, l'Olanda si è conquistata la finale di domenica prossima con grande merito. La squadra, pur non dando spettacolo, si è mossa con maggior sicurezza dei propri avversari i quali non hanno potuto impensierirli eccessivamente per la mancanza di una punta centrale.
La seconda sfida, quella tra la Spagna e la Germania, era la più attesa. Le ottime prestazioni della giovane compagine tedesca sembravano promettere una partita veloce e avvincente. La gara ha invece avuto un inizio assai deludente. La squadra iberica, com'è sua caratteristica, ha condotto il gioco per buona parte del primo tempo, ma purtroppo in modo accademico, e senza essere in grado di sfruttare un paio di discrete occasioni da gol. Per fortuna nella ripresa, a parte la rete della qualificazione - splendido l'imperioso stacco di testa del capitano Puyol - gli spagnoli hanno aumentato il ritmo mettendo in seria difficoltà gli avversari, meritandosi la vittoria. A spese di una squadra, quella tedesca, che è apparsa troppo timida, quasi intimorita. È difficile stabilire in modo assoluto se il disequilibrio emerso in campo sia stato solo merito della Spagna o soprattutto demerito della Germania. Prendiamo però atto che gli spagnoli si sono conquistati con pieno merito il diritto di giocarsi la finale. Valutando i comportamenti di tutte le squadre nazionali che avevano i titoli per disputare la gara che assegnerà la Coppa del Mondo, possiamo dire con relativa certezza che nessuna delle due finaliste diventerà per caso meritevole di portare in trionfo, per le strade del proprio Paese la Coppa.
E probabilmente il verdetto finale deciderà anche l'assegnazione di un altro trofeo molto ambito, quello del Pallone d'oro che quest'anno, abbinando le valutazioni di giornalisti sportivi, calciatori e tecnici, celebrerà il miglior calciatore della stagione a livello mondiale. A fronteggiarsi sembrano destinati l'olandese Sneijder, trequartista goleador che quest'anno ha anche vinto campionato italiano e Champions League con l'Inter, e il centrocampista del Barcellona, campione di Spagna Xavi, testa pensante e piedi buoni delle Furie rosse. Ma se David Villa riprendesse a segnare gol decisivi, allora potrebbe esserci la sorpresa.

dal sito dell'Osservatore Romano (!).

1 commento:

Anfry ha detto...

Unico Numero 10...

LinkWithin

Related Posts with Thumbnails